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MARCON . In sala consiliare lunedì sera, ad ascoltare il sindaco Andrea Follini e i tecnici dell’impresa che sta eseguendo i lavori all’ex Nuova Esa, non c’era la folla di precedenti incontri. «Forse la partenza dell’ultimo carico di pentasolfuri lo scorso 17 giugno ha rasserenato più di qualche animo, commenta il sindaco, Andrea Follini, «noi continuiamo a tenere alta l’attenzione, perché c’è ancora molto da fare». Follini si riferisce alle ancora molte tonnellate di rifiuti, dalle tipologie più varie, che restano nel sito, anche se poste in una condizione di maggiore sicurezza grazie al lavoro supplementare commissionato da Veneto Acque spa all’associazione temporanea di imprese che ha svolto il reinfustamento e il trasporto dei pentasolfuri verso gli inceneritori. La ditta Cfm di Marghera ha proiettato in sala un filmato sul lavoro di rimozione e la messa in sicurezza, con foto sul “prima e dopo”. «Si deve anche guardare velocemente alla “fase 3”», aggiunge il sindaco, «la rimozione del resto del materiale». Veneto Acque spa sta completando il piano di smaltimento, che verrà poi sottoposto alla Regione e ai Comuni di Marcon e Mogliano per l’approvazione».

(m.a.)

 

Gazzettino – Marcon. Nuova Esa, due rinvii a giudizio

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24

giu

2014

Marcon. Duse e Pittarello dovranno rispondere di smaltimento irregolare di rifiuti pericolosi

MARCON – Tra dieci giorni, il 3 luglio, dovranno comparire davanti al giudice monocratico di Venezia Irene Casol per rispondere di non aver smaltito come il sindaco di Marcon aveva ordinato una grande quantità di rifiuti pericolosi e non alla «Nuova Esa». Si tratta del padovano Flavio Duse (60 anni, di Battaglia Terme) e Massimo Pittarello (57 anni, di Roma), rappresentanti legali il primo dal 2009 al 15 febbraio 2012 della società «Europambiente srl» e il secondo dal 15 febbraio di due anni fa ad oggi. Stando alle accuse la nuova società, subentrata alla «Nuova Esa sas di Valerio Sartori», avrebbe detenuto in modo incontrollato, mettendo a rischio l’intero ambiente circostante, una notevole quantità di rifiuti, anche pericolosi. Nel capo d’imputazione vengono elencati il tipo e la quantità di rifiuti che il personale dell’Arpav durante il sopralluogo del 2 luglio 2009 aveva scoperto: notevoli quantità di terre provenienti da attività di bonifica, raggruppate in cumuli e non opportunamente coperte con teli impermeabili con il conseguente pericolo ambientale dello spargimento dell’inquinamento in caso di piogge; cumulo di rifiuti composto da plastiche e imballaggi; bombolette da 250-750 ml di schiuma poliuretanica rotte con il relativo prodotto fuoriuscito, tutte stoccate all’aperto; grandi contenitori con rifiuti di demolizioni contenenti amianto; rifiuti di varia tipologia: bidoni in plastica, componenti elettronici; cumulo di pneumatici usati; cumulo di traversine ferroviarie in legno impregnate di olio di catrame; rifiuti liquidi privi di qualsiasi etichetta accanto a ceneri; infine, onduline in cemento e soprattutto amianto. Davanti al giudice monocratico, Duse deve rispondere di aver detenuto in deposito all’interno dell’azienda di via Fornace 44 tutti i rifiuti elencati dai tecnici dell’Arpav, mentre Pittarello, subentrato nel 2012, di non aver ottemperato all’ordinanza del sindaco di Marcon, che il 13 febbraio di quell’anno aveva notificato un’ordinanza con la quel intimava alla società di smaltire i rifiuti accatastati da tempo all’interno dell’area dell’azienda e di farlo entro sei mesi. Tra l’altro, nel contratto di acquisto del ramo d’azienda della «Nuova Esa» da parte della «Europambiente» era previsto l’impegno dello smaltimento di tutti i rifiuti accumulati nell’area. L’amministrazione comunale di Marcon nella persona del sindaco si è già costituita parte civile con l’avvocato Elio Zaffalon nei confronti dei due imputati. Il pubblico ministero, dopo aver svolto le indagini, ha scelto di evitare l’udienza preliminare ed ha firmato il decreto di citazione diretta davanti al Tribunale. La vicenda della Nuova Esa è già finita davanti ai giudici in più di un’occasione ed ha portato alla condanna dei vecchi titolari della società e non solo per i reati legati alla gestione di risiuti pericolosi.

Giorgio Cecchetti

 

Gazzettino – Fosso’ campione nel riciclo dei rifiuti

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18

giu

2014

Ha superato nella raccolta gli altri comuni di Venezia e Treviso serviti da Veritas

FOSSÒ – Nel mese di marzo il comune di Fossò è risultato primo tra i 30 comuni veneziani e trevigiani serviti da Veritas sulla percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. La soglia raggiunta è stata dell’80%, «a dimostrazione della validità della riorganizzazione del servizio di raccolta differenziata avviata dall’Amministrazione comunale all’inizio del 2013 – ha affermato con soddisfazione il vicesindaco e assessore all’Ambiente di Fossò, Maurizio Lunardi. Si profila quindi il raggiungimento dell’obiettivo medio annuo previsto in una percentuale del 78% di differenziata per l’anno 2014, se non addirittura il suo superamento». I comuni di Campagna Lupia (79,09%) e di Camponogara (78,96%), che hanno avviato il nuovo sistema di raccolta in sinergia con il Comune di Fossò da gennaio 2014, si sono posizionati al 4° e 5° posto della top ten. I risultati raggiunti rappresentano un ottimo auspicio anche per i comuni di Vigonovo e di Campolongo Maggiore, che dal prossimo mese di luglio, sotto la supervisione di Veritas, partiranno con il nuovo sistema già praticato dai comuni di Fossò, Campagna Lupia e Camponogara. «Oltre ad essere rivolto alla tutela dell’ambiente, il nuovo sistema di raccolta si propone anche l’obiettivo del contenimento dei costi del servizio. E quando si parla di risparmio basta darne l’opportunità ai cittadini, il resto giungerà da solo».

 

Il camion porterà le sostanze pericolose all’inceneritore di Crotone. Il sindaco: «Da oggi dormiamo tranquilli»

MARCON – «Per Marcon questa è una data storica». Il sindaco Andrea Follini ha introdotto così la conferenza stampa che ha accompagnato l’uscita, ieri pomeriggio, dell’ultimo camion carico di pentasolfuri dall’ex stabilimento della Nuova Esa. «Da oggi – ha proseguito – sia noi, che gli abitanti dei comuni vicini, potremo dormire tranquilli, perché finalmente è cessato, con l’allontanamento dell’ultimo carico di questa pericolosa sostanza, lo stato di emergenza».
A “salutare” l’ultimo convoglio destinato all’inceneritore di Crotone c’erano, assieme a Follini, molti componenti della sua Giunta, la neo sindaca di Mogliano Veneto Carola Arena, il direttore di Ambiente Venezia Alessandro Benassi, il responsabile di Veneto Acque Alberto Vielmo, funzionari del Noe, tecnici e maestranze del pool d’imprese incaricate della bonifica e anche alcuni cittadini.
La prima fase dell’operazione risanamento, costata quasi 600mila euro, è stata, senza dubbio, la più delicata, giacché ha comportato l’avvio di 86 tonnellate del pericolosissimo pentasolfuro di fosforo agli impianti Hera-F3 di Ravenna e Mida di Crotone per la termodistruzione. Nessun carico, contrariamente a quanto era stato comunicato in precedenza, è stato avviato oltre i confini nazionali. L’intervento di bonifica proseguirà, ora, per smaltire i rifiuti di minore pericolosità (plastiche, terre, copertoni, ferodi, bombolette spray, idrocarburi ed altro materiale chimico) ancora stoccati nei vecchi capannoni di Via Fornace.
L’operazione (costo un milione e 400mila euro) prevede la messa in sicurezza dei restanti rifiuti da parte delle stesse ditte che hanno seguito fino ad ora la bonifica e il successivo incarico, sulla base di un nuovo bando di gara, all’impresa che dovrà provvedere al definitivo smaltimento. «Se Veneto Acque presenterà, a breve, alla Regione e ai Comuni di Marcon e Mogliano il relativo Piano per l’approvazione – ha concluso Follini – è possibile che per i primi mesi del prossimo anno l’operazione possa essere del tutto conclusa».

Mauro De Lazzari

 

Marcon. Sono state incenerite 86 tonnellate di pentasolfuro, ieri i camion ne hanno caricate altre 14. Il sindaco Follini: «Sito bonificato entro il 2014»

MARCON Ha lasciato ieri i cancelli dell’ex Nuova Esa di Marcon l’ultimo camion carico di fusti del nocivo “pentasolfuro di fosforo”, identificato come prioritario allo smaltimento da parte di Arpav e dal comando provinciale dei vigili del fuoco dopo l’incendio avvenuto nel giugno 2012. Ieri pomeriggio ad assistere all’evento erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Marcon, Andrea Follini, assieme agli assessori alla Protezione civile e all’Urbanistica, Mauro Scroccaro e Guido Scroccaro, il sindaco di Mogliano, Carola Arena, il dirigente regionale settore Ambiente Alessandro Benassi e il direttore di Veneto Acque Alberto Vielmo. Attualmente sono state incenerite 86 tonnellate di pentasolfuro, suddivise tra l’impianto del gruppo Hera-F3 di Ravenna e l’impianto Mida di Crotone, dove sono diventate energia elettrica. Ieri pomeriggio di tonnellate ne sono partite altre 14, le ultime destinate al centro di smaltimento di Crotone che provvederà alla termodistruzione entro il 30 luglio per un totale di 100 tonnellate di pentasolfuro, tante ce n’erano all’interno del cosiddetto capannone“C”. «Si è giunti a questa positiva conclusione grazie anche ad aziende che hanno al loro interno personale altamente qualificato», spiega il Comune, «i dipendenti di Cfm Srl di Marghera, ditta che ha strutturato l’intera fase cantieristica, coadiuvati da Mauro Begato, un’attenta direzione lavori sotto il chimico ambientalista Stefano Raccanelli e la verifica del coordinatore alla sicurezza Francesco Chiacchiaretta, i quali hanno portato a termine un’operazione tutt’altro che facile. Gli stessi ora stanno seguendo anche la messa in sicurezza dei restanti rifiuti, la quale stabilizzerà il pericolo per l’incolumità pubblica ». Veneto Acque lavora per presentare alla Regione e ai Comuni di Marcon e Mogliano il piano di smaltimento per i restanti rifiuti. «L’obiettivo », spiega Follini, «è fare in modo che entro il 2014 il sito sia definitivamente pulito. Veneto Acque ha avuto sul groppone un intervento delicato, che ha svolto in modo esemplare. Adesso la messa in sicurezza continuerà fino a fine estate, poi si dovrà portare via il resto, fermo restando che a luglio ci sarà una nuova tappa in tribunale legata alla gestione del sito». I milioni a disposizione stanziati dalla Regione sono due, ne sono stati spesi circa 500 mila. «D’ora in poi, al contrario di chimiha preceduto», commenta il sindaco di Mogliano, Carola Arena, «ci saremo e saremo presenti nello spirito di collaborazione nel quale crediamo».

Marta Artico

 

MARCON – Ci siamo. Questo pomeriggio alle 15.45 uscirà dai cancelli dell’ex Fornace di Marcon (ex area Nuova Esa) l’ultimo dei camion che in questi mesi, in diverse tranche, hanno avviato all’incenerimento il pentasolfuro di fosforo. Un momento importante per i cittadini e per l’amministrazione. I primi fusti di materiale pericoloso hanno iniziato a lasciare l’ex impianto di rifiuti speciali nel mese di aprile. Si conclude la prima fase di messa in sicurezza ed asporto rifiuti, avviata dalla Regione a mezzo della sua società Veneto Acque spa, sotto il controllo dei Noe dei carabinieri e della magistratura veneziana. I carichi in questi mesi hanno perso la via di Ravenna, dove si trova uno dei due centri di smaltimento, e la via della Francia, a seconda della dimensione dei fusti. Nest Ambiente srl, capogruppo di una cordata di imprese, si è data da fare proprio con i fusti dei pentasolfuro, per prepararli al viaggio verso i centri di smaltimento specializzati. Ora si porterà via quanto ancora all’interno e pianificherà cosa ne sarà del sito una volta liberato da tutto il materiale.

(m.a.)

 

LE CIFRE DI AMBIENTE E ARPAV

Conte: 455 Comuni su 581 oltre gli standard europei, ora priorità al recupero energetico

VENEZIA – Rispetto al 28,4% del 2000, nel 2013 la raccolta differenziata, in Veneto, ha raggiunto il 63%, con ben 455comunisu 581 che hanno superato i parametri comunitari del 65%. «La soluzione vincente», ha spiegato il capo dipartimento regionale dell’ ambiente, Alessandro Benassi «è la raccolta porta a porta; i principali problemi si registrano dove ci sono poca densità abitativa, grossi flussi turistici o nelle grandi città». Un sistema che è stato adottato in 476 comuni su 581, pari al 68% della popolazione, garantendo una raccolta differenziata del 71%. «Lo scorso anno», ha sottolineato il direttore generale di Arpav, Carlo Emanuele Pepe «Ispra ha presentato il Veneto come la prima regione d’Italia, per cui il risultato è comprovato ». Obiettivo, verso il 2020, è quello di raggiungere il 70%, con un uso veramente residuale della discarica, che garantisca l’equilibrio tra impianti e rifiuti raccolti. «I risultati», ha commentato l’assessore veneto all’ambiente, Maurizio Conte «evidenziano il lavoro svolto e sono in linea con gli obiettivi del nuovo piano, che la prossima settimana sarà in audizione in settima commissione, che spero arriverà a breve in aula e che guarda alla riduzione dei rifiuti urbani, a favorire prioritariamente il recupero delle materie, a incentivare il recupero energetico e a minimizzare il ricorso alle discariche, molte delle quali sono già state chiuse negli ultimi anni, prevedendo anche un’ azione di bonifica dei siti in passato destinati a tal fine. Inoltre, il piano intende mettere in rete il sistema del rifiuto urbano e quello dei rifiuti speciali ». Conte ha concluso sottolineando alcuni dati del 2013 rispetto al 2010: la riduzione dell’8% dei rifiuti urbani, del ricorso alle discariche del 53% e l’aumento di recupero di materia del 5,3% (con un ulteriore 10% per quanto riguarda il rifiuto secco.

 

AMBIENTE

“Maestri” nella raccolta differenzata. La situazione della gestione dei rifiuti conferma che il Veneto si colloca ai primi posti tra le regioni italiane quanto a raccolta differenziata che ha raggiunto infatti il 63,6% del totale (+1,1% rispetto al 2012), per una quantità pari a un milione 406 mila tonnellate. Ma ben 455 su 581 comuni veneti hanno già superato l’obiettivo del 65% fissato dall’Unione Europea per il 2015. In parallelo si assiste alla progressiva diminuzione della quantità del rifiuto residuo, che è stata di 806 mila tonnellate (-3,0%). La produzione totale di rifiuti urbani nel 2013 è stata di oltre 2 milioni 213 mila tonnellate, con una diminuzione dello 0,04% rispetto all’anno precedente. La produzione annuale pro capite è stata di 449 chili per abitante con un leggero aumento (+0,5%), imputabile alla frazione verde in quanto il 2013 è stato un anno piovoso e sono stati quindi raccolti più sfalci e potature rispetto alle annate precedenti.
Il rapporto sulla produzione e la gestione dei rifiuti (urbani e speciali) nel Veneto, realizzato dall’Osservatorio Regionale Rifiuti, è stato presentato oggi a Palazzo Ferro Fini dall’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte e dal direttore generale dell’Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto Carlo Emanuele Pepe. «Sono dati che continuano ad essere più che positivi – ha sottolineato Conte – per effetto di un sistema che funziona e di una sempre più diffusa sensibilità su questi tema da parte della popolazione che sta dando un contributo fondamentale al corretto recupero dei rifiuti». Da parte sua Pepe ha parlato del sistema dei controlli attuato da Arpav, in forte crescita, che ha comunque fatto registrare un calo delle infrazioni rilevate.

S. MARIA DI SALA – Parte da Santa Maria di Sala la battaglia del sindaco Nicola Fragomeni contro Veritas e il Comune di Venezia. Una lotta per far sì che i comuni di Riviera e Miranese abbiano lo stesso trattamento da parte della società che si occupa della raccolta dei rifiuti.
«Non è possibile per noi piccoli Comuni avere un adeguamento indice Istat al 4,79% e poi venire a sapere che il Comune di Venezia, che è socio di maggioranza di Veritas al 50,1%, invece ha il 2,2% – ha accusato Fragomeni (in foto) durante l’ultimo consiglio comunale – I soldi devono essere equamente distribuiti se siamo tutti soci di una Spa. Lotteremo per far sì che la ghigliottina arrivi dove debba arrivare perché non è possibile far ricadere i problemi del Comune di Venezia nell’entroterra». Il sindaco – che già aveva provveduto a contattare, per via epistolare, i sindaci degli altri comuni limitrofi per sapere se anche a loro era giunto un così alto adeguamento indice Istat – si dichiara pronto ad andare fino in fondo. A interessare il comune salese, però, c’è anche il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti che a partire dal 1. luglio entrerà nelle case dei cittadini. Questo nuovo sistema prevede un numero minimo e un numero massimo di conferimenti per ogni nucleo familiare e per ogni svuotamento in più ci sarà un importo di 0,70 centesimi da pagare. I conferimenti di cui ogni famiglia potrà usufruire sono prestabiliti: 94 se i componenti del nucleo familiare sono due, 115 se sono tre, 130 se sono quattro, 156 se sono cinque e 172 se sono sei. Per chi sfora ci sarà il pagamento dell’importo suddetto.
Parecchie sono le osservazioni emerse nell’ultimo Consiglio. «Molti utilizzeranno in modo improprio questo sistema – ha detto il capogruppo di Civica Insieme (Giuseppe Rodighiero – inoltre chi effettuerà i dovuti controlli?» Perplesso il consigliere Primo Bertoldo (Lista Salese): «C’è il rischio che andando a stravolgere il sistema anche i salesi portino fuori del territorio comunale i propri rifiuti».

Serenella Bettin

 

Nuova Venezia – Mira. Raccolte 15 tonnellate di rifiuti

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12

mag

2014

 

Pulizia della laguna, cavanisti al lavoro con 50 imbarcazioni e 130 persone

Oltre 50 imbarcazioni e 130 persone hanno dato vita ieri a Malcontenta, Dogaletto e Giare dalle 7 del mattino a sera alla quinta giornata di pulizia della laguna organizzata dall’Associazione Cavanisti e dai cacciatori in accordo con Veritas e il comune di Mira. Sono state raccolte 15 tonnellate di rifiuti di tutti i tipi: mobilio, cisterne, pneumatici, sacchetti di immondizia. Materiale per lo più depositato dai fiumi e dalle maree all’interno delle barene.

«È stato un grande un successo per la Giornata per la laguna», spiega per i cavanisti di Malcontenta e Giare il presidente Gianni Marchiori, «50 imbarcazioni con 130 partecipanti circa, hanno raccolto nei canali e nelle barene del comune di Mira e di Venezia (zona Moranzani e Fusina) circa 15 tonnellate di rifiuti abbandonati di tutti i tipi depositati in quattro cassoni messi a disposizione da Veritas. La raccolta è stata eseguita anche negli argini con trattori e carri. Tutte le associazioni presenti hanno collaborato in modo unitario mettendo a disposizione uomini e mezzi. Grande anche la partecipazione dei cittadini che hanno scoperto la bellezza della nostra laguna nelle aree di Giare Dogaletto e Malcontenta».

Soddisfatto il comune di Mira fra i promotori dell’iniziativa. «Proprio per la finalità che la anima, cioè la pulizia e la valorizzazione dell’ambienta lagunare», ha osservato l’assessore all’ambiente Maria Grazia Sanginiti, «la manifestazione è a pieno titolo inserita tra le iniziative che a livello europeo si stanno svolgendo in questi giorni. Si tratta di un riconoscimento importante per tutti i volontari che vi partecipano che ringrazio vivamente per il loro impegno». Con l’iniziativa specifica di ieri, l’Associazione Cavanisti ha aderito anche alla Prima giornata per la pulizia dell’Europa “Let’s Clean Up Europe!”. Si tratta di un progetto promosso dalla Commissione Europea.

Alessandro Abbadir

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