Gazzettino – Venezia. Il direttore del Consorzio contestato dai No Mose. E il mare allaga un tunnel.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
10
feb
2015
Il direttore del Consorzio Venezia Nuova, Hermes Redi, è stato duramente contestato ieri da una decina di No Mose durante un dibattito all’Ateneo Veneto. Intanto per il recente maltempo il tunnel del Mose di Malamocco è rimasto allagato.
ATENEO VENETO – Blitz al convegno organizzato dagli Amici dei musei
Il direttore del Consorzio contestato dai No Mose
AMBIENTE VENEZIA – Domenica corteo acqueo di protesta a Cannaregio
Una contestazione con tanto di striscioni e attacchi all’attività dal Consorzio Venezia Nuova. È accaduto ieri pomeriggio, all’Ateneo Veneto, nel corso di un incontro organizzato degli Amici dei musei e monumenti veneziani dal titolo “La laguna di Venezia e il Mose” che era stato organizzato per fare un po’ il punto sullo stato di avanzamento dei lavori.
Ad un certo punto nella sala, che ospitava circa una sessantina di veneziani, i No Mose hanno duramente contestato il direttore Hermes Redi il quale stava svolgendo una dettagliata relazione. Ambientevenezia, in particolare, ha diffuso alcuni volantini sulla clamorosa inchiesta della Magistratura che ha portato alla luce un vasto sistema di corruzione e di illegalità. Quando il gruppo ha concluso la contestazione, tra lo stupore degli organizzatori, il direttore ha ripreso il filo del suo discorso. «Capisco le critiche su quello che è accaduto in città – ha spiegato – ma il sistema di protezione che è stato studiato è all’avanguardia. Le opere che abbiamo realizzato in questi anni sono molto buone, ora bisognerà vedere che tipo di risultato garantiranno».
Tra il pubblico c’erano diversi ambientalisti che hanno poi criticato il Consorzio e il sistema di illegalità che è emerso con l’inchiesta penale e a loro Redi ha spiegato che il problema della corruzione risale soprattutto agli ultimi dieci anni, ricordando il buona andamento della gestione Zanda. C’è chi ha riportato alla luce la vicenda delle cerniere e chi, come l’avvocato Mario D’Elia, ha denunciato la fragilità di alcune zone del Lido, in particolare dell’area di via Colombo per la quale servono interventi urgenti. Nel documento consegnato al pubblico Ambientevenezia ha chiesto la massima trasparenza soprattutto sul funzionamento delle paratoie. Poi, poco dopo le 19, il dibattito si è concluso e tra i presenti c’era anche chi ha sottolineato la vistosa presenza degli agenti di Polizia.
Ambientevenezia e i No navi si troveranno anche domenica prossima, dalle 14 in poi, con una grande parata di barche allegoriche a difesa della laguna e contro il Mose e le grandi navi. L’appuntamento è a Cannaregio al ponte delle Guglie con arrivo alle 17 in Pescheria.
MALAMOCCO – Maltempo, l’acqua del mare allaga il tunnel delle dighe
Tunnel del Mose allagato per il maltempo. É accaduto venerdì scorso, in occasione delle pesanti condizioni meteorologiche che avevano investito la laguna. E infatti la corrente e le onde del mare hanno colpito anche l’area del tunnel del Mose a Malamocco. Inseguito alle onde, particolarmente alte, l’acqua è penetrata dall’unica apertura del tunnel, la tromba delle scale andando ad allagare buona parte della galleria che ospita tutte le apparecchiature delle cerniere per le paratoie. L’acqua ha raggiunto all’interno quasi due metri sui tre di altezza della galleria. Una situazione che mai si era verificata prima in queste proporzioni, ma la forza del mare ha evidentemente creato questa situazione.
Ieri mattina è stato fatto un sopralluogo avviando anche le operazione di svuotamente con una serie di idrovore. La galleria consente la manutenzione di tutto l’impianto delle cerniere delle paratoie. Il lavoro di svuotamento si è sviluppato nei giorni scorsi ed è proceduto anche ieri permettendo il recupero della viabilità del tunnel che serve per la manutenzione degli impianti. Di certo, anche per il Consorzio Venezia Nuova si è trattato di un nuovo allerta per le dimensioni dell’allagamento. Non è escluso che nei prossimi giorni vengano fatti nuove verifiche