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QUARTO D’ALTINO – Il ripristino di alcune corse nel fine settimana e la promessa di una nuova stagione di dialogo. Si è concluso con qualche piccolo passo in avanti l’incontro convocato dal nuovo direttore passeggeri di Trenitalia, Tiziano Baggio, che ieri ha ricevuto i sindaci e i comitati dei pendolari della tratta Venezia-Trieste. Tra i presenti, Nicola Nucera e Luciano Ferro, per i comitati del Veneto Orientale e di Quarto d’Altino, i sindaci di Quarto e Marcon, Silvia Conte e Andrea Follini, l’assessore Francesca Zottis di San Donà, il vicesindaco di San Stino Mauro Marchiori e la consigliera di Roncade, Vivienne Moro. Assente però l’assessore regionale Elena Donazzan.

Circolerà quindi anche il sabato e la domenica, a partire dal 18 maggio, il treno delle 4,13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5,25. E sarà incrementato l’orario anche per il treno da Venezia delle 6,11 con arrivo a Portogruaro alle 7,23. Altre risposte potrebbero arrivare entro qualche settimana sul problema del “vuoto” in pausa pranzo e sui treni (alcuni con oltre 150 passeggeri) che spariscono durante le vacanze.

«Finora il percorso non è stato condiviso con gli utenti e i sindaci – commenta Silvia Conte – Ma il nuovo direttore ci ha dato la sua disponibilità. Abbiamo chiesto a Trenitalia di programmare nuovi modelli di esercizio con i gestori degli autobus e di affrontare il tema del biglietto unico, perché ci sono fondi fermi che non sono ancori stati usati».

(m.fus.)

 

QUARTO D’ALTINO – Incredulo, il rappresentante del Comitato pendolari di Quarto d’Altino, Luciano Ferro, ha risposto alla telefonata della segreteria dell’assessore regionale Elena Donazzan. «Ci hanno convocato come rappresentanti del Veneto Orientale, assieme ai sindaci – racconta Ferro -. Non era mai successo prima».

Nelle stesse ore, la sindaca Silvia Conte riceveva l’e-mail dall’assessore Donazzan e la inoltrava subito a tutti i sindaci della tratta: data 31 marzo, sede di Trenitalia. A convincere la Regione e Trenitalia, dopo ripetute richieste dei pendolari e dei Comuni, sono state forse le ultime due lettere inviate dal comitato di Quarto e da Silvia Conte, ora candidata al Consiglio regionale. Ma c’è chi dice che la novità possa anche essere frutto di un approccio diverso voluto dal nuovo direttore regionale Veneto della divisione passeggeri di Trenitalia, Tiziano Baggio.

«Speriamo che sia l’occasione per avviare una nuova condivisione delle decisioni – commenta Conte -, prendendo in considerazione anche la nostra proposta di orario cadenzato studiata con un gruppo di esperti del settore. Parleremo di questa tratta ma chiederemo attenzione anche per la Portogruaro-Treviso».

I comitati giusto qualche giorno fa hanno ribadito le urgenze da affrontare: «Ci sono ritardi, cancellazioni improvvise e disagi continui – aggiunge Ferro -. E con l’introduzione dell’orario cadenzato di sabato e nei festivi molti pendolari sono costretti a viaggiare in auto».

(m.fus.)

 

QUARTO – I comitati dei pendolari incontrano Regione e Trenitalia a Mestre. Martedì prossimo i portavoce dei cittadini che da parecchio tempo, oramai, chiedono più treni lungo la tratta Venezia-Portogruaro, la modifica di alcuni orari e la ricalibratura di fasce orarie, potranno discutere con l’assessore regionale che si occupa dei trasporti, Elena Donazzan, assieme a Trenitalia.

Solo qualche settimana fa il primo cittadino e candidata alle prossime regionali, Silvia Conte, aveva inviato alla Regione l’ennesima lettera condivisa da tutti i sindaci della tratta per segnalare le criticità e poterle discutere. Ciò che sindaci e pendolari vorrebbero approfondire, si leggeva nella nota, è cosa sia stato fatto in merito alle questioni più volte sollevate: l’avvio di un tavolo permanente della mobilità che coinvolga le amministrazioni e i rappresentanti dei pendolari, ma anche un riscontro alla proposta di orario ferroviario cadenzato trasmessa all’attenzione dell’assessore alla Mobilità ad agosto 2013 come base per avviare la verifica dei modelli di esercizio alternativi e più efficienti. L’invito è arrivato direttamente al sindaco Silvia Conte, che l’ha esteso ai colleghi.

(m.a.)

 

DOLO – Gli uffici postali di Noale, Dolo e Mirano metteranno dalla prossima settimana a disposizione dei cittadini il nuovo servizio WiFi gratuito. Poste Italiane comincerà ad installare le connessioni a partire da domani. Basterà registrarsi comunicando il proprio numero di telefono mobile al quale verrà inviato un messaggio con le credenziali per l’accesso al WiFi. A quel punto, attraverso smartphone, tablet o pc sarà possibile navigare in internet, dialogare sui social network o lavorare in attesa del proprio turno allo sportello.

«Il progetto WiFi che presentiamo oggi» dice Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane «rientra nella missione che ci siamo dati per i prossimi anni nel Piano strategico Poste 2020: vogliamo essere gli architetti di un’Italia più digitale, includendo tutti, con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione, per aiutare il Paese nel passaggio dall’economia tradizionale a quella digitale».

In provincia di Venezia il servizio sarà disponibile a breve a Venezia Centro e piazzale Roma, Mestre centro e via Torino, San Donà, Sottomarina, Chioggia, Lido di Jesolo, Portogruaro, Cavarzere, Favaro.

(a.ab.)

 

Un miliardo e 800 milioni di euro per la “velocizzazione” della tratta ferroviaria

«Nessun quadruplicamento, ma interventi mirati». I convogli toccherano i 200

SAN DONÀ «Per la tratta Venezia-Trieste quello di cui si sta parlando non è il quadruplicamento dei binari, ma una velocizzazione della linea esistente». Ovvero, la realizzazione di alcune varianti al percorso, laddove il tracciato attuale costringe i convogli a rallentare, e un importante investimento nel miglioramento tecnologico. Interventi che consentiranno di coprire la distanza tra Venezia e Trieste in circa un’ora e cinque minuti contro le due ore attuali.

A fare chiarezza sui progetti è stato l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, durante l’audizione che si è tenuta davanti alla commissione trasporti della Camera nell’ambito dell’approvazione del Contratto di programma tra Ferrovie e governo. Durante il suo intervento, Gentile si è soffermato anche sulla Venezia-Trieste. La notizia, circolata nelle scorse settimane, di un accordo tra Veneto e Friuli aveva fatto pensare a molti che stesse ripartendo l’iter per il contestato quadruplicamento dei binari. Ma così non è.

«Quello di cui si sta parlando in questa fase non è il quadruplicamento, che potrà essere oggetto di riflessione negli anni a venire, ma una velocizzazione della linea esistente», ha spiegato l’ad di Rfi, «quindi delle varianti di tracciato laddove la tratta esistente abbatte molto la prestazione della linea e poi un investimento in tecnologia».

Il costo del progetto è stato valutato in 1,8 miliardi di euro, anche se potrebbe essere una stima in eccesso. Ma, quand’anche fosse questa la cifra, sicuramente sarebbe un enorme risparmio rispetto ai 7,5 miliardi di euro ipotizzati con il tracciato litoraneo.

«Si tratta di un approccio positivo a livello di progettazione. Con una cifra molto ridotta, ci consentirà di unire Trieste a Venezia e quindi al sistema veloce nazionale in un’ora e cinque minuti circa», ha concluso Gentile. La velocità commerciale dovrebbe attestarsi sui 200 orari.

Sul territorio, comunque, continuano a farsi sentire le voci preoccupate. L’ultima arriva da Forza Italia di Meolo che auspica un ordine del giorno della conferenza dei sindaci per fare chiarezza sullo stato di fatto e sulle possibili evoluzioni dello studio di fattibilità per il quadruplicamento in affiancamento alla linea esistente.

«La storia dell’ammodernamento della linea storica non ci convince, considerato il fatto che la Tav sta procedendo nel suo iter di realizzazione fino a Venezia e dovrà proseguire per Trieste come previsto nella progettazione europea e nazionale», dicono da Forza Italia Meolo, «vogliamo dei chiarimenti dalle istituzioni interessate, perché l’ammodernamento della linea storica non sia solo uno specchietto per le allodole».

Giovanni Monforte

 

QUARTO – Il sindaco di Quarto, Silvia Conte, è tornata a scrivere all’assessore regionale ai trasporti per sollecitare nuovamente un incontro per sapere quali misure si intendano intraprendere in merito alle più volte segnalate criticità della tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro, di competenza della Regione. Dopo una richiesta di incontro trasmessa all’assessore Donazzan lo scorso gennaio, non si è più mosso nulla.

«Lungo la tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro», spiega il sindaco di Quarto, «continua a perdurare una situazione di grave criticità e disagio. Durante l’incontro avuto lo scorso ottobre con i tecnici regionali della direzione mobilità e un dirigente di Trenitalia, ci era stato garantito che le varie criticità rappresentate da sindaci e rappresentanti dei comitati dei pendolari sarebbero state affrontate. A distanza di quasi quattro mesi non abbiamo», sottolinea il sindaco, «ancora avuto risposte chiare».

Ciò che sindaci e pendolari vogliono capire è cosa sia stato fatto in merito alle noti questioni più volte sollevate: l’avvio di un tavolo permanente della mobilità che coinvolga le amministrazioni e i rappresentanti dei pendolari, anche in vista della nuova gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale per i prossimi anni; un riscontro alla proposta di orario ferroviario cadenzato trasmessa all’attenzione dell’assessore alla Mobilità ad agosto 2013 come base per avviare la verifica dei modelli di esercizio alternativi e più efficienti.

«Ad oggi l’orario continua a presentare criticità», continua il sindaco di Quarto d’Altino, Silvia Conte, «non copre in modo equo e completo né l’arco della giornata, né tutti i giorni dell’anno, né tutto il territorio regionale e si riscontrano soppressioni e ritardi. Abbiamo più volte evidenziato alla Regione la necessità di avere un interlocutore politico in grado di fare delle scelte e dare risposte concrete ad un problema che condiziona pesantemente la quotidianità di quanti usufruiscono del trasporto ferroviario per i loro spostamenti, il più delle volte per lavoro e per studio».

(m.a.)

 

Noale. Un’ora e mezza di disagi per gli utenti: ritardi e soppressioni

Guasto sui binari, 11 treni nel caos

NOALE – Un guasto agli impianti di circolazione nella zona di Noale ha provocato rallentamenti al traffico ferroviario sulla Venezia-Castelfranco-Bassano a cavallo tra la mattina e il pomeriggio di ieri, coinvolgendo undici treni tra ritardi, soppressioni totali o parziali. La situazione è tornata alla normalità dopo le 13. In precedenza, attorno alle 11.30, si è verificato l’intoppo e i passeggeri sono stati avvisati attraverso gli altoparlanti delle stazioni.

Il bilancio è di due navette cancellate sulla Mestre-Noale, quattro regionali che hanno subìto una riduzione di tragitto e altri cinque che sono arrivati a destinazione fino a 23 minuti dopo. Per riparare il guasto sono intervenuti gli uomini di Rfi. Per fortuna non è successo all’orario di punta ma ci sono stati dei disagi per i passeggeri.

Il primo convoglio a subire l’inconveniente è stato il numero 5723 da Castelfranco delle 11.04. È arrivato a Noale senza alcun problema ma poi è rimasto fermo ed è arrivato a Mestre con 30 minuti di ritardo: qui si è fermato anziché proseguire per Venezia Santa Lucia. I treni 5724, da Venezia per Castelfranco, 5725 da Bassano a Venezia, 5726 e 5730 da Venezia a Bassano e la navetta 5782 da Mestre a Noale hanno viaggiato con tempi che variavano dai 9 ai 23 minuti di ritardo. Altre due navette sempre sulla stessa tratta non sono neppure partite: la numero 5780 da Mestre delle 12.22 e la 5783 da Noale delle 13.09. Una cancellazione parziale si è registrata stata per il regionale 5728 diretto a Castelfranco, partito da Mestre anziché Venezia, per le navette 5778 da Mestre per Noale delle 11.22, fermato a Maerne, mentre dalla stessa stazione, anziché dalla città dei Tempesta, ha preso il via la corsa della numero 5781 delle 12.19.

Alessandro Ragazzo

 

La protesta

QUARTO D’ALTINO – Il sindaco di Quarto, Silvia Conte, è tornata a scrivere all’assessore regionale ai trasporti per sollecitare nuovamente un incontro per sapere quali misure si intendano intraprendere in merito alle più volte segnalate criticità della tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro, di competenza della Regione. Dopo una richiesta di incontro trasmessa all’assessore Donazzan lo scorso gennaio, non si è più mosso nulla.

«Sulla tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro», scrive, «continua una situazione di grave disagio. Lo scorso ottobre con i tecnici regionali e un dirigente di Trenitalia, ci era stato garantito che le varie criticità rappresentate da sindaci e Comitati dei pendolari sarebbero state affrontate. A distanza di quasi quattro mesi non abbiamo ancora avuto risposte».

Sindaci e pendolari vogliono capire cosa sia stato fatto in merito alle noti questioni più volte sollevate: l’avvio di un tavolo permanente della mobilità che coinvolga Comuni e i rappresentanti dei pendolari, anche in vista della nuova gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale per i prossimi anni; un riscontro alla proposta di orario ferroviario cadenzato trasmessa all’attenzione dell’assessore alla Mobilità ad agosto 2013 per avviare la verifica dei modelli di esercizio alternativi e più efficienti.

«L’orario continua a presentare criticità», continua Conte, «non copre in modo equo e completo né l’arco della giornata, né tutti i giorni dell’anno, né tutto il territorio regionale e si riscontrano soppressioni e ritardi. Abbiamo più volte evidenziato alla Regione la necessità di avere un interlocutore politico in grado di fare delle scelte e dare risposte concrete ad un problema che condiziona i pendolari».

Marta Artico

 

Gazzettino – Ferrovia. Pendolari, Conte bussa in Regione

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26

feb

2015

QUARTO D’ALTINO «Nessun riscontro alle critiche sul nuovo orario»

QUARTO D’ALTINO – Il tempo stringe, le elezioni si avvicinano e le pressioni, per la giunta regionale, arrivano da ogni angolo della Regione. I pendolari della tratta Venezia-Portogruaro, però, aspettano una convocazione in Regione da dicembre. E prima che sia troppo tardi, la sindaca di Quarto d’Altino, Silvia Conte, ha deciso di spedire una nuova lettera all’assessore regionale ai trasporti Elena Donazzan.

«Avevamo trasmesso la stessa richiesta all’assessore a gennaio, per conoscere quali misure si intendano intraprendere in merito alle più volte segnalate criticità della tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro, di competenza della Regione Veneto – spiega Conte – e ci aveva preannunciato che a breve sarebbe stato organizzato un confronto per un aggiornamento. Ma non si è più mosso nulla».

Intanto i treni restano sempre quelli, con i loro ritardi, le cancellazioni, i “buchi” di un orario poco cadenzato e le corse ridotte nel fine settimana o nelle vacanze scolastiche.

«Resta una situazione critica lungo la tratta – continua Conte – E durante l’incontro dello scorso ottobre con i tecnici regionali della direzione mobilità e un dirigente di Trenitalia, ci era stato garantito che le varie criticità rappresentate da sindaci e rappresentanti dei Comitati dei pendolari sarebbero state affrontate. Ma a distanza di quasi quattro mesi non abbiamo ancora avuto risposte chiare».

Pendolari e sindaci, oltre a chiedere aggiustamenti al nuovo orario e l’avvio del tavolo permanente della mobilità, attendono anche un riscontro alla proposta di orario ferroviario cadenzato consegnata all’assessore Chisso nel 2013.

Melody Fusaro

 

Gazzettino – Ferrovia. Un piano per il nodo di Mestre

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

23

feb

2015

TRENI – Prevista la “velocizzazione” della Venezia-Udine per tagliare i tempi di percorrenza di 30 minuti

Sono 310 i milioni per rimuovere il “collo di bottiglia” per il traffico ferroviario

TAV ARCHIVIATA – Il tracciato balneare nel dimenticatoio

CONTRATTO DI PROGRAMMA – Interventi per riattivare la linea dei bivi

Per il deputato Michele Mognato nel progetto potrebbe rientrare la riattivazione della linea dei Bivi tra Terraglio e il bivio Carpenedo.

Sparisce definitivamente l’Alta velocità fra Venezia e Trieste, sostituita da un piano di “velocizzazione” che dovrebbe ridurre di mezz’ora gli attuali tempi di percorrenza. Ma soprattutto si mette mano al “collo di bottiglia” del nodo ferroviario di Mestre, con un piano di investimenti di 310 milioni di euro. È quanto previsto nel contratto di programma 2012-2016 fra il Governo e le Ferrovie dello Stato all’esame in questi giorni della Commissione Trasporti della Camera. Il documento, che deve fare i conti con i pesanti tagli imposti dal 2012 a oggi dalla “Spending review”, costituisce di fatto i libro mastro degli impegni che il gruppo Ferrovie intende seguire nei prossimi anni, con un occhio alle grandi direttrici europee e un altro agli scenari politici e urbanistici.

Il documento, illustrato alla Camera dall’amministratore delegato Maurizio Gentile, riguarda da vicino anche il Nordest. Dove si parla di Alta velocità, nella tratta fra Brescia e Vicenza, ma anche di altri progetti. Come appunto la “velocizzazione” della Venezia-Trieste, che sembra avere soppiantato definitivamente il progetto Tav lungo il tracciato “balneare”. La modernizzazione della linea di fatto è già in corso con l’estensione del Sistema di comando e controllo sulla tratta Mestre-San Donà, che entro il prossimo anno sarà esteso fino a Portogruaro.

Ma nel piano delle Ferrovie, sottolinea l’on. Michele Mognato, relatore alla Camera dello schema di decreto ministeriale che recepisce il Contratto di programma, un ruolo centrale avrà anche lo sviluppo del trasporto ferroviario attorno ai grandi nodi urbani. Con un occhio al trasporto locale, per lo sviluppo previsto delle Città metropolitane, e uno al traffico ferroviario, che dovrebbe di fatto raddoppiare con l’aumento della capacità dei convogli e delle “tracce” riservate ai treni merci.

«Nel solo nodo di Mestre – spiega Mognato – le Ferrovie contano di investire 310 milioni di euro per rimediare a quello che definiscono un “collo di bottiglia”». Nel progetto potrebbe rientrare la riattivazione della linea dei Bivi nel tratto fra il Terraglio e il cosiddetto “bivio Carpenedo”, già contemplato nel piano del commissario Bortolo Mainardi.

Nell’ambito del Contratto di programma rientra infine la progettazione del collegamento per l’aeroporto Marco Polo, anche se con modalità probabilmente diverse da quelle previste dal Masterplan della Save che aveva ipotizzato il collegamento con l’Alta velocità.

Alberto Francesconi

 

QUARTO D’ALTINO – Senza esito l’incontro in Regione sui disservizi

Silvia Conte: «Lasciateci gestire la stazione ferroviaria»

QUARTO D’ALTINO – «La situazione per i pendolari è insostenibile e la stazione di Quarto non è sicura, servono interventi urgenti».

Un nuovo appello è stato lanciato dalla sindaca di Quarto d’Altino, Silvia Conte, che con una lettera inviata all’assessore regionale Elena Donazzan, chiede un incontro alla Regione Veneto per affrontare e trovare una soluzione ai continui disservizi che tormentano la tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro.

«Durante l’ultimo incontro in Regione avvenuto a fine ottobre su richiesta di numerose amministrazioni comunali, al quale purtroppo l’assessore regionale competente non si è presentata – scrive Conte – ci era stato garantito dai tecnici che le criticità relative alle questioni più volte sollevate dai sindaci e dai comitati dei pendolari sarebbero state affrontate. I disservizi però continuano a manifestarsi e nessun riscontro ha avuto la proposta alternativa presentata dai Comuni per risolvere i problemi con un linea sub-urbana».

L’amministrazione non si muove solo sul fronte delle «corse dei treni» nella tratta (riconosciuta da Legambiente come la quinta peggiore d’Italia) ma anche con proposte per rendere la stazione di Quarto d’Altino dignitosa e sicura.

«Abbiamo chiesto da Rfi un restyling completo della stazione e la realizzazione di pensiline per i passeggeri in attesa – continua la sindaca – e siamo soddisfatti per l’avvio dei lavori di realizzazione delle canaline di scarico nel sottopasso per superare i problemi legati alle infiltrazioni e delle pensiline».

Tra le proposte, anche quella di concedere al Comune di Quarto i locali della stazione in comodato d’uso gratuito per 15 anni «L’idea – conclude Conte – è di procedere con subconcessioni gratuite ad associazioni, cooperative o altre organizzazioni prive di scopo di lucro in grado di contribuire al processo di valorizzazione dell’immobile e di riqualificazione dell’area, nonché di sostenere i necessari interventi materiali. Abbiamo già fatto dei passaggi con Rfi a livello regionale, attendiamo ora l’esito della risposta ufficiale da Roma».

Melody Fusaro

 

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