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Dopo l’aumento degli ultimi anni salgono solo Spinea e Santa Maria di Sala

Calano Scorzè e Martellago. Stabile Mirano. La crisi blocca anche gli stranieri

MIRANO – Crescono gli abitanti nel Miranese nel 2014 ma non più come una volta, confermando un andamento già registrato di recente. A far da traino sono Spinea e Santa Maria di Sala, gli altri cinque comuni o sono stabili o addirittura sotto. Scende Martellago dopo le crescite degli ultimi anni. In generale gli stranieri tornano a salire, anche se non dappertutto. Questo quanto emerge dagli uffici Anagrafe dei sette del comprensorio.

I numeri.

Il Miranese continua a crescere ma come un tempo. Nel 2014 il saldo è di 273 unità in più, 141.606 contro i 141.333 dell’anno precedente. Nel 2013, il dato segnava un più 232 abitanti e nel 2012 si era arrivati a una differenza positiva di 378. Si può dire che c’è una certa stabilità. Non a caso i numeri diventano spietati se si guarda a cavallo tra i due decenni: tra il 2010 e il 2011, c’era un più 850, dodici mesi prima 932 e tra il 2008 e il 2009 addirittura 1133.

Chi sale.

Laddove si cresce è Spinea e Santa Maria di Sala, territori dove negli anni scorsi si è sempre avuto un dato positivo. Così, il primo si conferma sempre più leader del Miranese con 27.794 abitanti, con un più 282 rispetto all’anno prima, e Santa Maria di Sala è ancora appetibile, dopo un passaggio a vuoto nel 2013, se è vero che ora il territorio conta in 17.632 anime, più 64 rispetto al 2013. Stabili Mirano con una popolazione di 27.055 (più 8), Noale con 15.965 (più15) e Salzano con 12.778 (più 5).

Chi scende.

Nell’ordine Scorzè e Martellago hanno visto diminuire gli abitanti. Se per il primo è una costante come testimonia l’ultimo triennio, la novità è senza dubbio Martellago, che di recente ha vissuto un boom demografico ma nel 2014 ha perso terreno, scendendo a 21.494 contro i 21.515 registrati dodici mesi prima.

Stranieri.

L’aumento è di 84 unità, che portano la colonia di non italiani a 10.181 contro i 10.097 del 2013 quando c’è stato un calo: nel 2012 erano 10.228. Anche in questo caso, è Spinea a fare la differenza, nettamente avanti rispetto agli altri. Il comune ne conta 2.704, aumentati di 150 in dodici mesi. Leggero saldo positivo anche per Salzano (più 14), Martellago (più 4) e Santa Maria di Sala (più 3). Gli altri, tutti con il segno meno; Mirano ne ha persi addirittura 62, Noale 34 e Scorzè 25. A Spinea, il 9,7 per cento dei residenti è straniero, a Scorzè l’8 per cento e a Noale il 7,26 per cento.

Alessandro Ragazzo

 

Gazzettino – Spinea. Strada pronta, ma resta chiusa.

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5

mar

2015

SPINEA – Residenti esasperati. Nuovo Centrodestra: situazione allucinante

Il Comune: «Mancano solo gli ultimi dettagli, a fine mese contiamo di aprirla»

I cittadini vedono quella strada pronta da un anno e sono sempre più impazienti. L’asfalto e la segnaletica sono nuovi di zecca e ogni notte si accende la fila di lampioni. Ma la bretella sud, che collega via Capitanio e via Martiri, continua a restare chiusa.

A sollevare di nuovo la questione è il Nuovo Centrodestra (Area Popolare) di Spinea che si fa portavoce delle proteste. «Troviamo allucinante questa situazione che si sta trascinando da più di un anno – si legge in una nota di Ap Ncd -. Questa strada era nata con una funzione ben precisa: decongestionare il traffico di via Roma. Veneto Strade la considera ultimata e chiediamo all’amministrazione di adoperarsi per riceverla in dotazione. Anche perché è assurdo che continui a restare deserta ma illuminata dalla sera alla mattina, con consumi non indifferenti».

Il primo chiarimento dell’amministrazione è proprio sui consumi: l’illuminazione, infatti, è del cantiere e non rappresenta un costo per i cittadini.

«Se non è stata ancora aperta – spiega l’assessore Gianpier Chinellato – è perché abbiamo chiesto a Veneto Strade alcuni accorgimenti per la sicurezza».

Insomma, da dicembre 2013, quella che ai cittadini sembrava una strada pronta in realtà è ancora un cantiere.

«Abbiamo chiesto il collegamento ciclopedonale della rotonda di via Capitanio perché i residenti, a piedi o in bici, avrebbero dovuto attraversarla» – aggiunge Chinellato. Veneto Strade quindi si è attivato per fare gli espropri e proseguire con i lavori.

«Ora mancano le finiture e il collaudo – conclude Chinellato – Ma per questo intervento si attendevano temperature più alte, dovrebbe essere ormai questione di giorni. Poi saranno aggiunti i cartelli per il passaggio ciclopedonale e infine prenderemo in consegna la strada».

Prima di togliere le barriere, ultimi ritocchi: quelli decisi con i cittadini per mettere in sicurezza via Capitanio e dirottare parte del traffico verso il Villaggio dei Fiori e via Pastrengo. «Entro una ventina di giorni dovrebbero consegnarci l’arteria – ripete Chinellato – e per fine marzo speriamo di aprirla».

Melody Fusaro

 

MIRANESE – Dopo la clamorosa sentenza della Corte di Cassazione M5S all’attacco

Veritas non doveva far pagare l’Iva sulla Tia (Tariffa di igiene ambientale). Dopo la clamorosa sentenza della Corte di Cassazione dei giorni scorsi con cui si asserisce che Veritas non poteva chiedere il pagamento dell’Iva sulla Tia, i sei movimenti pentastellati dei comuni del Miranese si mobilitano e partono all’attacco. Da Santa Maria di Sala a Scorzè, da Mirano a Martellago, da Spinea a Noale, tutti a chiedere, mediante una richiesta di accesso agli atti, che Veritas renda noti quali sono i costi da lei sostenuti per i contenziosi con i contribuenti e quanti sono esattamente i giudizi pendenti oltre a quelli già definiti in primo e in secondo grado.

«Costi – dice il consigliere del Movimento 5 Stelle di Scorzè, Antonio Petenà – che saranno sicuramente stati spalmati nei Piani economici finanziari a discapito dei cittadini».

Già in sede di approvazione dei Piani, i movimenti pentastellati avevano sollevato obiezioni a riguardo, in molti casi non ascoltate dalle maggioranze che siedono nei vari consigli comunali.

«Cosa più importante poi – indica Petenà – è portare la questione alla conoscenza delle amministrazioni e dei cittadini, oltre che permettere a questi di riavere i soldi versati».

«Questa Corte, in plurime occasioni – si legge nella sentenza degli ermellini – ha avuto modo di chiarire che si deve qui soltanto dar atto che la Tia, di cui si discute, ha natura tributaria e quindi non è soggetta a Iva». I fruitori del servizio potranno quindi richiedere entro i limiti della prescrizione decennale, la restituzione delle somme indebitamente percepite da Veritas fino a tutto il 2012, anno in cui la Tia venne sostituita con la Tari.

Già negli anni scorsi, alcune minoranze comunali avevano espresso la loro perplessità in merito all’appalto dei rifiuti alla società. «Non siamo mai stati d’accordo – ribadisce Paolo Bertoldo, consigliere (Lista Salese) di Santa Maria di Sala – Veritas non è altro che un carrozzone che non ha fatto altro che sanare i debiti del comune di Venezia. Ora ci attiveremo perché i cittadini possano riavere ciò che è stato loro tolto».

 

«Molti non sanno che la strada più breve e veloce per raggiungere Padova dal centro di Mestre, se si esclude l’autostrada il cui pedaggio è di circa sei euro tra andata e ritorno, non è la Riviera del Brenta, bensì via Miranese».

Fermo di questa convinzione Francesco Boato, un residente della zona, ha misurato come dalla Miranese e dalla Noalese, dopo aver percorso 35 chilometri, ci si trovi a Padova risparmiando dieci chilometri rispetto ai 45 della Riviera. Un percorso tra l’altro privo di semafori e quindi più scorrevole. Inoltre la Miranese, da quando nel 2006 è stato liberalizzato il tratto autostradale tra Mestre e Mirano, è stata sgravata da buona parte del traffico di attraversamento. Eppure lungo questo tragitto alcuni anni fa era stata tolta la segnaletica che indicava la città del Santo lungo via Miranese tra Mestre e Chirignago. Ma Boato si era preso a cuore la vicenda ed aveva più volte segnalato la cosa al portale Iris del Comune.

«A distanza di un anno – racconta Boato – dopo aver sollecitato sia la direzione Mobilità, sia il settore Lavori Pubblici del Comune, nei giorni scorsi è stata finalmente completata l’installazione della segnaletica indicante Padova lungo il tratto della Miranese compresa nel Comune di Venezia». Una freccia è stata installata al quadrivio tra via Miranese e via Piave, proprio nel centro di Mestre. Un’altra freccia è stata inserita all’intersezione tra via Miranese e via Trieste a Chirignago, dove sono state aggiornate con l’indicazione per Padova anche i relativi pannelli di preavviso sia per gli automobilisti provenienti da Mestre, sia per quelli provenienti da Marghera.

«Anche la Provincia di Venezia ha in programma l’adeguamento della segnaletica per Padova lungo il tratto di propria competenza della Miranese – conclude Boato – cioè tra Spinea e Santa Maria di Sala».

 

Gazzettino – Treni, giovedi’ nero per i pendolari.

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20

feb

2015

Per l’ennesima volta negli ultimi mesi un problema a un passaggio a livello ha fatto piombare nel caos la circolazione dei treni sulla linea Bassano-Venezia, quella che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Maerne e Spinea. Mentre la Venezia-Trieste andava in tilt per colpa di un veicolo che ha aveva abbattuto una barriera vicino alla stazione di Ceggia, guasti che hanno paralizzato il trasporto su ferro nel Miranese e nel Veneto orientale. I pendolari ormai la prendono con filosofia, ma le critiche al sistema sono sempre più forti e i comitati hanno protestato anche sul web. Ieri i problemi si sono verificati alle 5.30 tra Bassano e Castello di Godego e alle 6 a Ceggia.

 

MIRANESE – Paralisi per un guasto a un passaggio a livello, 10 convogli coinvolti

Treni, giornata di passione

I pendolari: «Servono più corse e il raddoppio della linea»

Per l’ennesima volta un guasto ha fatto piombare nel caos la circolazione sulla Bassano-Venezia, che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Spinea e Maerne

MIRANESE «Mio nipote vuole fare il ’trenino’, ma lo faccio aspettare mezz’ora: è bene che si abitui». La battuta circolava, ieri mattina, alla stazione ferroviaria di Salzano: a un certo punto i pendolari ci hanno scherzato sopra, anche se in realtà c’era ben poco da ridere. Per l’ennesima volta negli ultimi mesi un problema a un passaggio a livello ha fatto piombare nel caos la circolazione dei treni sulla linea Bassano-Venezia, quella che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Maerne e Spinea. Mentre la Venezia-Trieste andava in tilt per colpa di un veicolo che ha aveva abbattuto una barriera, un guasto ha paralizzato il trasporto su ferro pure nel Miranese. I pendolari ormai la prendono con filosofia, ma le critiche al sistema sono sempre più forti.

Ieri il problema si è verificato alle 5.30 tra Bassano e Castello di Godego. I disagi hanno coinvolto 10 treni per quattro ore, dalle 6 alle 10, in entrambe le direzioni. Tre convogli sono stati soppressi, cinque sono stati cancellati parzialmente e due hanno fatto registrare ritardi tra i 25 e i 45 minuti. Le Ferrovie dello Stato fanno sapere che proprio da pochi giorni l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie ha cambiato la normativa: adesso in questi casi non è più consentito al macchinista di procedere su iniziativa propria marciando a vista, deve per forza aspettare che qualcuno presidi il passaggio a livello. Questo comporta una maggior sicurezza, ma anche ulteriori rallentamenti.

«Rispetto allo scorso autunno la situazione è leggermente migliorata – sottolinea Elena Guida del Comitato pendolari Salzano Robegano – ma siamo ancora in attesa di un riscontro dalla Regione dopo l’incontro del 14 novembre». Due le richieste: aggiunta di un treno mattutino e di uno serale, raddoppio del binario tra Maerne e Noale. Se per l’aggiunta di due corse lavoratori e studenti sperano di essere accontentati in primavera, si prevedono invece tempi lunghi per il raddoppio delle rotaie che renderebbe più fluida la circolazione.

Gabriele Pipia

 

QUARTO D’ALTINO – Comitati in rivolta sui social

«Noi fermi sui binari mentre corrono le Frecce»

QUARTO D’ALTINO – (M.Fus) Giornata nera per il trasporto ferroviario anche a Quarto d’Altino. Dopo una mattinata di ritardi, soppressioni e disagi i comitati dei pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale protestano, gli sfoghi rimbalzano subito sui social network.

Una vittima diretta è il portavoce del comitato di Quarto d’Altino, Luciano Ferro, infermiere all’ospedale di Venezia, celebre per quelle che definisce le sue “Cronache tragicomiche di un pendolare”. «Una barriera è stata abbattuta e i ritardi sono comprensibili – commenta Ferro – ma perché, invece di abbandonarci per ore, non si utilizzano mezzi sostitutivi? E soprattutto perché le Frecce invece transitano? Mi sembrerebbe logico fare in modo che, in caso di emergenza, si fermino anche nelle stazioni intermedie. Anche noi abbiamo un abbonamento ma siamo sempre i più penalizzati, quelli costretti a prendere al volo la propria auto e lasciarla da qualche parte per poi arrivare comunque al lavoro in ritardo».

Dopo le cancellazioni di sabato scorso, i gruppi dei pendolari sono tornati a chiedere di essere ricevuti in Regione. «Avevano assicurato che ci avrebbero convocati a dicembre per fare il punto sulle nostre proposte, ma non abbiamo più sentito nessuno» – spiegano qualli del Veneto Orientale. Una volta salito in treno, ormai rassegnato all’ennesimo ritardo su posto di lavoro, le disavventure di Ferro non sono finite: «Siamo fermi a Mestre da 20 minuti perché un ragazzo sta minacciando il capotreno – scrive su Facebook – Chissà, forse arriverò a Venezia prima o poi…».

 

Noale. Mattinata di disagi ieri per un guasto tra Bassano e Castello di Godego

Dieci i treni interessati tra cancellazioni e ritardi fino a 45 minuti. Utenti furiosi

NOALE – Un guasto quando ancora era buio, con pendolari, studenti e passeggeri costretti a cambiare i loro piani. Altra mattinata difficile ieri per chi viaggiava sulla Venezia-Castelfranco-Basano a causa di un guasto avvenuto alle 5.30 a un passaggio tra Bassano del Grappa (Vicenza) e Castello di Godego (Treviso).

Così, fino a metà mattina, si sono registrati disagi per i passeggeri di Noale, Salzano, Maerne e Spinea, con dieci regionali coinvolti tra cancellazioni totali e parziali e ritardi arrivati anche ai 45 minuti. E non la prima volta quest’anno.

Come informa Trenitalia, subito sono giunti gli uomini di Rfi per riparare il guasto tra Bassano e Castello di Godego. Per procedere, secondo l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, il macchinista non può proseguire con marcia a vista ma deve aspettare, per forza, che ci sia qualcuno a controllare le sbarre. E in una linea dove si viaggia a binario unico nel tratto da Maerne a Bassano, si comprende come ci possano essere stati disagi nella circolazione.

Dieci i convogli che ne hanno fatto le spese, anche nelle ore di punta della mattina, provocando ritardi per i passeggeri. Il primo regionale coinvolto è stato il 5701 delle 5.25 da Bassano e diretto a Venezia. Il suo viaggio è stato fermato a Castelfranco dov’è giunto con 65 minuti di ritardo.

Soppressi pure i treni 5708 delle 7.26 da Venezia a Castelfranco e, viceversa, il 5715 delle 9.04. Quattro regionali non hanno completato il normale tragitto: il Bassano-Venezia delle 6.25 è stato fermato a Mestre, dov’è giunto con 40 minuti di ritardo, e quello delle 9.46 è partito da Castelfranco. Viceversa, quello delle 7.46, è partito sempre dalla città trevigiana anziché da Venezia Santa Lucia e quello delle 8.08 ha iniziato il suo viaggio da Mestre.

Ritardo accumulato di 45 minuti, invece, per il Castelfranco-Venezia delle 6.04, di 24 quello viceversa delle 6.26 e di 16 per la navetta Mestre-Noale delle 7.22. Il 30 gennaio e il 5 febbraio scorsi, sempre i passaggi a livello andati in tilt avevano creato disagi alla circolazione ferroviaria.

Nel primo caso il guasto era successo a Cappelletta di Noale ed erano stati interessati 16 regionali. Nel secondo, dopo un problema a Castello di Godego, 9 convogli avevano fatto registrare rallentamenti. Passeggeri più che arrabbiati per un disagio continuo, con ritardi pressoché quotidiani che in alcuni casi lievitano a decine di minuti.

 

L’inaugurazione del varco di Cappella porterà alla rimozione dei divieti a Spinea

I sindaci fiduciosi: «I territori saranno sollevati dal traffico di attraversamento»

SPINEA – C’è la data di apertura del casello di Martellago-Scorzè e c’è anche quella della rimozione del divieto di transito ai camion alla barriera di Crea di Spinea.

Per il Miranese la data da segnare sul calendario è il 3 marzo. Finalmente il Passante di Mestre diventa un sistema aperto, così com’era stato concepito: a distanza di sei anni dall’inaugurazione, si completa l’operatività dei tre caselli previsti, con l’apertura di quello intermedio e la piena operatività di quello a Crea.

Ma resta un’incognita su come tutto ciò inciderà sul territorio e la viabilità ordinaria.

Sulla carta, l’inaugurazione del casello di Scorzè e l’apertura al traffico pesante di quello di Spinea dovrebbero portare più benefici che altro. Ci sperano i sindaci, con un pizzico di scaramanzia che potrà essere messa da parte forse solo con i primi dati su come si modificheranno i flussi di traffico.

Silvano Checchin, primo cittadino di Spinea, conferma che il divieto ai camion superiori alle 7 tonnellate a Spinea verrà tolto non appena sarà aperto il casello di Cappella di Scorzè.

«Attualmente però», spiega, «non ci è ancora arrivata alcuna comunicazione ufficiale: non so dire se sarà proprio il 3 marzo o qualche giorno dopo».

Di sicuro il divieto che campeggia all’ingresso del casello e all’uscita dell’autostrada ha i giorni contati. Problemi, il nuovo transito di mezzi pensanti, non dovrebbe portarne: «Il divieto aveva senso di esistere, e per questo ci siamo imposti in questi anni, in un sistema non ancora a pieno regime», continua Checchin, «Da luglio 2009 (quando è stato aperto, ndr), a oggi, Spinea era l’unico ingresso per tutto il Miranese, da Vetrego a Scorzè. Ora che l’ultimo casello viene aperto, decade anche il divieto per i camion a Spinea, come previsto dagli accordi».

Anche il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello auspica che l’apertura del varco di Scorzè-Martellago sollevi la città da parte del traffico pesante di attraversamento: «Per lo meno», spiega, «adesso i mezzi pesanti provenienti dalle zone industriali a nord del nostro comune, penso a Salzano e Noale, hanno un ingresso più vicino al Passante e non scenderanno a Mirano per imboccare il sistema A4-A57. Ricordo che l’unico casello aperto da subito e per molto tempo è rimasto solo quello Mirano, poi è arrivata Spinea, ma solo per le auto».

Come dire: la situazione, a partire da marzo, potrà solo che migliorare.

 

Spinea. La paradossale vicenda dell’infrastruttrura che collega via Martiri a via Capitanio

Il Comune ha rifiutato la presa in consegna da parte di Veneto Strade: «Per noi non è sicura»

SPINEA – A lungo contestata, ugualmente realizzata e tecnicamente pronta: peccato sia chiusa da oltre un anno. La bretella sud di Spinea, che collega via Martiri con via Capitanio, è pronta ad accogliere il traffico (quanto lo diranno i dati): c’è l’asfalto, i guardrail, la segnaletica. C’è anche l’impianto di illuminazione, moderno e funzionante, con punti luce a led accesi ogni notte. Ma rimane, inesorabilmente, chiusa da dicembre 2013.

La gente passa, curiosa si domanda perché quella strada nuova e bella larga, ancora non si possa usare e fioccano, inevitabili, le polemiche: da parte di chi l’ha a lungo contestata, considerandola inutile, “folle” e uno scempio per il territorio. E da parte di chi, oggi, vede tutte le notti una strada illuminata a giorno, per nulla, perché di auto non ne passa nemmeno una.

La bretella di Spinea sta diventando un vero e proprio caso: il Comune da mesi spiega di averne rifiutato la presa in consegna da parte di Veneto Strade che l’ha realizzata, perché, a detta dei tecnici in municipio, mancano alcune soluzioni utili a raggiungere un livello minimo di sicurezza. Bella sì insomma, ma insicura. In particolare, il Comune aveva a chiesto alla società regionale di apportare alcune migliorie tecniche, senza le quali non avrebbe gestito, mantenuto e pagato la nuova bretella: si tratta di un attraversamento pedonale e di un passaggio per le biciclette sulla rotonda in corrispondenza di via Capitanio e altri piccoli interventi di messa in sicurezza, capaci di rendere la bretella più “urbana”.

Siamo ancora a questo stadio. In realtà negli ultimi giorni qualcosa si è mosso: Veneto Strade ha ottenuto l’esproprio di una parte di terreno che rendeva impossibile la continuità ciclabile di via Capitanio. Già nei prossimi giorni potrebbero dunque partire i lavori: verrà ricavato un passaggio ciclopedonale che consentirà di collegare le due parti di via Capitanio “tagliate” dalla rotonda. Restano però altri piccoli scogli da superare, pare legati sempre agli espropri.

Le proteste dei cittadini aumentano di pari passo con il tempo che scorre: «Era talmente urgente da fare che adesso è rimasta chiusa un anno», tuonano i residenti e alcuni rilevano: «Vorremo sapere chi paga l’illuminazione accesa tutte le notti in una strada che non serve».

La risposta è già arrivata: luci accese per evitare furti, come in qualsiasi cantiere. «Attendiamo la consegna dell’opera completa e sicura», rileva l’assessore Gianpier Chinellato, «al Comune la strada non costa nulla, inizieremo ad accollarci le spese di gestione quando saranno completate le migliorie da noi richieste».

Filippo De Gaspari

 

NOALE – Problemi nel primo pomeriggio di ieri per chi ha viaggiato sulla linea Venezia-Castelfranco-Bassano, a causa di un problema tecnico al passaggio a livello di via Casone a Cappelletta. L’episodio è avvenuto attorno alle 13.30 e i disagi si sono ripercossi per oltre due ore, con ritardi accumulati anche per oltre 30 minuti.

Interessati 16 treni, con due navette Mestre-Noale cancellate, sette che hanno visto il tragitto ridursi e altrettanti sono arrivati a destinazione fuori l’orario previsto. Penalizzati centinaia di utenti, specie quegli studenti di Noale, Salzano, Maerne e Spinea che dovevano rientrare a casa o andare all’università ma anche chi aveva il turno pomeridiano al lavoro oppure rientrare dagli uffici poco prima della sera.

Nella frazione di Noale sono giunti i tecnici di Rfi per riparare il guasto, impiegandoci pochi minuti, e anche gli uomini della polizia locale per regolare il traffico su gomma nel caso in cui avesse dovuto passare il convoglio. In questo caso, non ci sono stati particolari inconvenienti.

Diversa la situazione per i passeggeri che dovevano muoversi sulla linea a binario unico. Nello specifico, le navette che non sono nemmeno partite sono le numero 5784 (delle 14.22 da Mestre) e 5787 (delle 15.09 da Noale), mentre i regionali 5730, 5731, 5736, 5737, 5741, 5742, e 5746 anticipato il loro arrivo o sono partiti da un’altra stazione.

Altri treni, invece, hanno subito ritardi dai 20 agli oltre 30 minuti. In pratica i problemi si sono registrati fra le 13.30 e le 18, ora in cui il regionale 5746 sarebbe dovuto partire da Venezia Santa Lucia per raggiungere Bassano ma lo ha fatto dalla stazione di Castelfranco. Solo poco prima di sera la circolazione è tornata a essere regolare.

Alessandro Ragazzo

 

Nuova Venezia – Ecco com’era Spinea con meno cemento

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28

gen

2015

L’incontro si terrà venerdì nella sala del “Civico 22”: un confronto tra ieri e oggi

SPINEA – Spinea com’era anni fa e come in pochi probabilmente la ricordano. Venerdì alle 20.30, nella sala del Civico 22 in via Mantegna, al Graspo de Ua, saranno proiettate vecchie fotografie di luoghi di Spinea. L’obiettivo della serata, organizzata dal circolo culturale Civico 22 e intitolata “Saluti da Spinea”, è divulgare una più profonda conoscenza del territorio, della sua storia e delle trasformazioni subite.

La serata sarà condotta da Fabio Da Villa, fotografo e proprietario di un archivio storico fotografico di Spinea, che confronterà le sue vecchie foto con quelle attuali per evidenziare le trasformazioni, non sempre positive, di una città dove lo sviluppo urbanistico è spesso oggetto di dibattito e polemiche.

La proposta si inserisce in quella più ampia del progetto culturale proposto dal circolo Civico 22, per coinvolgere la popolazione di Spinea e in particolare quella del Graspo de Ua in attività socioculturali e ricreative.

Gli incontri successivi vedranno protagonisti la Fiab-Federazione italiana amici della bicicletta, con una serata dal titolo “Turismo in bicicletta” e Spigas con “Serata a TuttoGas” per la promozione dell’acquisto solidale e il consumo consapevole di generi alimentari.

Vi sarà anche un incontro con il centro d’ascolto Attilio Scocco dedicato al tema della solidarietà e una serata con il Cism, Coordinamento immigrati sud del mondo, per parlare di integrazione con gli extracomunitari.

Infine la serata con il comitato Difesa Ambiente e Territorio di Spinea approfondirà tematiche ecologiche e ambientali. Tutti i venerdì sera dal 30 gennaio al 27 marzo alle 20.30.

(f.d.g.)

 

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