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L’OPERA “MANGIA SOLDI”

E intanto Ca’ Farsetti scuce 24 mila euro per una serie di attività di controllo e di campionature per i giunti saldati del Ponte della Costituzione. Non c’è veramente pace per il “quarto ponte” sul Canal Grande che, consentirà pure il passaggio di migliaia di persone (si dice addirittura 17 mila al giorno) ma che ha visto che in questi giorni la Direzione lavori pubblici del Comune costretta a redigere una determina del dirigente nella quale si stabilisce un’operazione di maquillage del ponte.

La decisione di effettuare questo intervento nasce da una serie di segnalazioni fatte da alcuni tecnici che negli scorsi mesi, ma anche nel corso degli ultimi anni, hanno effettuato interventi e controlli alla struttura realizzata dall’architetto catalano Santiago Calatrava.

Infatti, in base a quanto riportato dal collaudatore statico delle opere, Enzo Siviero nel certificato di collaudo del gennaio 2009 in merito alla durabilità dell’opera, si sottolineava la presenza di forti tensioni residue che favorivano l’innesco di fenomeni di cosiddetta “tensocorrosione”, situazione a dir poco critica per la statica del ponte.

Oltre a questo, manco a dirlo, pure lo stesso Calatrava nel suo progetto esecutivo, non ha mai nascosto la necessità di dare atto, nel tempo, ad azioni di manutenzione periodica del manufatto».

Di certo, va detto, che il Ponte si sta sempre più rivelando un pozzo senza fine per le finanze del Comune che, obtorto collo, è costretto spesso e volentieri ad intervenire per questioni di manutenzione. Una vicenda che arriva a pochi giorni da un’altra denuncia da parte del Gazzettino che solo nei giorni scorsi ha raccontato di come il terreno “si sia alzato” a poca distanza del colonnato del sottoportico che conduce ad un ingresso alternativo alla stazione di Santa Lucia, per la spinta del Ponte della Costituzione in costante assestamento sui lati delle due rive. Così, proprio in questi giorni, il Comune è stato costretto a stabilire un atto ufficiale per una nuova manutenzione che è stata affidata ad una ditta specializzata, la IIS Service srl con sede a Genova, incaricata di procedere agli interventi di manutenzione ordinaria.

P.N.D.

 

Gazzettino – 1° Maggio, Auchan non ci sta.

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1

apr

2015

COMMERCIO – Il centro commerciale del Terraglio rispetterà la festa

Levata di scudi contro le aperture annunciate dagli altri ipermercati

Tutti meno uno. Se tutti gli altri ipermercati e una raffica di supermarket cittadini terranno aperto il Primo maggio, la direzione di Auchan ha deciso di rispettare la festa dei lavoratori, tenendo chiuso il centro commerciale. Ma tutte le altre aperture annunciate dai centri commerciali di Marghera a quello di Portogruaro, passando per l’Outlet di Noventa e il Valecenter di Marcon, hanno già scatenato una raffica di proteste.

La decisione controcorrente di Auchan è stata presa ieri, a fronte dell’ufficializzazione delle aperture da parte dei diretti concorrenti. Una sorpresa che fa tirare un respiro di sollievo a dipendenti ed operatori di tutti i negozi della galleria commerciale i quali, se l’ipermercato avesse optato per l’apertura straordinaria, avrebbero dovuto uniformarsi e rinunciare alla festa.

«Nei centri commerciali non si è liberi di decidere – spiega Doriano Calzavara, presidente di Confcommercio Mestre -, quindi se lavora l’ipermercato si è obbligati a tenere aperto. E già lavoriamo tutte le domeniche».

Sulla decisione di tenere aperto da parte degli altri centri commerciali e supermercati, Calzavara non lesina aggettivi: «Una situazione folle, pazzesca, vergognosa. Conad che tiene aperto il giorno di Pasqua, gli altri che non hanno alcun rispetto dell’importanza di una festa civile come quella del Primo maggio… Il problema è che, nel silenzio assordante del sindacato, manca una legge nazionale che imponga di tenere chiuso nelle dieci feste, sei religiose e quattro civili, che rappresentano la storia del nostro Paese».

«È un problema che riguarda il lavoro ma anche la cultura – interviene Alessandro Visentin della Uiltucs -. Oggi i giovani non conoscono il significato e le origini del 1° maggio come della festa della donna. Però tutti devono sapere che i diritti non sono piovuti dall’alto, ma sono frutto di conquiste ottenute con battaglie e lotte durate anni».

«Il prossimo Primo maggio si ripete la storia di sempre, con i centri commerciali che vogliono tenere aperto a qualunque costo – commenta Maurizio Franceschi, direttore di Confesercenti -. Ma oggi, con i licenziamenti annunciati da Carrefour (50 su 200 lavoratori a Marcon, ndr.), siamo vicini all’esplosione della “grande bolla” della grande distribuzione. Finora hanno resistito con il ridimensionamento del monte ore del personale, mentre adesso devono cominciare a tagliare perché la competizione tra di loro non può più reggere sul nostro territorio».

 

JESOLO – Stop ai centri commerciali, passa la mozione di Mirco Crosera dopo un lungo periodo di scontri. Ma il sindaco Valerio Zoggia, minimizza: «La mozione è passata per l’errore di un consigliere di maggioranza che ha votato contro. Non dice nulla di nuovo e infatti noi abbiamo già precisato e formalizzato che non sono previsti nuovi centri commerciali nella zona artigianale come nel resto di Jesolo».

Ma Crosera, dopo vari scontri con il sindaco che lo aveva definito “bugiardo”, canta vittoria. «Il bugiardo non ero io allora», replica, «finalmente si è fatta chiarezza sul destino delle aree dismesse. Il Consiglio comunale ha finalmente deliberato che le aree dismesse note come area “Jmel”  non saranno destinate a nuovi insediamenti di natura commerciale. Si è conclusa quindi una lunga battaglia per la chiarezza che è stata perseguita, senza ideologie, senza colore politico, ma solo per garantire a cittadini e operatori economici la verità e la certezza sui destini di un’area la cui trasformazione dovrà avere solo impatti positivi per tutta la cittadinanza e per valorizzare le attività economiche del territorio, senza compromettere questo o quel settore, né in Paese né al Lido».

«Spiace», conclude,  «che, nei giorni scorsi siano state pronunciate e scritte parole poco gradite. L’amministrazione, va ricordato, in questi quattro mesi  ha prima ritirato la delibera originaria per renderla più chiara, poi, grazie alla mia mozione si è vista costretta a mettere nero su bianco  in modo inequivocabile la volontà di non trasformare quelle aree in commerciale».

(g.ca.)

 

Gazzettino – S.Biagio. Ecco il Pat: “Stop al cemento”.

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1

apr

2015

S. BIAGIO – Quasi 60mila metri cubi di case in meno. Cappelletto: «Precedenza alla qualità della vita»

Approvato dopo un decennio lo strumento urbanistico costato la poltrona a due sindaci

C’è voluto quasi un decennio e la caduta di due sindaci: da ieri però il Comune di San Biagio ha il suo Pat. Il nuovo strumento che pianifica lo sviluppo del territorio è passato con un consenso quasi unanime, soltanto due i voti contrari.

In precedenza il Pat aveva determinato la caduta di due sindaci donne: Emanuela Fiorotto nel 2007 mandata a casa con due anni d’anticipo e Francesca Pinese che il 2 aprile 2013 a due mesi dalla scadenza del mandato al momento della votazione del Pat ha visto il Pdl girargli le spalle determinando la conseguente sconfitta alle elezioni.

«Ai tecnici incaricati della sua redazione – commenta con soddisfazione il sindaco Alberto Cappelletto – abbiamo chiesto che fosse rappresentativo della nostra idea di sviluppo secondo un modello che coniuga qualità della vita, riqualificazione dei luoghi centrali, riuso del patrimonio edilizio esistente, contenimento dell’uso del territorio agricolo a scopi edificatori, tutela e valorizzazione del paesaggio e incentivo alla mobilità sostenibile».

Concretamente il Pat adottato punta a limitare la cementificazione, privilegiando la riqualificazione del tessuto urbano esistente e delle aree già previste dal Prg vigente. Soltanto per il residenziale ci saranno 57mila metri cubi in meno rispetto a quanto era stato previsto nella precedente ipotesi di pianificazione.

Annamaria Tottolo ed Egidio Pesce che hanno votato contro attaccano: «Dentro questo Pat gli unici interventi degni di rilievo sono stati quelli oggetto di accordi pubblico-privato, (art. 6) per i quali abbiamo già espresso la nostra contrarietà. Forte delusione anche per il metodo con cui lo strumento è stato portato avanti: “trasparenza, partecipazione, sinergia”? Nulla di tutto ciò, né verso la popolazione, né verso le minoranze, che non sono mai state convocate durante tutto il percorso».

Chiude l’ex sindaco Pinese: «Nel consiglio comunale è stato portato il Pat che era stato proposto dalla mia amministrazione nel 2013 ma che non era stato adottato per il tradimento dei consiglieri di Forza Italia. Sono contenta che, nelle sue linee generali, sia stato confermato anche da questa maggioranza di centro-sinistra: è la prova della bontà delle scelte fatte a suo tempo, tutte indirizzate ad evitare la speculazione selvaggia e a mantenere uno sviluppo sostenibile. Il Pat adottato è quello della mia amministrazione».

Lorenzo Baldoni

 

FIESSO – Un biglietto unico per autobus e linea acquea dedicato ai turisti della Riviera. Questo è “Riviera del Brenta Pass” progetto sviluppato dall’Unione dei Comuni assieme ad Actv e Vela.

Il nuovo “pass”, che sarà acquistabile da stamattina nei punti vendita Actv e Vela, offre agli operatori e ai visitatori della Riviera un biglietto integrato precaricato della durata di 24 ore che consente di raggiungere Venezia con la linea di autobus n.53 e di usufruire della rete di navigazione.

La tessera, che ha un costo di 28 euro, comprende nelle 24 ore: un viaggio di andata e ritorno in autobus e la possibilità di utilizzare illimitatamente tutte le linee di vaporetto. «Si tratta di un altro importante tassello nel progetto di promozione turistica della Riviera», ha spiegato Andrea Martellato, presidente dell’Unione dei Comuni, «che, oltre ad offrire un servizio innovativo, mette in rete tutte le realtà del territorio nell’ottica di una progettazione turistica programmata e condivisa. Il prossimo passo, dopo la guida, la cartina delle ville e l’app mobile, sarà il biglietto unico per le ville».

Luca Scalabrin, presidente Actv, spiega il progetto. «Assieme a Vela abbiamo ideato questo nuovo biglietto integrato proprio per favorire quei visitatori che scelgono di alloggiare in Riviera e da lì vogliono spostarsi in giornata a Venezia. In futuro abbiamo intenzione di prevede un biglietto per il percorso inverso cioè i turisti che alloggiano a Venezia e vorranno visitare la Riviera».

Piero Rosa Salva, presidente di Vela, anticipa il progetto rivolto alle strutture alberghiere. «Abbiamo elaborato delle convenzioni con le strutture ricettive della Riviera perché possano dare direttamente loro il biglietto ai turisti».

Giacomo Piran

 

Gazzettino – Riviera. Biglietto unico per bus e vaporetto.

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1

apr

2015

MOBILITÀ – Actv lancia il ticket elettronico integrato per turisti e residenti

Valido 24 ore, sarà disponibile a Stra, Fiesso, Dolo e Mira al costo di 28 euro

FIESSO – Un biglietto elettronico unico dalla Riviera del Brenta per Venezia che comprende autobus e vaporetti e valido per 24 ore. Ieri a Fiesso d’Artico è stata presentata un’iniziativa che punta a favorire i turisti che soggiornano in Riviera ma che non vogliono perdere una visita a Venezia, ma aperta naturalmente anche i residenti.

Un pass, un biglietto integrato, della durata di 24 ore che consente di raggiungere Venezia con la linea di autobus n. 53, e di usufruire della rete di navigazione, con un unico biglietto elettronico precaricato. Insomma il biglietti integrato del costo di 28 euro, che comprende: un viaggio di andata e ritorno in autobus (tratta extraurbana 6 da/per Riviera del Brenta) sarà possibile partire da Stra, Fiesso d’Artico, Dolo e Mira e recarsi a Venezia con la possibilità di utilizzare illimitatamente per 24 ore tutte le linee di vaporetto, senza dover fare la coda alle varie biglietterie.

Le card saranno in vendita già da aprile in tutta la Riviera del Brenta e oltre ad essere acquistabili nelle biglietterie Vela o nella tabaccherie potranno essere disponibili anche per alberghi e ristoranti della zona che le offriranno ai proprio clienti.

Il progetto è stato sviluppato e illustrato ieri, dall’Unione dei Comuni Città della Riviera del Brenta attraverso il presidente Andrea Martellato, sindaco di Fiesso d’Artico, assieme ad Actv e Vela, le società del Gruppo Avm della mobilità veneziana. «Un servizio innovativo, fortemente voluto dall’Unione dei Comune – ha affermato il Presidente Martellato – che mette in rete tutte le realtà del territorio nell’ottica di una progettazione turistica programmata e condivisa».

A sostenere il progetto Luca Scalabrin presidente dell’Actv. «Le presenze turistiche lungo la Riviera sono cresciute e rappresentano una fetta di mercato interessante non solo per albergatori e operatori ma anche per l’intero gruppo della mobilità – ha spiegato Scalabrin. – Con Vela abbiamo ideato questo biglietto proprio per favorire quei visitatori che scelgono di alloggiare nelle strutture ricettive della Riviera. Speriamo ora che anche gli operatori turistici colgano questa opportunità».

Luisa Giantin

 

I comitati dei pendolari e gli amministratori comunali hanno incontrato il direttore Baggio

Conte e Follini contro l’assessore Donazzan: «Aveva organizzato l’incontro, assenza inspiegabile»

QUARTO D’ALTINO – Circolerà anche il sabato e la domenica, a partire dal 18 maggio, il treno dei pendolari numero 10.000 delle 4.13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5.25 e per esigenze di rotazione, orario incrementato al sabato e alla domenica, anche per il treno da Venezia delle 6.11 con arrivo a Portogruaro alle 7.23.

Sono i risultati annunciati ieri durante un incontro tra il direttore Trenitalia Passeggeri Veneto, Tiziano Baggio, i comitati pendolari e rappresentati da Luciano Ferro e Nicola Nucera e gli amministratori della tratta: presenti il sindaco di Quarto, Silvia Conte, l’assessore Francesca Zottis di San Donà e il sindaco di Marcon Andrea Follini, il vicesindaco di San Stino, Mauro Marchiori e il consigliera di Roncade, Vivienne Moro.

Ma ci sono state polemiche per l’assenza dell’assessore regionale Elena Donazzan. Un’assenza che ha indispettito tutti soprattutto perchè la Regione era l’organizzatrice dell’evento: «Dipiace un sacco per quest’assenza», commenta Conte, «l’assessore si è scusata, ma l’interlocutore politico è fondamentale per decidere le priorità. Se anche sotto il profilo tecnico sappiamo che le nostre proposte sono possibili, è necessaria la volontà politica della Regione di attuarle. È evidente che la Regione è in difficoltà, perché in scadenza e perché non riesce a chiudere il bilancio. È difficile che possano impegnarsi, sarà la nuova giunta a farlo e per questo spero in un ampio rinnovamento».

E ancora: «Siamo tornati all’attacco sul treno di mezzanotte di ritorno da Venezia, soppresso senza motivo, sappiamo che può essere ripristinato, ma si tratta di destinazione delle risorse, per questo ribadisco che serve la politica, è dalla primavera 2013 che lo diciamo, per fortuna le nostre battaglie sono servite a migliorare le cose».

Perplesso anche il sindaco Follini che sulla sua pagina Facebook ha postato l’assenza di Donazzan, sottolineando che la promotrice dell’incontro era proprio lei. «È stato un incontro molto positivo per l’apertura di Trenitalia Veneto su una richiesta importante quale il treno della mattina che serve non solo i pendolari, ma anche chi deve prendere le Frecce o treni di lunga percorrenza a Venezia», spiegano gli amministratori del Veneto Orientale, «inoltre per la prima volta da molto tempo si è discusso nel dettaglio di richieste del comitato pendolari».

Tra i temi oggetto di dibattito, la modifica dell’orario del treno delle 22.41 da Venezia, ripristinandolo in orario più tardo. «I lavoratori della Fenice o degli esercizi commerciali», aggiungono, «richiedono il ripristino del treno delle 22.57 o, cadenzandolo, delle 23.11».

È stato richiesto anche che il treno da Portogruaro delle 5.06, utilizzato soprattutto dai turisti, circoli il sabato e la domenica e nei mesi estivi. «È positivo che ci sia stata disponibilità a nuovi incontri per valutare il trasporto di bici sui treni, nonché una valutazione tecnica e una proposta alla parte politica in merito agli investimenti», concludono gli amministratori.

Marta Artico

 

QUARTO D’ALTINO – Il ripristino di alcune corse nel fine settimana e la promessa di una nuova stagione di dialogo. Si è concluso con qualche piccolo passo in avanti l’incontro convocato dal nuovo direttore passeggeri di Trenitalia, Tiziano Baggio, che ieri ha ricevuto i sindaci e i comitati dei pendolari della tratta Venezia-Trieste. Tra i presenti, Nicola Nucera e Luciano Ferro, per i comitati del Veneto Orientale e di Quarto d’Altino, i sindaci di Quarto e Marcon, Silvia Conte e Andrea Follini, l’assessore Francesca Zottis di San Donà, il vicesindaco di San Stino Mauro Marchiori e la consigliera di Roncade, Vivienne Moro. Assente però l’assessore regionale Elena Donazzan.

Circolerà quindi anche il sabato e la domenica, a partire dal 18 maggio, il treno delle 4,13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5,25. E sarà incrementato l’orario anche per il treno da Venezia delle 6,11 con arrivo a Portogruaro alle 7,23. Altre risposte potrebbero arrivare entro qualche settimana sul problema del “vuoto” in pausa pranzo e sui treni (alcuni con oltre 150 passeggeri) che spariscono durante le vacanze.

«Finora il percorso non è stato condiviso con gli utenti e i sindaci – commenta Silvia Conte – Ma il nuovo direttore ci ha dato la sua disponibilità. Abbiamo chiesto a Trenitalia di programmare nuovi modelli di esercizio con i gestori degli autobus e di affrontare il tema del biglietto unico, perché ci sono fondi fermi che non sono ancori stati usati».

(m.fus.)

 

Al taglio del nastro a Cappella ci sarà anche il comitato “Pro complanare” che contesta la nuova opera

SCORZÈ – Dalle prime ore del pomeriggio di oggi, si potrà entrare in autostrada dal casello Martellago-Scorzè. Dopo l’inaugurazione prevista per le 12, qualche minuto dopo saranno tolti i blocchi e i veicoli potranno transitare.

All’iniziativa ci sarà anche il comitato Pro complanare, che raggiungerà a piedi la nuova opera; il ritrovo sarà alle 11.30 in via Ca’ Nove e l’iniziativa e l’invito dei referenti è di partecipare in gran numero.

«Chiediamo a chi in questi anni ha sostenuto le nostre proposte», spiega Renato Anoè, «di essere presenti. La nostra proposta era di una soluzione meno costosa, con un minor impatto ambientale e in grado di risolvere i problemi del traffico della Castellana. Bastava un’unica stazione con sottopasso e collegarlo alla rotatoria dell’ospedale di Mestre: solo così avremo liberato i centri di Martellago, Trivignano e Zelarino».

Il capogruppo del Pd, Gianna Manente, invece, chiede che in futuro sia messa in sicurezza via Ponte Nuovo, anche se si dovrà parlare con il Comune di Venezia perché il tratto si ferma in via Tiziano. Il Pd e la lista civica Scattolin-sindaco non risparmiano qualche critica al comitato Cappella Vive, che nei giorni scorsi si era detto preoccupato per il futuro della frazione alla luce della nuova opera. «Se avesse affiancato i cittadini di Cappella e Peseggia nella protesta fatta due anni fa», spiegano in una nota i due gruppi di opposizione, «forse non si sarebbe arrivati a questa triste apertura. Avevamo avanzato proposte, con interrogazioni e ordini del giorno ma nessuno, né il sindaco Giovanni Battista Mestriner né il comitato le hanno sostenute. Al danno ambientale ci sarà da aggiungere quello provocato dal traffico di tutto il territorio per l’assenza di opere complementari, con le auto e i camion che dovranno per forza attraversare i nostri centri».

Della vicenda casello se n’è parlato pure lunedì in Consiglio a Scorzè e il Movimento 5 Stelle l’ha buttata sull’ironia. «Parteciperanno le massime autorità locali», dice Antonio Pettenà, «e ringraziamo per averci invitati. Ci si è dimenticati dell’ex governatore Giancarlo Galan, l’ex assessore veneto alla viabilità, Renato Chisso, l’ex commissario al Passante Silvano Vernizzi e l’ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. Quando avremo saldato il salato pedaggio, Vielen dank und gute Fahrt (molte grazie e buon viaggio ndr)».

Alessandro Ragazzo

 

SCORZÈ – Bosco di 10 ettari. A fine estate la posa delle piante

SCORZÈ – Il casello apre con alcuni nodi da sciogliere, com’è emerso in Consiglio a Scorzè; intanto le mitigazioni ambientali, con il sindaco Giovanni Battista Mestriner che ha ipotizzato per fine estate la posa delle piante per far nascere il bosco da 10 ettari. Riguardo la viabilità di collegamento, una zona a rischio è via San Paolo a Peseggia.

«Aspettiamo di capire quali saranno i flussi di traffico», spiega, «e se dovesse essere insostenibile, potrebbero esserci dei blocchi alla circolazione o potrebbe essere chiusa un tratto di strada. Ne parleremo con i residenti. Su via Ponte Nuovo, d’accordo con Martellago, abbiamo chiesto di migliorare l’accesso alla rotatoria, arretrando il guardrail per addolcire la curva».

Il sindaco ha parlato pure delle barriere mancanti. «Non ci sono vicino al casello», osserva, «specie nelle rampe di accesso e di uscita, oltre su larghi tratti dell’autostrada».

Infine la questione della futura variante alla Noalese, che da via Milano giungerà alla rotonda di via Boschi e, di lì, si salirà verso il casello. «Quasi tutti gli espropri e gli accordi bonari sono fatti», continua Mestriner, «e per giugno il cantiere dovrebbe aprirsi. La previsione di apertura e di un anno e mezzo, al massimo due».

(a.rag.)

 

SCORZÈ/MARTELLAGO – Il comitato si è opposto per anni alla realizzazione della struttura autostradale

Giornata di lutto da parte del Comitato CappellaVive per l’apertura odierna del casello autostradale dopo anni di lavori e una spesa di decine di milioni.

«Asfalto a go-go disseminato di lampioni, viadotto chilometrico, rotatorie ogni 500 metri, acquitrini a iosa.» Scrivono in un comunicato i portavoce che avevano iniziato la loro battaglia ancora prima della costruzione del Passante Autostradale di Mestre- «70 milioni, in aggiunta a quelli del Passante per trasformare un’oasi degna di un parco naturale in asfalto, viadotti, rotatorie, acquitrini e smog».

A nulla è valsa la battaglia quasi trentennale, sin dal 1990, degli abitanti della piccola frazione di Scorzè per salvare una zona documentata oltre 1500 anni fa. Al suo posto il casello autostradale che occupa circa 30 ettari oltre agli svincoli sino a Martellago.

L’area è stata scavata in profondità anche 3-4 metri. Portato via il terreno buono, scrive il Comitato, per bonificare il parco di San Giuliano a Mestre.

Nell’area di Cappella, invece , sono arrivati migliaia di metri cubi di fanghi del vallone Moranzani velocemente asfaltati. E ora manca il terreno per le dune e i terrapieni per contenere le tracimazioni del Dese.

Senza parlare delle barriere di mitigazione ambientale per le quali pare che non ci siano più soldi. »

Renzo Favaretto

 

OGGI L’INAUGURAZIONE – Si attende il governatore Zaia ma anche la protesta dei comitati

GRANDI OPERE – Verrà aperto oggi al traffico dopo anni di lavori il nuovo casello autostradale di Martellago e Scorzè

MARTELLAGO – Tutto pronto per l’inaugurazione, oggi alle 12, e, a ruota, per l’apertura del casello di Martellago-Scorzè e della nuova viabilità di adduzione, «ulteriore passo per il completamento delle opere complementari del Passante» per dirla con Tiziano Bembo, presidente di Cav, che ha finanziato i lavori realizzati da Pdm.

Anche se sulla cerimonia, prevista nel piazzale di stazione a sud in corrispondenza della carreggiata est per Trieste, e a cui è atteso anche il Governatore Luca Zaia, incombono lo sciopero degli esattori Ugl e la manifestazione di protesta di CappellaVive e del Comitato Procomplanare, che sarà presente «per ribadire la contrarietà a un’opera esempio di spreco di danaro e di suolo agricolo e poco utile».

Giudizio opposto a quello del sindaco di Scorzè, Mestriner e di Martellago, Barbiero, che rileva anche come la nuova variante alla Sr 245 Castellana, lunga 5,4 km, con cui avviene il collegamento con la viabilità ordinaria, toglierà il traffico dal centro. A diamante rovesciato con semibarriere d’esazione a cavallo del Passante, la stazione è a elevata automazione: 6 le piste di entrata e 8 di uscita. Tra le opere spicca il cavalcavia sul Passante e sul Dese a 3 luci, lungo 480 metri.

(n.der.)

 

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