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Zaia, Zappalorto e Costa firmeranno giovedì l’intesa da 152 milioni con il ministro Guidi

L’occasione è di quelle tanto rare quanto promettenti in tempi di crisi economica e di bilanci pubblici ingabbiati dal Patto di Stabilità. Giovedì mattina 8 gennaio a Roma, nella sede del ministero dello Sviluppo Economico, si firmerà il nuovo Accordo di Programma per Porto Marghera che, con un fondo di 152 milioni di euro, finanzierà il risanamento e il rilancio di una delle più grandi aree portuali e industriali d’Europa.

Si tratta di una firma del tutto formale, visto che i termini dell’Accordo sono già stati approvati – con apposite delibere già esecutive – da tutti e quattro i firmatari, ovvero: la Regione Veneto, il Comune e l’Autorità Portuale di Venezia e il ministero dello Sviluppo.

Tutti i massimi dirigenti dei quattro enti firmatari si sono già prenotati per la cerimonia della firma davanti al ministro Federica Guidi: il presidente della Giunta regionale Luca Zaia che sarà accompagnato dall’assessore Massimo Giorgetti; il commissario straordinario del comune di Venezia, Vittorio Zappalorto, e il presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Costa.

Il nuovo Accordo di Programma prevede la realizzazione di 23 progetti che riguardano le infrastrutture urbane e il risanamento ambientale e idraulico di un’area di circa 2 mila ettari come Porto Marghera. Tutto ciò grazie alla disponibilità di un fondo di investimento di 152 milioni di euro complessivi, dei quali 102 milioni sono stati messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo Economico grazie al rimborso degli sconti energetici in bolletta concessi alla multinazionale Alcoa che poi è stata costretta dalla Corte Europea a restituirli in quanto considerati un illecito aiuto di Stato ad un’azienda privata.

Al consistente investimento previsto dal ministero, si aggiungono 20 milioni della Regione Veneto, 15 milioni dell’Autorità Portuale, poco più di 4 milioni del Comune di Venezia e 14 milioni provenienti da altri soggetti, in particolare la San Marco Petroli spa (il rifacimento della banchina e lo spostamento già previsto dall’Accordo Moranzani) e dal Provveditorato alle opere pubbliche (10 milioni per la banchina Molini sul canale Ovest).

Gianni Favarato

 

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