Gazzettino – Commercio, il lavoro festivo non basta.
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12
lug
2013
CONTRATTI – Riuniti a Zelarino i delegati regionali del settore per mettere a punto una nuova piattaforma
Il calo degli affari rispetto agli anni scorsi supera il 5%: «È la fine del modello consumistico»
Si sono ritrovati in trecento, da tutto il Veneto, per mettere a punto la piattaforma contrattuale unitaria per il settore del commercio, con una particolare attenzione a quella grande distribuzione che, dopo aver segnato un pesante calo delle vendite, ricorre ora a contratti di solidarietà e cassa integrazione.
Riuniti al Centro Cardinal Urbani di Zelarino, i delegati di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – di nuovo insieme dopo anni di divisioni – annunciano “un fronte comune per riportare diritti e qualità del lavoro”, riportando all’ordine del giorno anche la battaglia contro le aperture domenicali «che non hanno aumentato i consumi ed hanno peggiorato le condizioni di vita di migliaia di lavoratrici e lavoratori».
«Hanno fatto l’unica liberalizzazione sulla pelle di questa categoria, non sui tassisti e tantomeno sui notai – attacca Adriano Filice, responsabile regionale della Filcams Cgil – Senza nuove assunzioni, per garantire le aperture domenicali vengono cambiati gli orari dei dipendenti praticamente ogni settimana, con una “flessibilità” che si è tradotta in precarietà selvaggia».
Ma sono anche le cifre a far capire che il momento è estremamente critico: nel 2012 la grande distribuzione in Veneto ha visto un calo del 5,5% a fronte di un abbassamento complessivo del 5,8% sul 2011, “trend che non è cambiato nel 2013 – aggiungono Cgil Cisl e Uil – visto che tra gennaio e marzo i colossi del settore hanno segnato un meno 4,8% rispetto al primo trimestre del 2012, nonostante i supersconti, le campagne aggressive, le aperture domenicali a raffica”.
Per il sindacato, oltre all’impoverimento delle famiglie dovuto alla crisi economica, la ragione del tracollo starebbe anche nella fine del modello consumistico che ha caratterizzato la seconda metà del secolo scorso. «Partendo da questo presupposto – spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – abbiamo elaborato una piattaforma unica per il rinnovo del contratto di settore che sarà sottoposta all’approvazione dei lavoratori e quindi presentata a tutte le controparti, compresa Federdistribuzione, rappresentante della grande distribuzione ed uscita da Confcommercio.
Per capire l’importanza del settore basta una cifra: assieme al turismo, il commercio conta oltre 400mila lavoratori, cioé un quarto di tutto il lavoro dipendente in Veneto, e nella stessa Cgil (il “sindacato degli operai” per antonomasia) la categoria è diventata la prima per numero di iscritti attivi. Contratti di solidarietà (come quelli appena avviati all’Auchan ed anche alla Feltrinelli) e casse integrazioni hanno aperto una breccia tra i lavoratori aumentando il numero delle iscrizioni alle organizzazioni sindacali. «La nuova piattaforma contrattuale dovrà rendere più “solida” l’occupazione e qualificare le risorse umane come è stato fatto in Germania e nel nord Europa – conclude Adriano Filice – contrastando la segmentazione di un lavoro spesso legato a contratti di poche ore, terziarizzazioni che abbassano le tutele ed orari che confinano alcuni lavoratori a condizioni di vita diverse da quelle degli altri. Parallelamente andrà combattuta la battaglia sulle domeniche, chiamando in causa la Regione e i Comuni».