Gazzettino – Treno in ritardo e nessun annuncio “Disagi continui sulla Venezia-Trieste”
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19
lug
2014
Un ritardo dopo l’altro. Magari di 30 o 40 minuti, accettabili da un turista o un avventore ma troppi per chi usa il treno per andare al lavoro. Soprattutto se le attese diventano un rito quotidiano. «Giovedì sera, intorno alle 23, attendevo il treno a Carpenedo – racconta Silvio, un abbonato – La corsa in direzione Portogruaro è stata annunciata con 35 minuti di ritardo. Con me c’erano circa dieci persone e siamo rimasti lì, in attesa, senza sapere se sarebbe stato soppresso. Sono arrabbiato perché non è possibile far aspettare le persone così a lungo, soprattutto alle undici di sera».
E le segnalazioni di ritardi e disservizi sono continue. I piccoli ritardi, secondo i Comitati dei pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale, sono quasi una normalità. A tutto questo si aggiungono piccoli guasti e i ritardi dovuti al maltempo, come quelli che dieci giorni fa hanno messo in difficoltà i pendolari della tratta Venezia-Trieste. «I disagi sono frequenti, sulla nostra linea ma anche sulle altre, e me ne accorgo guardando i tabelloni – spiega Gianni Foffano, portavoce del comitato pendolari di Quarto – Ora staremo fermi qualche mese ma in autunno probabilmente organizzeremo qualche altra iniziativa di protesta». L’ultima manifestazione dei pendolari è stata organizzata a giugno, proprio alla stazione di Quarto, per protestare contro i disservizi ma soprattutto contro le cancellazioni previste nel nuovo orario. «A dicembre l’orario cadenzato “compie” un anno – conclude Foffano – proveremo a far sentire la nostra voce e a intervenire in vista delle modifiche e degli aggiustamenti».
Gazzettino – Quarto d’Altino. A fuoco il treno dei pendolari diretto a Venezia
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18
giu
2014
A Quarto d’Altino principio d’incendio sulla seconda carrozza di un convoglio
Tanto fumo e passeggeri in fuga, a terra un centinaio di viaggiatori del Regionale
ALLARME – La stazione di Quarto d’Altino dove un treno ha preso fuoco
Paura ieri pomeriggio verso le tre fra i passeggeri del regionale partito da Trieste e diretto a Venezia costretti a scendere alla stazione di Quarto d’Altino per un principio d’incendio. Un centinaio i viaggiatori “sgomberati” e fatti salire su un altro regionale, quello proveniente da Portogruaro. A creare i maggiori disagi il fumo e il forte odore sprigionatisi dalla combustione del sottotetto della seconda carrozza dopo la motrice: il guasto secondo i pompieri sarebbe da ricondurre a un cortocircuito dell’impianto di climatizzazione.
QUARTO D’ALTINO – Principio d’incendio in una carrozza e tanto fumo, un centinaio di persone a terra
La causa sarebbe un cortocircuito dell’impianto di condizionamento
È stato necessario il trasferimento dei viaggiatori su altro convoglio
Il treno va a fuoco passeggeri in fuga
Corse saltate, ritardi, guasti meccanici. Alla lunga lista di disservizi, denunciati dai vari comitati pendolari, però mancava il principio d’incendio. Fino a ieri pomeriggio, quando il treno Regionale 2686 partito da Trieste alle 13.15 e atteso a Venezia per le 15.20 è stato bloccato alle 14.55 alla stazione di Quarto d’Altino dopo che una delle nove carrozze, la seconda dopo la motrice, è stata invasa dal fumo costringendo i viaggiatori a uscire precipitosamente. Di fiamme non se ne sono viste perché il materiale impiegato nella costruzione dei convogli è a lenta accensione, tuttavia il rischio del rogo c’era tutto se non si interveniva tempestivamente. A provocare i maggiori disagi il forte odore di plastica bruciata prodotto dalla combustione che ha interessato il sottotetto del vagone e riconducibile – questa è l’ipotesi più accreditata – a un cortocircuito per surriscaldamento dell’impianto di climatizzazione. Un centinaio i passeggeri che le Ferrovie hanno dovuto trasbordare su un altro treno al fine di consentire loro di arrivare a destinazione senza dover patire eccessive, come dire, dilazioni temporali. È toccato al Regionale 11134 partito da Portogruaro alle 14.38 e giunto a Quarto alle 15.17, diretto a Venezia, accogliere gli appiedati e stringersi un po’ accumulando una decina di minuti di ritardo.
Intanto per metter in sicurezza il Ts-Ve sgomberato sono intervenuti gli agenti della Polfer di Mestre e i vigili del fuoco: questi ultimi hanno verificato che non vi fossero focolai latenti o altre insidie, mentre il treno veniva spostato sul binario morto per non intralciare la circolazione. Una volta ripristinate le condizioni di sicurezza l’intero convoglio è stato traghettato al parco ferroviario di Mestre dove i tecnici procederanno con i rilievi allo scopo di stabilire le cause dell’anomalia di natura elettrica. L’intervento si è concluso attorno alle 19.30 quando i pompieri hanno lasciato il deposito.
Gazzettino – Quarto d’Altino. I treni vanno in “vacanza” e i pendolari restano a piedi.
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11
giu
2014
L’arrivo dell’estate porta con sé la riduzione delle corse
Per affrontare il problema domani è prevista una nuova iniziativa
Treni «in vacanza» e turnisti a piedi. La battaglia dei pendolari continua con i Giovani Democratici di Quarto d’Altino, che propongono per domani, giovedì, alle 20,30, un incontro al Centro Servizi di via Tommaso Abbate. «Con l’arrivo dell’estate molti treni sono andati in vacanza insieme agli studenti e molti lavoratori pendolari saranno costretti a subire un ennesimo schiaffo da parte dell’orario cadenzato» afferma l’organizzatore dell’evento, Matteo Golfetto, responsabile GD di Quarto.
Sabato scorso alcuni pendolari della tratta Venezia Portogruaro si sono «incatenati» uno all’altro alla stazione di Quarto. Un gesto simbolico per protestare contro l’orario cadenzato e in particolare contro la cancellazione di alcune corse utilizzate dai lavoratori, come quella che parte da Portogruaro alle 5.06 e passa per Quarto alle 5,45. Un problema in più, che si aggiunge alle altre modifiche previste nell’orario cadenzato, come la riduzione delle corse nel weekend e al «buco» di 2 ore per gli abitanti di Quarto che si trasforma in 3 ore per i centri più piccoli che usufruiscono di un minor numero di treni.
«Poi rimane ancora il problema del treno notturno, quello delle 00,21 su cui noi comitati abbiamo fatto un questionario che ha dato risultati eclatanti – spiega Nicola Nucera del comitato pendolari del Veneto Orientale – almeno il triplo delle persone che attualmente usa l’autobus sostitutivo utilizzerebbe quella corsa se tornasse ad essere un treno».
All’incontro di domani, organizzato dai GD insieme ai comitati pendolari del Veneto, parteciperanno la sindaca di Quarto Silvia Conte e Ilario Simonaggio segretario Filt Cgil.
«L’evento – conclude Matteo Golfetto – non vuole essere un’occasione di lamentela o polemica ma un momento in cui anche la cittadinanza è invitata a proporre idee costruttive e valide per un bene comune verso il quale tutti dovrebbero essere interessati. Noi chiediamo un servizio pubblico più efficiente con un orario che rispecchi veramente l’aggettivo »cadenzato”, quindi con corse regolari e che rispondano ai bisogni di tutti, compresi i numerosi turisti che pernottano nel nostro territori”.
M.Fus
Nuova Venezia – Quarto d’Altino. In catene contro il taglio dei treni.
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8
giu
2014
Quarto. Protesta dei pendolari ieri in stazione: «Assurdo cancellare la corsa dell’alba per Venezia»
Il sindaco Silvia Conte ha scritto a Luca Zaia «Servono subito risposte concrete»
QUARTO D’ALTINO «L’orario cadenzato ci ha incatenati ». È questo lo slogan di protesta che ha visto ieri Luciano Ferro, Nicola Nucera e Gianni Foffano, incatenarsi simbolicamente ai marciapiedi dei binari della stazione di Quarto. Una lunga catena, ovviamente finta, legata al loro corpo. Motivo? Prima di tutto la cancellazione della corsa delle 5.45, eliminata con l’entrata in vigore dell’orario estivo di fatto già in funzione. Una corsa che serve i tanti lavoratori che ogni giorno si recano a Mestre, a Venezia, nelle isole di Murano: 75 persone che lo prendono quotidianamente, secondo i calcoli dei pendolari. «Mia figlia», racconta una manifestante, Lorianna Spinadin, «quando andava a scuola a Venezia, rimaneva puntualmente bloccata a Mestre due ore, perché in alcune fasce orarie continuano ad esserci dei buchi, ecco perché ci domandiamo a cosa servono i treni e l’orario cadenzato». «Spererei che a lungo andare», racconta Matteo Golfetto, «il servizio diventasse migliore. Vorremmo una classe dirigente che sappia rispondere ai problemi della comunità, non serve a nulla concentrare tutti i treni assieme fermo restando che non si mette mano ai buchi di orario, senza contare il buco delle 11 per la cosiddetta manutenzione dei binari». «Aspettavo il treno, sono morto scheletrito e incatenato», recita l’originale vestito che porta Luciano Ferro, con tanto di teschio e scheletro. «Siamo qui per protestare con un gesto forte come quello dell’incatenamento », spiega Gianni Foffano del Comitato pendolari, «perché siamo prigionieri della Regione e di Trenitalia, prigionieri di un orario scellerato, togliere corse come queste che utilizzano i viaggiatori per andare a lavorare, non ha senso. Anche il treno delle 4.51 che c’è solo dal lunedì al venerdì dovrebbe passare anche il fine settimana, quando la gente che lo utilizza è costretta a prendere l’auto». «Ora abbiamo capito che soldi non potevano essere investiti sui treni perché promessi altrove», dice sarcasticamente Nicola Nucera, «l’orario estivo non ha nulla di quanto richiesto, nemmeno le modifiche a costo zero. Non vogliamo che il treno delle 5.45 venga sostituito da un autobus eterno, ma da una corsa del treno». Il sindaco, Silvia Conte, si rivolge direttamente a Zaia con una lettera e la richiesta di un incontro: «Torniamo a chiedere al presidente della Regione risposte concrete per i pendolari della tratta Venezia-Portogruaro. Già nei mesi scorsi e ancora il 16 maggio avevamo chiesto a Zaia di attivarsi segnalando in anticipo i problemi ancora maggiori che l’orario estivo avrebbe creato. Spiace vedere che le nostre richieste siano cadute nel vuoto. E’ venuto il tempo in cui la Regione guidata da Zaia si occupi di dare risposte concrete ai bisogni delle persone. Senza alibi».
Marta Artico
“In carrozza, se ci riesci, atto secondo”
Incontro pubblico giovedì al centro servizi
QUARTO D’ALTINO. «In carrozza, se ci riesci, atto secondo». È questo il titolo dell’incontro pubblico in programma giovedì alle 20.30 al Centro servizi di via Tommaso Abbate. Interverranno Ilario Simonaggio (Filt Cgil), il sindaco, Silvia Conte, nonché Angela Maria Stortini del comitato pendolari del Veneto Orientale e i giovani democratici. Sarà ancora una volta un incontro per riflettere sull’orario cadenzato, gap e migliorie. Ieri alla manifestazione, oltre all’assessore ai trasporti, Radames Favaro, anche il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo, che si è fatto carico di contattare il consulente regionale Domenico Menna. «Il problema del ripristino delle corse è economico», spiega, «abbiamo 500 mila euro per le integrazioni delle corse di tutto il Veneto e bisogna stabilire le priorità, oggi il referente è il presidente della Regione Luca Zaia e serve un indirizzo da seguire in questo senso. Capisco che le scuole finiscono, ma alle 5.45 c’è una precisa esigenza legata ai lavoratori che va garantita: se il mantenimento del treno non è sostenibile, potrebbe essere sostituito con un pullman che parta magari prima. In ogni caso Zaia deve dare un orientamento politico a Trenitalia». Presente ieri, come scritto, anche l’assessore altinate alla mobilità, Radames Favaro che, tra le altre cose, ha detto: «Vogliamo certezze e un orario affidabile».
(m.a.)
Gazzettino – Mestre/Quarto. Tolto anche il treno all’alba. I pendolari si incatenano.
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7
giu
2014
QUARTO D’ALTINO – Ieri l’ultima corsa delle 5.06. Per i turnisti è un problema
RABBIA «Costretti a usare l’auto per raggiungere Venezia»
STAZIONE – La stazione ferroviaria di Quarto d’Altino dove stamattina i pandolari vogliono incatenarsi simbolicamente ai binari per protestare contro la soppressione della corsa delle 5.06
Tolto il treno dell’alba. I pendolari si incatenano.
Quella di ieri è stata l’ultima “corsa delle cinque”. Quel treno, che parte da Portogruaro alle 5.06, transita per Quarto d’Altino alle 5.45 e arriva a Mestre alle 6.04, da lunedì sarà sospeso, inserito tra le cancellazione previste con l’orario estivo. Ad utilizzarlo però non sono in pochi e la maggior parte di loro non sono studenti ma turnisti. Alcuni sono infermieri e lavorano in ospedale, al Giovanni e Paolo o al Lido, altri lavorano negli hotel. A Mestre quindi prendono il primo treno per Venezia, dove ad attenderli c’è un’altra coincidenza che finalmente li porta al lavoro. Da lunedì però scatta l’orario estivo e, fino a settembre, dovranno arrangiarsi con le loro auto.
Per questo una delegazione dei comitati dei pendolari ha deciso di organizzare un’altra manifestazione e questa mattina, alle 11, si presenterà in stazione a Quarto d’Altino con l’intenzione di incatenarsi ai binari del treno. «Questa volta abbiamo chiesto di poter arrivare fino ai marciapiedi e lì ci incateneremo – spiega Luciano Ferro, portavoce del Comitato pendolari di Quarto d’Altino – Ancora una volta non siamo stati ascoltati e noi, che lavoriamo e abbiamo un abbonamento, da lunedì, per raggiungere Venezia, non avremo altra soluzione che utilizzare l’auto».
La corsa precedente parte da Portogruaro alle 4.13, e passa per Quarto d’Altino alle 4.51. «Significa arrivare a Venezia con un’ora di anticipo e per chi fa i turni è veramente impensabile perdere tutto questo tempo – aggiunge Ferro – Siamo quindi ufficialmente “incatenati dall’orario cadenzato”, motivo per cui abbiamo pensato a questa forma simbolica di protesta che possa coinvolgere anche le altre persone che si trovano in stazione».
La battaglia, condotta da mesi dai comitati dei pendolari di Quarto e del Veneto Orientale, è iniziata con le prime proposte di orario cadenzato. La Regione ha concesso alcune modifiche proposte dai sindaci della tratta Venezia-Portogruaro, ma molte istanze dei pendolari non sono state accolte. «Dopo la mezzanotte c’è ancora l’autobus sostitutivo da Venezia per Portogruaro e d’estate, con l’aumento dei turisti, c’è sempre il rischio di non trovare posto – spiegano i pendolari – L’ultimo treno è alle 22.41 e noi avevamo chiesto di posticiparlo di mezz’ora ma anche questa richiesta non è stata ascoltata. Per non parlare del servizio ridotto nel fine settimana, che ancora una volta non tiene in considerazione le necessità dei turnisti».
Gazzettino – Treni estivi, pendolari snobbati. Dopo mezzanotte resta il bus
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1
giu
2014
CANCELLATI I NOTTURNI
Treni estivi la furia dei pendolari
Grande delusione nei comitati di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale: «Nessuna richiesta accolta»
Cancellato il regionale delle 5.06 da Portogruaro, niente potenziamenti il sabato e nei giorni festivi
QUARTO D’ALTINO «Nel nuovo orario estivo non è stata accolta nessuna delle modifiche che avevamo richiesto negli incontri dei mesi scorsi e che avevamo presentato alla Regione tramite il suo consulente, l’ingegner Menna». I Comitati pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale sono arrabbiati. Tramite il sito di Trenitalia sono stati resi noti i nuovi orari in vigore da metà giugno sulla Venezia-Portogruaro e per i pendolari è arrivata una doccia fredda. «In sei mesi abbiamo presentato delle proposte concrete, continuiamo a cercare il dialogo. Ma non abbiamo ricevuto le risposte attese. Si continua a fare finta di niente e a mettere i treni dove non c’è richiesta», commenta Nicola Nucera, uno degli esponenti più attivi dei comitati della tratta Venezia- Portogruaro. I pendolari hanno analizzato il nuovo orario estivo e, nonostante le tante proposte presentate nei vari tavoli dei mesi scorsi, le loro istanze non sono state accolte. Dopo la mezzanotte rimarrà, dunque, l’autobus sostitutivo per Portogruaro, senza il ripristino del treno come chiesto a gran voce dai pendolari. Né è stata accettata la proposta di posticipare la partenza da Venezia del Regionale Veloce delle 22.41 fino alle 23.11, così da andare incontro almeno a una parte di chi lavora di sera in laguna. Non sono state introdotte novità riguardo all’auspicato potenziamento dei servizi di sabato e nei festivi. E, come previsto, è stata cancellata per il periodo estivo la quasi totalità dei Regionali lenti Portogruaro-Mestre, che riprenderanno il servizio con il ritorno a scuola a settembre. A far arrabbiare i pendolari è, soprattutto, la cancellazione del Regionale 11102, che attualmente parte da Portogruaro alle 5.06, transita per Quarto alle 5.45 e arriva a Mestre alle 6.04. I comitati ricordano che è un treno che ha un buon indice di frequentazione, come riconosciuto anche dalla Regione, con circa una settantina di viaggiatori in media. Peraltro è l’unico Regionale lento Portogruaro- Mestre a non essere seguito a stretta distanza da un Regionale Veloce. Quindi anche gli utenti di Quarto d’Altino, oltre che delle fermate minori, saranno costretti ad attendere a lungo, se non a dover ripiegare sull’auto. Dal taglio dei Regionali lenti Portogruaro- Mestre (rimarranno quelli Portogruaro-Venezia,anche se ridotti nei festivi), sono stati esclusi tre convogli, per cui era stata inizialmente prevista la soppressione, ma che adesso figurano regolarmente in orario. Ironia della sorte, però, si tratta di treni che non erano stati oggetto di richieste da parte dei pendolari. In partenza da Mestre si tratta dei Regionali 11103 delle 5.57 e 11115 delle 8.57, da Portogruaro del treno 11110 delle 7.06, che comunque potrà servire ai pendolari diretti a Venezia. Per i comitati l’unica nota positiva è la decisione di mantenere anche in estate il Regionale 11124 (Portogruaro 12.06), introdotto da inizio maggio come correttivo all’orario cadenzato.
Giovanni Monforte
Nuova Venezia – Un questionario su treni serali e festivi
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12
mag
2014
L’iniziativa dei comitati dei pendolari per convincere Trenitalia e Regione a farli ripristinare
Tre questionari, da compilare online oppure in versione cartacea, per dimostrare a Regione e Trenitalia che gli utenti interessati ai treni serali e nei giorni festivi esistono. E sono pure tanti.
A lanciare l’iniziativa sono i comitati pendolari del Veneto Orientale e di Quarto d’Altino. «Durante l’ultimo tavolo di lavoro tra Regione, Trenitalia e amministratori locali della linea Venezia-Portogruaro è emerso che gli autobus serali sono poco utilizzati.
Secondo Trenitalia e Regione questo accade perché non c’è richiesta di mobilità in uscita da Venezia la sera tardi. Amministratori e comitati sanno che la realtà non è affatto questa», spiegano i pendolari, «già a novembre i comitati lo avevano verificato direttamente, contando una per una le persone a bordo del vecchio treno delle 22.57 e di quello delle 0.21. I numeri erano decisamente importanti: cento persone sul primo e 70 sul secondo».
Con gli autobus sostitutivi i disagi per i pendolari sono stati diversi: il tempo di percorrenza è doppio rispetto al treno, i rischi maggiori (nebbie, ghiaccio, incidenti), senza contare le situazioni di sovraffollamento che si sono verificate a Carnevale, le corse e le fermate saltate.
«Ciò comporta che l’utenza conteggiata sugli autobus sostitutivi sia esigua e sembra non giustificare la necessità di un treno, perché non si vuole vedere l’utenza potenziale (turistica) né quella che si è persa con l’inserimento dell’autobus», aggiungono i pendolari, «molte delle persone, che fino a dicembre rientravano in treno, oggi si spostano con mezzi propri».
Da qui l’iniziativa dei Comitati che, attraverso i questionari disponibili anche sulle loro pagine Facebook, cercano di raccogliere informazioni sui potenziali utenti interessati a utilizzare il treno notturno delle 0.21 da Venezia per Portogruaro, quello serale (21.41 da Venezia per Portogruaro, anticipando la corsa che oggi parte alle 22.11), nonché i convogli al mattino presto di sabato, nei festivi e nei periodi di vacanza scolastica, estate in primis.
«Questi treni, che ci sono stati tolti da dicembre, sono fondamentali per tante persone ed è un loro diritto che siano ripristinati», concludono i pendolari, «pertanto abbiamo costruito tre brevi questionari specifici per ciascuna istanza da compilare online o in forma cartacea che ci permetteranno di raccogliere tutte le persone toccate da questi problemi».
Giovanni Monforte
Gazzettino – Treni, ora i pendolari s’interrogano
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12
mag
2014
SAN DONÀ / PORTOGRUARO – Tre questionari per sondare le richieste dei viaggiatori
Tre questionari per censire quanti viaggiatori vorrebbero il ripristino di alcune corse della linea Venezia – Portogruaro. Nuova iniziativa dei Comitati dei pendolari del Veneto orientale e di Quarto d’Altino per richiedere il ripristino di treni tolti dopo l’entrata in vigore dell’orario cadenzato. In particolare i Comitati cercano di raccogliere il consensi al ripristino del treno notturno delle 00.21 da Venezia, ai treni al mattino presto di sabato e gironi festivi, oltre ai periodi di vacanza scolastica come l’estate, e al treno serale delle 21.41 da Venezia, anticipando quello delle 22.11.
I tre brevi questionari specifici si possono compilare online alle pagine telematiche: www.facebook.com/comitatopendolarivo e www.facebook.com/ComitatoPendolariQuartoDAltino. «Nell’ultimo tavolo di lavoro tra Regione Veneto, Trenitalia e amministratori locali il 31 marzo è emerso che gli autobus serali delle 23.15 e 00.20 in partenza da Venezia sono poco utilizzati – spiega il portavoce Nicola Nucera – Secondo Trenitalia e Regione non c’è richiesta di mobilità in uscita da Venezia la sera tardi, nessuno ha necessità di rientrare dal lavoro in quelle ore. Secondo noi la realtà non è questa. In novembre i Comitati hanno verificato sul campo contando 100 persone a bordo del vecchio treno delle 22.57 e 70 in quello delle 00.21». Tra i disagi segnalati l’autobus notturno che parte da piazzale Roma alle 00.21 impiega il doppio del tempo rispetto al treno, incorre in maggiori rischi come nebbia o pioggia e si è trovato sovraffollato. «Talvolta l’autobus è mancato, altre volte ha saltato fermate – precisa Nucera – Situazioni che scoraggiano le persone a usare il servizio. Perciò l’utenza degli autobus sostitutivi risulta esigua e sembra non giustificare la necessità di un treno». Un nuovo incontro con l’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso, Trenitalia e gli amministratori pubblici è prevista per la fine di maggio.
Nuova Venezia – Treni, guasto a Trieste, ritardi fino a 50 minuti
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3
mag
2014
Un’altra giornata di passione ieri mattina sulla linea Portogruaro-Venezia
Code alle biglietterie in stazione a San Donà, interrogazione di Spessotto (M5S)
QUARTO D’ALTINO – Treni in ritardo anche ieri, stavolta a causa di un guasto alla stazione di Trieste. E poi code e disagi alle biglietterie, in particolare a quella di San Donà, con il caso che è finito anche in Parlamento a seguito di un’interrogazione della deputata Arianna Spessotto, del Movimento5 Stelle. Trascorso il periodo pasquale e dei «ponti» del 25 aprile e del Primo Maggio, sulla linea ferroviaria Venezia-Trieste è ripreso il quotidiano bollettino delle problematiche. Intanto stamattina si terrà la seconda riunione del costituendo Tavolo regionale dei pendolari, in programma stavolta a Vittorio Veneto. Mentre da lunedì scattano le prime modifiche al contestato orario cadenzato. Mattinata di ritardi. Disagi ieri mattina per i viaggiatori del Veneto Orientale a causa di un problema tecnico all’infrastruttura che si è verificato nella stazione di Trieste centrale. Il guasto si è verificato intorno alle 6.40 e ha causato rallentamenti. Come spiegato da Rete Ferroviaria Italiana, la regolare circolazione è stata ripristinata intorno alle 8.30, ma nel frattempo i treni in viaggio avevano registrato ritardi fino a 50 minuti. Ad esempio il regionale veloce 2684 Trieste-Venezia è giunto a Quarto con 40 minuti di ritardo. I disagi sono stati tutto sommato contenuti, visto che non hanno interessato i regionali lenti da e per Portogruaro. Modifiche all’orario. Intanto da lunedì scattano le prime modifiche, più volte annunciate, al contestato orario cadenzato. Due le novità. La prima riguarda l’anticipo del primo regionale del mattino, l’11100, che partirà da Portogruaro alle 4.13 anziché alle 4.38, con fermata a Quarto d’ Altino alle 4.52, così da arrivare a Venezia alle 5.25 e consentire ai turnisti di essere prima delle 6 al lavoro. È prevista, inoltre, l’introduzione di una coppia di nuovi regionali lenti. Verso il capoluogo, si tratta del regionale 11124 con partenza da Portogruaro alle 12.06, arrivo a Quarto alle 12.45 e a Mestre alle 13.04. In direzione opposta il regionale 11129 partirà da Mestre alle 13.57, per giungere a Quarto alle 14.13 e a Portogruaro alle 14.55. Code alla biglietteria. La deputata Arianna Spessotto (M5S) ha presentato un’interrogazione al ministro dei Trasporti,dopo i disagi registrati alla biglietteria della stazione di San Donà. «Forse non tutti sanno che il sistema di prenotazioni di biglietti di Trenitalia è stato di recente sostituito con un nuovo software che sta creando gravi disagi ai viaggiatori, costretti ad acquistare i biglietti alle macchinette elettroniche pur di non fare file chilometriche agli sportelli», ha spiegato Spessotto, «proprio qualche giorno fa a San Donà, un cartello affisso allo sportello ferroviario suggeriva ai viaggiatori di recarsi alle biglietterie automatiche per l’emissione dei titoli di viaggio, al fine di evitare la formazione di code causate dalle anomalie del nuovo sistema in uso».
Giovanni Monforte
Gazzettino – Treni. I pendolari presentano il conto a Zaia.
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25
apr
2014
ORARIO CADENZATO – I comitati del Veneto orientale incontrano il Governatore
LE RICHIESTE – I pendolari evidenziano che «nei festivi il servizio ferroviario inizia con un ritardo anche di 2 ore rispetto ai giorni lavorativi; rispetto al precedente orario c’è una riduzione di circa il 40 per cento e i treni serali sono stati anticipati, alcuni anche di 2 ore».
LINEA VENEZIA-PORTOGRUARO «Circolazione nei giorni di sabato e festivi dei treni 11100 per Venezia delle 5.25 e 11102 per Mestre delle 6.04, quest’ultimo dovrebbe essere prolungato fino alla stazione di Santa Lucia. Per i treni che partono da Venezia serve anticipare alle 21.41 quello che parte alle 22.11 per i turnisti che terminano alle 21 e posticipare alle 23.11 la corsa delle 22.41, con fermate in tutte le stazioni e coincidenze con i treni nazionali in arrivo da Torino, Milano e Roma. Sarebbe utile eliminare il bus delle 23.15 che impiega 149 minuti per arrivare a Portogruaro, mentre il treno solo 72».
LINEA VENEZIA-CASTELFRANCO «Il treno 5700 delle 5.26, vista la scarsa affluenza, potrebbe essere spostato alle 21.26, modifica a costo zero perché entrambi i treni sono in fascia notturna. Altra richiesta è anticipare il 5701 di 10-15 minuti in tutto il suo percorso per farlo giungere a Venezia entro le 6.24 e permettere ai turnisti di raggiungere in orario il posto di lavoro. L’ultimo collegamento per Castelfranco è alle 20.56, con il vecchio orario esisteva il treno delle 21.14 che permetteva ai turnisti delle 21 di rientrare a casa». Capitolo autobus: «A causa del mancato dialogo con utenti e amministratori comunali l’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso ha provato a rimediare inserendo oltre una decina di corse sostitutive con i bus. Non sappiamo quantificare i costi economici e ambientali di queste corse, ma sappiamo che non hanno risolto i problemi».
Davide De Bortoli
LE OSSERVAZIONI – Ridotti treni notturni e collegamenti festivi
PORTOGRUARO – Le richieste dei Comitati dei Pendolari approdano in Regione. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia venerdì scorso ha ricevuto Nicola Nucera, Luciano Ferro, Marco Natella e Franco Marotto, portavoci dei Pendolari del Veneto Orientale e Quarto d’Altino. Al presidente Zaia sono state consegnate le richieste e le modifiche suggerite dopo 4 mesi di osservazioni dall’entrata in vigore dell’orario cadenzato. Nel documento si evidenzia come «il cadenzato abbia ridotto i collegamenti nei giorni festivi e i treni nelle fasce notturne, con un’ulteriore diminuzione del servizio rispetto al precedente orario, già scarso. Ci sono meno treni nei giorni festivi e meno treni alla sera tardi e al mattino presto».
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