Gazzettino – Chimica a Marghera, inizia l’era verde
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
15
nov
2014
MARGHERA – Ieri la firma a Roma con il ministro Guidi, il governatore Zaia e il commissario Zappalorto
La Regione ha garantito tempi rapidi per concedere le autorizzazioni al piano da 200 milioni, sindacati soddisfatti
Alla fine hanno firmato l’accordo per la nuova chimica di Porto Marghera, “verde” e redditizia. L’incontro decisivo ieri a mezzogiorno a Roma al ministero dello Sviluppo Economico si è risolto in un’ora, segno che il lavoro di limatura dei mesi scorsi ha funzionato. C’era il ministro Federica Guidi in persona a ricevere le delegazioni, e c’era pure il governatore del Veneto Luca Zaia, assieme al suo assessore al lavoro Elena Donazzan, che ha assicurato il suo impegno affinché il Consiglio regionale dica sì all’accordo e lo renda operativo, e gli uffici approvino in tempi rapidi le autorizzazioni necessarie. Per la Provincia c’era l’assessore al Lavoro Paolino D’Anna, e per il Comune ha voluto partecipare il commissario prefettizio Vittorio Zappalorto che ha ricordato come ieri si sia chiuso un percorso, «iniziato dalla passata Amministrazione, che ha anche l’obiettivo di rendere tutto il Comune più sicuro».
Per Eni e Versalis c’erano i vertici, mancava l’amministratore delegato Claudio Descalzi che ha però voluto commentare l’evento ribadendo la centralità di Porto Marghera all’interno del sistema industriale del Gruppo, e l’impegno di Eni in Italia, «che per noi è il primo paese a livello di investimenti»; e non a caso ha voluto sottolineare che «la prosecuzione della collaborazione con istituzioni e parti sociali sarà determinante nella fase di realizzazione del progetto». Servono, insomma, le autorizzazioni per rendere spendibili i 200 milioni di euro d’investimento previsti, dei quali 10 milioni saranno impiegati subito per adeguare e potenziare la logistica visto che il Cracking è chiuso definitivamente, ed etilene e propilene indispensabili ai petrolchimici di Mantova, Ferrara e Ravenna arriveranno via nave da Brindisi.
E ancora non a caso l’Autorità portuale di Venezia, tra i firmatari, ha sottolineato l’importanza dell’accordo anche per il Porto perché «il progetto di Versalis utilizzerà nuove strutture logistiche portuali. Possiamo finalmente parlare di un primo esempio di “magazzino della chimica” che sperimenterà un nuovo modello di integrazione di manifattura-logistica a Porto Marghera su cui stiamo lavorando per riconvertire non solo l’industria ma anche gli stessi traffici marittimi».
Tutto è bene quel che finisce bene, anche se ci si sarebbe potuti arrivare molto prima ha sottolineato il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera Andrea Martella: «Dopo tanto, troppo tempo, Eni ha firmato una intesa chiara che apre a scenari incoraggianti per l’occupazione e le attività del sito. D’ora in poi non c’è più scusa che tenga: gli impegni si devono trasformare in fatti concreti».
Anche i sindacati sono soddisfatti (presenti a Roma i segretari nazionali e veneziani di Cgil, Cisl e Uil dei chimici), e pure loro hanno detto che ora «è fondamentale una piena e positiva partecipazione delle istituzioni locali», altrimenti rischia di essere vanificata l’ultima opportunità di una nuova industrializzazione «in un’area che per anni ha vissuto solo chiusure di interi cicli produttivi».
Il progetto, come abbiamo annunciato nei giorni scorsi, è l’addio a quel che rimane della chimica di base con la chiusura definitiva dell’impianto Cracking, e l’avvio di un nuovo polo tecnologico con tre nuovi impianti (dei quali uno in collaborazione con la multinazionale americana Elevance Renewable Sciences) basati sulla chimica verde non più con i derivati del petrolio ma degli oli vegetali per produzioni bio nei settori della cura della persona, dei detergenti, dei bio lubrificanti e di prodotti chimici per l’industria petrolifera. La chiusura del Cracking non comporterà perdita di posti di lavoro, a regime nel 2017, quando tutti i nuovi impianti saranno operativi, l’occupazione sarà di 430 persone.