Gazzettino – Primi in classifica ma per lo smog
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10
feb
2015
AMBIENTE – Dati allarmanti dalla campagna “Mal’aria 2015″, Legambiente s’appella a Roma
L’area padana già nel primo mese del 2015 si conferma tra le aree più inquinate d’Italia. E Venezia è in testa alle classifiche: è terza nella tabella dei capoluoghi di provincia che hanno superato, con almeno una centralina, la soglia limite giornaliera di 50 microgrammi per le polveri sottili, le Pm10 responsabili di tanti guasti alle vie respiratorie: la centralina di via Beccaria a Marghera, infatti, ha già sforato il limite per ben 19 giorni, seconda solo a Parma e a Frosinone arrivate a 20. Se si considera che il Decreto legislativo 15 del 2010 stabilisce che i superamenti non possono essere superiori ai 35 in un anno, siamo già abbondantemente oltre la metà. E la centralina di via Beccaria è anche quella che appare tra i primati del Pm10 per il 2014 con ben 66 giorni oltre il limite.
Per questo Legambiente, nel pubblicare con la classifica “Mal’Aria 2015″ la graduatoria delle città più inquinate del Paese, lancia l’ennesimo appello affinché il Governo adotti le misure indicate da tempo ma mai attuate: riduzione delle emissioni industriali introducendo le Autorizzazioni integrate ambientali, uscita dalla dipendenza dei combustibili fossili, riqualificazione degli edifici dal punto di vista energetico, aumento dei i servizi di trasporto pubblico.
Venezia è in “buona posizione” anche nelle classifiche di altri inquinanti come le polveri super sottili (Pm2,5), il biossido di azoto, l’ozono troposferico, e pure il rumore. Ma è tutta l’Europa ad essere malata: si contano 400 mila morti premature da inquinamento con costi sanitari che oscillano tra i 330 e i 940 miliardi di euro.
A Venezia fabbriche ce ne sono sempre di meno e oggi la parte del leone per l’inquinamento la fanno «i trasporti su gomma (con le autostrade che arrivano fin dentro la città, la tangenziale che la taglia in due e il passante a poca distanza), il porto commerciale e quello per le crociere, gli scarichi aerei crescenti prodotti dall’attività del Marco Polo, a cui si aggiungono le emissioni di importanti attività produttive». Lo dice Gianfranco Bettin, ex assessore comunale all’Ambiente parlando di fonti di inquinamento sulle quali l’amministrazione locale non ha alcun potere di intervento, «e Governo nazionale e Regione sono latitanti». Così anche le misure eccezionali messe in campo dal Comune negli ultimi anni (siamo tra le città con più piste ciclabili e aree verdi) vengono vanificate: «Venezia deve ottenere il potere di decidere su ciò che la inquina e che oggi sfugge alla sua possibilità di intervento. E la nuova Legge speciale può essere lo strumento anche per questo».