Gazzettino – La Valdastico sbarra la Nuova Valsugana
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
18
nov
2014
GRANDE VIABILITÀ – Il Cipe ha approvato il proseguimento dell’A31: di conseguenza verrebbero congelati gli altri progetti
Zaia tiene aperta una porta per l’operazione in Valbrenta, Alessandra Moretti sarebbe pronta a metterla nel cassetto
LA VALUTAZIONE – “Infrastruttura strategica per il collegamento del Veneto con il centro Europa e per il suo sviluppo”
Una frenata al progetto della superstrada a pedaggio Nuova Valsugana è arrivata in questi giorni da Roma con lo sblocco della Valdastico Nord. L’infrastruttura considerata “alternativa” a quella che coinvolge il Bassanese per il potenziamento del collegamento viario con il Trentito Alto Adige è stata approvata dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, che ne ha riconosciuto il valore di intervento strategico di grande rilevanza per il territorio regionale, alla pari della linea ferroviaria ad alta velocità (Tav) tra Verona e Padova, del collegamento autostradale Orte-Mestre e del completamento del Mose: tutte opere che intercetteranno i finanziamenti necessari per prendere il via con i rispettivi progetti.
Nella riunione Cipe dello scorso 10 novembre è stata affrontata in particolare la prolungata querelle tra Regione del Veneto e la Provincia autonoma di Trento, relativamente alla realizzazione del prolungamento della A31 fino al raccordo con l’autostrada del Brennero. I trentini sono infatti contrari al passaggio di nuove grandi arterie nel loro territorio. La Valdastico Nord, tuttavia, è considerata dal Cipe «di tutta evidenza strategica per le possibilità di collegamento e di sviluppo del Veneto centrale con le aree a nord e con il centro Europa», e se ora resta da trovare una soluzione per superare il “no” dei trentini in un’ottica di confronto e collaborazione, un passo indietro almeno sulla Nuova Valsugana risulterebbe quantomai inevitabile da parte della Regione Veneto.
A esprimere soddisfazione per il passo avanti compiuto sul fronte Valdastico sono stati anche il governatore regionale Luca Zaia e Alessandra Moretti, sua probabile sfidante alle prossime elezioni regionali. Ma la posizione dei due fronti politici sulla Nuova Valsugana è diversa: Zaia tiene aperte le porte, mentre la Moretti e il Partito democratico sono pronti a stracciare il progetto.
«Ce n’è voluta per sbloccare i piani che giacevano nei cassetti della burocrazia romana – sostiene il presidente della Regione – tuttavia mancano ancora all’appello tanti altri interventi e iniziative meno strategiche, ma che consentirebbero, se finanziate, una vera ripresa per le imprese dei nostri distretti industriali. E dico questo sapendo che le grandi opere sono indispensabili alla ripresa del Paese, ma altre opere fuori dai riflettori non lo sono di meno».
I democratici veneti, invece, rivendicano i meriti del governo Renzi e chiedono uno stop definitivo dell’arteria che attraversa la Valbrenta: «Il governo ha detto sì alla Valdastico – scrivono in una nota il segretario regionale Pd, Roger De Menech, e Alessandra Moretti – È vero che c’è il parere negativo di Trento e per questo è stato scelto di attivare la concertazione anziché imporre l’opera. Ma è chiaro che se il governo non fosse stato favorevole, si sarebbe fermato tutto: l’atto del Cipe dimostra chiaramente che ci stiamo spendendo per fare la strada. Piuttosto, la Regione Veneto dovrebbe smetterla di dire sì ad altre infrastrutture come la Valsugana: se c’è la Valdastico non può esserci anche la Valsugana. Luca Zaia si decida».