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a dolo e fiesso

DOLO «Il recupero e la riqualificazione degli alloggi esistenti per rispondere ad eventuale domanda di nuova residenza dovrebbero essere azioni esclusive, non soltanto prioritarie».

Lo sostiene Emilio Zen, coordinatore de “Il Ponte del Dolo”, che interviene sul Piano assetto territoriale (Pati) tra Dolo – Fiesso contestato da settimane e tema di un’accesa commissione consiliare.

«Intenzione basilare e vincolante del Pati, all’avvio con l’amministrazione Gaspari, era di escludere nuova edificazione, in assoluta difesa del suolo, nel rispetto e nella valorizzazione delle valenze paesaggistiche e ambientali ».

Zen fotografa la situazione attuale.

«Glissando a fatica sull’ingombrante presenza di Veneto City cui siamo contrari », prosegue il coordinatore del “Ponte”, «ora nella “Carta della trasformabilità” sono presenti numerose “freccette” indicanti “linee preferenziali di sviluppo insediativo” che vanno oltre il limite delle “aree di urbanizzazione consolidata”.

Le norme tecniche specificano certo che si dovranno recuperare i nuclei esistenti ma il fatto stesso di inserire “freccette” è di per sé preoccupante, porta aperta verso nuova cementificazione».

Giacomo Piran

 

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