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Gazzettino – Venezia. Grandi navi, cancellati i divieti

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

10

gen

2015

VENEZIA – Il Tar riapre al passaggio. «Mancano vie alternative»

Il Tar cancella i divieti di passaggio delle grandi navi in bacino San Marco e nel canale della Giudecca a Venezia. Secondo i giudici amministrativi, mancano le vie alternative e quindi la Capitaneria di porto non può proibire il transito dei colossi del mare. Ma le compagnie hanno già modificato le rotte.

Ma le crociere hanno già modificato gli scali

Il ministero farà ricorso contro la sentenza

Grandi navi, divieti annullati

Il Tar boccia l’ordinanza che bloccava i colossi del mare: «Mancano vie alternative»

VENEZIA – Un condominio del mare passa davanti a piazza San Marco. Sotto: il nuovo terminal crociere vuoto

In attesa della Variante di Valico, ferma da vent’anni, non hanno mica chiuso l’autostrada del Sole. A Venezia, invece, hanno fatto proprio questo, hanno chiuso il bacino di San Marco e il canale della Giudecca al transito delle grandi navi dirette al porto di Marittima. Con questo paragone Sandro Trevisanato, il presidente della Venezia Terminal Passeggeri (Vtp), ha commentato la sentenza della prima sezione del Tar del Veneto che ha annullato i limiti imposti dalla Capitaneria di porto per il 2014 e il 2015 al passaggio delle navi in laguna, nel cuore di Venezia.

Ora le navi superiori alle 96 mila tonnellate di stazza possono tornare a passare davanti a palazzo Ducale ma non lo faranno perché le compagnie armatoriali programmano le crociere con due o tre anni di anticipo, quindi la Vtp (autrice del ricorso) può solo sperare che il Governo si sbrighi a decidere il percorso alternativo per arrivare alla Marittima e, in attesa della sua realizzazione, che tolga i limiti in modo da recuperare almeno parte delle crociere del 2006.

Il ministero del Trasporti ha annunciato che farà ricorso al Consiglio di Stato ma ha anche aggiunto che la sentenza del Tar «rende ancora più urgente la realizzazione dell’iter proposto dal Governo per individuare il percorso alternativo per l’accesso alla Stazione Marittima di Venezia». E ha aggiunto che la Valutazione di impatto ambientale del progetto per lo scavo del Canale Sant’Angelo-Contorta è attesa per metà marzo. A dire il vero era già attesa per dicembre e poi per gennaio, perciò Paolo Costa, il presidente dell’Autorità portuale veneziana è intervenuto per dire che la sentenza è «un ulteriore stimolo affinché venga presa quella decisione capace di togliere le navi da San Marco senza mettere in crisi l’eccellenza crocieristica veneziana. Attendiamo con fiducia le decisioni che il Governo vorrà prendere, al più presto».

Tutti chiedono al Governo di fare presto, anche gli ambientalisti che ieri hanno criticato la sentenza annunciando nuove azioni di protesta. E il Governo, invece, non si sbriga, non quanto almeno richiederebbe la questione che sta tenendo in stallo migliaia di posti di lavoro, uno dei settori più importanti dell’economia veneziana e, in definitiva, anche la stessa tutela ambientale di Venezia. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, non a caso, ha scritto in un messaggio su Twitter che «il Governo conferma il no a condomini galleggianti nel bacino di San Marco. Laguna patrimonio assoluto da difendere». Ed è quasi un paradosso quel che sta accadendo se si pensa che a fronteggiarsi sono due istituzioni pubbliche, Roma da un lato, la Regione del Veneto e l’Autorità portuale dall’altro in quanto soci di maggioranza della Vtp.

Mentre si attendono, dunque, le decisioni del Governo, il Consiglio di Stato dovrà prendere in mano la questione giuridica dopo che il Tar ha annullato i limiti imposti dalla Capitaneria di porto con motivazioni pesanti: in particolare sostiene che «i divieti avrebbero potuto applicarsi soltanto a partire dalla messa a disposizione di vie di navigazione alternative a quelle attualmente in uso». E poi ha rilevato un «difetto assoluto di istruttoria, non essendo stata svolta alcuna valutazione e ponderazione degli interessi pubblici e privati coinvolti dai divieti».

Elisio Trevisan

 

VENEZIA – Il Tar annulla il decreto del ministero che impediva il transito in Bacino ai grattacieli del mare

RETROMARCIA – Si infiamma il fronte delle crociere a Venezia. Il Tar Veneto ha annullato i limiti al transito delle Grandi navi in Bacino di San Marco, accogliendo il ricorso di Venezia Terminal passeggeri. La decisione non avrà però conseguenze per l’anno in corso. Immediata la reazione del ministero dei Trasporti, che annuncia un ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione dei giudici amministrativi del Veneto.

LA POLEMICA – Opposte le reazioni alla sentenza: Sandro Trevisanato, presidente di Vtp, invita ad accelerare con lo scavo del canale Contorta, mentre il fronte che in città si oppone al passaggio dei colossi delle crociere in laguna annuncia già nuove iniziative di mobilitazione per ripristinare i divieti di transito.

 

DIVISI

Trevisanato (Vtp) «Ora accelerare sul Contorta»

Il fronte No Navi: «Basta pasticci. Pronti a nuove mobilitazioni»

 

LA GALASSIA DEI NO NAVI  «Basta con questi pasticci. Nuove azioni di protesta»

Cacciari: «Pronti a riprendere l’azione da marzo prossimo»

Testa: «Il “re è nudo”, prioritaria la salvaguardia della città»

In qualche modo il Tar ha accontentato l’arcipelago dei “No Grandi Navi”. Ironia della sorte le varie anime che compongono il movimento di protesta non solo prendono atto di quanto deciso dalla magistratura amministrativa, ma allo stesso tempo – sotto sotto – se ne compiacciono. «É stato messo il dito nella piaga – taglia corto uno dei leader del movimento, Tommaso Cacciari – e soprattutto sono state messe a nudo le ipocrisie. Perchè aver fissato il limite a 96 mila tonnellate? E perchè non 95 o 100 tonnellate… Oppure 30 mila? Insomma è detto no ad un pasticcio. Quello che noi chiediamo da tempo è che vi sia un organo – un ente, un’istituzione – esterna alla partita veneziana che in qualche modo sappia trarre dei giudizi e delle decisioni imparziali. Insomma, che possa decidere per il bene della città e per la sua salvaguardia senza essere tirata per la giacchetta».

Cacciari sottolinea come ogni iniziativa presa dalla Capitaneria non sia stata presa solo sotto il peso dell’emergenza, ma senza che si capissero fino in fondo le motivazioni. «Vogliamo capire – dice ancora Cacciari – quale è realmente il livello di sostenibilità della laguna? Quello che è certo, in tutto questo, è che, con ogni probabilità, a marzo saremo costretti a tornare in piazza e in barca per difendere la città dall’assalto delle grandi navi crociera. Lo status quo conviene a tanti».

Intanto domani, al Laboratorio Morion, il Comitato No Grandi Navi si avvierà a festeggiare, alle 17, il terzo compleanno con un’assemblea cittadina. E anche un’altra anima dei “No Navi”, come Silvio Testa, commenta con un pizzico di malcelata soddisfazione la decisione del Tar Veneto. «Adesso il Re è nudo – sottolinea – L’ordinanza così come era stata concepita non stava nè in cielo nè in terra. La bocciatura fatta dal Tar è a dir poco sacrosanta, anche perchè, a dir il vero, le compagnie di crociere si sono tranquillamente adeguate. L’ordinanza nasceva già zoppa perchè non vi era alcuna quantificazione dei danni. Perchè fissare il limite a 96 mila tonnellate? E perchè non meno o anche di più? E con quali motivazioni la Capitaneria di Porto è arrivata a stabilire questi limiti? Siamo di fronte ad una vera e propria cartina di tornasole e ci auguriamo che ora si faccia veramente chiarezza». Testa, che ha un passato da giornalista, sottolinea anche la “bufala mediatica” che ha accompagnato in questi anni il piano Clini-Passera per le grandi navi a Venezia. «Un provvedimento sbandierato – conclude Testa – in tutti i modi dal precedente Governo, ma che in realtà non ha risolto i nodi della vicenda grandi navi in laguna. Ha solo allungato i tempi di una decisione che ci auguriamo Palazzo Chigi possa prendere al più presto nel pieno interesse di Venezia e del suo habitat».

 

LA SENTENZA – Il Tar ha annullato il decreto del ministero che bloccava le navi sopra 96mila tonnellate

LE CONSEGUENZE – I colossi tornano ad avere libero transito in laguna e in Bacino San Marco

GLI ATTI REVOCATI – Il tribunale amministrativo ha cancellato le 2 ordinanze della Capitaneria di Porto

LE REAZIONI Casson: «Provvedimento inadeguato, c’erano molte perplessità»

E ora si attende una risposta dal Governo

Costa e Zoppas: «Attendiamo Roma, ma si difenda il Porto crociere»

L’affondo più tosto è arrivato dal senatore Pd, Felice Casson, ora anche candidato alle primarie per l’incarico di sindaco per il Partito Democratico. «Le decisioni del Tar – dice – chiariscono fino in fondo l’inadeguatezza del provvedimento che era stato preso un paio di anni fa e che aveva creato perplessità in tutti. Allo stesso tempo rivela l’incompetenza della Capitaneria di Porto che non può essere organo delegato per questo tipo di decisioni. Si tratta di temi molto complessi ed è necessario che siano regolati da un “organo terzo” e questo non può essere la Capitaneria veneziana». In qualche modo Casson ribadisce a parole quanto aveva già sottolineato in Parlamento con ben due interventi in materia.

«Ora bisogna ripartire da zero – sottolinea ancora l’esponente Pd – ma occorre non solo che ci sia un’iniziativa condivisa che serva a garantire e tutela il lavoro nel mondo delle crociere e del porto, ma allo stesso tempo operi per la salvaguardia della città. Tutto ciò è compito del Governo».

E sulla vicenda è intervenuto anche il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa affidando le proprie riflessione ad un breve testo dell’ente. «Prendiamo atto – dice l’ex ministro – della sentenza emessa emessa dal Tar Veneto, un ulteriore stimolo affinché venga presa quella decisione capace di togliere le navi da San Marco senza mettere in crisi l’eccellenza crocieristica veneziana, consentendo così di uscire dall’impasse che dura ormai da troppo tempo. Attendiamo con fiducia le decisioni che il Governo vorrà prendere, al più presto».

Insomma, molta diplomazia in attesa di nuove decisioni da parte di Palazzo Chigi e di ciò che si stabilirà con la Valutazione di impatto ambientale (Via) legata al progetto del canale Contorta. E sempre sulla decisione del Tar Veneto è intervenuto anche il presidente di Confindustria Venezia, Matteo Zoppas: «La decisione presa oggi dal Tar del Veneto, che riconosce il ricorso di Vtp e annulla l’ordinanza della Capitaneria di Porto sulle limitazioni al transito delle grandi navi nel bacino di San Marco, non fa che riconoscere quanto da tempo associazioni di categoria, sindacati e addetti ai lavori hanno perentoriamente denunciato: che serve al più presto prendere una decisone sulla scelta della via per l’arrivo in Marittima. Questa decisione sarebbe dovuta arrivare prima. Anche se, sulla carta, sono stati cancellate le limitazioni di fatto abbiamo perso occasioni, economia e quindi impresa ed occupazione. Il nostro auspicio è che questa sentenza possa essere utile per risvegliare la responsabilità politica di questa decisione e accelerare la messa in cantiere della soluzione più idonea a tutelare tanto la città di Venezia quanto il suo indotto economico».

Infine è intervenuto il presidente della commissione nazionale dell’Unesco, Giovanni Puglisi chiedendo un rapido pronunciamento del Consiglio di Stato. «Mi auguro – ha detto – che questo ente faccia a sua volta giustizia rispetto a questa decisione del Tar Veneto. Sono allibito dal provvedimento perchè non rende giustizia non tanto alla decisione della Capitaneria di Porto, quando ai veneziani stessi, al buon senso e al gusto estetico di un Paese».

(p.n.d.)

 

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