Nuova Venezia – Net colpisce: pignorati 30 mln alla Regione
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
19
nov
2014
La spa di Engineering vanta crediti e danni: «Giunta autolesionista, così ogni mese il Veneto paga 135 mila euro di interessi»
VENEZIA – La Regione paga un prezzo molto elevato al contenzioso con Net Engineering: a Venezia, su richiesta della società di Monselice, gli ufficiali giudiziari hanno notificato alla tesoreria di Palazzo Balbi l’atto di pignoramento di 30,482 milioni di euro; a tanto ammonta la cifra stabilita, il 28 maggio scorso, dal lodo depositato alla Camera Arbitrale per i Lavori pubblici.
È l’ultimo capitolo del braccio ferro che oppone l’amministrazione del Veneto alla società di progettazione industriale di Giovanni Battista Furlan che da anni reclama il pagamento degli studi tecnici e progettuali eseguiti (oltre a quelli revocati) nell’ambito del Sistema ferroviario metropolitano di superficie e contestati dal committente istituzionale. Vanificata ogni ipotesi di conciliazione bonaria, il tono, ora, è quello dello scontro senza esclusione di colpi.
«Tutti i tentativi di Net di scongiurare un epilogo così amaro e drammatico si sono ancora una volta infranti nel totale, incomprensibile e autolesionistico silenzio della Regione», afferma l’azienda «dispiace per lo sfregio istituzionale che la Giunta veneta si è autoinflitta; ma il rammarico è di gran lunga maggiore per i professionisti che lavorano alla Net e per i cittadini veneti che pagano il salatissimo prezzo dell’inerzia regionale».
Una battaglia legale che si trascina ormai da cinque anni, alimentato da tre cause vinte dal privato sia in primo grado che (nel caso del secondo lodo) in Appello: «Dal 2009, per danni, interessi legali e moratori, e rifusione di spese, la Regione ha letteralmente “bruciato” 11,8 milioni di euro», è l’atto d’accusa della Net. Che in passato ha esplicitamente accusato di malafede l’interlocutore – «Vogliono prenderci per asfissia, scommettono sul nostro fallimento», lo sfogo di Furlan – imputando all’amministrazione di Luca Zaia uno sperpero di denaro pubblico dettato da incomprensibile ostinazione: «Un rogo di risorse che dal 7 novembre scorso, data di notifica del precetto di pagamento, la Regione, per l’ulteriore ritardo all’obbligo di pagare, alimenta giornalmente con 4500 euro: 135 mila al mese. E nella conta mancano le parcelle agli avvocati ingaggiati e le risorse interne utilizzate per contrastare, senza neppure il coraggio di ammetterlo esplicitamente, una convenzione legittimata da ben 11 sentenze».
Tant’è. Ad oggi la Regione, attraverso il vicepresidente Marino Zorzato delegato alla trattativa, ha sempre rifiutato una soluzione di compromesso, convinta delle proprie ragioni: il punto – spiegano a Venezia – è che la Giunta Galan dapprima affidò a Net l’incarico dell’intera progettazione del sistema metropolitano di superficie, poi cambiò idea e lo mise a gara cercando di aprire alla concorrenza, circostanza che non legittima le pretese astronomiche del privato. Quest’ultimo, nella nota diffusa in serata, non rinuncia all’affondo stile comizio d’opposizione: «Rattrista e indigna questo enorme spreco di denaro pubblico se si pensa che 11, 8 milioni avrebbero regalato a 1600 famiglie tre anni di asilo nido gratuito».
Severa la censura del Pd: «È un colpo da ko che lascerà a terra settori cruciali come i trasporti e i servizi sociali perché il pignoramento priverò di risorse preziose l’intero assestamento di bilancio», il commento del consigliere Bruno Pigozzo «di questo disastro è responsabile chi ha governato i lavori pubblici e i trasporti negli anni passati ma anche Zaia, che è rimasto inerte e non ha mai cercato una soluzione». «Oltre il danno, la beffa», fa eco Stefano Fracasso «non solo il Veneto è lontanissimo dall’avere un sistema ferroviario metropolitano ma paga anche 30 milioni per aver perso tutte le cause. soldi dei contribuenti gettati al vento».