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Gazzettino – Salzano. “Stop ai camion a Robegano”

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21

feb

2015

SALZANO – Lettera alla Provincia, mozione in consiglio

SALZANO – «Stop ai tir nel centro di Robegano. Portano smog e crepe negli edifici». La battaglia prosegue da anni e nella frazione è molto sentita perché lungo via XXV Aprile si affacciano anche la chiesa, una scuola materna e un asilo nido. Luoghi delicati davanti ai quali passano continuamente mezzi pesanti diretti da Maerne verso Noale.

La strada è di competenza della Provincia, a Salzano maggioranza e opposizione sono compatte nel chiedere che venga imposto il divieto di transito.

Un anno fa il Pd raccolse oltre 800 firme. Nelle scorse settimane il segretario locale Stefano Barbieri è tornato alla carica chiedendo che il traffico venga deviato sulla bretella di Robegano, inaugurata a giugno 2012.

«La situazione è insostenibile – scrive Barbieri in una lettera inviata a Provincia e Prefettura – Veneto Strade aveva evidenziato che non era possibile deviare ulteriore traffico su via Cornarotta perché il manto era degradato. Ora che lavori di riasfaltatura sono stati completati, il diniego non è più giustificato». Anche la lista civica Bene Comune ha alzato la voce annunciando una mozione al prossimo consiglio.

«I lavori sono conclusi da tempo, venga riaperto il tavolo con la Prefettura – scrivono i consiglieri di minoranza – Una sperimentazione sarebbe una soluzione di buon senso».

Intanto il Comune ha avanzato una nuova richiesta per installare un impianto T-red all’incrocio del Pioppeto, dove troppe auto tirano dritto con il semaforo rosso.

(g.pip.)

 

Gazzettino – Treni, giovedi’ nero per i pendolari.

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20

feb

2015

Per l’ennesima volta negli ultimi mesi un problema a un passaggio a livello ha fatto piombare nel caos la circolazione dei treni sulla linea Bassano-Venezia, quella che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Maerne e Spinea. Mentre la Venezia-Trieste andava in tilt per colpa di un veicolo che ha aveva abbattuto una barriera vicino alla stazione di Ceggia, guasti che hanno paralizzato il trasporto su ferro nel Miranese e nel Veneto orientale. I pendolari ormai la prendono con filosofia, ma le critiche al sistema sono sempre più forti e i comitati hanno protestato anche sul web. Ieri i problemi si sono verificati alle 5.30 tra Bassano e Castello di Godego e alle 6 a Ceggia.

 

MIRANESE – Paralisi per un guasto a un passaggio a livello, 10 convogli coinvolti

Treni, giornata di passione

I pendolari: «Servono più corse e il raddoppio della linea»

Per l’ennesima volta un guasto ha fatto piombare nel caos la circolazione sulla Bassano-Venezia, che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Spinea e Maerne

MIRANESE «Mio nipote vuole fare il ’trenino’, ma lo faccio aspettare mezz’ora: è bene che si abitui». La battuta circolava, ieri mattina, alla stazione ferroviaria di Salzano: a un certo punto i pendolari ci hanno scherzato sopra, anche se in realtà c’era ben poco da ridere. Per l’ennesima volta negli ultimi mesi un problema a un passaggio a livello ha fatto piombare nel caos la circolazione dei treni sulla linea Bassano-Venezia, quella che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Maerne e Spinea. Mentre la Venezia-Trieste andava in tilt per colpa di un veicolo che ha aveva abbattuto una barriera, un guasto ha paralizzato il trasporto su ferro pure nel Miranese. I pendolari ormai la prendono con filosofia, ma le critiche al sistema sono sempre più forti.

Ieri il problema si è verificato alle 5.30 tra Bassano e Castello di Godego. I disagi hanno coinvolto 10 treni per quattro ore, dalle 6 alle 10, in entrambe le direzioni. Tre convogli sono stati soppressi, cinque sono stati cancellati parzialmente e due hanno fatto registrare ritardi tra i 25 e i 45 minuti. Le Ferrovie dello Stato fanno sapere che proprio da pochi giorni l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie ha cambiato la normativa: adesso in questi casi non è più consentito al macchinista di procedere su iniziativa propria marciando a vista, deve per forza aspettare che qualcuno presidi il passaggio a livello. Questo comporta una maggior sicurezza, ma anche ulteriori rallentamenti.

«Rispetto allo scorso autunno la situazione è leggermente migliorata – sottolinea Elena Guida del Comitato pendolari Salzano Robegano – ma siamo ancora in attesa di un riscontro dalla Regione dopo l’incontro del 14 novembre». Due le richieste: aggiunta di un treno mattutino e di uno serale, raddoppio del binario tra Maerne e Noale. Se per l’aggiunta di due corse lavoratori e studenti sperano di essere accontentati in primavera, si prevedono invece tempi lunghi per il raddoppio delle rotaie che renderebbe più fluida la circolazione.

Gabriele Pipia

 

QUARTO D’ALTINO – Comitati in rivolta sui social

«Noi fermi sui binari mentre corrono le Frecce»

QUARTO D’ALTINO – (M.Fus) Giornata nera per il trasporto ferroviario anche a Quarto d’Altino. Dopo una mattinata di ritardi, soppressioni e disagi i comitati dei pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale protestano, gli sfoghi rimbalzano subito sui social network.

Una vittima diretta è il portavoce del comitato di Quarto d’Altino, Luciano Ferro, infermiere all’ospedale di Venezia, celebre per quelle che definisce le sue “Cronache tragicomiche di un pendolare”. «Una barriera è stata abbattuta e i ritardi sono comprensibili – commenta Ferro – ma perché, invece di abbandonarci per ore, non si utilizzano mezzi sostitutivi? E soprattutto perché le Frecce invece transitano? Mi sembrerebbe logico fare in modo che, in caso di emergenza, si fermino anche nelle stazioni intermedie. Anche noi abbiamo un abbonamento ma siamo sempre i più penalizzati, quelli costretti a prendere al volo la propria auto e lasciarla da qualche parte per poi arrivare comunque al lavoro in ritardo».

Dopo le cancellazioni di sabato scorso, i gruppi dei pendolari sono tornati a chiedere di essere ricevuti in Regione. «Avevano assicurato che ci avrebbero convocati a dicembre per fare il punto sulle nostre proposte, ma non abbiamo più sentito nessuno» – spiegano qualli del Veneto Orientale. Una volta salito in treno, ormai rassegnato all’ennesimo ritardo su posto di lavoro, le disavventure di Ferro non sono finite: «Siamo fermi a Mestre da 20 minuti perché un ragazzo sta minacciando il capotreno – scrive su Facebook – Chissà, forse arriverò a Venezia prima o poi…».

 

Noale. Mattinata di disagi ieri per un guasto tra Bassano e Castello di Godego

Dieci i treni interessati tra cancellazioni e ritardi fino a 45 minuti. Utenti furiosi

NOALE – Un guasto quando ancora era buio, con pendolari, studenti e passeggeri costretti a cambiare i loro piani. Altra mattinata difficile ieri per chi viaggiava sulla Venezia-Castelfranco-Basano a causa di un guasto avvenuto alle 5.30 a un passaggio tra Bassano del Grappa (Vicenza) e Castello di Godego (Treviso).

Così, fino a metà mattina, si sono registrati disagi per i passeggeri di Noale, Salzano, Maerne e Spinea, con dieci regionali coinvolti tra cancellazioni totali e parziali e ritardi arrivati anche ai 45 minuti. E non la prima volta quest’anno.

Come informa Trenitalia, subito sono giunti gli uomini di Rfi per riparare il guasto tra Bassano e Castello di Godego. Per procedere, secondo l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, il macchinista non può proseguire con marcia a vista ma deve aspettare, per forza, che ci sia qualcuno a controllare le sbarre. E in una linea dove si viaggia a binario unico nel tratto da Maerne a Bassano, si comprende come ci possano essere stati disagi nella circolazione.

Dieci i convogli che ne hanno fatto le spese, anche nelle ore di punta della mattina, provocando ritardi per i passeggeri. Il primo regionale coinvolto è stato il 5701 delle 5.25 da Bassano e diretto a Venezia. Il suo viaggio è stato fermato a Castelfranco dov’è giunto con 65 minuti di ritardo.

Soppressi pure i treni 5708 delle 7.26 da Venezia a Castelfranco e, viceversa, il 5715 delle 9.04. Quattro regionali non hanno completato il normale tragitto: il Bassano-Venezia delle 6.25 è stato fermato a Mestre, dov’è giunto con 40 minuti di ritardo, e quello delle 9.46 è partito da Castelfranco. Viceversa, quello delle 7.46, è partito sempre dalla città trevigiana anziché da Venezia Santa Lucia e quello delle 8.08 ha iniziato il suo viaggio da Mestre.

Ritardo accumulato di 45 minuti, invece, per il Castelfranco-Venezia delle 6.04, di 24 quello viceversa delle 6.26 e di 16 per la navetta Mestre-Noale delle 7.22. Il 30 gennaio e il 5 febbraio scorsi, sempre i passaggi a livello andati in tilt avevano creato disagi alla circolazione ferroviaria.

Nel primo caso il guasto era successo a Cappelletta di Noale ed erano stati interessati 16 regionali. Nel secondo, dopo un problema a Castello di Godego, 9 convogli avevano fatto registrare rallentamenti. Passeggeri più che arrabbiati per un disagio continuo, con ritardi pressoché quotidiani che in alcuni casi lievitano a decine di minuti.

 

L’inaugurazione del varco di Cappella porterà alla rimozione dei divieti a Spinea

I sindaci fiduciosi: «I territori saranno sollevati dal traffico di attraversamento»

SPINEA – C’è la data di apertura del casello di Martellago-Scorzè e c’è anche quella della rimozione del divieto di transito ai camion alla barriera di Crea di Spinea.

Per il Miranese la data da segnare sul calendario è il 3 marzo. Finalmente il Passante di Mestre diventa un sistema aperto, così com’era stato concepito: a distanza di sei anni dall’inaugurazione, si completa l’operatività dei tre caselli previsti, con l’apertura di quello intermedio e la piena operatività di quello a Crea.

Ma resta un’incognita su come tutto ciò inciderà sul territorio e la viabilità ordinaria.

Sulla carta, l’inaugurazione del casello di Scorzè e l’apertura al traffico pesante di quello di Spinea dovrebbero portare più benefici che altro. Ci sperano i sindaci, con un pizzico di scaramanzia che potrà essere messa da parte forse solo con i primi dati su come si modificheranno i flussi di traffico.

Silvano Checchin, primo cittadino di Spinea, conferma che il divieto ai camion superiori alle 7 tonnellate a Spinea verrà tolto non appena sarà aperto il casello di Cappella di Scorzè.

«Attualmente però», spiega, «non ci è ancora arrivata alcuna comunicazione ufficiale: non so dire se sarà proprio il 3 marzo o qualche giorno dopo».

Di sicuro il divieto che campeggia all’ingresso del casello e all’uscita dell’autostrada ha i giorni contati. Problemi, il nuovo transito di mezzi pensanti, non dovrebbe portarne: «Il divieto aveva senso di esistere, e per questo ci siamo imposti in questi anni, in un sistema non ancora a pieno regime», continua Checchin, «Da luglio 2009 (quando è stato aperto, ndr), a oggi, Spinea era l’unico ingresso per tutto il Miranese, da Vetrego a Scorzè. Ora che l’ultimo casello viene aperto, decade anche il divieto per i camion a Spinea, come previsto dagli accordi».

Anche il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello auspica che l’apertura del varco di Scorzè-Martellago sollevi la città da parte del traffico pesante di attraversamento: «Per lo meno», spiega, «adesso i mezzi pesanti provenienti dalle zone industriali a nord del nostro comune, penso a Salzano e Noale, hanno un ingresso più vicino al Passante e non scenderanno a Mirano per imboccare il sistema A4-A57. Ricordo che l’unico casello aperto da subito e per molto tempo è rimasto solo quello Mirano, poi è arrivata Spinea, ma solo per le auto».

Come dire: la situazione, a partire da marzo, potrà solo che migliorare.

 

Nuova Venezia – Scorze’. “Complanari, rischio smog”.

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13

feb

2015

Traffico a Scorzè. La capogruppo Gianna Manente mette sulla graticola il sindaco

«Non ha previsto barriere e collegamenti». Lui: «Tutta colpa del suo partito»

Il Pd accusa Mestriner

SCORZÈ – Zero barriere, niente mitigazioni e nemmeno collegamenti da e per il casello. Piovono accuse dalla minoranza in Consiglio a Scorzè sulla viabilità locale a poche settimane dall’apertura al traffico del tornello al confine con Martellago.

Lunedì il parlamentino era chiamato ad approvare la convenzione con Cav, Anas e Veneto Strade per completare la bretellina a fianco del Passante che collegherà la Moglianese (zona via Ariosto) al casello autostradale.

Ma la discussione si è spostata su altri temi, con il Pd, soprattutto, che ha imputato alla maggioranza di non aver fatto abbastanza per difendere il territorio. I primi affondi sono arrivati dal capogruppo del Partito Democratico, Gianna Manente. «Ci sono ancora delle questioni che preoccupano» esordisce «perché manca ancora un collegamento tra la Crosarona e la Noalese, in zona via Milano. Inoltre la complanarina sarà aperta fra un paio d’anni e nel frattempo dovremmo tribolare. Intanto cosa faremo in questo grande lasso di tempo? Scorzè come sopporterà i nuovi flussi di traffico? E lo smog e i rumori che livelli avranno? Mi auguro siano fatti dei puntuali rilievi, specie vicino alle scuole e negli ambienti parrocchiali».

Finito? No, perché Manente punta il dito contro la maggioranza sui problemi che potrebbe avere Cappella. «La complanarina sarà costruita a pochi passi dal centro del paese», spiega Manente, «e attirerà tutto il traffico, pesante o leggero che sia, da Mogliano. I veicoli da Castelfranco graveranno su via Milano e non ci sarà un collegamento tra il casello e l’ospedale di Mestre. Siamo privi di mitigazioni ambientali: i residenti di via Ariosto, via Verdi e via Marco Polo stanno ancora aspettando le barriere fonoassorbenti».

Il consigliere della lista Scattolin-sindaco Maurizio Civiero si augura che presto le strade siano costruite. «Manca da risolvere il nodo del Pioppeto a Salzano» osserva «perché non si è scelto di fare l’arteria parallela a via Volta».

Mestriner tenta di difendersi e cerca di buttarla sul personale. «Manente», replica, «convinca il Pd di Mestre a farci fare il collegamento con Mestre, faccia altrettanto a Salzano per risolvere il nodo del Pioppeto e a Noale per unire via Milano con la Crosarona. Il Pd di Mestre è contrario a tutto e ci ha fatto spostare la rotonda di via Ponte Nuovo rendendola pericolosa. Il bosco sarà fatto, perché le aree sono state espropriate e abbiamo 150 mila euro di finanziamento regionale. Sulle barriere dove c’è un avvio del procedimento verso Cav affinché le installi».

Alessandro Ragazzo

 

NOALE – Problemi nel primo pomeriggio di ieri per chi ha viaggiato sulla linea Venezia-Castelfranco-Bassano, a causa di un problema tecnico al passaggio a livello di via Casone a Cappelletta. L’episodio è avvenuto attorno alle 13.30 e i disagi si sono ripercossi per oltre due ore, con ritardi accumulati anche per oltre 30 minuti.

Interessati 16 treni, con due navette Mestre-Noale cancellate, sette che hanno visto il tragitto ridursi e altrettanti sono arrivati a destinazione fuori l’orario previsto. Penalizzati centinaia di utenti, specie quegli studenti di Noale, Salzano, Maerne e Spinea che dovevano rientrare a casa o andare all’università ma anche chi aveva il turno pomeridiano al lavoro oppure rientrare dagli uffici poco prima della sera.

Nella frazione di Noale sono giunti i tecnici di Rfi per riparare il guasto, impiegandoci pochi minuti, e anche gli uomini della polizia locale per regolare il traffico su gomma nel caso in cui avesse dovuto passare il convoglio. In questo caso, non ci sono stati particolari inconvenienti.

Diversa la situazione per i passeggeri che dovevano muoversi sulla linea a binario unico. Nello specifico, le navette che non sono nemmeno partite sono le numero 5784 (delle 14.22 da Mestre) e 5787 (delle 15.09 da Noale), mentre i regionali 5730, 5731, 5736, 5737, 5741, 5742, e 5746 anticipato il loro arrivo o sono partiti da un’altra stazione.

Altri treni, invece, hanno subito ritardi dai 20 agli oltre 30 minuti. In pratica i problemi si sono registrati fra le 13.30 e le 18, ora in cui il regionale 5746 sarebbe dovuto partire da Venezia Santa Lucia per raggiungere Bassano ma lo ha fatto dalla stazione di Castelfranco. Solo poco prima di sera la circolazione è tornata a essere regolare.

Alessandro Ragazzo

 

Ecco i dati ufficiali Veritas. Al secondo posto Martellago, poi Scorzè

Bene anche la Riviera del Brenta. Ultima Venezia che però sta migliorando

SPINEA – La zona del Miranese campione di riciclo: nel 2014 tre comuni del comprensorio occupano il podio della classifica di Veritas sulla raccolta differenziata.

La regina è Spinea, che ha fatto registrare il 79,52% di rifiuti e materiali raccolti, smaltiti in maniera separata e poi riciclati. Seguono, nell’ordine, Martellago (79,09%) e Scorzè (78,20%). Tutti e tre i comuni devono il loro ottimo risultato alla recente introduzione della raccolta del secco in cassonetti a calotta, ovvero quelli apribili solo con la chiave personale.

Ma il trend positivo riguarda tutto il territorio dove Veritas gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti: la percentuale complessiva è infatti passata dal 58,34% del 2013 al 62,91% del 2014.

Provincia. Giù dal podio si distingue la Riviera del Brenta: Campagna Lupia ha ottenuto lo scorso anno il 77,83% di differenziata ed è il primo dei comuni con sistema di raccolta porta a porta, quindi con pagamento a corrispettivo.

Seguono Campolongo Maggiore (72,65%) e Camponogara (76,12%), anch’essi con sistema porta a porta.

Allargando il raggio d’azione, bene Cavallino-Treporti (68,71%, con porta a porta), poi Cavarzere (68,49%), che opera un sistema misto: porta a porta e cassonetti.

Chioggia registra il 62,29%, sempre con sistema misto, Dolo il 63,92%, Fiesso d’Artico il 69,38%, Fossò il 78,17%.

Il resto della classifica vede Marcon (72,23%), Meolo (77,90%), Mira (59,13%), Mirano (75,42%,), Mogliano (72,61%), Noale (76,90%), Pianiga (76,21%), Quarto d’Altino (72,71%), Salzano (73,29%), San Donà di Piave (77,33%), Santa Maria di Sala (76,10%), Stra (69,93%), Venezia (51,05%). Fanalino di coda è Vigonovo con il 65,34%.

Venezia. Nel Comune di Venezia superata dunque la soglia fatidica del 50%. Pur lontano dai primi, il capoluogo è in sensibile miglioramento, avendo registrato solo un anno prima il 43,17% di differenziata.

In particolare, Venezia, Murano e Burano hanno raggiunto il 25,96% ma sono Pellestrina e Lido (dove da circa un anno sono stati collocati i cassonetti a calotta) a fare registrare la migliore performance, passando dal 28,21% del 2013 al 54,96 dell’anno scorso.

Mestre. Anche Mestre è in crescita (64,20%), trascinata da Mestre-Carpenedo (58,93%, dal 46,22% del 2013), ultima municipalità in ordine di tempo a utilizzare i cassonetti per il secco a calotta. Restano invece stabili, ma comunque su buone percentuali, Chirignago-Zelarino (74,28%), Marghera (66,53%) e Favaro (65,64%).

Filippo De Gaspari

 

A Noale delusione per i ritardi senza fine di un’opera considerata essenziale

Fondi e progetto ci sono ma le cause con le società incaricate bloccano tutto

NOALE – Il ritardo di costruzione del sottopasso di via Ongari a Noale dipende da un contenzioso tra la Regione e le società che hanno progettato il Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr). Questo si sono sentiti dire il sindaco Patrizia Andreotti e il suo assessore all’Urbanistica Alessandra Dini nell’incontro avuto con i dirigenti del settore Infrastrutture di Palazzo Balbi.

Dunque i tempi di costruzione restano incerti, perché se è vero che i soldi, provenienti dallo Stato non dalla Regione, ci sono e il disegno definitivo è pronto, manca però l’ultimo passaggio per arrivare a quello esecutivo. E perché ci sia ci deve trovare un nuovo studio di progettazione. Per questo bisognerà aspettare, quanto non si sa.

Questo significa che sull’area della ex fornace di via Ongari, le strutture direzionali e commerciali dovrebbero aprire nella seconda parte di quest’anno ma senza sottopasso, da costruire in un secondo momento. Sottopasso che non nascerà dove c’è il passaggio a livello di via Ongari perché il sedime è troppo stretto ma sarà spostato di qualche metro più a est.

«Per il finanziamento da 6 milioni di euro» spiega Dini «non ci sono problemi ma per pubblicare il bando servirà del tempo. La Regione ha delle cause passate in giudicato dei lodi arbitrali di Net Engineering e Astaldi, le società che hanno progettato la Sfmr: tutti i progetti eseguiti da queste società sono bloccati e non possono essere pubblicati i bandi finché non si pagano le somme dovute. Appena possibile, Palazzo Balbi affiderà il nuovo incarico».

Così a Noale dovranno aspettare un altro po’ per avere un sottopasso, dove l’unico attivo è in via Valsugana. Anche su via Mestrina si dovrà attendere, pure questo da spostare rispetto all’attuale provinciale.

«L’opera in via Ongari» continua Andreotti «è indispensabile, perché a breve l’area della ex fornace subirà delle modifiche viarie. Mi auguro si possa partire a breve con il bando ma al momento non ci hanno dato un tempo definito».

A breve il sindaco tornerà in Regione anche per chiarire altri aspetti della circolazione locale: il by pass di via Mestrina, quello che dovrebbe uscire su via Cornarotta a Salzano, e la pista ciclabile sulla Noalese tra Noale e Briana. «Anche su questi progetti» continua Andreotti «ci aspettiamo di capire i tempi e il punto della situazione».

Alessandro Ragazzo

 

Nuova Venezia – Caos treni, la protesta continua

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27

dic

2014

I pendolari: «La navetta arriva tre minuti prima dell’unico treno»

Caos treni, la protesta continua

SPINEA – Bus sostitutivi per le feste, ma i pendolari insorgono: «Una presa in giro: la navetta è tre minuti prima dell’unico treno». Il nuovo capitolo della saga dei viaggiatori sulla linea Venezia-Bassano va in scena durante e grazie al Natale.

Mancheranno, a causa della chiusura delle scuole e di molte aziende e uffici, i treni navetta tra Mestre e Noale fino al 6 gennaio: per questo la Regione ha predisposto autobus sostitutivi. Fin qui nulla di male, anzi: a Noale i bus collegheranno Venezia alla città dei Tempesta. Lo stop ai dodici convogli coincide con la chiusura delle scuole, anche se gli utenti si erano comunque arrabbiati.

La Regione ha cercato di trovare una via d’uscita: lunedì, martedì e mercoledì prossimi, oltre a venerdì 2 e lunedì 5 gennaio, da piazzale Roma (fermata Sita) partiranno gli autobus alle 6.10, 8.10, 14.10, 16.10, 18.10 e 20.10, viceversa (via Tempesta, bivio Ferrovie dello Stato) alle 7.04, 9.04, 15.04, 17.04, 19.04 e 21.04.

Il tragitto completo durerà poco meno di un’ora con fermate alle stazioni di Mestre (piazzale Favretti, fermata Actv), Spinea, Maerne, Salzano (zona lato sud del parcheggio).

Da mercoledì 7 gennaio, giorno di ritorno in classe degli studenti, si tornerà alla normalità.

Disagi eliminati? Non proprio: da Spinea è il locale comitato di pendolari a contestare quello che definisce l’ennesimo pasticcio e spreco di soldi: «È previsto l’arrivo della navetta a Spinea ai minuti 37 e, paradossalmente, appena tre minuti prima dell’arrivo del treno Castelfranco-Venezia, l’unico con fermata a Spinea», fa notare il portavoce Nicola Barbiero, «un po’ meglio la situazione nella tratta contraria. Ringraziamo la Regione, ma questo dimostra come il mancato confronto porti a investire in modo superficiale le risorse che, soprattutto in questo momento, sono rare».

(f.d.g.-a.rag.)

 

Quarto. protesta dei comitati

Treni cancellati per le feste ma molti pendolari lavorano

QUARTO – Primi giorni con i collegamenti ridotti e primi disagi per i pendolari della tratta Venezia-Portogruaro. Come era già accaduto la scorsa estate, anche durante il periodo delle vacanze scolastiche natalizie Regione e Trenitalia hanno pianificato una riduzione dei treni regionali. In particolare, dal 24 dicembre e fino al 6 gennaio non si effettuano i “Regionali Lenti” Portogruaro-Mestre e viceversa.

«Anche quest’anno i treni Mestre-Portogruaro vanno in vacanza nel periodo natalizio, ma i lavoratori no. Alle 6.04 del mattino a Mestre non arrivano studenti, ma lavoratori», attaccano dai comitati pendolari. Anche perché ci sono lavoratori turnisti, vedi chi opera negli ospedali o negli alberghi, che hanno l’esigenza di muoversi al mattino presto anche nei giorni delle Festività. Così, in questi giorni, a molti non è rimasto che ripiegare sull’auto. E sarà così fino all’Epifania. Tanto più che nei giorni festivi, i viaggiatori debbono fare i conti anche con l’ulteriore riduzione delle corse prevista dall’orario cadenzato.

«Con l’orario cadenzato il primo treno che giunge a Venezia il sabato arriva alle 6.50 e nei festivi alle 7.20», si legge nel rapporto Pendolaria 2014 di Legambiente per il Veneto, «Da notare che questo treno che giunge alle 7.20 è un Regionale Veloce e non ferma quindi nelle stazioni minori. Il primo treno che nei festivi giunge a Venezia dalle stazioni minori, quali Gaggio, arriva alle 8.56. Per la Regione nei giorni festivi dai piccoli paesi nessuno prenderebbe il treno prima delle 8, nonostante i dati di cui è in possesso dimostrino il contrario». Per dare un’idea della riduzione del servizio, basti dire che Gaggio in un giorno lavorativo normale è collegato ogni 30 minuti con Mestre e Portogruaro, il sabato quasi ogni ora, nei festivi ogni due.

Giovanni Monforte

 

Gazzettino – Treni in vacanza? Arrivano i bus

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24

dic

2014

RISPOSTA AI PENDOLARI – La promessa: «A Pasqua i problemi saranno risolti»

L’assessore regionale Donazzan: «Subito le corse sostitutive su strada»

SALZANO – Bus sostitutivi per i prossimi giorni, treni aggiuntivi per le future festività. La Regione tende la mano ai pendolari del Miranese, che nei giorni scorsi avevano alzato la voce per protestare contro la carenza di treni tra il 24 dicembre e il 6 gennaio. «In questi giorni non circolerà nessuna delle 12 corse Mestre-Noale e Noale-Mestre previste, è una cosa vergognosa – così si sono sfogati molti lavoratori di Salzano e Spinea -. Avremo solamente un treno all’ora, ma a prendere questi mezzi non sono solo gli studenti».

Il problema è ormai di vecchia data: sindaci e comitati locali hanno più volte sottolineato alle Ferrovie che nel Miranese ci sono moltissimi lavoratori che si dirigono a Venezia anche nei periodi festivi. Gente che lavora nei bar e nei negozi, ovviamente sempre aperti. «L’orario ferroviario riduce drasticamente le corse quando gli studenti sono a casa, e noi lavoratori siamo costretti a muovere la macchina», hanno spiegato molti pendolari. La linea in questione è la cosiddetta “navetta” Noale-Mestre e Mestre-Noale, quella utilizzata dai pendolari di Salzano e Spinea (le due stazioni dove non fermano i treni regionali veloci) per poter prendere le coincidenze dirette a Venezia e Bassano.

La questione è arrivata sul tavolo dell’assessore regionale Elena Donazzan, a cui il governatore Luca Zaia ha conferito la delega ai Trasporti per sostituire l’ex assessore Renato Chisso. La risposta della Donazzan è arrivata lunedì: «Le esigenze tecnico-operative non hanno consentito di attivare i 12 treni richiesti nel periodo di queste festività natalizie, ma a Trenitalia è stato chiesto di attivare con urgenza un servizio di bus sostitutivi». Il servizio sarà attivo nei giorni 24, 29, 30 e 31 dicembre, 2 e 5 gennaio. Da Venezia a Noale i bus partiranno alle ore 6.10, 8.10, 14.10, 16.10, 18.10 e 20.10; da Noale verso Venezia partiranno alle 7.04, 9.04, 15.04, 17.04, 19.04 e 21.04. Ci impiegheranno 55 minuti e fermeranno alle stazioni di Mestre, Spinea, Maerne e Salzano. La Donazzan ha già garantito di aver dato disposizioni a Trenitalia per garantire treni regolari durante le prossime festività pasquali.

 

PENDOLARI / 2

Incontro con il sottosegretario per chiedere il raddoppio della linea

SPINEA – «Siamo l’anello debole del trasporto ferroviario veneto». Lo scrive il comitato Pendolari di Spinea in un documento presentato sabato a Mestre al sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, veneziano, proprio per evidenziare tutti i disservizi della linea Bassano-Venezia. Il comitato chiede a gran voce il raddoppio del binario nella tratta Maerne-Castelfranco, in modo da rendere più fluida la circolazione dei treni.

«Una Regione caratterizzata nel resto del territorio da un sistema ferroviario efficiente con tratte ad alta velocità – scrive il referente del comitato Nicola Barbiero, già candidato sindaco a Spinea con una lista civica – non può tollerare ancora la presenza di collegamenti a unico binario. In questo modo viene creata una grande contraddizione con la presenza simultanea di tratte caratterizzate da collegamenti molto rapidi e altre tratte con evidenti difficoltà. Gli utenti sono continuamente gravati da pesanti disagi come i continui ritardi e le continue soppressioni. Il progetto per il raddoppio del binario è già stato predisposto». L’intervento costerebbe oltre 140 milioni, i pendolari chiedono come priorità almeno il doppio binario tra Maerne e Noale.

(g.pip.)

 

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