Nuova Venezia – Asl 13, Zen scrive a Checchin “Stop alle schede ospedaliere”
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6
gen
2015
DOLO – Emilio Zen, portavoce del coordinamento per la salvaguardia dell’ospedale di Dolo, ha inviato una lettera a Silvano Checchin, sindaco di Spinea e da alcune settimane presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl 13.
Nel testo si chiede un intervento del neopresidente Checchin a sostegno della posizione del coordinamento che si oppone alle schede ospedaliere e all’atto aziendale approvato pochi giorni fa dalla giunta regionale.
Checchin giovedì sarà in audizione alla quinta commissione regionale Sanità.
«In questi due anni», scrive Zen, «il coordinamento si è impegnato per sensibilizzare sulle questioni socio-sanitarie territoriali mediante incontri, volantini, una petizione che ha raccolto più di 5000 firme consegnate in Regione e due manifestazioni».
Il coordinamento ha ottenuto anche l’appoggio di alcuni consiglieri regionali. «Il consiglio regionale», prosegue Zen, «ha approvato all’unanimità una mozione tesa al congelamento dell’atto aziendale dell’Asl 13 per consentire l’auspicata revisione delle schede ospedaliere. Le schede sono anche contestate dai sindaci di centrosinistra della Riviera».
(g.pir.)
Dolo. Michele Bedin (Pd) «Una rete unica con tre ospedali»
DOLO «La delibera, approvata dalla Giunta regionale del Veneto, che ha dato il via libera al piano di riorganizzazione della Asl 13 proposto dalla Direzione Generale, è inopportuna e non risolve le vere esigenze dei cittadini della Riviera del Brenta. I 4 milioni di euro stanziati rispetto ai 20 milioni previsti dalla finanziaria 2010, hanno più il sapore di “una tantum’’ che di finanziamenti strutturati» .
A dirlo è il segretario del Pd della Riviera del Brenta, Michele Bedin: «La delibera approvata dalla giunta regionale è in netta contrapposizione da quanto espresso dal Consiglio che ha votato all’unanimità due mozioni presentate proprio dal Pd in favore di una struttura che preveda la messa in rete degli ospedali di Dolo, Mirano, Noale e non la destrutturazione dei reparti così come invece viene oggi concepita. Trasformare un ospedale come Dolo in “puro’’ polo medico», continua Bedin, «significa ridurne le potenzialità operative. La modestia degli stanziamenti previsti sono l’ulteriore prova che non vi è una vera volontà politica da parte di questo governo regionale di investire sulla sanità pubblica del nostro territorio».
(a.ab.)