Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

TRENITALIA

SAN DONÀ – Due nuove corse notturne nella tratta Portogruaro-Venezia. Vittoria del Comitato dei Pendolari del Veneto Orientale che chiedeva il ripristino di uno di questi due treni dopo l’introduzione dell’orario cadenzato, nel dicembre del 2013.

L’ultima concessione ottenuta da Trenitalia è la reintroduzione, a partire da domenica 17 maggio anche nei giorni festivi del treno 10000 delle 4,13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5,25 e per esigenze di rotazione della corsa delle 6,11 da Venezia con arrivo a Portogruaro alle 7,23.

«Ci sono turnisti e lavoratori che iniziano alle 6 a Venezia anche il sabato e nei giorni festivi. Questi da un anno e mezzo sono costretti ad usare l’auto perché il primo treno il sabato arriva a Venezia alle 6.50 e nei festivi alle 7.20 – spiega il portavoce del Comitato Nicola Nucera – Positivo che nel mese di aprile i treni della stessa linea abbiano registrato un indice di puntualità di arrivo del 95 per cento ».

Tra le richieste che ancora devono trovare risposta di Trenitalia il ripristino del treno alle 00.21 da Venezia a Portogruaro e il fatto che non è stato ancora posticipato il regionale veloce delle 22.41 alle 23.11 da Venezia per Trieste.

«La situazione serale da Venezia rimane drammatica – continua Nucera – il servizio ferroviario chiude alle 22.41 in direzione San Donà-Portogruaro, ma non va meglio verso Treviso-Udine con l’ultimo treno alle 23.04». Fino al 2013, con l’orario precedente Venezia chiudeva i collegamenti alle 0.36 verso Portogruaro e alle 23.56 verso Treviso-Udine. Penalizzati ulteriormente i centri minori in cui non fermano i Regionali Veloci come Gaggio, Meolo, Ceggia che vedono l’ultimo collegamento serale in partenza da Venezia alle 22.11. «Auspichiamo che nel 2016 si possa ottenere un orario consono alle esigenze dei pendolari – precisa Nucera – come promesso da Trenitalia,».

(d.deb.)

 

Gazzettino – Treni. Giornata nera per i pendolari.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

7

mag

2015

MESTRE / SAN DONA’

I SENSORI – Troppo carico convoglio bloccato

MOBILITÀ Giornata di passione per i viaggiatori, pesanti disagi sulla linea Treviso-Venezia

Stipati sul treno dei pendolari

Odissea a bordo della “Vaca Mora”, una sola carrozza in servizio per circa 400 passeggeri

Giornata pesante per i pendolari che quotidianamente si devono recare a Venezia per lavoro o per studio. Particolarmente impegnativo l’inizio per gli utenti del treno della linea che collega Adria a Venezia, passando per Piove di Sacco, Camponogara e Mira.

Di solito il convoglio, l’ex “Vaca Mora”, è composto di due carrozze che lungo la strada si riempiono di persone. Ieri, alle 6.10 , i pendolari in partenza da Adria hanno trovato una sola carrozza automotrice e hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco, sapendo ciò che avrebbero vissuto dopo.

«Eravamo stipati come in un carro bestiame – lamenta Daniele Brandolese un pendolare che ha preso il cellulare per immortalare la scena – Dopo Camponogara eravamo in circa 400 nella carrozza. Il capotreno stesso era bloccato dalla gente e impossibilitato a muoversi, tanto che è stato aiutato in un’occasione da alcuni passeggeri per abbassare le barriere nella stazione di Oriago».

La segnalazione è partita anche a Sistemi Territoriali, la società partecipata dalla Regione che tra le altre cose gestisce anche la linea Adria-Venezia. «Ora – si chiedono altri pendolari inviperiti per il disservizio – dobbiamo pensare che è stato un guasto e che domani (oggi per chi legge) troveremo le due solite carrozze oppure è una mossa politica per cercare di ottenere qualcosa? Speriamo che non sia a nostre spese».

Intanto sempre ieri a Treviso un treno di pendolari sovraccarico diretto a Venezia è stato bloccato in stazione dai sensori che stabiliscono quando il peso dei vagoni è eccessivo e la sicurezza è a rischio. Molti viaggiatori sono stati costretti a scendere dal convoglio, troppo «corto» e troppo poco capiente per ripartire con tutta quella gente a bordo, e ad aspettare un altro treno, a sua volta rallentato da un guasto. Col risultato di accumulare quasi un’ora di ritardo. A provocare la «reazione a catena» è stato il treno 2855 partito da Sacile, con destinazione Venezia. Alle 8.15 la tappa a Treviso Centrale. Doveva trattarsi di un treno a due piani, un «Vivalto», e invece a fermarsi al binario è stato uno «Stadler»: 4 carrozze, 200 posti a sedere, circa 400 in piedi. Meno della metà di quello che sarebbe stato in grado di fare il treno a due piani che doveva percorrere quella tratta a quell’ora. Dal marciapiede sono saliti i molti pendolari. A quel punto, i sensori sono entrati in azione: il peso del convoglio era stato superato, le condizioni per viaggiare in sicurezza non c’erano. Così è scattato il blocco della trazione. Per gestire la situazione sono intervenuti anche gli agenti della Polfer.

 

TRASPORTI – Il comitato scrive alla Regione: «Situazione intollerabile»

Ritardi, l’ira dei pendolari

Ieri ancora disagi nella tratta ferroviaria tra Portogruaro e Venezia

Soppressi alcuni treni. Vetture stracolme

La causa un guasto a un passaggio a livello

SAN DONÀ – Nuovi ritardi e treni soppressi, Il Comitato dei pendolari del Veneto Orientale scrive al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e all’assessore regionale ai Trasporti Elena Donazzan. Ancora disagi nella tratta tra Portogruaro e Venezia. In una nota il Comitato segnala che ieri a causare il ritardo dalle 6.40 circa sarebbe stato un guasto di un passaggio a livello tra San Stino e Portogruaro che ha provocato ritardi a catena tra i 15 e i 25 minuti a diversi treni. Segnalata inoltre la chiusura di 3 vetture, di cui poi sarebbe stata riaperta soltanto una, sul Regionale 10012 in partenza da Portogruaro alle 7.44 con arrivo a Venezia alle 8.56, «uno dei più affollati treni del mattino – spiega il portavoce del comitato Nicola Nucera – arrivato a Venezia con 21 minuti di ritardo».

All’attenzione dei vertici della Regione anche la soppressione di 3 treni avvenuta martedì 5 maggio nella stessa tratta. Si tratta dei Regionali del mattino 10001 e 10002 e 10055 delle 19,57. In seguito alla soppressione dei primi due, il Regionale 10008 era dotato di 200 posti a sedere, anziché 500. «Dimezzando i posti a sedere – continua Nucera – si sono verificate situazioni di malessere tra i viaggiatori, con segnalazioni di mancamenti. Sempre l’altro ieri si sono verificati diversi importanti ritardi: Regionale veloce 2697 giunto a Portogruaro con 40 minuti di ritardo, Regionali 10049 e 10051 giunti con 30 e 10053 con 22 minuti di ritardo».

«Da quando c’è l’orario cadenzato i pendolari segnalano un bollettino di guerra quotidiano – ha commentato l’assessore alla Mobilità di San Donà Francesca Zottis – un deciso peggioramento del servizio nel Veneto Orientale con il taglio di alcuni treni». Trenitalia conferma che le questioni, dovute a guasti tecnici e al rispetto della normativa di sicurezza, sono state seguite dalla sala operativa che ha cercato di limitare i disagi inevitabili. La puntualità sulla linea si è ridotta solo in questi due giorno dell’87 per cento contro il 95 per cento del mese di aprile, ossia dopo un periodo prolungato di puntualità elevata.

Davide De Bortoli

 

Treviso. I passeggeri restano a piedi

Treno dei pendolari sovraccarico bloccato sui binari dai sensori che stabiliscono quando il peso dei vagoni è eccessivo e la sicurezza è a rischio. È accaduto ieri mattina in stazione a Treviso.

Il sensore ferma il treno affollato

L’ODISSEA – Pendolari come sardine costretti a scendere e aspettare l’arrivo di un’altra corsa

Treno sovraccarico: tutti a terra

Peso dei vagoni eccessivo e sicurezza a rischio: convoglio bloccato in stazione dai sensori

Treno di pendolari sovraccarico, bloccato in stazione dai sensori che stabiliscono quando il peso dei vagoni è eccessivo e la sicurezza è a rischio.

È accaduto ieri mattina in stazione a Treviso, dove molti viaggiatori sono stati costretti a scendere dal convoglio, troppo “corto” e troppo poco capiente per ripartire con tutta quella gente a bordo, e ad aspettare un altro treno, a sua volta rallentato da un guasto. Col risultato di accumulare quasi un’ora di ritardo. A provocare la «reazione a catena» è stato il treno 2855 partito da Sacile, con destinazione Venezia. Alle 8.15 la tappa a Treviso Centrale. Doveva trattarsi di un treno a due piani, un Vivalto, e invece a fermarsi al binario è stato uno Stadler: 4 carrozze, 200 posti a sedere, circa 400 in piedi. Meno della metà di quello che sarebbe stato in grado di fare il treno a due piani che doveva percorrere quella tratta a quell’ora. Inutile dire che dal marciapiede affollato sono salite decine di pendolari, stringendosi negli scompartimenti dei quattro vagoni. A quel punto, i sensori sono entrati in azione: il peso del convoglio era stato superato, le condizioni per viaggiare in sicurezza non c’erano.

E automaticamente è scattato il blocco della trazione. Di fatto, il risultato di un errore di programmazione dei treni, ma tant’è. Una parte dei viaggiatori è stata fatta scendere, e problemi grossi non ce le sarebbero stati se l’11011 seguente fosse arrivato in orario. Il caso ha voluto che per un guasto alla linea, il treno in questione portasse 20 minuti di ritardo. Con il risultato che i pendolari hanno perso quasi un’ora. A gestire la situazione sono dovuti intervenire anche gli agenti della Polfer, anche perché il problema del convoglio fermo al binario ha causato a sua volta disagi anche per le corse seguenti. Ai viaggiatori, visibilmente contrariati, non è rimasto da fare che rassegnarsi al disservizio.

Lina Paronetto

 

Affollamenti sulla tratta Venezia-Portogruaro. Conte: «L’orario cadenzato non funziona»

QUARTO D’ALTINO – Ritardi e sovraffollamento ieri mattina lungo la tratta Venezia-Portogruaro, tanto che il comitato pendolari ha messo in allarme i viaggiatori dalla sua pagina Facebook, per avvertirli di possibili disagi in varie ore del giorno, ma i maggiori problemi, si sono avuti al mattino.

«Prosegue il malfunzionamento della tratta», spiegano i comitati.

A intervenire sulla questione è anche il sindaco di Quarto e candidata in Regione con il Pd, Silvia Conte. «È dal dicembre 2013 che con il nuovo orario cadenzato il servizio ferroviario voluto dalla giunta Zaia-Chisso è peggiorato su alcune tratte, per esempio la Venezia-Portogruaro, ma anche la Venezia-Treviso, con la cancellazione delle prime corse del mattino, le ultime della sera, nei festivi e prefestivi. Già allora era stato promesso “gara subito”.

Nel frattempo, solo grazie alla tenacia di comitati pendolari e di sindaci e di associazioni, qualche modifica è’ stata introdotta, ma il livello del servizio è ancora molto lontano da quella metropolitana di cui parla Zaia come testimoniano le cronache».

E ancora: «Apprezzo gli sforzi di Trenitalia che per prepararsi a competere con la concorrenza sta investendo anche in Veneto. Rimane il dato che la Regione guidata dalla Lega non ha investito un euro aggiuntivo al fondo nazionale per il trasporto pubblico locale in tutti questi anni».

(m.a.)

 

Ripristinate nei weekend le prime e le ultime corse. I pendolari: «Grazie, ma non basta»

PORTOGRUARO «È una modifica che avevamo richiesto noi, per cui è un piccolo passo senz’altro positivo. Ma è evidente che non basta». Così i comitati pendolari della tratta Venezia-Trieste giudicano le correzioni all’orario cadenzato che saranno introdotte dal 17 maggio.

Le variazioni sono state illustrate da Regione e Trenitalia a margine della consegna di un nuovo convoglio Vivalto per i trasporti regionali.

Le novità più importanti riguardano i Regionali 10000 (Portogruaro 4.13 – Mestre 5.25), 10001 (Mestre 5.25 – Portogruaro 6.23) e 10005 (Venezia 6.11 – Portogruaro 7.23) che circoleranno tutti i giorni, mentre attualmente si effettuano solo dal lunedì al venerdì.

Il ripristino anche al sabato e nei festivi del primo treno del mattino verso Venezia, quello delle 4.13 da Portogruaro, era tra le principali richieste formulate dai pendolari.

«È una modifica che avevamo richiesto per cui è sicuramente positiva, perché permette di prendere al mattino la coincidenza con le Frecce per Roma e Milano, oltre a consentire di usare il treno ai turnisti che il sabato e la domenica vanno a lavorare presto», commenta Nicola Nucera, dei comitati pendolari, «ma anche con questa modifica, di domenica, nelle stazioni minori, rimane un buco di quattro ore».

Per esempio a Meolo, dopo il Regionale 10000, che transita alle 4.46, il treno successivo è alle 8.17. L’altra novità, già in vigore, riguarda lo sdoppiamento e la velocizzazione del bus sostitutivo notturno tra Venezia e Portogruaro. Una corsa (la VE807) parte da Venezia alle 0.20 e percorre diretta l’autostrada fino a San Donà per poi proseguire fermando in tutte le località fino a Portogruaro (arrivo 1.55); l’altra corsa (la VE 805) parte da Venezia alle 0.20 e ferma ovunque fino a raggiungere Fossalta di Piave (1.23). Entrambe circolano tutti i giorni.

Ma la modifica non soddisfa i pendolari, che chiedono il ripristino del treno. E comunque non assolvono la giunta Zaia: «Ha ripristinato il treno del mattino, ma non dimentichiamoci che per un anno e mezzo ha mandato le persone al mattino a lavorare in macchina».

Mentre i comitati giudicano positivo il clima instaurato con la nuova dirigenza regionale di Trenitalia. «Finalmente con Trenitalia si può parlare», conclude Nucera.

Dopo le modifiche previste dal 17 maggio, il nuovo orario estivo da metà giugno non dovrebbe segnare variazioni. Sulle altre richieste avanzate dai pendolari il confronto slitterà all’orario di dicembre.

Giovanni Monforte

 

TRASPORTI – I dubbi del Gruppo No-Tav sul progetto in affiancamento

PORTOGRUARO – «Il tracciato in affiancamento alla linea storica non è altro che una linea ad Alta velocità». Il Gruppo No Tav di Portogruaro torna ad esprimere, carte alla mano, la propria contrarietà alla proposta di realizzare un nuovo tracciato in affiancamento alla linea ferroviaria storica, presentata nel 2012 dal commissario straordinario Bortolo Mainardi.

«In questi anni – spiegano – si è continuato ad affermare che il tracciato in affiancamento alla linea storica non è una linea della Tav. Ma la documentazione in nostro possesso dice esattamente il contrario».

Nello specifico i No Tav ricordano la lettera del commissario Mainardi in cui si parla di “corridoio lungo l’attuale linea ferroviaria Mestre-Portogruaro”; l’elaborato grafico dello studio di fattibilità, in cui si fa riferimento ad una velocità di tracciato di 250km/h, in linea con le direttive europee sull’Alta Velocità; la planimetria del tracciato che individua una distanza fra i binari di 4,50 metri, così come previsto dalle Ferrovie dello Stato, ed infine la risposta del sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti Rocco Girlanda ad un’interrogazione delle parlamentari Moretto e Rubinato, in cui si sottolinea che «la soluzione in affiancamento salvaguarda comunque il tracciato di Alta velocità».

«Visto che il Consiglio e la giunta di Portogruaro si sono espressi a favore della proposta del commissario Mainardi – concludono i referenti del gruppo No Tav – possiamo dire che il Comune è favorevole alla Tav».

(t.inf.)

 

SAN STINO – Marzo da record per la piattaforma logistica. Con 45mila tonnellate di merci scambiate, l’interporto sanstinese dell’Mvo (Magazzino veneto orientale) e la Rail Cargo Group delle Ferrovie austriache, ha stabilito il primato da quando ha iniziato ad operare nel 2003. Dopo la crisi del 2012, già nel 2013 la piattaforma con una media di 30mila tonnellate mensili e due treni merci al giorno in entrata e uscita, era tornata a buoni livelli. Ora si viaggia a una media di tre treni multicliente chattel via Villach (andata e ritorno) al giorno. Le merci vengono scaricate e distribuite in tutta Italia, isole comprese.

«A parte il record di marzo – spiega Roberto Dal Mas, direttore della struttura – dall’inizio dell’anno abbiamo avuto un incremento del 10%. Segno che l’economia si sta muovendo bene sia in in import che in export». La piattaforma logistica di San Stino si sviluppa in un’area di 130mila metri quadri con due capannoni da 24mila metri quadri, 3 chilometri di binari, ed è dotata di una serie di moderni carriponte.

Ma alcune nubi si stanno profilando: tra Mestre e Portogruaro, a fine giugno chiudono le due ultime stazioni. Con San Donà chiude anche la stazione di San Stino (non ci saranno più capistazione e deviatori) e quindi Rfi non potrà più garantire le manovre con personale in loco: tutto dovrebbe essere telecomandato dalla centrale di Mestre. A San Stino la mancanza del capostazione e del manovratore potrebbe limitare l’operatività della struttura logistica. A preoccuparsi sono soprattutto i sindacati, Orsa in particolare.

(m.mar)

 

La Donazzan ai pendolari: «Fatemi da consulenti »

ODERZO – Sono stati ricevuti da Elena Donazzan, assessore regionale ai Trasporti. Loro sono i pendolari del gruppo spontaneo “Oderzo si muove”, nato un paio d’anni fa per mantener alta l’attenzione sulla tratta ferroviaria Treviso-Portogruaro. Questo Comitato di pendolari ha sempre evidenziato i problemi nati con l’introduzione dell’orario cadenzato, ma non solo. Si è preoccupato anche di far presente a Trenitalia la mancanza di una biglietteria automatica (poi installata alla stazione opitergina), gli atti vandalici alle obliteratrici (poi sistemate). Tanto che la Donazzan è rimasta sorpresa ed ha chiesto loro di diventare consulenti. Mandando una nota entusiasta sull’attività che svolgono.

«All’inizio pensavo che la delega ai trasporti fosse un guaio infinito e indistricabile, soprattutto con i comitati dei pendolari, giustamente arrabbiati quando le cose non funzionano. Sulla mia strada ho trovato invece un gruppo strepitoso. Oderzo si muove è l’evocativo nome scelto dal gruppo di pendolari più dinamici che si ingegnano per risolvere i problemi della loro tratta. All’incontro nel mio ufficio si sono presentati con una tabella orario perfetta al minuto secondo, insomma ingegneria ferroviaria pura. Tra di loro un “genietto” da me così soprannominato per avere elaborato grafici, tabelle, tratte. A lui ho chiesto la disponibilità di diventare consulente gratis, per la Regione».

Naturalmente i pendolari di “Oderzo si muove” sono soddisfatti del nuovo clima instaurato in Regione e stanno prestando la più amplia collaborazione.

(an.fr.)

 

Gazzettino – Il Comitato No Tav invita il sindaco di Susa

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

9

apr

2015

CONTRO IL PROGETTO DELL’ALTA VELOCITÀ

PORTOGRUARO – A Portogruaro il comitato “No Tav” scalda i motori. Il gruppo, che da anni sta cercando di ostacolare l’opera che attraverserà il Veneto orientale, ha chiamato anche il sindaco di Susa, la cui vallata in provincia di Torino è passata alle cronache per gli scontri dei “No Tav” con le forze dell’ordine. Per il prossimo 19 aprile il comitato ha invitato Sandro Plano, sindaco della città di Susa, che porterà la propria esperienza nel tentativo di bloccare l’alta velocità ferroviaria.

Il comitato continua così a manifestare contro il progetto ferroviario, che attraverserà l’Europa e l’Italia da ovest a est.

Per il gruppo di Portogruaro non è l’unico “evento” per tenere alta l’attenzione, e nei prossimi giorni saranno vagliate altre iniziative.

Nel programma del Comitato anche le prese di posizione dei candidati sindaci a Portogruaro, che saranno chiamati a pronunciarsi sulla grande opera.

(m.cor.)

 

L’assessore Zottis in campo

SAN DONÀ – Ritardi per i treni dei pendolari, il Comune incontra la Regione. È successo dopo i nuovi disagi causati da un guasto a livello nazionale al sistema informatico (questa la giustificazione di Trenitalia), che ha portato alla cancellazione di una serie di treni in orario pendolari tra Venezia e Portogruaro. Disagio che si è aggiunto alla mancanza, queste le maggiori lamentele da parte degli utenti, di informazioni tempestive.

«Ad esempio nel caso del treno delle 6.01 da San Donà con arrivo a Venezia alle 6.50 – spiega l’assessore Francesca Zottis – è stato annunciato semplicemente il ritardo, ma le persone in attesa hanno saputo della sua soppressione solo dopo un’ora da quello che avrebbe dovuto essere l’orario di partenza».

La cancellazione del treno in arrivo a Venezia alle 6.50 ha provocato, a seguire, la cancellazione anche del treno da Venezia delle 7.11. Zottis ha incontrato il nuovo direttore di Trenitalia passeggeri Veneto Tiziano Baggio «il quale mi ha formulato le sue scuse per l’inconveniente: questo è un bel segno di una rinnovata disponibilità».

Baggio ha annunciato che circolerà anche il sabato e la domenica (dal 18 maggio) il treno pendolari delle 4.13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5.25. «Inoltre per la prima volta da molto tempo si è discusso nel dettaglio di richieste del comitato pendolari, perciò confidiamo anche per le altre nostre richieste, a partire dal ripristino di un treno in orario tardo-serale per i lavoratori che tornano da Venezia».

Fabrizio Cibin

 

I comitati dei pendolari e gli amministratori comunali hanno incontrato il direttore Baggio

Conte e Follini contro l’assessore Donazzan: «Aveva organizzato l’incontro, assenza inspiegabile»

QUARTO D’ALTINO – Circolerà anche il sabato e la domenica, a partire dal 18 maggio, il treno dei pendolari numero 10.000 delle 4.13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5.25 e per esigenze di rotazione, orario incrementato al sabato e alla domenica, anche per il treno da Venezia delle 6.11 con arrivo a Portogruaro alle 7.23.

Sono i risultati annunciati ieri durante un incontro tra il direttore Trenitalia Passeggeri Veneto, Tiziano Baggio, i comitati pendolari e rappresentati da Luciano Ferro e Nicola Nucera e gli amministratori della tratta: presenti il sindaco di Quarto, Silvia Conte, l’assessore Francesca Zottis di San Donà e il sindaco di Marcon Andrea Follini, il vicesindaco di San Stino, Mauro Marchiori e il consigliera di Roncade, Vivienne Moro.

Ma ci sono state polemiche per l’assenza dell’assessore regionale Elena Donazzan. Un’assenza che ha indispettito tutti soprattutto perchè la Regione era l’organizzatrice dell’evento: «Dipiace un sacco per quest’assenza», commenta Conte, «l’assessore si è scusata, ma l’interlocutore politico è fondamentale per decidere le priorità. Se anche sotto il profilo tecnico sappiamo che le nostre proposte sono possibili, è necessaria la volontà politica della Regione di attuarle. È evidente che la Regione è in difficoltà, perché in scadenza e perché non riesce a chiudere il bilancio. È difficile che possano impegnarsi, sarà la nuova giunta a farlo e per questo spero in un ampio rinnovamento».

E ancora: «Siamo tornati all’attacco sul treno di mezzanotte di ritorno da Venezia, soppresso senza motivo, sappiamo che può essere ripristinato, ma si tratta di destinazione delle risorse, per questo ribadisco che serve la politica, è dalla primavera 2013 che lo diciamo, per fortuna le nostre battaglie sono servite a migliorare le cose».

Perplesso anche il sindaco Follini che sulla sua pagina Facebook ha postato l’assenza di Donazzan, sottolineando che la promotrice dell’incontro era proprio lei. «È stato un incontro molto positivo per l’apertura di Trenitalia Veneto su una richiesta importante quale il treno della mattina che serve non solo i pendolari, ma anche chi deve prendere le Frecce o treni di lunga percorrenza a Venezia», spiegano gli amministratori del Veneto Orientale, «inoltre per la prima volta da molto tempo si è discusso nel dettaglio di richieste del comitato pendolari».

Tra i temi oggetto di dibattito, la modifica dell’orario del treno delle 22.41 da Venezia, ripristinandolo in orario più tardo. «I lavoratori della Fenice o degli esercizi commerciali», aggiungono, «richiedono il ripristino del treno delle 22.57 o, cadenzandolo, delle 23.11».

È stato richiesto anche che il treno da Portogruaro delle 5.06, utilizzato soprattutto dai turisti, circoli il sabato e la domenica e nei mesi estivi. «È positivo che ci sia stata disponibilità a nuovi incontri per valutare il trasporto di bici sui treni, nonché una valutazione tecnica e una proposta alla parte politica in merito agli investimenti», concludono gli amministratori.

Marta Artico

 

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui