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LE CONDIZIONI DELL’EX MINISTRO E GOVERNATORE FERITO DA UN RAMO

Ha trascorso la giornata di festa nella sua stanza singola al Policlinico insieme alla moglie e alla figlioletta, nel pomeriggio la visita di amici e collaboratori

PADOVA – Sono in netto miglioramento le condizioni di salute dell’ex ministro e governatore del Veneto Giancarlo Galan che già nei prossimi giorni potrebbe essere dimesso. Il ricovero d’urgenza al policlinico di Padova d’urgenza si era reso necessario sabato scorso dopo che l’ex ministro era stato colpito alla testa dal grosso ramo della pianta che stava potando nel giardino di Villa Rodella, l’abitazione di Cinto Euganeo dove, da due mesi, sta scontando gli arresti domiciliari a seguito dell’inchiesta sulle tangenti del Mose che gli è valsa un patteggiamento di pena di 2 anni e 10 mesi e al pagamento di una multa di 2,7 milioni.

Domenica è stata sciolta la prognosi e i medici hanno parlato di una quarantina di giorni per la guarigione a causa del trauma cranico e delle ferite lacero-contuse al capo che ha riportato. Ieri Galan ha trascorso una tranquilla giornata di festa nella sua stanza del reparto di Clinica chirurgica, in compagnia della moglie Sandra Persegato e della figlia di sette anni, apparse rinfrancate dopo lo choc dell’incidente al loro familiare. Ha ricevuto anche la visita di amici e collaboratori, ai quali è sembrato di buon umore e in netta fase di ripresa.

Facili le battute dei conoscenti sui guai provocati dalla sua passione per il giardinaggio. Potare le rose, era la tarda primavera, gli era già costato la frattura ad un piede con conseguente ingessatura. Ma stavolta poteva andare decisamente peggio. Il grosso ramo che l’ha colpito in testa, erano le quattro del pomeriggio di sabato, oltre a ferirlo, gli ha fatto perdere l’equilibrio e precipitare nella canaletta di irrigazione che corre accanto agli alberi, dove è rimasto in stato di semi incoscienza, finché la figlioletta non l’ha notato lanciando l’allarme alla madre. Ai soccorritori, quelli del Suem 118 dell’ospedale di Schiavonia, è parso in condizioni preoccupanti: fradicio, in ipotermia, aveva una ferita sanguinante alla testa e altre contusioni, manifestando uno stato confusionale. Temendo lesioni interne, hanno convinto i familiari – spaventatissimi – a mantenerlo immobile fino all’arrivo dell’elicottero decollato da Padova. Giunto al pronto soccorso del policlinico è stato sottoposto a visite e accertamenti diagnostici che hanno evidenziato il trauma cranico, la contusione al fegato e la ferita che ha richiesto alcuni punti di sutura, escludendo – fortunatamente – lesioni interne. Ora si trova in una stanzetta singola al terzo piano, dove la sua privacy è garantita e l’accesso è consentito soltanto ai congiunti e agli amici più stretti.

 

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