Nuova Venezia – “Autostrade, gestore unico a Nordest”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
18
nov
2014
Zaia e Serracchiani d’accordo sull’alleanza Veneto-Friuli: «Razionalizzare consente di tenere basse le tariffe delle tratte»
NOVENTA DI PIAVE – Un’aggregazione tra i concessionari autostradali del Nordest. Lo suggerisce Luca Zaia, plaude Debora Serracchiani. L’idea più vecchia del mondo fatica a camminare ma qualcosa, nel risiko dei gestori autostradali, sembra muoversi. Se non altro perchè sono finiti i soldi e bisogna fare tesoro di ogni opportunità. Ne è testimonianza l’assist del governatore del Veneto all’inaugurazione del nuovo ponte sul Piave dell’A4: «Stiamo ragionando per arrivare a un unico gestore, se non proprio a una holding delle autostrade tra Veneto e Friuli. Noi abbiamo la Cav, il Friuli Autovie venete: si possono creare importanti economie di scala, mantenendo un livello di tariffe più basse». Ancora più diretta il governatore friulano Serracchiani: «Non mi fermerei a Veneto e Friuli: un’aggregazione tra i gestori autostradali in realtà potrebbe interessare a tutto il Nord, da ovest a est, anche perchè l’Europa ce lo chiede: dobbiamo tenere basse le tariffe e questo si può fare solo mettendo insieme le risorse e facendo risparmi. Gran parte delle concessioni sono in scadenza ravvicinata e quindi il momento potrebbe essere propizio. Autostrade per l’Italia fa un po’ mondo a sè, anche perché ha la scadenza più avanti degli altri». Solo nel Veneto agiscono cinque concessionari: la Cav, Autovie venete, la Brescia-Padova, l’Autobrennero e, appunto, Autostrade per l’Italia. Ma i gestori rimasti ancora saldamente in mano pubblica sono Cav, Autovie e Autobrennero. Mentre la Brescia Padova è ormai, di fatto, privata in mano al Gruppo Astaldi e a Intesa Sanpaolo (ma gli spagnoli di Abertis si sarebbero fatti avanti per rilevare le quote di Intesa Sanpaolo). La situazione potrebbe rivelarsi propizia perché il decreto Sbloccaitalia (articolo 5, comma primo) prevede la possibilità di prolungare le concessioni autostradali in cambio di nuove infrastrutture: la terza corsia dell’A4, ad esempio, per la quale mancano ancora 74 chilometri, potrebbe essere realizzata dal gestore in cambio del prolungamento della concessione di Autovie, che scade nel 2017. Così la Brescia-Padova, impegnata nel delicato nodo della Valdastico Nord in cambio di un allungamento della concessione. Inutile aggiungere che il ruolo fondamentale nella aggregazione dei gestori ce l’ha la politica. Ecco perché i concessionari faranno di tutto per ostacolare il processo unitario. Alla faccia delle buone intenzioni di Zaia e Serracchiani.
Daniele Ferrazza
La terza corsia dell’autostrada A4, adesso, è realizzata completamente nei 18 chilometri tra Quarto d’Altino e San Donà, con il nuovo ponte sul Piave: era il famoso imbuto in uscita del Passante di Mestre che molti incidenti anche gravissimi ha provocato negli anni. Adesso la priorità è il nodo di Portogruaro e dunque il tratto di 33,5 chilometri tra San Donà e Alvisopoli, perché nel 2018 vi scaricherà il traffico la nuova Superstrada Pedemontana Veneta. Il terzo lotto è quello da Alvisopoli a Gonars e il quarto da Gonars a Villesse. Complessivamente, la terza corsia è un lavoro da circa due miliardi di euro: seicento milioni quelli spesi finora, mancano ancora tre quarti dell’opera, circa 1,4 miliardi. Con i fondi dello Sbloccaitalia (ma anche della legge di stabilità del governo Letta) e un prestito con la Cassa Depositi e prestiti i cantieri possono continuare. A realizzare i lavori del nuovo ponte sul Piave è stata l’impresa Salini/Impregilo in associazione di imprese con Mantovani, Carron e Coveco.
Quarto d’Altino-San Donà, apre la terza corsia dell’A4
SAN DONA’ – Con otto mesi di anticipo si inaugura il nuovo ponte e la terza corsia A4. Sul tratto Quarto D’Altino-San Donà di Piave il ponte sarà percorribile già da oggi, nonostante il maltempo che ha causato qualche ritardo. Saranno così completate le ultime rifiniture, segnaletica orizzontale e asfalto, alla terza corsia. Diciotto chilometri e mezzo di autostrada finalmente fluidi e sicuri. L’investimento è stato di 427 milioni e 400 mila euro, di cui 35 milioni per gli espropri. L’opera è stata realizzata da un’associazione temporanea di imprese, capofila Salini-Impregilo. Sono stati realizzati 5 sottopassi, 9 cavalcavia e 5 ponti, fra i quali il nuovo ponte sul fiume Piave, per 225 milioni di euro. Due i viadotti separati, in acciaio e calcestruzzo, uno per ciascuna carreggiata. Quello in direzione Trieste, a 7 campate, è lungo 672 metri, mentre quello in direzione Milano, 8 campate, arriva a 740 metri. Nel tratto Quarto D’Altino-San Donà rientra poi il casello di Meolo-Roncade che dispone di 9 porte in uscita, più una per i carichi eccezionali, 4 in entrata, e una per i carichi eccezionali, quindi un parcheggio scambiatore. È il primo dei lotti della terza corsia della A4, il terzo e quarto sono in gara d’appalto per l’aggiudicazione definitiva mentre per il secondo si procederà a stralci con progettazione interna. All’inaugurazione del ponte hanno partecipato, oltre ai due governatori di Friuli e e Veneto, Debora Serracchiani e Luca Zaia, il presidente di Autovie Venete Emilio Terpin, l’amministratore delegato Maurizio Castagna, il direttore operativo di Salini-Impregilo Giorgio Desideri. Il cantiere del primo lotto vanta 40 chilometri di fibre ottiche e linee telefoniche, 65 linee elettriche, 41 fra acquedotti e condotte irrigue, 9 fognature, 22 fra oleodotti, metanodotti e gasdotti. Cinque i corsi d’acqua principali attraversati: Sile, Musestre, Vallio, Meolo e Piave, 484 le ditte espropriate, cui è andata la solidarietà di Zaia. L’autostrada A4 è il corridoio privilegiato di lunga percorrenza Est-Ovest. Sull’intera rete, nel 2013, sono transitati 43 milioni di veicoli, di cui quasi 11 milioni pesanti. Una media di 117 mila 800 veicoli al giorno con punte, durante i week end estivi, di 175 mila.
Giovanni Cagnassi