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LA DENUNCIA DELL’EURODEPUTATO PD ANDREA ZANONI

La Regione ha già anticipato tutta la spesa, i rincari saranno pagati con le tariffe dagli utenti

TREVISO – La Pedemontana costerà altri 500 milioni di euro che arriveranno dalle tasche dei cittadini. A cinque anni dall’avvio del piano per la realizzazione della superstrada che dovrebbe collegare Montecchio Maggiore a Spresiano l’eurodeputato Pd Andrea Zanoni ha svelato i segreti del contratto di project financing stipulato tra la Regione e l’Ati tra Itinere infrastrutture e Consorzio Stabile Sis, ovvero i due attori privati che hanno vinto la gara d’appalto. Da cinque anni a questa parte tutti avevano provato a scovare la convenzione. Ma a nulla erano servite interrogazioni parlamentari, richieste dei consiglieri regionali. Poi a dicembre il Co.Ve.Pa (Coordinamento Veneto Pedemontana alternativa) e Zanoni hanno notato in una delibera regionale una postilla, in cui si diceva che la convenzione e la sua modifica erano depositate presso lo studio di un notaio. Da lì è partita la caccia. In poche settimane è stato individuato il notaio Roberto Gasparotto, a cui sono stati chiesti i documenti. Dopo alcuni giorni, e un pagamento di 700 euro per gli atti notarili, la convenzione è arrivata sul tavolo di Zanoni.

A metà dicembre con una modifica alla convenzione alla base dell’accordo sono stati aggiunti al bilancio del piano (ora di 2,3 miliardi di euro) altri 441 milioni, provenienti dalle casse della Regione Veneto e dello Stato. In tutto il finanziamento pubblico all’opera sale a 1.050.000 euro.

«Un aumento di capitale per coprire nuove spese» ha spiegato Zanoni, «che viene interamente finanziato dai contribuenti».

E proprio sul fronte dell’impegno per pagare la Pedemontana, Zanoni sfodera un altro asso: i pedaggi. «Uno specchietto per le allodole la gratuità della strada fin qui sbandierata, la Pedemontana sarà a pagamento. Gli sconti? Del 50%, ma solo per i primi 15 anni. Esenti saranno solo gli over 65 anni e under 23». Quindi ben poche persone rispetto a quelle, residenti della zona o meno, che transiteranno per la strada. Dal 15esimo anno ilo sconto si abbasserà al 25%, e dal ventesimo pagheranno tariffa piena tutti.

Zanoni svela quelli che sono gli accordi in caso di un’improvvisa sospensione del piano.

«La Regione sarà costretta a pagare ai costruttori il 10% dei guadagni previsti nei successivi 40 anni» dice l’eurodeputato, e questo anche nel caso in cui i costruttori «avessero difficoltà» ad ottenere i finanziamenti da parte dell’ente pubblico e decidessero quindi di recedere dall’impegno contrattuale. Si parla di circa 500 milioni di euro. A ciò si aggiunga il fatto che l’amministrazione sarebbe costretta ad un rimborso di tutte le spese: di fatto viene eliminato il rischio d’impresa, assicurando un guadagno ai privati anche nel caso l’opera venga fermata», prosegue l’eurodeputato.

Alla “Ati” la Regione verserà inoltre 436 milioni di euro a titolo di contributo per colmare eventuali ricavi inferiori rispetto alle previsioni. Dovrà versarli fin dall’entrata in esercizio anche di un solo tratto della strada. Ma i guadagni, al contrario, se li terrà il privato. Nella prima convenzione era prevista una restituzione in trent’anni della cifra, ma con la modifica si è lasciato campo libero all’azienda, “il Commissario e il Concessionario calcoleranno l’eventuale restituzione del canone”, si legge ora nella convenzione.

“Inoltre è stato stabilito”, spiega Massimo Follesa del Covepa, “che se il costo del denaro rincara, la convenzione può essere modificata con la previsione di ulteriori fondi pubblici alla Sis».

La Superstrada Pedemontana Veneta dovrebbe essere ultimata entro il 2016, queste le previsioni. Oggi il cantiere è aperto solo in provincia di Vicenza, secondo il commissario Silvano Vernizzi è stato completato circa il 10% dell’opera. In tre mesi dovrebbe essere già completato il tratto da Montecchio maggiore a Montecchio Precalcino. In aprile le ruspe intanto inizieranno a lavorare nel tratto Breganze Cassola, e entro maggio sarà completato l’acquisto di tutte le aree in cui insisterà la superstrada. A settembre invece cominceranno i lavori nel trevigiano.

Federico Cipolla

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IL COMMISSARIO VERNIZZI RESPINGE LE CRITICHE

«Spese lievitate per soddisfare i Comuni»

VENEZIA «Per rispondere alle richieste dei Comuni abbiamo dovuto cambiare i piani sul pedaggio». Silvano Vernizzi, commissario della Pedemontana Veneta, spiega così le modifiche apportate alla convenzione a metà dicembre. Fino a quel momento la gratuità era garantita a tutti i residenti. «Ma le richieste di modifica al progetto da parte dei comuni sono state molte. Trincee, gallerie e altri interventi hanno fatto aumentare i costi, e abbiamo dovuto riparare attraverso i pedaggi», spiega Vernizzi. Comitati e Zanoni sostengono però che non si tratta di maggiori richieste dei sindaci, quanto di una valutazione d’impatto ambientale non scrupolosa: «Si sono accorti solo ora che alcuni pozzi idropotabili andavano protetti. Molti di quei contributi serviranno a pagare interventi ambientali trascurati in precedenza», afferma Massimo Follesa di Covepa. Vernizzi poi rispedisce al mittente le accuse di un’eccessiva tutela dell’investimento privato, «Dare il 10% dei guadagni stimati, in caso l’amministrazione receda dal contratto, è una norma del codice degli appalti, introdotta da Di Pietro quand’era ministro. Zanoni lo dovrebbe sapere. Non dipende da noi, è identica per ogni concessione e ogni project financing». Vernizzi invece conferma che degli utili le casse pubbliche non ne vedranno nemmeno l’ombra: «Sono del concessionario, è normale. Salvo il caso in cui al decimo di gestione abbia ottenuto un incasso superiore a quello previsto dal piano economico. Se così fosse il surplus sarebbe diviso al 50% tra Regione e privati». Infine i nuovi 370 milioni arrivati da Roma: «Si sapeva che sarebbero arrivati. Rientrano nel Decreto del fare, abbiamo approvato i progetti esecutivi entro fine anno in tempo per riceverli».

( f.c.)

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