Gazzettino – Quarto-San Dona’. Finiti lavori e code. Ecco la terza corsia.
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15
nov
2014
QUARTO-SAN DONÀ – Cantiere chiuso in anticipo di otto mesi rispetto a quanto era stato previsto
5 PONTI SUI FIUMI E 9 CAVALCAVIA
400 OPERAI IMPEGNATI IN TRE ANNI
TAGLIO DEL NASTRO – Lunedì l’inaugurazione con Zaia e Serracchiani. Da martedì via alle auto
Conto alla rovescia per l’apertura totale della terza corsia nel tratto Quarto d’Altino-San Donà di Piave. Lunedì prossimo, con l’inaugurazione dell’ultima grande opera – il doppio ponte sul fiume Piave – saranno terminati i lavori del primo dei quattro lotti di ampliamento della A4. E già da martedì, se il maltempo non farà rinviare gli ultimi lavori per la segnaletica, i veicoli potranno percorrere l’autostrada su tre corsie senza trovarsi di fronte la strozzatura dopo il Passante di Mestre o il restringimento a due corsie nell’attraversare il Piave. Il traffico autostradale potrà così scorrere senza intoppi di lavori in corso o riduzioni di carreggiate.
La terza corsia è stata completata, ed a tempo di record, in soli tre anni. L’intervento di ampliamento era infatti iniziato nell’ottobre 2011, prevedendo di terminarlo nel primo semestre del 2015. Invece i lavori sono finiti con quasi otto mesi d’anticipo, nonostante il maltempo di quest’anno abbia più volte rallentato l’esecuzione delle opere. Indicato da Autovie come uno dei più impegnativi della terza corsia della A4, il tratto Quarto d’Altino-San Donà ha richiesto la demolizione e la nuova costruzione, più ampia, di nove cavalcavia e cinque sottopassi, oltre alla realizzazione di cinque ponti che attraversano i fiumi Sile, Musestre, Vallio, Meolo e quello sul Piave, particolarmente complesso perché costituito da due carreggiate separate a sette campate, lunga 672 metri quella in direzione di Trieste, e ad otto campate, per una lunghezza di 740 metri l’altra, verso Venezia. In occasione dell’ampliamento dell’autostrada è stato realizzato anche il nuovo casello di Meolo-Roncade, atteso da decenni perché consente un collegamento diretto con Jesolo ed il litorale lungo la Treviso-mare. Anche il casello è stato costruito in tempi ridotti rispetto al previsto ed aperto già ad ottobre 2012, benché per due anni, fino ad un mese fa, consentisse soltanto l’accesso per Trieste e l’uscita da Venezia. Per agevolare l’innesto del traffico, sulla Treviso-mare sono state inoltre create due rotatorie, l’una di collegamento al nuovo casello, l’altra ai piedi del sovrappasso autostradale. Al casello di Noventa-San Donà è stato invece ampliato il piazzale per consentire la sosta di un maggior numero di veicoli.
L’imponente mole di lavori, che ha impegnato in questi tre anni quasi 400 dipendenti e oltre trenta imprese, è finalmente conclusa. Il taglio del nastro, alle 12 di lunedì, con il governatore del Veneto Luca Zaia e la presidente della Regione Friuli Debora Serracchiani, sarà l’inaugurazione vera e propria della nuova terza corsia.
DOPO IL RINVIO AL 2030 «Ma resta il problema del tratto successivo»
IL CONSIGLIERE PD «Non è possibile ingessare il territorio fino a Fossalta di Portogruaro»
VENEZIA – «Quali azioni intende compiere la Regione per tutelare presso Autovie Venete il territorio Portogruarese, rispetto ai tempi previsti per la realizzazione della terza corsia?».
Alessio Alessandrini, consigliere regionale del Pd, si rivolge direttamente al presidente della Regione Luca Zaia dopo l’annuncio del rinvio al 2030 della realizzazione della terza corsia dell’A4 nel tratto successivo, cioè quello da San Donà a Fossalta di Portogruaro. «Crescono le preoccupazioni per l’allungamento dei tempi che rischia di “ingessare” il territorio con le procedure di esproprio che già hanno riguardato i residenti compresi nel tratto del secondo lotto tra San Donà di Piave e il Tagliamento – scrive Alessandrini in un’interrogazione – e le preoccupazioni espresse dal Consorzio di Bonifica per il rinvio al secondo lotto dei tre canali di gronda previsti per la difesa idraulica del territorio, la cui realizzazione è possibile solo dopo la costruzione della terza corsia. Il presidente Zaia dovrebbe farsi carico delle preoccupazioni sollevate dai sindaci e da tutti gli altri enti interessati, oltre che dai soggetti per i quali sono previsti gli espropri, per sollecitare Autovie Venete a realizzare almeno il casello di Bibione conferendo all’opera carattere di urgenza. Infine – conclude il consigliere Pd – si dovrà fare la massima attenzione sulle opere di compensazione, soprattutto quelle di carattere ambientale».
Maurizio Marcon