Gazzettino – Palloncini e caldarroste per l’addio all’inceneritore
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8
dic
2013
MARGHERA – Centinaia di persone ieri per l’addio all’impianto: «Ora un futuro più sostenibile»
Bettin: «Ora l’investimento per potenziare la differenziata»
Caschetto sulla testa. Giubbetto catarifrangente abbottonato sul petto. E si è pronti per entrare in quello che, tempo un mese, diventerà l’inceneritore del «c’era una volta». Così a Fusina nella giornata di ieri centinaia di persone hanno detto addio all’inceneritore della città, in un’atmosfera di festa sottolineata da palloncini e caldarroste per la gioia dei piccoli. Che ha fatto il pari con la soddisfazione degli amministratori giunti in via della Geologia per non mancare ad un momento storico per Venezia, reso possibile, come sottolinea il capogruppo comunale Simone Venturini (Udc), con il contributo di tutti.
«È un momento importante che dimostra – commenta il presidente della Municipalità di Marghera Flavio Dal Corso – come la città abbia fatto passi avanti determinanti verso un futuro sostenibile.»
Parla di esito «più unico che raro in un’Italia in cui gli inceneritori di solito si chiudono solo per aprirne di più grandi», invece, l’assessore comunale all’Ambiente Gianfranco Bettin. Che ripercorre i passi compiuti per giungere al traguardo che eliminerà dal nostro cielo oltre 60mila tonnellate annue di CO2. Dalla rinuncia alla seconda linea dell’inceneritore prevista in origine alla trasformazione in combustibile Cdr di una parte dei rifiuti, che grazie all’accordo con Enel viene utilizzata al posto del carbone nella centrale «Palladio». «La terza fase – sottolinea Bettin, presente a Fusina insieme al direttore generale di Veritas Andrea Razzini e a Adriano Tolomei, amministratore delegato di Ecoprogetto – è il fortissimo investimento per aumentare la raccolta differenziata: Venezia è al primo posto tra le grandi città italiane, con percentuali che vanno dal 60 a oltre il 70 per cento.»
Secondo Venturini, «in questa operazione la formula magica sta nell'”alleanza” tra cittadini e istituzioni. Ci sono ancora – scrive in una nota il capogruppo Udc a Venezia – ampi margini di miglioramento nella raccolta differenziata e va aumentato l’impegno della città, di amministratori e Veritas. Oggi però festeggiamo. Questa volta, possiamo serenamente dire, insieme, da cittadini, che siamo stati davvero bravi».
Nuova Venezia – Fusina. Cresce la raccolta differenziata. L’inceneritore puo’ chiudere.
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5
dic
2013
A Fusina sabato una festa con visite guidate e laboratori per bambini: la struttura era attiva dal 1992
È diventata inutile anche per l’aumento della produzione del combustibile derivato dai rifiuti
MARGHERA – La sua realizzazione era stata deliberata nel 1990 dalla Regione Veneto e nel 1992 era entrato in funzione, fra il malcontento dei cittadini e dell’amministrazione veneziana. Da sabato prossimo l’inceneritore di Fusina, capace di bruciare oltre 40mila tonnellate di rifiuti l’anno, si avvia al pensionamento per poi essere spento definitivamente a partire dal 2014 e smantellato da aprile. I 22 addetti verranno ricollocati in Veritas e nell’ecocentro di Fusina. Per l’occasione, proprio sabato Veritas e Ca’ Farsetti propongono inedite visite guidate all’interno del termovalorizzatore (via Geologia 31), in una giornata che comincia alle 10 e termina alle 16 fra caldarroste, bibite e laboratori per bambini. Una vera e propria festa anti-Co2 pensata per celebrare la riduzione di emissioni di anidride carbonica pari, appunto, a circa 40mila tonnellate in meno all’anno.
Ma come verrà sostituito l’inceneritore di Fusina? «La chiusura», spiega l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin, «è il frutto una strategia che ha permesso, nel tempo, di compiere i passi necessari per rendere di fatto inutile l’impianto. In particolare, l’aumento della produzione di cdr, combustibile derivato dai rifiuti, che ha in gran parte sostituito il carbone utilizzato dalla centrale Enel di Fusina, e la straordinaria crescita della raccolta differenziata, sono stati i due fattori che hanno contribuito maggiormente a raggiungere l’obiettivo».
In tale contesto, è ormai chiaro che il fiore all’occhiello dell’assessorato e di Veritas è la raccolta differenziata che sta crescendo soprattutto nelle municipalità mestrine. Per intenderci, in terraferma a ottobre ha raggiunto quota 55,8%, l’8% in più rispetto alla media del 2012. Maglia rosa del territorio è Chirignago-Zelarino, grazie all’introduzione dei cassonetti a calotta che hanno portato la differenziata a superare il 72% del totale della raccolta rifiuti. Anche a Favaro i miglioramenti sono notevoli per merito delle calotte messe a luglio 2012 e la differenziata è arrivata al 60,6% dal 52,9 di dieci mesi prima. A Marghera i nuovi cassonetti sono stati introdotti a novembre 2012 e, in un territorio pur difficile per la forte urbanizzazione, il successo è clamoroso con la raccolta differenziata cresciuta del 20% dal 2012 al 2013. A Mestre Carpenedo l’operazione-calotte, iniziata a febbraio di quest’anno, non è ancora completa, quindi la quota è ancora al di sotto del 50% (per l’esattezza, la media 2013 è del 45%) ma ci si attende un incremento sostanzioso nel 2014. In tutto il territorio servito da Veritas la differenziata è giunta al 58% con punte del 75% a Pianiga e a Martellago.
Gianluca Codognato
Gazzettino – Fusina. Chiude l’inceneritore “colpa” della differenziata
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5
dic
2013
FUSINA – L’inceneritore che entro due mesi verrà spento
Da fine gennaio i rifiuti urbani della città non verranno più bruciati
E sabato grande festa a Fusina con visite all’impianto e caldarroste
Dai primi di gennaio a Fusina cominciano a spegnere l’inceneritore che tratta i rifiuti solidi urbani della città e che, finanziato dalla Regione, era stato inaugurato nel 1998.
«Ormai, grazie alla raccolta differenziata e alla produzione di cdr che sostituisce il carbone nella centrale Enel, quell’impianto è diventato inutile, e ora solo il 5% delle immondizie non riusciamo a riciclare e finisce in discarica» ha spiegato l’assessore comunale all’Ambiente Gianfranco Bettin presentando la festa che si terrà sabato a Fusina e alla quale è invitata tutta la cittadinanza. Per dire addio all’inceneritore e a 60 mila tonnellate l’anno di anidride carbonica, dopodomani dalle 10 alle 16 in via della Geologia 31 visite guidate all’inceneritore e castagne arrostite per tutti.
L’operazione, dunque, porterà benefici all’ambiente e non creerà problemi occupazionali: i 22 dipendenti di Ecosesto, società del gruppo Falk che gestisce l’impianto, verranno ricollocati parte nell’Ecocentro di Fusina, parte direttamente in Veritas.
Veritas nell’Ecocentro produce già 100 mila tonnellate anno di cdr, un combustibile che si ricava, appunto, dai rifiuti; le 50 mila tonnellate di immondizie che non andranno più bruciate nell’inceneritore diventeranno altre 30 mila tonnellate di cdr: 70 mila andranno all’Enel e il resto finisce a cementifici e ad altre centrali termoelettriche.
Quanto alla raccolta differenziata, ha avuto un balzo in avanti con l’introduzione dei cassonetti a calotta (quelli che si aprono con la chiave): a giugno 2012 Veritas è partita con Zelarino-Chirignago che oggi è al 72% di raccolta differenziata, poi ha esteso il servizio alle altre municipalità e ora sta per procedere con Mestre-Carpenedo.
«L’obiettivo è di arrivare al 70% di differenziata in tutta la terraferma; Venezia è un altro discorso, lì si fa la raccolta porta a porta ma i rifiuti dei milioni di turisti che la visitano non si possono differenziare» spiega ancora Bettin.
«Il Veneto è il primo in Italia con una media del 55% di differenziata, l’Austria tocca il 70%, la Germania il 62% ma la media delle altre nazioni è sul 35 o 40%, e in Italia abbiamo Milano con il 36,7% ma la Calabria con il 14% – aggiunge il direttore generale di Veritas, Andrea Razzini che ieri affiancava l’assessore assieme all’amministratore delegato di Ecoprogetto, Adriano Tolomei -. La differenziata e gli altri interventi per il riciclo dei rifiuti, compresa la tracciabilità che garantisce il loro reale riutilizzo, ci hanno consentito di non aumentare la bolletta, almeno da due anni a questa parte».
Elisio Trevisan
Nuova Venezia – Dopo 15 anni di servizio l’inceneritore di Fusina va in pensione
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4
dic
2013
Per festeggiare lo stop Comune di Venezia e Veritas hanno organizzato una festa: sabato, con visita all’impianto che verrà dismesso
MARGHERA – L’inceneritore di Fusina va in pensione: dopo 15 anni di servizio, l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani, deliberato dalla Regione Veneto agli inizi degli anni Novanta ed entrato in funzione nel 1998, si avvia alla chiusura definitiva. Per festeggiare l’evento, l’amministrazione comunale e Veritas, invitano tutta la cittadinanza ad una giornata di festa, in programma sabato 7 dicembre. L’iniziativa è stata presentata questa mattina al Municipio di Mestre dall’assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Bettin, dal direttore generale di Veritas, Andrea Razzini e dall’amministratore delegato di Ecoprogetto, Adriano Tolomei.
«La chiusura dell’inceneritore» ha spiegato Bettin «è il frutto di una forte volontà di questa Amministrazione, di una strategia che ha permesso, nel tempo, di compiere i passi necessari per rendere di fatto inutile l’impianto. In particolare, l’aumento della produzione di Cdr, combustibile derivato dai rifiuti, che ha in gran parte sostituito il carbone utilizzato dalla centrale Enel di Fusina e lo straordinaria crescita della raccolta differenziata, sono stati i due fattori che hanno contribuito maggiormente a raggiungere l’obiettivo».
La percentuale dei rifiuti differenziati è cresciuta soprattutto dove vengono utilizzati i cassonetti a calotta, un sistema che – come ha ricordato l’assessore – punta molto sulla responsabilizzazione e sulla libertà degli utenti. Nel territorio della Municipalità di Chirignago Zelarino, la prima in cui è stato introdotto il sistema a calotta, la percentuale di raccolta differenziata nel 2013 sfiora il 73%, seguita da Favaro Veneto con il 60,61%, Marghera con il 57,92% e Mestre Carpenedo, che ha superato il 45%.
«L’obiettivo» ha concluso Bettin «è quello di arrivare ad una percentuale del 70 % sia in Terraferma che al Lido. Per Venezia il discorso è molto più complesso, visto che sulla quota di differenziata, la cui raccolta è ora estesa a tutta la settimana, grava comunque l’enorme quantità di rifiuti, in gran parte non conferiti correttamente, prodotti dalla massa di turisti che ogni anno visitano la città».
«Nel territorio servito da Veritas» ha sottolineato Razzini «la raccolta differenziata dei rifiuti è arrivata al 58% e la filiera del riciclo è tracciata, a garanzia del reale riutilizzo dei rifiuti e della loro ri-trasformazione in materia prima. Solo una minima parte dei rifiuti, meno del 5%, finisce in discarica, contro una media nazionale che si attesta intorno al 50%». La chiusura dell’impianto di Fusina – ha concluso Tolomei – eviterà l’emissione nell’atmosfera di quasi 60mila tonnellate di CO2 all’anno. Le procedure necessarie per la dismissione, che richiederanno alcune settimane, inizieranno a gennaio. Tutti i 22 dipendenti attualmente impiegati saranno ricollocati in altre aziende.
L’appuntamento è dunque per sabato 7 dicembre, in via della Geologia 31 a Fusina, dalle ore 10 alle 16: sono previste visite guidate all’inceneritore, una all’ora dalle 10 alle 14, laboratori per bambini e distribuzione di caldarroste.
Gazzettino – Mira. Mercato, stop a “rifiuto selvaggio”
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3
dic
2013
MERCATO – Mira introduce la raccolta differenziata anche al mercato settimanale
«È un modo per contenere anche i costi complessivi»
MIRA Il Comune “impone” agli ambulanti la raccolta differenziata alla fine del lavoro
L’assessore Sanginiti: «Un passo avanti verso l’ottimizzazione del servizio»
Mira introduce la raccolta differenziata anche al mercato settimanale del giovedì.
Dalla scorsa settimana non solo i residenti di molte zone di Mira applicheranno la raccolta differenziata ma anche gli operatori commerciali del mercato settimanale.
Al giovedì, giorno di mercato lungo Riviera S. Trentin, l’amministrazione comunale di Mira ha invitato gli operatori del commercio ambulante, a conclusione della loro attività, a pulire lo spazio occupato e a conferire i rifiuti nei contenitori, rispettando le indicazioni per la raccolta differenziazione, entro le ore 14.30, così da consentire la successiva pulizia stradale da parte degli operatori di Veritas.
«Si tratta di un altro piccolo passo – ha commentato l’assessore all’Ambiente Maria Grazia Sanginiti – per ottimizzare il servizio di raccolta dei rifiuti, incrementare il livello di differenziazione e contenere i costi complessivi del servizio che gravano sulle attività economiche e sulle famiglie».
Dopo aver introdotto la raccolta differenziata anche nelle mense scolastiche ed aver incrementato le tappe dell’Ecomobile, ovvero il conferimento dei rifiuti ingombranti in appositi container, in molte frazioni di Mira l’amministrazione comunale ha coinvolto anche il commercio ambulante in questa «buona pratica».
Il giovedì di prima mattina Veritas depositerà su un’area appositamente individuata due container scarrabili, suddivisi in comparti, per la raccolta differenziata di carta e cartone, frazione organica e vegetale del rifiuto umido, rifiuti misti (con esclusione di carta e umido).
Quando il mercato sarà terminato i commercianti ambulanti avranno quindi il compito di pulire lo spazio occupato e a conferire i rifiuti negli appositi contenitori.
Nuova Venezia – Mira. Anche gli ambulanti dovranno fare la differenziata.
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3
dic
2013
MIRA – La raccolta differenziata era stata venduta come uno dei sistemi per ridurre i costi delle tasse sui rifiuti. Un obiettivo certamente non raggiunto. Ora la raccolta dei rifiuti a Mira interessa anche i mercati rionali. Questa la novità partita dal 28 novembre scorso von il mercato rionale di Mira Taglio e che a breve interesserà anche quello di Oriago.
«Dallo scorso 28 novembre anche i rifiuti prodotti in occasione del mercato settimanale del giovedì a Mira – spiega l’assessore all’ambiente Maria Grazia Sanginiti – andranno conferiti in modo differenziato. A questo scopo di prima mattina, su un’area appositamente individuata Veritas depositerà due container scarrabili, suddivisi in comparti, per la raccolta differenziata di carta e cartone, frazione organica e vegetale del rifiuto umido, rifiuti misti, questi ultimi con esclusione di carta e umido».
A conclusione della loro attività, gli operatori commerciali sono tenuti a pulire lo spazio occupato e a conferire i rifiuti nei contenitori, rispettando questa differenziazione, entro le ore 14.30, così da consentire la successiva pulizia stradale da parte degli operatori di Veritas.
«Si tratta di altro piccolo passo – commenta l’assessore Sanginiti – per ottimizzare il servizio di raccolta dei rifiuti, incrementare il livello di differenziazione e contenere i costi complessivi del servizio che gravano sulle attività economiche e sulle famiglie».
(a.ab.)
Gazzettino – I Mestrinaro a processo per i rifiuti inquinanti
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3
dic
2013
ZERO BRANCO – Rifiuti pericolosi spacciati come materia prima per i lavori sull’A4
Bitume tossico: a processo i Mestrinaro
Quattro rinvii a giudizio per lo scandalo dei rifiuti inquinanti che sarebbero stati “spacciati” per materie prime e usati nei lavori della terza corsia dell’A4. Al centro dell’inchiesta la ditta Mestrinaro di Zero Branco che finì sotto sequestro. A processo i due cogestori della società, Lido e Sandro Mario Mestrinaro, di Zero Branco, il responsabile sicurezza della ditta, Italo Battistella, di Susegana, e l’amministratore dell’Adriatica Strade, Loris Guidolin, 50 anni, di Castelfranco.
La ditta Mestrinaro di Zero Branco finita sotto sequestro lo scorso aprile durante le indagini della Procura di Venezia
ZERO BRANCO – Il materiale sarebbe stato usato nei lavori della A4
TRIBUNALE – Quattro a processo per i veleni sotto l’asfalto dell’A4 e al “Marco Polo”
Quattro rinvii a giudizio per lo scandalo dei rifiuti inquinanti che sarebbero stati “spacciati” per materie prime e usati nell’edilizia: nei lavori della terza corsia dell’A4, piuttosto che in un parcheggio dell’aeroporto di Tessera. Al centro dell’inchiesta la ditta Mestrinaro di Zero Branco che, ad aprile, finì sotto sequestro. Chiuse le indagini della Procura veneziana, ieri si è tenuta l’udienza preliminare davanti al giudice Alberto Scaramuzza. A rappresentare l’accusa il pubblico ministero Giorgio Gava. Con l’accusa di traffico di rifiuti pericolosi, il gup ha rinviato a giudizio i due cogestori della società, Lido e Sandro Mario Mestrinaro, rispettivamente di 59 e 53 anni, di Zero Branco, il responsabile sicurezza della ditta, Italo Battistella, 51 anni, di Susegana, tutti e tre difesi dall’avvocato Fabio Pinelli, nonché l’amministratore dell’Adriatica Strade Costruzioni Generali, Loris Guidolin, 50 anni, di Castelfranco, assistito dall’avvocato Elena Benvegnù, imputato anche per omessa comunicazione. I quattro dovranno comparire davanti al giudice monocratico di Treviso, il prossimo 18 aprile. Il gup ha ammesso la costituzione di parte civile della Regione (avvocato Marco Vassallo), delle Province di Treviso e Venezia (avvocati Sebastiano Tonon e Chiaia), di Wwf e Lega ambiente (avvocato Arianna Tosoni).
È invece stata stralciata la posizione di un quinto imputato, Maurizio Girolami, 70 anni, di Mestre, legale rappresentante di Intesa 3 e Generali costruzioni, sotto accusa per aver conferito dei materiali inquinati scavati a Marghera alla Superbeton di Volpago del Montello, che non poteva trattarli. Il suo avvocato, Paola Bosio, ha sollevato un difetto di notifica e gli atti sono tornati in Procura. Anche Guidolin è accusato di aver conferito materiali provenienti da un cantiere di via Ca’ Marcello, in questo caso alla Mestrinaro, senza informarla dell’inquinamento. Ieri, in realtà, il pm aveva chiesto il non doversi procedere per questo reato, sulla base di una mail con le analisi degli inquinanti che sarebbe stata inviata alla ditta. Ma anche a fronte delle opposizioni delle parti civili, il gup ha optato per il rinvio a giudizio per entrambi i reati. Il capo d’imputazione più corposo è comunque quello a carico dei tre della Mestrinaro, con più episodi di rifiuti inquinanti trattati come se nulla fosse e poi rivenduti a questo o quel cantiere, tra il 2010 e il 2012.
Roberta Brunetti
Nuova Venezia – Marghera. Rifiuti, il Consiglio di Stato rigetta il ricorso di Alles
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30
nov
2013
L’azienda aveva contestato la sentenza del Tar che sospende il potenziamento dell’impianto autorizzato dalla Regione. Soddisfatti i comuni di Venezia e Mira
MARGHERA – Le amministrazioni comunali di Venezia e Mira che erano ricorse al Tribunale amministrativo regionale (Tar) per chiedere la sospensione della delibera della Regione Veneto che autorizzava il revamping (potenziamento) dell’impianto di Alles spa (gruppo Mantovani) di Marghera per il ricondizionamento di rifiuti speciali, anche pericolosi, provenienti anche da fuori regione.
Il Consiglio di Stato ha, infatti, confermato la sospensione decisa dal Tar, respingendo quindi il ricorso di Alles, e stabilendo unicamente che la trattazione del merito della causa debba iniziare in tempi più ravvicinati di quelli decisi dal Tar nel secondo semestre dell’anno prossimo.
«Il Comune di Venezia, sta contrastando in ogni ambito questo progetto» commenta soddisfatto l’assessore veneziano all’Ambiente, Gianfranco Bettin «la nostra opposizione è dettata sia da ragioni specifiche, relativa al particolare impatto ambientale del progetto, sia dalla logica generale che lo ispira, che contrasta con la visione del futuro di Porto Marghera dell’amministrazione. Industria sostenibile e portualità, ricerca scientifica e innovazione, ecodistretto e logistica evoluta. Questi sono i cardini del rilancio dell’area che ha semmai bisogno di bonifiche e non di nuove fonti inquinanti o di insediamenti che producano distorsione nello sviluppo e forzature antidemocratiche come quella perpetrata dalla Commissione Via e dalla Giunta regionale del Veneto che, per approvare il progetto di Alles, avrebbero imposto una variazione coatta del Piano regolatore del Comune».
Soddisfatta anche l’assessore all’Ambiente del comune di Mira, Maria Grazia Sanginiti «con la decisone di schierarci a fianco di Venezia contro l’autorizzazione concessa dalla Regione, avevamo dato concreta attuazione alla volontà espressa dal consiglio comunale, condividendone fino in fondo le preoccupazioni per la sicurezza dei lavoratori, la salute dei cittadini e la tutela ambientale del territorio».
«La scelta di autorizzare nuovi stoccaggi di rifiuti speciali e pericolosi provenienti da tutta Italia» continua Sanginiti «ci appariva e ci appare, profondamente in contraddizione con il faticoso lavoro condotto nei mesi precedenti per riportare a Marghera, e nelle zone adiacenti come il comune di Mira, quella qualità ambientale che era finora stata ampiamente trascurata».
«Dopo la sentenza del Tar» aggiunge soddisfatto il sindaco Alvise Maniero», questa del Consiglio di Stato, ci rafforza nella nostra convinzione e ci incoraggia a proseguire nella difesa attenta e puntigliosa del diritto alla salute dei cittadini e della complessiva qualità di vita del nostro territorio».
Gazzettino – Marghera. Altra bocciatura al progetto Alles
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30
nov
2013
PORTO MARGHERA – Anche il Consiglio di Stato stoppa Alles. No all’ampliamento dell’impianto di rifiuti
BETTIN «Marghera non deve più essere pattumiera»
LA CONCLUSIONE – Ora bisognerà attendere la sentenza del Tar
MARGHERA – Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dell’azienda partecipata da Mantovani contro la sospensione
Anche i Comuni di Venezia e di Mira erano ricorsi per bloccare l’ampliamento dell’impianto
Anche il Consiglio di Stato boccia temporaneamente il progetto Alles: ha respinto, infatti, il ricorso dell’Azienda partecipata da Mantovani contro la sospensione del revamping dell’impianto di Marghera. Sospensione che era stata decretata dal Tar del Veneto il primo agosto scorso. Ora per sapere come andrà definitivamente a finire bisogna attendere la sentenza di merito del Tar prevista per l’autunno 2014.
«Marghera non sarà né pattumiera né inceneritore del Veneto – ribadisce l’assessore comunale all’Ambiente Gianfranco Bettin -. Quest’area ha semmai bisogno di bonifiche e non di nuove fonti inquinanti o di insediamenti che producano distorsione nello sviluppo, e di forzature antidemocratiche come quella perpetrata dalla commissione Via e dalla Giunta regionale del Veneto che, per approvare il progetto di Alles, avrebbero imposto una variazione coatta del Piano regolatore del Comune».
Il Comune di Venezia assieme a quello di Mira e alla Provincia di Venezia erano ricorsi al Tar contro la delibera della Giunta regionale 448 che, il 10 aprile scorso, autorizzava l’ampliamento dell’impianto di Alles di ricondizionamento di rifiuti speciali anche pericolosi. Palazzo Balbi in buona sostanza consentiva all'”Azienda lavori lagunari escavo smaltimenti Spa” di trattare, smaltire o stoccare 180 mila tonnellate di rifiuti annui al posto delle attuali 100 mila, e di aumentare la tipologia di rifiuti da 20 a 70 (di cui 24 di riciclo).
Il Tar lo scorso agosto ha dato ragione al Comune perché il ricorso «presenta elementi di fondatezza», dato che le modifiche previste dal progetto di Alles «hanno carattere sostanziale: un diverso impianto che tratterà tipologie di rifiuti diverse da quelle già autorizzate, con l’utilizzo di differenti tecnologie e nuovi impianti da realizzare».
L’assessore all’Ambiente conclude spiegando che «la nostra opposizione, che continuerà in ogni ambito e ad ogni livello competente, è dettata sia da ragioni specifiche, relative al particolare impatto ambientale del progetto, sia dalla logica generale che lo ispira, e che contrasta con la visione del futuro di Porto Marghera dell’Amministrazione: industria sostenibile e portualità, ricerca scientifica e innovazione, ecodistretto e logistica evoluta, sono i cardini del rilancio dell’area».
Tribuna di Treviso – Paese. Discarica Dal Zilio la Provincia dice no “Meglio il recupero”
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27
nov
2013
Nell’ex cava di ghiaia “Castagnole” si dovevano stoccare 430 mila metri cubi di rifiuti speciali. Ora parola a Venezia
PAESE – Lunedì sera dal consiglio provinciale è arrivato il “no” all’unanimità da parte del Sant’Artemio al progetto presentato dalla Dal Zilio Inerti per l’impianto, da realizzare nell’ex cava di ghiaia “Castagnole”, dove stoccare 430 mila metri cubi di rifiuti speciali non tossico nocivi, tra cui fanghi derivanti dalle bonifiche o materiali di costruzione.
«La commissione ambiente della Provincia aveva già bocciato il progetto, tenuto conto anche del parere negativo dell’Arpav dal momento che l’impianto non si inserisce nella gerarchia dei rifiuti», spiega l’assessore provinciale all’Ambiente, Alberto Villanova. Ed è con questa premessa che il consiglio provinciale ha espresso il proprio parere unanime contro l’impianto, unendo nella decisione la maggioranza e l’opposizione. Si tratta di un parere vincolante, quello del Sant’Artemio, che ora verrà trasmesso alla Regione a cui spetta la decisione definitiva.
Ma il pronunciamento del consiglio provinciale dell’altra sera rappresenta di fatto un importante stop al piano della Dal Zilio Inerti.
«Il parere dell’Arpav sulla discarica è stato confortante perché in linea con le politiche ambientali della Provincia», continua l’assessore Villanova, «In materia di rifiuti, puntiamo sempre più al recupero».
L’impianto che la Dal Zilio Inerti ha chiesto di realizzare all’ex cava “Castagnole” prevede il conferimento di circa 560 mila tonnellate di rifiuti in otto anni.
Contrari al nuovo sito sia il Comune di Paese che l’associazione Paeseambiente. Del caso è stata informata anche la Commissione europea attraverso l’interrogazione dell’eurodeputato Andrea Zanoni. Il progetto era vecchio di tredici anni ed era tornato negli ultimi mesi alla ribalta dopo le vittorie da parte dei proponenti al Tar e al Consiglio di Stato che sembravano, almeno sulla carta, aver dato un punto di vantaggio alla Dal Zilio Inerti. Ma di traverso si sono messi i cittadini, gli ambientalisti, il Comune e da ultima la Provincia. Ora la parola passa alla Regione che non potrà non tenere conto del pronunciamento.
Rubina Bon
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