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Nuova Venezia – No all’off shore, nuovo porto a Malamocco

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

7

dic

2014

Un progetto di Ferruccio Falconi: due dighe in mare per ricevere le nuove portacontainer

«L’offshore non si farà mai. Costa troppo e ha troppe rotture di carico. Meglio prevedere un nuovo porto commerciale e un terminal per container, petroli e multiruolo fuori della laguna, davanti alla bocca di Malamocco». È la proposta di Ferruccio Falconi, ex capo dei piloti del porto già autore di un progetto per sistemare le navi da crociera a Treporti, dietro l’isola del Mose.

«Inutile inseguire progetti faraonici che costano oltre due miliardi», dice, «e sbagliato insistere sul portare le grandi navi in laguna. Se non vogliamo perdere i nuovi traffici dobbiamo ricevere le navi di nuova generazione vicino al mare, e non più all’interno dei litorali».

Il nuovo terminal per le merci si potrebbe fare, ha scritto Falconi nel suo progetto, prolungando la diga nord di Malamocco («Molo foraneo») di 3300 metri, quella sud di 1900, chiudendo lo specchio d’acqua con una diga nuova di 4600. Il bacino sarebbe dragato fino a meno 17 metri, fondale sufficiente in ogni condizione di marea anche per le moderne portacontainer della Mask lunghe 400 metri e larghe 59, che pescano 14 metri e mezzo. I cassoni per le dighe si potrebbero costruire nei cantieri già utilizzati per il Mose, continua il capitano, le merci sarebbero scaricate su carri ferroviari e camion e poi portate con ferry boat a Marghera e in terraferma. La nuova struttura del porto commerciale potrebbe anche essere utilizzate per percorrere a piedi il perimetro del nuovo porto. «In questo modo», dice Falconi, autore in passato di numerosi progetti sulla laguna, «si potrebbe salvare la nuova portualità».

(a.v.)

 

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