Nuova Venezia – Idrovia, un futuro con la ferrovia accanto
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
15
gen
2015
A Mira i comitati cantano vittoria: «Ora la camionabile è diventata finanziariamente impossibile»
MIRA « L’idrovia Padova Venezia? Sarà un canale scolmatore , con una ferrovia accanto». A denunciarlo è il presidente del comitato “Brenta Sicuro”, Marino Zamboni, che spegne gli entusiasmi di chi ritiene la camionabile o qualsiasi opera a fianco della futura idrovia ormai stralciate. A spiegare ciò che ha in testa la Regione ci ha pensato a dire il vero direttamente l’assessore all’ambiente il leghista Maurizio Conte. «A breve», ha detto Conte dal suo profilo facebook, «ci sarà una conferenza dei servizi con i sindaci del territorio, ci confronteremo con l’Interporto di Padova e il Porto di Venezia sul dimensionamento dei natanti per il trasporto merci. La camionabile? Stralciata, meglio un collegamento su rotaia».
A dar manforte a Conte anche il consigliere regionale Pd Piero Ruzante che in una conferenza dei servizi a Saonara, ha detto sull’idrovia «che le strutture esistenti (cioè i ponti) vanno adeguate, rifatte e sul percorso dell’idrovia potrebbe starci una linea ferroviaria».
Zamboni va nel dettaglio: «L’opera si finanzia in project financing con i pedaggi del solo percorso “camionabile” cioè dall’Interporto di Padova al polo logistico di Dogaletto. Il parere legale dato sulla possibilità di stralciare la camionabile, stride con l’impossibilità da parte degli azionisti del Grap di rientrare dei costi con i pedaggi stessi (che non esisterebbero con lo stralcio della camionabile). Infine il prossimo 10 febbraio l’assemblea della Grap spa, delibererà un nuovo esborso degli azionisti per 750.000 euro. Per qual motivo gli azionisti dovrebbero sborsare altri soldi se non hanno poi la possibilità di rientrare in questo (e i precedenti ) investimenti?».
Cantano vittoria invece i comitati Opzione Zero. Per Rebecca Rovoletto e Lisa Causin, portavoce di Opzione Zero: «Lo stralcio della camionabile è importante perché così viene a mancare uno degli assi di sviluppo più importanti del cosiddetto “Bilanciere del Veneto”, il progetto strategico regionale che tra autostrade e gigantesche urbanizzazioni speculative voleva stringere la Riviera del Brenta in un groviglio di cemento e asfalto. La lotta portata avanti dai comitati in questi anni è stata decisiva per salvare la Riviera: perché infatti oltre alla camionabile sono ormai “impantanati” anche Polo Logistico, Veneto City, Città della Moda, elettrodotto Terna e Parco Commerciale di Calcroci. Resta da abbattere il mostro più grande: la Orte-Mestre».
Alessandro Abbadir