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L’IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI A MARGHERA

Il circolo Sinistra Ecologia e Libertà (Sel) di Mestre-Venezia si schiera “per la Marghera di domani” e, quindi, contro il progetto Alles. Annuncia, quindi, l’intenzione di affiancare i cittadini nella loro mobilitazione contro il potenziamento dell’impianto di trattamento dei rifiuti.

«Il nostro territorio – scrive in una nota il coordinatore cittadino di Sel, Federico Camporese – è stato prosciugato della sua linfa vitale e ha visto interessi di parte abbattersi come una scure sul suo sviluppo provocando disastri ambientali, occupazionali che hanno compromesso la salute di molti lavoratori e di persone “colpevoli” di abitare in prossimità di queste aree». Un trascorso storico che acuisce la preoccupazione rispetto all’eventualità di un potenziamento dell’impianto di Alles. «Oggi abbiamo bisogno di respirare un’aria del tutto diversa e questo, in parte, sta già accadendo con lo sviluppo del settore terziario, le intenzioni di Eni di produrre biodisel e le riconversioni in ateliers e le bonifiche. Per queste ragioni – conclude Camporese – diffidiamo la giunta regionale dal fornire il via libera politico a questa scelta: abbiamo bisogno di una Marghera high-tech, sostenibile, innovativa e proiettata verso il futuro, non di una “pattumiera nazionale”».

(g.gim.)

 

Nuova Venezia – Traffico di rifiuti, sette a processo

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19

ott

2012

Dolo. Sentito l’ultimo investigatore, udienza rinviata al febbraio 2013

DOLO. Quantità di rifiuti fittiziamente sommate e sottratte, emissione di fatture falsificate, lo stesso veicolo che circolava contemporaneamente in luoghi distanti centinaia di chilometri, giri di bolla ossia un veicolo fermo che però figurava circolare. Sono questi, secondo le indagini svolte dagli investigatori del Corpo forestale dello Stato, comandati dal vice ispettore Flavio Culiat, le basi dell’inchiesta del sostituto procurare Giorgio Gava, secondo cui gli imputati riuscivano a riciclare tonnellate di materiale tossico e pericoloso. Nel processo la Provincia di Venezia e il Comune di Sant’Angelo si sono costituiti parte civile con gli avvocati Elio Zaffalon e Luca Partesotti.

Il traffico di rifiuti pericolosi risale a sette anni fa, quando tre degli indagati erano finiti in manette. Secondo l’accusa, gli imputati invece di eliminare nei regolari impianti le vecchie traversine della ferrovia, impregnate di una sostanza altamente cancerogena, il creosoto, riutilizzavano l’ingente quantità di legno per palizzate da giardino e mobilio finiti nelle case e nei giardini di mezza Italia. Il giudice monocratico del Tribunale penale di Dolo, Nicoletta Stefanutti, dopo aver ascoltato la testimonianza del vice ispettore Culiat ha disposto il rinvio del processo al 4 febbraio 2013 autorizzando le difese a procedere alla consultazione del materiale sequestrato.

Davide Massaro

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La promuove l’Assemblea permanente contro il rischio chimico per sabato 27 Cavaliere (Pdl) raccoglie firme: «Si discuta e si pensi ai posti di lavoro»

MARGHERA. Una biciclettata per dire no al potenziamento dell’impianto di Fusina per lo smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi di Alles spa. L’Assemblea permanente contro il rischio chimico ha organizzato per sabato 27 ottobre un corteo a due ruote per contrastare “gli interessi poco trasparenti del grande business legato al traffico di rifiuti di cui Mantovani è capofila” come si legge in un comunicato, e per informare la popolazione sui rischi di un eventuale potenziamento dell’impianto di trattamento di rifiuti pericolosi di Fusina.

Il ritrovo è previsto per le 10 davanti al Municipio di Marghera, per poi raggiungere la sede di Alles in via dell’Elettronica. L’idea di Alles, società del gruppo Mantovani, è quella di ampliare il bacino di utenza dell’impianto di Marghera, che stocca e tratta rifiuti industriali provenienti esclusivamente dal Veneto, aprendolo anche ad altri territori, fino al raggiungimento di volumi sufficienti alla ottimale capacità di lavorazione dell’impianto.

L’attenzione sul tema è alta da diversi anni, da quando la Ste (del Gruppo Gavioli), aveva proposto il riavvio dell’inceneritore Sg31, ipotesi poi archiviata. Mantovani aveva poi proposto l’ampliamento di Alles, sottoponendolo al vaglio di Comune e Provincia, che avevano espresso parere negativo.

Il recente via libera della commissione regionale di fatto riapre la strada alla realizzazione in tempi rapidi di un opera da sempre molto contestata per i rischi per la salute derivanti da un aumento nell’aria di scorie.

Contraria anche una ventina di medici pediatri veneziani, mentre in Consiglio Comunale è partita dall’Idv Giacomo Guzzo una raccolta firme che invoca la convocazione di un apposito consiglio straordinario sul tema da svolgersi preferibilmente a Marghera. Il Pd lunedì 22 organizza in Municipalità un dibattito al quale parteciperà tra gli altri anche il senatore Felice Casson.

Un’altra raccolta firme intanto mira alla convocazione di un nuovo consiglio straordinario, questa volta sui temi dell’occupazione e della tutela alle piccole medie imprese. Secondo il consigliere Pdl Antonio Cavaliere «il revamping di Alles è legato a una sua esistenza futura, dire no a priori significa chiudere e perdere altri posti di lavoro. Si vada avanti con la discussione e si faccia di tutto per coinvolgere le piccole medie imprese del territorio, non sempre i grandi monopoli».

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In bicicletta fino all’impianto della discordia. Parte sulle due ruote la mobilitazione dell’associazione permanente dei cittadini contro il rischio chimico, ma anche di molte altre associazioni ambientaliste, contro il potenziamento dell’impianto di Alles Mantovani a Porto Marghera. Mercoledì sera, durante l’ennesimo incontro dell’assemblea convocato presso il centro Gardenia nel cuore della città giardino, sono stati definiti i dettagli della protesta contro il potenziamento dell’impianto che tratta rifiuti tossico nocivi prodotti in ambito industriale. Se la Giunta regionale dovesse approvare il cosiddetto «revamping», a seguito del parere espresso dalla commissione di Valutazione Impatto Ambientale (Via), infatti, nello stesso impianto potrebbero giungere anche rifiuti provenienti da tutto il Veneto.
Sabato 27 ottobre l’assemblea si è data appuntamento alle 10 davanti al municipio di Marghera per partire, in bicicletta, appunto, per Porto Marghera dove verrà inscenato un sit in sotto le finestre dell’impianto che si trova a Malcontenta.

«Porteremo, personalmente, ad Alles Mantonavi il messaggio della città: “Marghera rifiuta di diventare la pattumiera d’Italia”. Come cittadini, – attacca il portavoce dell’assemblea, Roberto Trevisan – rifiutiamo ancora una volta che il diritto alla salute e ad una qualità della vita degna siano messi in discussione dagli interessi poco trasparenti del grande business, legato ai rifiuti di cui la Mantovani è la capofila».

La protesta non si fermerà: tra le prossime manifestazioni da mettere in campo anche un corteo fino alla sede della Giunta regionale del Veneto per sollecitare, appunto, il no al progetto di potenziamento.

«Il futuro che vogliamo, per l’area industriale di Porto Marghera, – aggiunge Trevisan – deve essere legato alla sua bonifica e alla sua bonifica e risanamento per permettere l’insediamento di attività ecocompatibili in modo da legare, una volta per tutte, il reddito alla salute. Il progetto Alles, invece, va nella direzione opposta.»

 

RIUNIONE PUBBLICA

MARGHERA. È convocata per domani alle ore 21 nella Casa delle associazioni Gardenia (ex Sacro Cuore), vicino alla fermata dell’autobus in piazza Municipio, l’assemblea aperta sul progetto di revamping presentato da Alles spa, una delle società del gruppo Mantovani.

«Alles, come ha già fatto la Ste per l’utilizzo dell’inceneritore Sg3», dicono i rappresentanti dell’Assemblea permanente contro il rischio chimico, «deve ritirare la richiesta di revamping del suo attuale impianto di trattamento di fanghi speciali e pericolosi che ha avuto, poche settimane fa, il parere favorevole della Commissione regionale per la valutazione dell’impatto ambientale, nonostante Comune e Provincia avessero già bocciato questo progetto per evidente incompatibilità ambientale e urbanistica».

Una delle prime iniziative che saranno proposte all’assemblea di domani è una biciclettata di protesta dal municipio di Marghera ai cancelli di Alles spa in via dell’Elettronica, per chiedere il ritiro del progetto di revamping.

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Che la Regione ritiri il progetto di potenziamento dell’impianto di Alles. Lo chiedono i consiglieri della Municipalità di Marghera in un ordine del giorno, approvato giovedì sera dalla maggioranza di centrosinistra e dai due consiglieri leghisti. Astenuti, invece, i rappresentanti del Pdl che avevano chiesto un approfondimento sulla tematica. Approfondimento che, secondo il presidente Flavio Dal Corso, estensore del documento, potrà avvenire nelle prossime settimane:

«Era necessario, però, far arrivare in tempi rapidi alla Regione il no di Marghera al progetto dal momento che, dopo il parere positivo della commissione Via regionale, la Giunta Zaia, in queste ore, sta decidendo sul progetto». Secondo i consiglieri, il progetto costituisce un «rischio»: a Porto Marghera, tornerebbe a localizzarsi «la filiera produttiva per stoccaggio, trattamento e smaltimento di rifiuti civili e industriali, speciali, pericolosi e tossico-nocivi». Senza contare che il potenziamento dell’impianto, che contrasta con il piano regolatore comunale, non comporterebbe aumenti occupazionali. Di qui, la richiesta alla Giunta regionale «di non recepire il parere positivo della Commissione tecnica Via e di negare qualsiasi autorizzazione al potenziamento dell’impianto di ricondizionamento di rifiuti speciali anche pericolosi».

(g.gim.)

 

Exploit della raccolta differenziata nel comune di martellago balzata al 74 per cento, una percentuale notevole tanto più per un territorio che non adotta il metodo porta a porta ma con i cassonetti stradali. Decisiva per il salto di qualità l’estensione a tutto il comune, da marzo, del sistema dei contenitori a calotta con l’apertura con la tessera magnetica, partito in precedenza solo a Maerne e ora operativo anche a Martellago e Olmo. Il nuovo sistema ha contrastato il fenomeno della migrazione dei rifiuti da altri comuni, ma ha portato anche alla riorganizzazione delle isole ecologiche, all’aumento dei cassonetti, alla razionalizzazione della raccolta e a una maggiore responsabilizzazione dei cittadini. I frutti si sono colti subito ma ora sono comprovati dai dati dei primi sei mesi di attuazione del nuovo metodo. Da marzo a settembre la differenziata ha raggiunto una percentuale media del 73,9%, laddove nel 2011, quando i cassonetti a calotta erano attivi solo in un terzo del territorio, si era al 63,2%: oltre dieci punti in più. Ma con ulteriori margini di miglioramento perché, dopo i primi mesi di assestamento, da giugno in poi la media supera sempre l’80%. Il Comune ringrazia i cittadini che hanno reso possibile questo risultato e la Veritas che gestisce il servizio. Ora però, a fronte di tale successo nella differenziata, la cittadinanza si aspetta un premio concreto, ossia una riduzione sulla tariffa d’igiene ambientale che invece, finora, ha continuato a subire rincari ogni anno. (N.Der.)

 

MARTELLAGO

MARTELLAGO. Sta dando degli ottimi risultati il nuovo sistema di raccolta differenziata in vigore da sei mesi in tutto il Comune di Martellago. Veritas ha comunicato al sindaco Brunello che la percentuale è salita al 73,9%. Già dei buoni riscontri si erano avuti da aprile 2011 ai dodici mesi successivi, quando il sistema dei contenitori a calotta con chiave elettronica era attivo nella sola Maerne. Poi, dal primo aprile scorso, tutto il territorio è stato uniformato e ci si è assestati all’80%; inoltre sono state riorganizzate tutte le piazzole ecologiche, che ora hanno i contenitori per l’umido, la carta, il verde e le ramaglie e il multi-materiale. Così nel primo mese di raccolta, si è arrivati al 75%, a maggio si è saliti al 79%, poi l’80% è stato toccato a giugno e agosto, l’81% a luglio e settembre. Se paragonato al 2011, ad aprile si era al 68%, a maggio, luglio e settembre al 65%, giugno, agosto e novembre al 66%, ottobre al 67% e a dicembre il 59%. Ora si attende il riscontro dell’ultimo trimestre, che potrebbe proiettare Martellago ben oltre il 75%, in linea con le direttive fissate dall’Unione Europea, che indicano al 65% la percentuale da raggiungere per fine 2012.(a.rag.)

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Nuova Venezia – Marghera, “Il progetto Alles va fermato”

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29

set

2012

RIFIUTI A MARGHERA

Bettin invita alla mobilitazione, mercoledì riunione pubblica

MARGHERA. Comune, Municipalità e cittadini tornano a unirsi in un fronte unico contro la riproposizione dell’ampliamento della piattaforma per lo stoccaggio e il trattamento dei fanghi a Porto Marghera di Alles che potrebbe essere approvato dalla giunta regionale, in tempi brevi.

Giovedì sera circa sessanta persone si sono trovate in Municipio per rilanciare la battaglia contro il progetto per lo stoccaggio e il trattamento di fanghi tossici provenienti da tutto il Veneto e dalle altre regioni italiane. L’incontro è stato presieduto dall’assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Bettin, dal presidente della Municipalità, Flavio Dal Corso, e dal portavoce dell’Assemblea permanente contro il rischio chimico, Roberto Trevisan. Il progetto di cui si era parlato negli anni scorsi sembrava finito nel dimenticatoio. Qualche settimana fa però la commissione tecnica regionale (Ctr) ha dato una valutazione d’impatto ambientale (Via) positiva. A questo punto, la palla passa alla giunta regionale a cui spetta la decisione finale.

«La decisione di Palazzo Balbi», ha detto Bettin, «potrebbe arrivare in tempi brevi. Quindi dobbiamo velocemente attivare una pressione popolare nei confronti della giunta di Luca Zaia». Mercoledì prossimo alle 21, al centro Gardenia, l’Assemblea permanente terrà una riunione aperta a tutti coloro che vogliono partecipare alla pianificazione della linea anti-Alles. È probabile, comunque, che saranno organizzate due forme di pressione: una raccolta di firme e una manifestazione. «Il progetto Alles», ha evidenziato Bettin, «deve essere fermato non solo per i danni ambientali che porterebbe ma anche perché bloccherebbe il processo di rinnovamento in atto di Porto Marghera». «Bisogna impedire», ha aggiunto Dal Corso, «che la zona industriale possa essere trasformata nel sito di trattamento dei rifiuti di tutta Italia».

(mi.bu.)

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MARGHERA – Affollata assemblea sul progetto discarica

Prima mossa: subissare la casella di posta elettronica della Giunta regionale di mail di protesta. È questa la prima forma di mobilitazione che i residenti di Marghera e Malcontenta adotteranno per sollecitare la Giunta Zaia ad impedire il potenziamento dell’impianto di smaltimento dei rifiuti della società Alles.
Il «mail bombing» è stata concordata giovedì sera durante l’incontro pubblico promosso, nella sala consiliare di piazza Municipio, dall’assemblea permanente contro il rischio chimico che si è riconvocata per mercoledì prossimo alle 20,30 presso il centro Gardenia. All’incontro ha partecipato circa un centinaio di persone, allarmate dal fatto che un via libera al potenziamento vorrebbe dire l’arrivo a Porto Marghera di rifiuti speciali provenienti dal territorio regionale e nazionale.
Oggi, invece, l’impianto di via dell’Elettronica, – secondo la logica dei distretti e del «ciascuno smaltisca i suoi rifiuti» – tratta rifiuti prodotti nella zona industriale.

Secondo l’assessore comunale all’Ambiente Gianfranco Bettin, l’eventuale decisione della Giunta Zaia di approvare il potenziamento dell’impianto, sulla scorta del sì della commissione regionale di valutazione di impatto ambientale (Via), azzererebbe, la progettazione urbanistica del Comune. Che ha stabilito, attraverso il Pat, appunto, che in zona industriale si trattino solo rifiuti prodotti in loco. Idea che sta anche alla base dell’accordo Vallone Moranzani: i fanghi dei canali portuali vengono trattati «in casa».
«Un eventuale sì della Regione su Alles – ha sottolineato il presidente di Marghera, Flavio Dal Corso – ci ricaccerebbe indietro al piano regolatore del 1966 che stabiliva che nella zona industriale potesse trovar luogo tutto quanto di più nocivo esistente».

 

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