Gazzettino – Lavori del Mose, sciopero alla Palomar
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
1
mag
2015
Dipendenti espulsi dal cantiere. «Una vicenda inaccettabile, siamo stati sostituiti da altri lavoratori»
Sciopero dei 104 lavoratori di Palomar, azienda controllata dal gruppo Mantovani e impegnata nella realizzazione del Mose. Una cinquantina di lavoratori dalle 7.30 alle 11 di ieri hanno dato vita ad un presidio davanti allo sky-line del Mose di Punta Sabbioni, dove si sta costruendo uno dei tre sbarramenti di dighe mobili a difesa di Venezia. Una protesta pacifica, sorvegliata con discrezione dalle forze dell’ordine arrivate per l’occasione nel lungomare e alla quale è seguito un volantinaggio tra i residenti.
«Mentre la Mantovani Spa sui giornali locali ringrazia e si mette una medaglietta per i lavori dell’Expo di Milano – spiega Antonio Silvestri segretario generale della Fiom Cgil di Venezia – i lavoratori scioperano e manifestano per la salvaguardia della propria occupazione. Più che ringraziamenti avremmo preferito la garanzia del lavoro. Infatti i lavoratori della Palomar, che per anni hanno operato e contribuito alla costruzione del Mose, la scorsa settimana senza preavviso si son trovati espulsi dal cantiere per esser sostituiti da lavoratori che pensiamo siano dipendenti di un sub appalto della stessa azienda. Questo è del tutto inaccettabile».
Una scelta che a sentire i sindacati vanificherebbe lo sforzo compiuto in questi anni dai lavoratori Palomar. «Che hanno messo la propria professionalità e il proprio sacrificio – ribadisce Silvestri – ora ricevono il ringraziamento di essere sostituiti da un altro personale, che sospettiamo sia meno sindacalizzato».
L’iniziativa di ieri è stata definita «pienamente riuscita». «Ed è servita anche per chiedere al prefetto di coinvolgere al tavolo istituzionale anche il vertice del Consorzio Venezia Nuova (del quale Mantovani è azionista di riferimento) – conclude il rappresentante del sindacato – per trovare una soluzione occupazionale per i lavoratori che operavano sul Mose. La stessa cosa Fiom Cgil sta portando avanti per la perdita d’appalto della stessa Palomar nella raffineria di Porto Marghera».
Grande l’amarezza tra i lavoratori presenti al presidio: «Nei quattro anni di lavoro in questo appalto ho mangiato, mi sono cambiato e molte volte ho dormito nei container – sono le parole di un operaio – ora mi vedo fuori dai cancelli e ringraziato con la cassa integrazione».