Gazzettino – Mira vince la battaglia e “incassa” 130mila euro
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18
feb
2015
Il Comune ottiene da Veritas lo stesso adeguamento Istat di Venezia sulla gestione rifiuti
Il sindaco Maniero aveva denunciato grandi disparità
Mira ottiene da Veritas lo stesso adeguamento Istat di Venezia e risparmia 130.000 euro. Ai singoli cittadini miresi i benefici che ne deriveranno saranno irrisori ma resta il fatto che la vittoria ottenuta dal sindaco di Mira Alvise Mariero sembra apparire il successo della battaglia di Davide contro Golia.
Risale infatti ad un anno fa la denuncia di Maniero sulle forti disparità che Veritas applicata tra Mira e Venezia nell’adeguamento Istat.
«Avevamo chiesto a Veritas di rivedere l’indice di adeguamento – ha ricordato l’assessore all’Ecologia Maria Grazia Sanginiti. – A Mira l’indice era pari al 4,79% mentre quello applicato al Comune di Venezia era di 1,2%. Una disparità di trattamento inspiegabile considerando che il servizio di gestione dei rifiuti è gestito dalla stessa azienda».
Ora invece, per la prima volta, l’indice sarà unico per tutta la provincia. Il Consiglio di Bacino, l’Ente che sovrintende agli aspetti finanziari e organizzativi del servizio, ha infatti accolto la richiesta di Mira e degli altri Comuni della Riviera e del Miranese di rivedere l’indice di adeguamento Istat applicato annualmente al costo del servizio, eliminando le differenze che vedevano Mira pagare adeguamenti percentuali anche quattro volte superiori a quelli del Comune di Venezia.
«Una vittoria importante – ha commentato il sindaco Maniero – per la quale ci eravamo subito mobilitati ed una maggiore giustizia. Ci sarà infatti un risparmio di circa 130.000 euro solo sul complessivo previsto per il 2014. La città metropolitana dovrebbe partire da questo principio di trasparenza e uguale dignità tra i Comuni: come è possibile che cittadini di Enti confinanti vivano disparità così pesanti nei costi dello stesso servizio? Indice unico, finalmente!».
Di fatto con l’equità di trattamento tra comuni già nel consuntivo 2014 l’adeguamento Istat sarà dello 0,2% rispetto ad una previsione del 4,79, con un risparmio di 130.000 euro che si tradurranno in benefici economici anche per l’utenza. Per il 2015, invece, l’indice di adeguamento previsto è dello 0,6%.
Nuova Venezia – Mirano. Zianigo. Via Desman in rivolta, il fronte dei cittadini resiste.
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18
feb
2015
L’incidente conferma la pericolosità della via molto stretta
Tre mesi di protesta “festeggiati” con un furgone nel fosso
ZIANIGO – Un incidente, l’ennesimo, tiene a battesimo il terzo mese di protesta in via Desman. Puntuale come un orologio, a tre mesi esatti dal 17 novembre, quando per la prima volta sono scesi in strada i residenti per chiedere più sicurezza, ieri, 17 febbraio, un furgone che viaggiava in direzione di Veternigo è uscito di strada nel tratto di provinciale tra Zianigo e la località Fontana, ribaltandosi nel fosso. Nessun ferito nella rovinosa e per certi versi spettacolare uscita di strada, ma polemiche a non finire per un incidente-tipo, come troppi continuano a succederne in via Desman.
Veicoli di un certo ingombro che, incrociandosi tra loro, stringono troppo sulla destra, finendo giù per la scarpata senza alcuna protezione.
Il comitato ieri aveva appena concluso il corteo mattutino, come ogni giorno dal 17 novembre a questa parte, con tanto di festicciola a base di frittelle e caffè offerti da un residente per il terzo mese di “passeggiata”.
Lo schianto è capitato poco dopo, proprio di fronte alle case dove la protesta è più calda, vicino all’incrocio con via Balzana e, quasi fosse una beffa, tra gli striscioni di protesta e i cartelli con cui il comitato chiede la ciclabile.
L’autista è uscito indenne dal ribaltamento del mezzo, poi ha chiamato il soccorso stradale per il recupero del furgone.
Molti manifestanti erano ancora sul posto dopo il corteo mattutino. Altri, vivendo in zona, sono usciti per vedere cosa fosse accaduto, indossando gli immancabili gilet fluorescenti diventati il simbolo della mobilitazione per la sicurezza della provinciale.
«Per fortuna non eravamo presenti nel luogo dove è avvenuto l’incidente», afferma il portavoce del comitato Marino Dalle Fratte, «Lascio immaginare cosa potrebbe accadere se un mezzo investisse e trascinasse un pedone o un ciclista che transitano sul ciglio della strada. Questa vita da brivido, sul filo del rasoio, non ce la meritiamo».
Il frequente ribaltamento di mezzi nel fosso è uno dei punti critici della provinciale, un lungo rettilineo largo 5,30 metri dove transitano anche camion e bus che per non toccarsi devono stringere sulla destra. Decine i mezzi finiti in canale negli ultimi anni. E non ci sono soldi nemmeno per installare un guardrail.
Filippo De Gaspari
Nuova Venezia – Mirano. In via Desman tre mesi di protesta quotidiana.
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17
feb
2015
Dal 17 novembre il Comitato dei residenti si presenta ogni giorno con le bici per chiedere controlli, sicurezza e pista ciclabile. «Il minimo per sopravvivere»
ZIANIGO – Tre mesi esatti in strada, tutte le mattine, a manifestare per la sicurezza. La protesta di via Desman non sarà forse ricordata per i risultati fin qui ottenuti (la ciclabile tanto richiesta pare destinata a restare un miraggio), ma di sicuro la tenacia dei residenti non ha eguali nel passato recente di un territorio, il Miranese, che certo di comitati e proteste per la viabilità ne ha prodotti a pacchi.
Nel silenzio quasi totale delle istituzioni, ma nell’appoggio pieno e incondizionato dei residenti, oggi i manifestanti in gilet fluorescente festeggeranno a modo loro in paese, a Zianigo. Lo faranno con lo stesso modo con il quale, dal 17 novembre, scendono in strada ogni mattina lungo via Desman, portando le biciclette a mano, passeggiando pericolosamente sul ciglio della provinciale, in balìa del traffico e di qualche insulto.
Oggi il comitato sfilerà lungo le vie in cui abitano molti manifestanti, una ventina in media ogni mattina, per lo più pensionati, ma con l’ampio mandato dei residenti che non possono, per motivi di lavoro, essere con loro tutti i giorni: via Bollati, via Balzana, via Scortegara, via Varotara, ovviamente la strada Desman, al centro della protesta.
Sarà l’occasione per ribadire come uscire di casa, percorrendo una provinciale senza ciclabile, con fossi da ambo i lati e percorsa da migliaia di veicoli ogni giorno a forte velocità, sia pericoloso sì, ma il silenzio delle istituzioni e quel “Non ci sono soldi”, in fondo, sia ancora più inaccettabile.
«Il Comune di Mirano ha pure installato i cartelli di nuove località per rallentare il traffico, ma a distanza di un mese nulla è cambiato», nota il leader della protesta Marino Dalle Fratte, «le auto, i camion, i bus stracarichi di pendolari, continuano a percorrere la strada alla stessa velocità di prima, incrociandosi pericolosamente, rischiando di finire nel fosso, sfiorando i ciclisti e rischiando di travolgerli. Nessun rallentamento, nessuna verifica delle forze dell’ordine. Speriamo che anche questi nuovi centri abitati, non siano uno scherzo e che si comincino a fare i controlli per il rispetto dei limiti».
Intanto, insieme agli striscioni, aumentano lungo la via anche i “monumenti ai caduti”, suscitando la curiosità dei passanti: ruote, telai di biciclette rotte, giubbini catarifrangenti e altre installazioni appese agli alberi o ai cancelli delle case, per ricordare che, di via Desman, si può purtroppo anche morire.
Filippo De Gaspari
lo studio
Bonometto: «Ecco le soluzioni a costo zero per la viabilità»
VETERNIGO – Vive in Sardegna, dove lavora al Dipartimento di Urbanistica dell’Università di Sassari, ma ha tenuto domicilio a Veternigo. Quando torna a casa, viene a contatto con la pericolosità di via Desman e la protesta dei residenti. Così Vinicio Bonometto ha deciso di unirsi ai manifestanti e mettere a disposizione le sue conoscenze in materia, al territorio in cui vive, seppur con discontinuità.
«Quando sono in Veneto esco spesso in bicicletta», spiega, «conosco i pericoli della via, appena torno cercherò di appoggiare la causa del comitato. Nel frattempo però mi sono chiesto: nell’immediato non si potrebbe cercare un passaggio alternativo e parallelo a via Desman?».
La soluzione proposta da Bonometto, in realtà, non è nuova: già in passato, per altre zone del Graticolato romano, si era paventata la possibilità di “sfruttare” la conformazione a scacchiera della centuriazione, con incroci ogni 700 metri di rettilineo, in alcuni casi anche istituendo dei sensi unici, in modo da ricavare lo spazio a bordo strada per una ciclopista. Bonometto applica ora il modello al tratto incriminato di via Desman: «Per collegare Zianigo, Veternigo e Santa Maria di Sala si potrebbero utilizzare strade già esistenti e altre secondarie, ma molto più sicure di via Desman, ad esempio via Varotara, via Pianiga, via Aquileia, via Rio. Alcune potrebbero essere collegate con strade che oggi sono bianche, di progetto, altre già esistenti, creando così un’alternativa alla provinciale e disegnando una “circolarità” più sicura. Si può fare subito, chiedendo il permesso di passaggio anche su argini privati, come alla conclusione di via Varotara fino a via Rio. Costerebbe pochissimo. Fermo restando che la ciclabile su via Desman ci vuole, eccome».
(f.d.g.)
C.S. Comitato Marcato 16/02/15 – Fabio Livieri da Presidente a vicepresidente della Conferenza dei Sindaci (per fare che cosa ?)
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16
feb
2015
Se c’erano dubbi che il progetto del nostro Direttore Generale potesse trovare qualche difficoltà nell’attuazione, ora non ne abbiamo più, procederà speditamente con il largo consenso dei Sindaci anzi, con la “compattezza” e l’unanimità chiesta da Livieri, come dimostrata nel passato.
Per far questo, la Conferenza dei Sindaci riunitasi lo scorso mercoledì 11 febbraio, ha inventato addirittura una norma.
In quella regionale viene previsto che ……..”la rappresentanza nell’ Esecutivo della Conferenza dei Sindaci è l’organismo ristretto composto da non più di cinque membri”…….. La legge non poteva essere più chiara : “i membri devono essere cinque” !
Nella nostra ULSS invece, “i membri diventano sei”, per far posto a Fabio Livieri (politicamente di centrodestra) per pareggiare la collocazione di centrosinistra del Presidente Silvano Checchin. Anziché cedere una sedia, i nostri Sindaci ne hanno aggiunta un’altra e Livieri è uscito dalla porta ed entrato dalla finestra.
Non sentivamo certo il bisogno di una ulteriore lottizzazione fatta con lo stile dei vecchi partiti, applicando il “manuale Cencelli” della prima repubblica. La nostra ULSS avrebbe bisogno di ben altro.
Conosciamo bene Fabio Livieri, è stato Presidente della Conferenza dei Sindaci di questa ULSS per cinque anni ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche dei Sindaci che ora lo hanno ripescato, forse per garantire il progetto approvato dalla Regione.
Con l’elezione di Checchin tutti si aspettavano un cambiamento, ora Livieri lo può sostituire per ……..“l’esercizio delle funzioni, compiti e poteri”…… così è scritto nel nuovo regolamento approvato all’unanimità dai Sindaci. Evidentemente, Livieri è la garanzia politica (non solo per il Direttore Generale) anche se la sua nomina avviene senza rispettare la legge. Una volta, a queste cose facevano seguito le dimissioni, ma erano altri tempi.
In una lettera (inviata anche a noi) in occasione della manifestazione del novembre scorso, Livieri chiedeva ai Sindaci presenti alla manifestazione ……“siamo uomini o caporali ?”……. e li aveva anche accusati di ……“essere spinti in periodo pre-elettorale dai comitati politicizzati”. Questa vicenda dimostra chi è effettivamente “politicizzato”. Livieri è stato nominato proprio in piena campagna elettorale. La stampa riporta una sua affermazione ..….“negli ultimi mesi i toni attorno alla ristrutturazione si sono alzati notevolmente”…… E’ vero, in questo ha ragione, ma oltre a Gumirato, ha contribuito molto anche lui ad alzare i toni. Afferma inoltre ……..“dobbiamo capire bene come si articolerà la riorganizzazione degli ospedali dell’ASL 13 ed essere compatti nel sostenere l’ampliamento dell’ospedale di Dolo”……..
Il Sindaco Livieri sa benissimo che è già tutto fatto dal dott. Gumirato ed approvato anche dalla Regione, sa anche che non ci sarà l’ampliamento dell’Ospedale di Dolo, ma la dismissione e vendita di dodici edifici del vecchio ospedale compreso Villa Massari con lo spostamento di tutti i reparti Chirurgici a Mirano. Non c’è più nulla da capire, si deve solo attuare.
Anche per questo lui è stato nominato Vicepresidente, o no ? Fabio Livieri afferma che …….. “era già dal 2009 che si parlava di riorganizzazione” …… non si ricorda più che la riorganizzazione è avvenuta quando era lui Presidente della Conferenza dei Sindaci ? L’avevano confermata all’unanimità con un documento il 18/04/2012, ribadendo testualmente che ..…… “il nostro obiettivo rimane quello di eliminare i cosidetti doppioni, dando una specializzazione all’Ospedale di Dolo, di un servizio prettamente chirurgico, mentre su quello di Mirano una specializzazione medico – internistica”…….
Ora, il dott. Gumirato sta facendo esattamente il contrario e lui lo sta sostenendo con convinzione assieme a chi lo ha voluto vicepresidente.
Tempo fa chiedeva ai Sindaci …….“siamo uomini o caporali ?” …… abbiamo capito che adesso va bene anche tutti caporali, insieme e compatti, però !
il Comitato Bruno Marcato/Ospedale di Dolo
Nuova Venezia – Il sottopasso di Noale rinviato senza una data
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15
feb
2015
La Regione si è accorta di non potere pubblicare i bandi degli appalti
Il quartiere Fornace resta senza una via d’uscita. Andreotti: «Non molliamo»
NOALE – Non si può certo dire che Noale sia fortunata con i sottopassi. Più indietro rispetto ad altri comuni attraversati dal Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr), c’è solo quello di via Valsugana a essere attivo. Tempo fa sembrava la volta buona pure per quello di via Ongari, vista la conferma dei 6 milioni di euro di finanziamento. Sembrava, appunto, perché in un mese il sindaco Patrizia Andreotti ha ricevuto due notizie, una più brutta dell’altra, e ora i tempi di costruzione rischiano di slittare a data da destinarsi. Quest’ultima, infatti, se l’è sentita dire in settimana dal vice presidente della Regione Marino Zorzato, con delega all’Urbanistica, e dal presidente del Consiglio Veneto Clodovaldo Ruffato. Tutto per via del contenzioso tra Regione e le ditte impegnate nell’opera, con la prima che non può affidare ad altri la stesura del progetto. In poche parole: prima si dovrà sbrogliare questa matassa e poi il cantiere potrà essere aperto.
Riassunto della puntata precedente: Andreotti e il suo assessore all’Urbanistica Alessandro Dini andarono in Regione per capire quando ci sarebbe voluto per l’avvio dei lavori del sottopasso di via Ongari; non una domanda buttata là, perché negli ultimi anni Noale ha investito molto in quella zona con la demolizione della vecchia fornace per lasciare spazio a uffici, negozi e appartamenti. Soldi di privati, sia chiaro, e cantieri partiti a fine 2014. L’intero pacchetto, però, comprende anche il sottopasso di via Ongari, spostato più a est rispetto all’attuale passaggio a livello, dove la strada è stretta e realizzarne uno sarebbe stato impossibile, e una strada di collegamento con la Noalese, zona Capitelmozzo. Ma Andreotti e Dini si sentirono rispondere che la Regione ha delle cause passate in giudicato, lodi arbitrali di Net Engineering e Astaldi, le società che hanno progettato il Sfmr.
Questo significa che tutti i progetti da loro eseguiti sono bloccati e non possono essere pubblicati i bandi finché non si pagano le somme dovute.
Notizia negativa, a cui se n’è sommata un’altra nei giorni scorsi: la Regione non può affidare a terzi i progetti e a Noale manca l’esecutivo per partire. «Zorzato e Ruffato sono stati schietti» spiega Andreotti «e non è escluso che si tenti la strada dell’Avvocatura regionale. I tempi si allungheranno e questo ci mette in grossa difficoltà. Di certo non molleremo».
Alessandro Ragazzo
Nuova Venezia – Campolongo. Il Comitato ospedale chiede aiuto ai sindaci in Riviera.
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14
feb
2015
CAMPOLONGO. Ribadire l’importanza dell’ospedale di Dolo per la Riviera e la necessità che la Conferenza dei sindaci torni ad avere un ruolo attivo nella politica sanitaria. Questi sono stati i temi toccati l’altro giorno durante l’incontro chiesto ai sindaci della Riviera dal Coordinamento per la tutela dell’ospedale di Dolo.
Alla riunione erano presenti 4 sindaci tutti del Pd: Alessandro Campalto (Campolongo), Caterina Cacciavillani (Stra), Federica Boscaro (Fossò) e Gianpietro Menin (Camponogara).
«Abbiamo ascoltato l’intervento dei rappresentanti del Coordinamento», spiega Campalto, «le nostre iniziative saranno fatte nelle sedi istituzionali e cioè nella Conferenza dei Sindaci dell’Asl 13».
I quattro sindaci hanno comunque le idee chiare. «Abbiamo ribadito che il modello presentato per l’Asl 13, cioè la specializzazione dei poli Dolo e Mirano, metterebbe seriamente in difficoltà il futuro di Dolo», dice Campalto, «un ospedale deve avere una chirurgia h24 oltre ad altre funzioni. È stata fatta una riflessione anche sul ruolo della Conferenza dei sindaci che non deve prendere solo atto della politica ospedaliera ma deve intervenire e incidere direttamente sulle scelte, perché è sua prerogativa».
(g.pir.)
Gazzettino – Dolo “Sosteniamo l’ampliamento dell’ospedale”
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14
feb
2015
Il sindaco di Campagna Lupia nominato vicepresidente della Conferenza
MIRA – La vicepresidenza della Conferenza dei sindaci dell’Asl 13 è stata affidata a Fabio Livieri, sindaco di Campagna Lupia.
«Dobbiamo capire bene come si articolerà la riorganizzazione degli ospedali dell’Asl 13 ed essere compatti nel sostenere l’ampliamento di Dolo».
Nonostante l’assenza per problemi di lavoro, il sindaco di Campagna Lupia, già leader della Conferenza fino allo scorso dicembre, è stato eletto vicepresidente dell’assemblea, affiancando così l’attuale n.1 Silvano Checchin, sindaco di Spinea. La figura di vicepresidente non era contemplata nel regolamento e così l’assemblea, che riunisce i 17 comuni del Bacino dell’Asl 13, ha modificato le norme. Una scelta dettata sia dalla necessità di mantenere un equilibrio di rappresentanza tra Riviera e Miranese, che politica, poiché Checchin rappresenta l’area del centrosinistra e Livieri del centrodestra.
«Non si tratta solo di equilibri ma di lavoro vero e proprio – sottolinea Livieri – L’esecutivo e la Conferenza dei sindaci hanno sempre lavorato in un rapporto d’intesa proficua e ora è necessario operare con continuità. La fase è delicata e lo dimostra il fatto che negli ultimi mesi i toni attorno alla riorganizzazione regionale delle strutture ospedaliere – che coinvolge direttamente l’Asl 13 – si sono alzati notevolmente».
«Era già dal 2009 che si parlava di riorganizzazione – conclude Livieri – noi sindaci dobbiamo essere compatti nel sostenere l’ampliamento dell’ospedale di Dolo ma anche nel comprendere come verrà articolata la nuova organizzazione ospedaliera».
(L.Gia)
Nuova Venezia – Miranese. Elettrocardiogramma, il 15% e’ a rischio.
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13
feb
2015
Oltre 200 persone si sono presentate per le visite gratuite, ma l’esito non è rassicurante
MIRANO – Duecento in fila per l’elettrocardiogramma gratuito, l’esito non è dei più rassicuranti: il 15% dei pazienti, che ha partecipato, è risultato a rischio.
“Cardiologie aperte”, la giornata di sensibilizzazione che si è svolta anche a Mirano grazie al Dipartimento cardiovascolare dell’Asl 13, l’associazione Cuore Amico Mirano e la partecipazione del Dipartimento di prevenzione, ha “scovato” parte dei 200 pazienti, tutti tra i 40 e gli 80 anni, provenienti dai 17 comuni dell’Asl 13, sottoposti ai test con anomalie tali da richiedere approfondimenti medici.
Sono stati tutti invitati a sottoporsi a un elettrocardiogramma di approfondimento. Tutti i dati raccolti durante la giornata di sensibilizzazione saranno ora raccolti e salvati nella “Banca del cuore”, banca dati accessibile online da qualsiasi dispositivo connesso a internet.
Per questo i pazienti hanno ricevuto un ”Bancomheart”, una sorta di carta di accesso simile ad un bancomat, contenente le credenziali personali e le istruzioni per l’accesso online ai dati.
Per sensibilizzare i cittadini alla prevenzione, anche il direttore generale Gino Gumirato si è sottoposto ai test (nel suo caso negativi). «L’importanza di appuntamenti come questo», ha commentato il direttore generale, «si percepisce immediatamente dai numeri: grazie a una sola giornata di controllo, abbiamo trovato una trentina di persone a rischio, salvando potenzialmente delle vite. Ecco perché puntiamo molto sulla prevenzione: è la via maestra per garantire la salute ai nostri cittadini».
Durante la giornata l’Associazione Cuore Amico ha illustrato i propri progetti, da “Il cuore in tasca” alle “Giornate di prevenzione cardiovascolare”, durante le quali vengono raggiunte tremila persone l’anno per essere sottoposte a screening, fino a “Sport sicuro” e “Palestra per tutti”.
Filippo De Gaspari
Gazzettino – All’Asl 13 c’è il bancomat della salute
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13
feb
2015
Tutti in coda all’ospedale, per gli esami del sangue gratuiti e per un elettrocardiogramma in caso di necessità. Oltre 200 persone, ieri mattina, hanno preso d’assalto il reparto miranese per l’iniziativa “Cardiologie aperte”, organizzata dall’Ulss 13 assieme all’associazione Cuore Amico. Sono entrati all’ospedale di Mirano per conoscere il proprio stato di salute, sono usciti con in mano una tesserina molto simile a un bancomat. Si chiama “Bancomheart” ed è un’interessante novità: tutti i dati raccolti sono stati salvati nella “Banca del cuore”, un portale on-line che consente di accedere ai propri dati medici ovviamente con apposita password.
«È stata un’ottima sperimentazione – fanno sapere dall’Ulss 13 – Il futuro va in questa direzione». Il dottor Franco Giada, specialista in cardiologia e medicina dello sport, approfondisce il concetto: «Poter visualizzare immediatamente lo storico di un paziente può essere molto importante per qualunque medico di un qualunque ospedale, anche all’estero. Se una persona si presenta con delle fitte al petto, vedere l’elettrocardiogramma precedente può risultare fondamentale per poi fare una diagnosi». In questo senso rientra anche il progetto “Cuore in tasca” dell’associazione Cuore Amico, che fornisce ai pazienti una pennetta usb con i propri dati cardiologici. Un anziano magari non è in grado di usarla, ma un figlio o un medico di base certamente sì.
L’evento si è inserito nella Settimana del cuore ed è stato promosso a livello nazionale dall’Associazione medici cardiologi ospedalieri e dall’Heart Care Foundation. Ieri si sono presentati soggetti dai 40 agli 80 anni, soprattutto sessantenni. Il 15% era a rischio cardiovascolare. «In una mattinata abbiamo trovato una trentina di persone a rischio, salvando potenzialmente delle vite – ha sottolineato il direttore generale Gino Gumirato – La prevenzione è la via maestra».
Nuova Venezia – S.Maria di Sala. Un Consiglio sulla strada per chiedere piu’ sicurezza.
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12
feb
2015
Veternigo. Si alza di tono la protesta in via Desman dove passa la provinciale 33
Il comitato scrive al prefetto: «Carreggiata stretta, si rischia sempre il morto»
VETERNIGO – Il comitato di via Desman scrive al prefetto di Venezia e a S. Maria di Sala parte la richiesta delle minoranze per convocare un consiglio comunale aperto da fare a Veternigo, dove passa la famigerata provinciale 33. Non più solo mobilitazione quotidiana (che prosegue ininterrotta sulla strada dal 17 novembre): la protesta dei residenti di Zianigo e Veternigo ora si prende anche le sedi istituzionali, nel tentativo di riaccendere la speranza di chi chiede più sicurezza lungo la strada che passa per i comuni di Mirano e S. Maria di Sala.
Nella lettera indirizzata al prefetto Domenico Cuttaia, il portavoce del comitato Marino Dalle Fratte elenca tutti i problemi di chi da quasi tre mesi scende in strada ogni mattina per sfilare in corteoper chiedere più sicurezza. Sono soprattutto pensionati, ma rappresentano padri e madri di bambini costretti a uscire di casa solo se accompagnati o mariti di donne disabili, impossibilitate a percorrere la via in carrozzina, perché non c’è banchina a lato di un rettilineo largo solo 5,30 metri, con fossi da ambo i lati e percorso, spesso a velocità più elevate del consentito, da auto, bus e camion.
«È anche una questione di matematica: quando si incrociano una corriera e un camion, larghi due metri e mezzo, specchietti esclusi, lo spazio è finito: se c’è una bici, finisce dentro il fosso», scrive Dalle Fratte. Anche le fermate Actv sono fuori della carreggiata, sulla riva del fossato.
«Abbiamo coinvolto i sindaci, il vicepresidente della Regione, la presidente della Provincia, ma l’unica risposta è stata: non ci sono soldi. Intanto la gente viene travolta e qualcuno è morto su questa strada. Dopo il confine con Padova, la beffa: via Desman si allarga, compare un’ampia ciclabile e pure gli autovelox per rallentare i veicoli. Noi a Venezia siamo forse di serie B?».
Una stoccata anche ai comuni: «Mirano ha posizionato cartelli con il nome di nuove località, per istituire il limite di 50 chilometri orari, ma nessuno rallenta».
Il comitato ha detto che si farà sentire anche il 22 maggio, in occasione del passaggio del Giro d’Italia.
Intanto a S. Maria di Sala i consiglieri Paolo Bertoldo, Primo Bertoldo, Giovanni Vanzetto (Lista Salese), Giuseppe Rodighiero (Civica insieme) e Rossella Carolo (M5S) hanno protocollato la richiesta di un Consiglio comunale straordinario, da convocare in seduta aperta, proprio a Veternigo, per favorire la partecipazione della gente interessata dal problema. Un solo punto all’ordine del giorno: “Interventi per la messa in sicurezza di via Desman e realizzazione della pista ciclabile».
Filippo De Gaspari
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