Opzione Zero sostiene la lotta contro le trivelle
Posted by Opzione Zero in Appuntamenti, Comunicati Stampa, Opzione Zero, Rassegna stampa | 0 Comments
16
mar
2016
Passante di Mestre: la Bei finanzia, nonostante il caso di corruzione aperto
Posted by Opzione Zero in Comunicati Stampa, Rassegna stampa | 0 Comments
11
mar
2016
[di Elena Gerebizza] dal sito recommon.org
Nonostante in Italia siano in corso delle indagini su un possibile caso di corruzione e il Parlamento europeo abbia richiesto di non finanziare il progetto, la Banca europea per gli investimenti (BEI) è in procinto di finanziare il Passante di Mestre attraverso la sua Project Bond Initiative.
Lo scorso 16 febbraio, l’agenzia di rating Moody aveva assegnato un giudizio provvisorio di A3 per le obbligazioni da 830 milioni di euro che la società Concessioni Autostradali Venete (CAV SpA) sarebbe in procinto di emettere. Come affermato dal vicepresidente di Moody, il coinvolgimento della BEI “riduce in modo significativo l’esposizione degli obbligazionisti al rischio legato ai volumi di traffico e a una potenziale performance operativa non adeguata”. La nostra lettura su questa situazione è che la BEI rischia di facilitare la vendita di un debito che potrebbe essere stato generato, tra le altre cose, anche da fatture gonfiate per diversi milioni di euro, per di più in alcuni casi per dei lavori che non avrebbero mai avuto luogo.
Negli ultimi anni, la rete europea Counter Balance, insieme al suo membro Re:Common e all’organizzazione locale Opzione Zero, ha seguito da vicino il caso della CAV, una società controllata dalla Regione Veneto e dall’Anas, il cui azionista è al 100 per cento il governo italiano. La CAV gestisce i 74 chilometri dell’autostrada nei pressi di Venezia conosciuta come Passante di Mestre – un progetto che, come accennato, è stato selezionato dalla BEI e dalla Commissione europea per un finanziamento nell’ambito della Project Bond Initiative.
A noi di Counter Balance sembrava però incredibile che la CAV fosse allo stesso tempo sotto indagine da parte delle autorità italiane, come parte di una inchiesta ad ampio raggio sulla corruzione che ha visto vari sviluppi in tutta Italia. Abbiamo quindi deciso di allertare la BEI, la Commissione europea e l’Ufficio europeo anti-frode (OLAF) in merito al progetto. Abbiamo inoltre fatto presente che diverse aziende che avevano ricevuto subappalti erano sotto inchiesta da parte delle autorità italiane per presunta frode fiscale e possibili infiltrazioni della mafia.
Ma da parte delle istituzioni non c’è stata la reazione che ci attendevamo. L’OLAF ha archiviato la nostra denuncia, mentre la BEI ha continuato a rispondere che era in contatto con le autorità italiane e che monitorava da vicino la situazione.
Val la pena notare che nel 2013 la BEI aveva già finanziato il progetto attraverso un prestito di 350 milioni di euro, convogliati alla CAV attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. Tuttavia già nel marzo 2011 l’opera era stata oggetto di una relazione molto critica da parte della Corte dei conti, che aveva evidenziato il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata attraverso società sub-appaltatrici che si occupavano dei lavori di costruzione, così come denunciava la mancanza di supervisione e controllo pubblico, che avevano portato a un ingiustificato aumento dei costi. Inizialmente il Passante di Mestre sarebbe dovuto costare 750 milioni di euro, ma nel 2010 si era già sfondato il muro dei 1,3 miliardi di euro, con un incremento dei costi dell’80 per cento.
Nel maggio del 2014 è poi arrivata la notizia dell’arresto di 30 persone, tra cui numerosi politici di spicco. Tra questi l’ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, l’ex ministro dei Trasporti Altiero Matteoli, il generale della Guardia di Finanza Spaziante e il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni.
Per fortuna nell’aprile dello scorso anno il Parlamento europeo ha criticato il coinvolgimento della BEI nel progetto, chiedendo all’istituzione “di non concedere finanziamenti al Passante di Mestre attraverso la Project Bond Initiative o qualsiasi altro strumento finanziario, e di garantire l’implementazione di una politica di tolleranza zero sulle truffe a seguito dell’utilizzo dei project bond”.
Ma ora che Moody ha annunciato l’emissione di obbligazioni per il progetto tramite il sostegno della BEI, emergono alcune domande:
– In che maniera Moody ha valutato il fatto che l’opera, e il debito che ha generato, è ancora sotto inchiesta e potrebbe essere legata a un grosso caso di corruzione?
– Moody come ha tenuto in conto il potenziale rischio di riciclaggio di denaro, in particolare nel caso in cui i finanziamenti degli obbligazionisti siano utilizzati per pagare eventuali fatture ancora non saldate e inerenti eventuali operazioni illecite secondo quanto oggetto di indagine da parte della magistratura?
– In che modo la BEI giustifica il suo sostegno a questo progetto alla luce del suo impegno per una “tolleranza zero alla corruzione”? Per quali ragioni sta ignorando l’invito del Parlamento europeo di non sostenere il Passante di Mestre?
Vertice Italia – Francia l’8 marzo a Venezia – Mobilitazione contro la devastazione e il saccheggio
Posted by Opzione Zero in Appuntamenti, Comunicati Stampa, Rassegna stampa | 0 Comments
24
feb
2016
VERTICE ITALIA – FRANCIA l’8 MARZO A VENEZIA
MOBILITAZIONE CONTRO LA DEVASTAZIONE E IL SACCHEGGIO
Il prossimo 8 marzo – a Palazzo Ducale a Venezia – si terrà un vertice bilaterale Hollande/Renzi su temi vari ed in particolare il progetto Tav Torino – Lione.
Il movimento No Tav della Val di Susa ha lanciato un appello alla mobilitazione a tutti i movimenti e i comitati che da anni si battono contro la devastazione e il saccheggio dei territori e dell’ambiente.
Questo appello è stato raccolto e rilanciato con forza dai comitati veneziani No Mose e No Nav.
Venezia, non è solo una vetrina, è una delle poche città dove le cosiddette grandi opere sono state realizzate per davvero, e abbiamo visto con quali conseguenze. Su tutte il MOSE, un’opera che probabilmente (e per fortuna) non entrerà mai in funzione, che ha sfigurato la Laguna di Venezia, che non servirà a salvare Venezia dalle acque alte, che dei 6 miliardi di euro pubblici già spesi ben 1 miliardo se ne è andato in tangenti.
Un’opera che soprattutto è servita per costruire un vero e proprio blocco di potere politico e economico malavitoso che ha condizionato pesantemente il Veneto, che ha continuato ad alimentarsi di mega progetti e ha finito per insozzare questa Regione di cemento e di asfalto fino a farla diventare una delle più cementificate e più inquinate d’Italia. Già perché dopo il MOSE ci si è tuffati sul Passante di Mestre, l’autostrada più cara d’Europa ma che ciò nonostante sta generando un debito pubblico fuori controllo, senza per altro risolvere il problema del congestionamento dell’area metropolitana. E poi ancora Pedemontana, Valdastico, camionabili, centinaia di centri commerciali, direzionali, cave, discariche… e chi più ne ha più ne metta.
I progetti che solo 5 anni fa sembravano sulla rampa di lancio e che avrebbero sfigurato per sempre la Riviera del Brenta ora sono bloccati o impantanati grazie anche alle lotte dei comitati come il nostro. Ma la cricca legata a questi affari non è stata ancora spazzata via: le inchieste della magistratura hanno messo fuori gioco alcuni esponenti della politica e delle imprese, hanno rallentato alcuni progetti, ma il sistema è ancora in piedi e si sta riorganizzando.
Ecco perché il fatto che Renzi e Hollande abbiano scelto proprio Venezia, proprio il Veneto per stipulare altri accordi per la TAV, che abbiano deciso di dedicare il vertice a Valeria Solesin, la ragazza uccisa dai terroristi a Parigi, mentre intanto a Palazzo Ducale discuteranno dei nuovi piani di guerra in Libia, è non solo un insulto ma anche una provocazione inaccettabile.
La manifestazione dell’8 marzo non vuole però essere solo una risposta a questa provocazione, e nemmeno una mera sommatoria di rivendicazioni. Questa manifestazione sarà l’occasione per dire tutti insieme che il problema non è solo la TAV, non sono solo le Grandi Navi, il MOSE o la Orte-Mestre, il problema è il modello di sviluppo che questi governanti continuano a propugnare che è un modello fatto di devastazione e saccheggio, di impoverimento e di guerra. E’ un modello che, con il surriscaldamento globale, sta mettendo a repentaglio la stessa possibilità di sopravvivenza su questo Pianeta per noi e per gli altri esseri viventi.
Noi a questo modello non ci arrendiamo, non ci rassegnamo, e lo contrasteremo con tutte le forze che abbiamo a disposizione.
Con questo spirito Opzione Zero aderisce alla manifestazione e invita tutti gli attivisti, i simpatizzanti, e i cittadini a fare il massimo sforzo per essere presenti a questa importante, pacifica e determinata giornata di mobilitazione!!
L’appuntamento è per le ore 10 di martedi’ 8 marzo presso il piazzale della stazione Santa Lucia a Venezia
C.S.Op.Zero 16/01/16 – Romea: vietare subito il transito ai TIR
Posted by Opzione Zero in Comunicati Stampa, Rassegna stampa | 0 Comments
16
gen
2016
Comunicato stampa Opzione Zero 16 gennaio 2016
Romea: vietare subito il transito ai TIR
Sulla sicurezza in Romea le promesse del Governo non bastano più, bisogna agire subito senza ambiguità, in gioco c’è la pubblica incolumità dei cittadini. Per ridurre drasticamente gli incidenti è necessario vietare il transito del traffico pesante di “attraversamento” con una ordinanza specifica delle Prefetture; un provvedimento facile, immediato e a costo zero che è già stato emanato in situazioni analoghe.
Come si sa uno dei problemi più grossi della Romea non è tanto il volume di traffico, ma la grande quantità di camion che la percorrono (almeno il 35% dei 18.000 veicoli medi giornalieri). La maggior parte dei TIR sono diretti o provengono dall’est europeo e usano la statale per non pagare i pedaggi autostradali.
Visto che l’elevata densità di traffico pesante è una delle maggiori cause di incidenti, Opzione Zero ribadisce la necessità di vietare il transito ai mezzi pesanti che usano la statale come alternativa all’autostrada. Si tratta di un provvedimento che le Prefetture competenti potrebbero emanare facilmente al fine di tutelare la pubblica incolumità, un modo concreto e tempestivo per dare finalmente una risposta all’annoso problema della sicurezza nella famigerata statale.
Opzione Zero torna a rilanciare con forza questa proposta soprattutto dopo la inconsistente risposta data dal Governo lo scorso 13 gennaio alla camera in occasione di una specifica interrogazione presentata dai Deputati veneti Crivellari e Mognato. Una risposta per nulla convincente secondo il comitato rivierasco, perché se da un lato viene confermato lo stanziamento di 1,6 miliardi di euro per la messa in sicurezza di E 45 e SS 309 nel periodo 2015-2019, nulla si dice su come questi fondi verranno ripartiti tra due tratte che necessitano di interventi ben differenti per complessità tecnica e per costi. Niente nemmeno sui tempi con i quali si intende avviare i cantieri, e intano già il primo dei 5 anni è stato perso inutilmente.
Nessuna risposta si trova poi sulla “Romea Commerciale”, tema ambiguamente inserito nella interrogazione dai due parlamentari del PD. Il silenzio del Governo sul futuro della nuova autostrada potrebbe essere letto positivamente, ma le preoccupazioni per i comitati rimangono tutte visto che il progetto non è ancora stato derubricato dalla Legge Obiettivo e potrebbe riprendere facilmente quota anche solo per la tratta Ravenna-Mestre.
Del resto solo pochi mesi fa era stato lo stesso assessore ai trasporti dell’Emilia Romagna a rilanciare l’idea di una nuova arteria (a due o quattro corsie) tra Ravenna e Mezzogoro attraverso le Valli del Mezzano sullo stesso tracciato della Orte-Mestre; una proposta questa che avrebbe senso solo in funzione di un completamento a nord fino al Passante di Mestre. L’idea dell’assessore Donini appare ulteriormente paradossale se si considera che proprio la Regione Emilia Romagna e ANAS sembrano finalmente interessati a completare la variante alla Statale Adriatica SS 16 che collega Ravenna all’autostrada A-13 nei pressi di Ferrara. Questa nuova superstrada, di cui si parla da almeno 35 anni, è già stata finanziata e realizzata per buona parte del suo tracciato; basterebbero solo 100 milioni di euro per realizzare i collegamenti Ravenna-Alfonsine e Alfonsine-Argenta, ultimando così un’opera fondamentale per poter dirottare facilmente il traffico pesante dalla Romea alla A-13 e consentire finalmente di trasformare la statale in strada turistica e di servizio alle comunità locali.
—
L’A13 è l’alternativa alla romea per raggiungere Ravenna dall’innesto del Passante (Roncoduro, Dolo). Basterebbe completare la variante alla Statale Adriatica 16 (superstrada di cui si parla da almeno 35 anni). In rosso i tratti da realizzare (cliccare sull’immagine per ingrandirla).
C.S.Op.Zero 16/10/15 – Messa in sicurezza della Romea e deviazione traffico pesante: alle parole seguano i fatti.
Posted by Opzione Zero in Comunicati Stampa, Rassegna stampa | 0 Comments
16
ott
2015
COMUNICATO STAMPA 16 OTTOBRE 2015
Messa in sicurezza della Romea e deviazione traffico pesante: alle parole seguano i fatti.
Nel servizio del TG2 andato in onda la sera di martedì 14 ottobre, il neo presidente dell’Anas Ing. Gianni Vittorio Armani, subentrato al dimissionario Pietro Ciucci, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“La nostra necessità è quella di investire in modo più importante e quindi di abbandonare il progetto di grande opera, grande autostrada e andare verso il rifacimento magari la deviazione del traffico pesante fuori dai centri abitati con strade adeguate non autostrade necessariamente e il ripristino della sicurezza.”
Per la prima volta le dichiarazioni di un alto dirigente corrispondono con quanto detto da almeno un decennio dai comitati della rete nazionale Stop Orte-Mestre.
Ormai è evidente che le grandi opere non sono utili per la popolazione ma sono solo utili per chi le fa. Un esempio per tutti è il Mose. La classe politica veneta ha delle grosse responsabilità: non è un caso che per 14 anni le giunte di Galan e di Zaia abbiano insistito per portare avanti il devastante, inutile e costossisimo progetto dell’autostrada Orte-Mestre, lasciando irrisolto il problema della sicurezza della SS 309.
Per evitare di allungare la lista nera dei morti e degli incidenti in romea, alle parole devono seguire subito i fatti. Bisogna da subito eseguire quelle piccole opere necessarie e poco costose per mettere in sicurezza la statale romea (eliminazione degli incroci a raso, etc) e completare un’opera che da almeno 35 anni aspetta di essere finita: il raccordo Ferrara-Ravenna per deviare il traffico pesante sull’A13.
—————————————————–
L’A13 è l’alternativa alla romea per raggiungere Ravenna dall’innesto del Passante (Roncoduro, Dolo). Basterebbe completare la variante alla Statale Adriatica 16 (superstrada di cui si parla da almeno 35 anni). In rosso i tratti da realizzare.
CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA
C.S.Op.Zero 09/10/15 – Orte-Mestre in soffitta ma rispunta la vecchia “Nuova Romea”
Posted by Opzione Zero in Comunicati Stampa, Rassegna stampa | 0 Comments
9
ott
2015
E INTANTO IL RACCORDO FERRARA – RAVENNA ASPETTA DA ALMENO 35 ANNI DI ESSERE COMPLETATO
L’A13 è l’alternativa alla romea per raggiungere Ravenna dall’innesto del Passante (Roncoduro, Dolo). Basterebbe completare la variante alla Statale Adriatica 16 (superstrada di cui si parla da almeno 35 anni). In rosso i tratti da realizzare.
CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA
Comunicato stampa Opzione Zero 09 ottobre 2015
Le ultime dichiarazioni del ministro Del Rio sembrano andare verso l’archiviazione della Orte-Mestre, ma il rischio di una nuova autostrada tra Ravenna e Mestre è tutt’altro che scongiurato.
Le organizzazioni Emiliane e Venete della Rete Stop Or-Me sono infatti preoccupate per le dichiarazioni dell’assessore regionale ai trasporti dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini apparse oggi sul Resto del Carlino.
Nell’intervista Donini parla della realizzazione di una nuova arteria tra Ravenna e Mezzogoro attraverso le Valli del Mezzano: un tracciato di circa 76 km del costo variabile tra 270 e 500 milioni di euro (a seconda del numero di corsie, due o quattro) che andrebbe a ricalcare quello già individuato con la Orte-Mestre.
Secondo Opzione Zero questa proposta non ha alcun senso, e si spiega solo con un completamento a nord fino al Passante di Mestre, praticamente il vecchio progetto di “Nuova Romea” proposto nel 2003 della cordata Emiliano-Veneta, di cui facevano parte varie imprese coinvolte nello scandalo MOSE come Mantovani Spa, Adria Infrastrutture, e il Consorzio Cooperative Costruzioni.
“Ci aspettiamo da un momento all’altro che la Giunta Zaia se ne esca con l’idea di collegare questa nuova tratta con la Nogara Mare e con il Passante – dichiarano dal Comitato – una prospettiva che ci farebbe tornare indietro al punto di partenza con la realizzazione di uno dei segmenti più devastanti del progetto Orte-Mestre, e una Romea abbandonata al degrado”.
L’idea dell’assessore Donini appare ulteriormente paradossale se si considera che proprio la Regione Emilia Romagna e ANAS sembrano finalmente interessati a completare la variante alla Statale Adriatica SS 16 che collega Ravenna all’autostrada A-13 nei pressi di Ferrara. Questa nuova superstrada, di cui si parla da almeno 35 anni, è già stata finanziata e realizzata per buona parte del suo tracciato; basterebbero solo 100 milioni di euro per realizzare i collegamenti Ravenna-Alfonsine e Alfonsine-Argenta, ultimando così un’opera fondamentale per alleggerire la Romea dal traffico pesante.
Come si sa uno dei problemi più grossi della Romea non tanto il volume di traffico, ma la grande quantità di camion che la percorrono (almeno il 35% dei 18.000 veicoli medi giornalieri). La maggior parte dei TIR sono diretti o provengono dall’est europeo e usano la statale per non pagare i pedaggi autostradali. Ma introducendo una “vignetta” o in alternativa degli incentivi si potrebbe facilmente dirottare questi mezzi sulla A-13 proprio attraverso il raccordo Ferrara-Ravenna.
Per quanto riguarda il nodo di Chioggia invece, le risposte giuste sono quelle proposte dal comitato locale e cioè il collegamento ferroviario con Padova e Mestre, e il completamento della strada Arzeron.
“Queste soluzioni noi le proponiamo da più di 10 anni ma sono sempre cadute nel vuoto -dichiarano da Opzione Zero -ora qualche spiraglio sembra aprirsi, tanto che il Tg2 dedicherà un intero servizio a questo tema nell’edizione delle 20.30 in onda martedì 13 ottobre. Ma per sconfiggere definitivamente lo spettro dell’autostrada è necessario costringere ANAS a riqualificare la statale con investimenti concreti. Le amministrazioni locali della Riviera del Brenta possono e devono agire in modo più insistente e convinto prima che sia troppo tardi”.
Servizio Spettacolo Riviera del Brenta 8 luglio 2015
Posted by Opzione Zero in Comunicati Stampa, Rassegna stampa | 0 Comments
7
ott
2015
Pubblichiamo il servizio realizzato da Alessia Zampieri il giorno dello spettacolo con intervista agli artisti.
Lettera aperta di Eleonora
Posted by Opzione Zero in Comunicati Stampa, Rassegna stampa | 0 Comments
5
ott
2015
Pubblichiamo con piacere la lettera aperta di Eleonora.
Sabato 26 settembre scorso, come tante, tante altre persone sono andata a vedere lo spettacolo di Bertelli, Balasso e Paolini organizzato dai tre artisti, in collaborazione con il Comitato Opzione Zero e Jole Film, per raccogliere fondi da destinare alle vittime del tornado dello scorso 8 luglio.
Lo spettacolo è stato organizzato in via Seriola a Dolo, definita dallo stesso Paolini “La strada più stretta della Pianura Padana”: una location insolita ma significativa perchè la via passa in mezzo ai campi dietro la fornace dove il fortunale ha fatto innumerevoli danni.
Ed io, i miei amici e la mia sedia a rotelle color ciclamino eravamo lì, assieme a tutti gli altri: ragazzi, ragazze, uomini, donne, bambini, bambine, cani, cimici (mamma mia, quanti cimici!). Alle 17.15 eravamo tutti lì, come formiche. E perchè anch’io, così come altri che non avevano la sedia a rotelle elettrica siamo riusciti ad andare? Per l’ORGANIZZAZIONE. Il Comitato Opzione Zero e la Jole Film si erano organizzati per permettere anche a disabili, donne incinta ed anziani di accedere il più comodamente possibile alle zone rurali in cui a breve si sarebbe tenuto lo spettacolo. Almeno due volontari pronti ad aiutarti ad ogni difficoltà, indipendentemente dal fatto che tu fossi accompagnato. Addirittura c’era una zona ristoro. Addirittura avevano recintato fossati secchi e messo tavole per poterli attraversare, con tanto di paratie laterali per non cadere.
Immagino che questa organizzazione abbia comportato dedizione, ampie vedute, cura per i dettagli, sensibilità e buona volontà. Ma l’organizzazione ce l’ha fatta.
Credo che le persone che si sono adoperate per la buona riuscita dell’evento abbiano avuto soddisfazione. Io me lo auguro vivamente, soprattutto per contraccambiare la serenità che, una volta ogni tanto, ho provato nel partecipare ad un evento pubblico senza diventare matta per conciliare la mia voglia di vivere e partecipare alla vita sociale con i limiti imposti dalle barriere architettoniche ma più spesso da dimenticanza, faciloneria e menefreghismo.
Per una persona come me, in carrozzina, andare a La Biennale di Venezia, soprattutto nella zona dei Giardini è quasi un viaggio della speranza.
La mia patologia m’impone una carrozzina semplice, non a telaio rigido come quella di Zanardi oppure l’uso di un deambulatore.
Ma quanto matta divento con la ghiaia tra i vari padiglioni? Se in tre o quattro amici non si coordinano per trascinarmi dove le ruote della carrozzina affondano nei punti di ghiaia più profonda (zona fronte padiglione USA, Giappone, Gran Bretagna, ad esempio) io La Mostra INTERNAZIONALE d’Architettura non la vedo. Così come non vedo i padiglioni dell’Egitto o dell’Olanda (sempre ad esempio) l’anno successivo quando fanno La Mostra INTERNAZIONALE d’Arte.
Spesso, richiedendo la pedana per entrare nel padiglione della Spagna (sempre più ad esempio), ti sbolognano dicendo che devi aspettare perchè è momentaneamente in uso in un altro punto de La Mostra INTERNAZIONALE d’Arte.
Io non credo di avere qualcosa da insegnare alle persone, ma i fatti dimostrano che il Comitato Opzione Zero e la Jole Film hanno qualcosa da insegnare in merito ad accessibilità, sensibilità ed organizzazione a Baratta, all’organizzazione de La Biennale e forse qualcosina anche a Brugnaro, dal momento che si è recentemente unito al club delle teste pensanti della venezianità. La disponibilità economica di cui dispone La Biennale sono sicura gli permetterà di fare grandi cose.
Un sasso lo aveva già tirato Bertolucci qualche anno fa, qualcuno lo raccoglie?
E. S. Nalesso
C.S. Op.Zero 28/09/15 – Paolini, Balasso Bertelli: piu’ di 52.000 euro le donazioni raccolte per l’emergenza tornado
Posted by Opzione Zero in Comunicati Stampa, Rassegna stampa | 0 Comments
28
set
2015
Comunicato stampa Opzione Zero 28 settembre 2015
52.155,22 euro la somma totale delle donazioni raccolte in favore delle vittime del tornado durante l’evento con gli artisti Marco Paolini, Natalino Balasso e Gualtiero Bertelli sabato scorso nei campi di via Seriola. Massiccia la partecipazione, che nonostante il tempo incerto, ha visto l’affluenza di almeno 5000 persone, tantissime in bicicletta o a piedi, provenienti dalla Riviera del Brenta, oltre che da altre province e regioni.
Grande soddisfazione esprime il comitato Opzione Zero, che insieme ai gruppi La Fornace e Mira On Air Festival, ha supportato l’organizzazione dello spettacolo: “Questo risultato è stato possibile prima di tutto grazie all’intuizione e alla straordinaria disponibilità degli artisti Marco Paolini, Natalino Balasso e Gualtiero Bertelli. Un ringraziamento speciale va poi a tutte le volontarie e i volontari che hanno lavorato duramente prima, durante e dopo lo spettacolo; e infine anche alle tante ditte, agli enti e alle associazioni che hanno voluto in forme diverse sponsorizzare l’iniziativa”.
Come indicato dal palco da Marco Paolini, i soldi sono stati raccolti al termine della manifestazione in modo differenziato, lasciando cioè a ciascuno la responsabilità di scegliere a quale via o zona far pervenire la propria donazione. Nel dettaglio il risultato è stato il seguente:
– per il Comune di Dolo: 5.026 euro per via Ettore Tito, 4317,47 euro per via Carrezioi, 4163,5 euro per via Seriola, 4147,92 per via Melloni, 2392,78 euro per la località Cesare Musatti, 2567,72 euro per via Martiri della Libertà, 1929,12 euro per via Galvani, 1770,5 euro per altre zone in Comune di Dolo, 2580,40 euro per via Fratelli Bandiera
– per il Comune di Mira: 2480,46 euro per via Brenta Bassa, 919,1 euro per via Agnesi, 1656,87 euro per altre zone di Mira;
– per il comune di Pianiga: 3511,97 euro per la zona di Cazzago
Infine, molte persone hanno scelto di delegare Paolini, Balasso e Bertelli su come meglio destinare le sottoscrizioni, rispettivamente: 7299,89 , 5318,26 e 2073,23 euro.
Nel rispetto della modalità di raccolta delle offerte, e come già annunciato, tutte le donazioni saranno distribuite nel più breve tempo possibile, con piena trasparenza e in modo diretto alle famiglie più disagiate, senza cioè ulteriori passaggi attraverso associazioni o enti pubblici.
Unica nota stonata le dichiarazioni rilasciate dalle amministrazioni di Dolo e Mira sulla gestione dei soldi raccolti dalle associazioni e sulla necessità di versare tutti i fondi nei conti correnti dedicati dai tre Comuni di Dolo. Sul punto interviene Mattia Donadel, presidente di Opzione Zero:
“Come comitato troviamo quanto meno inopportune queste dichiarazioni rilasciate a ridosso di un evento di questa portata, evento tra l’altro patrocinato dai medesimi Comuni. Noi siamo stati fin da subito chiari con i Sindaci sul fatto di non accettare altre mediazioni per la distribuzione dei fondi raccolti dalla nostra organizzazione, al contempo ci siamo impegnati a rendicontare il tutto in modo trasparente. Del resto questo è quello che ci è stato chiesto dagli autori dello spettacolo, oltre che da tante persone. Il problema non sta nella mancanza di fiducia verso le amministrazioni comunali, quanto piuttosto nel fatto che ci sono difficoltà evidenti e oggettive nella erogazione delle somme raccolte nei conti correnti pubblici. Di fatto i pochi aiuti economici o materiali ricevuti dalle vittime del tornado, fino ad ora sono arrivati proprio da associazioni e gruppi spontanei, non certo dal Governo, né dalla Regione e nemmeno dai Comuni. Quindi prima di aprire inutili polemiche forse sarebbe il caso che ciascuno riflettesse sulle proprie responsabilità”.
Tornado Riviera del Brenta: Balasso, Bertelli e Paolini assieme per non dimenticare
Posted by Opzione Zero in Appuntamenti, Comunicati Stampa, Rassegna stampa | 0 Comments
15
set
2015
Sabato 26 settembre dalle 17.15 un evento speciale su un palco costruito nei campi,
accanto alle macerie. Tutto il ricavato alle famiglie colpite dalla tromba d’aria
TORNADO RIVIERA DEL BRENTA: BALASSO, BERTELLI E PAOLINI ASSIEME PER NON DIMENTICARE
Ingresso libero con offerta obbligatoria.
In caso di maltempo l’evento viene spostato al 27 settembre
Sono passati più di due mesi da quell’8 luglio 2015. Il TORNADO ha spazzato via in pochi minuti case, auto, serre, fabbriche, campi. Ha spezzato vite e famiglie.
I riflettori della cronaca si sono spenti, la solidarietà c’è stata, ma per chi ha subito gravi danni è importante adesso non cadere nella solitudine. Per riportare l’attenzione sul dramma di un territorio e delle famiglie colpiti dal tornado, sabato 26 settembre dalle 17.15 NATALINO BALASSO, GUALTIERO BERTELLI e MARCO PAOLINI salgono su un palco costruito nei campi, accanto alle macerie. Non portano in scena uno spettacolo, ma con “Riviera del Brenta, 8 luglio 2015” cercano di raccontare quello che è accaduto e quello che sta accadendo dopo.
Raccontare per non dimenticare, per continuare a stringere forte il cerchio della solidarietà in una comunità che si è scoperta unita, forte, solida di fronte al disastro. “Non serve solo a loro, ai colpiti – sottolineano i tre artisti presentando l’evento – serve a tutti noi dimostrare di sentirci parte di un territorio non perché residenti, ma perché abitanti, vicini di casa, concittadini. Serve a ciascuno per comprendere quanto possano essere fragili le nostre sicurezze di fronte a eventi estremi e di quanto sia indispensabile prenderci cura l’uno dell’altro e del territorio che abitiamo”.
Ci sono state altre iniziative, tutte lodevoli. Questa non vale più delle altre, ma farla a questa distanza di tempo serve a rinnovare l’impegno reciproco, a non lasciare indietro nessuno e allargare lo sguardo”.
Riviera del Brenta, 8 luglio 2015 è dunque un pomeriggio insieme nei campi di Via Seriola – tra Dolo e Mira (Ve) – per parlare, ascoltare, suonare in compagnia.
Gli artisti hanno rinunciato al cachet e un nutrito gruppo di supporter pubblici e privati ha dedicato gratuitamente tempo, energia, risorse per rendere possibile l’evento con il minimo della spesa. L’ingresso è libero con offerta obbligatoria, il ricavato servirà a sostenere le famiglie colpite dalla terribile tromba d’aria che si è abbattuta sulla Riviera del Brenta. I fondi raccolti saranno gestiti dal Comitato Opzione Zero che si impegna a coordinarne l’utilizzo secondo le richieste e le necessità.
SI CONSIGLIA DI RAGGIUNGERE L’EVENTO IN BICI (accesso preferenziale da Via E. Tito nei pressi della Fornace)
IN CASO DI MALTEMPO L’EVENTO VIENE SPOSTATO AL 27/09
TUTTE LE INFO > www.opzionezero.org/
tel. 338.1678008 – 393.9795570 – 349.8711926
Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero
Per leggere la Privacy policy cliccare qui