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Oggi alle 15 a Roma si riunisce il Comitatone, presieduto dal premier Matteo Renzi, per scegliere il percorso e il progetto migliore per escludere o ridurre il passaggio delle grandi navi in Bacino San Marco

L’APPUNTAMENTO – Oggi a Roma la riunione sui percorsi per le crociere

LA SCELTA – Sul piatto la soluzione al transito a San Marco

ORSONI «Marghera è ideale ma se si vuole salvare il terminal si usi il Vittorio Emanuele»

Grandi navi, Renzi sotto assedio

Premier sommerso da appelli, Zaia e Costa tornano a difendere la Marittima

Non è sicuro, ma è altamente probabile che dal Comitatone di oggi esca la soluzione al problema legato al passaggio delle navi a San Marco, almeno nel breve periodo. In città la tensione è altissima: ogni partito politico e ogni gruppo portatore di interesse pubblico o privato ha esercitato pressioni di ogni tipo sul Governo o su suoi singoli componenti attraverso lettere o incontri. Ieri pomeriggio sono state sparate le ultime cartucce all’indirizzo del premier Mateo Renzi, stile “gran finale” dei fuochi del Redentore. Ora rien ne va plus fino alle 15, quando la riunione si aprirà a palazzo Chigi. L’ordine del giorno della seduta è molto vago e parla genericamente di “portualità veneziana”. In questo modo non è possibile sapere neppure se sul tavolo ci saranno solo i percorsi alternativi a San Marco (come vuole il ministro delle Infrastrutture) o anche i terminal alternativi in bocca di porto o a Marghera.
Il sindaco Giorgio Orsoni è andato a Roma nel pomeriggio di ieri e sosterrà, assieme all’utilizzo delle banchine di Marghera, anche il canale Vittorio Emanuele come via alternativa alla Marittima.
«Ho sempre detto – dice – che la sola possibilità immediata per le navi è andare a Marghera e anche se si vuole arrivare in Marittima è più semplice scavare il Vittorio Emanuele. Se si vuole tenere la Marittima (non ho mai detto che bisogna necessariamente rottamarla) si usi quello: è profondo 7 metri, largo 40, bisogna sistemarne il profilo ma il lavoro sarebbe il meno impegnativo. Cosa mi aspetto dal Comitatone? Che ci sia una decisione e si indichi la strada una volta per tutte».
Per il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa, è arrivato il momento di decidere.
«Adesso diciamo che occorre fare un percorso diverso. Che ci vorranno un paio d’anni per realizzarlo – spiega -. Le compagnie hanno accettato di ridurre le loro attività per due anni, ma non si possono chiedere altri sacrifici».
«Discuteremo – dice il governatore Luca Zaia – ma non cambiamo la nostra soluzione: le grandi navi vanno sì estromesse da San Marco, fermo restando però l’arrivo in Marittima».
In nome della difesa dell’economia portuale, Udc e Psi di Venezia hanno scritto ai ministri interessati dalla decisione di non tener conto della “minoranza rumorosa” e di adottare una decisione che salvi “la città dei monumenti ma anche quella delle persone e delle famiglie”.
Del tutto contro questa impostazione è il movimento 5 Stelle: «Sarebbe una presa in giro e un controsenso – attaccano i parlamentari veneti del M5S – spostare le grandi navi di poche centinaia di metri per farle passare comunque in un nuovo devastante canale navigabile».
Il Pd veneziano auspica invece che il Comitatone metta sul piatto anche nuovi finanziamenti per la manutenzione della città.
«Insieme agli interventi per le navi – dice il segretario Emanuele Rosteghin – vanno previste e finanziate misure per il restauro del patrimonio storico-monumentale, residenziale ed abitativo per n frenare l’esodo di residenti dal centro storico».
Infine, una proposta fuori dal coro, che però non è stata depositata a palazzo Chigi. Si tratta di un avveniristico tunnel per collegare la terraferma al terminal che il Porto vuole realizzare in mare aperto.
«Proponiamo un collegamento con tunnel ferroviario sottomarino fino a Marghera – spiega l’ingegnere padovano Fernando De Simone, che rappresenta in Italia la società olandese Tec-Tunnel – il tutto a carico nostro in cambio della concessione del servizio per un certo numero di anni e la possibilità di implementarlo all’alta velocità Venezia-Trieste».

 

L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO – Bettin: «Metteremo un’altra centralina a San Basilio»

Le rilevazioni effettuate dall’associazione tedesca Nabu sulla concentrazione di inquinanti al passaggio delle navi hanno suscitato una vasta eco in città. La gente è infatti preoccupata che ci possa essere una causa di possibili malattie legata all’emissione di polveri sottili e ultrafini, derivanti dalla combustione di idrocarburi. «Sono d’accordo sull’esigenza di obbligare all’installazione su navi e vaporetti di filtri antiparticolato – commenta l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin – ma bisogna che sia la legge a stabilirlo. Il Comune non ha poteri coercitivi del genere. Potrebbe “incoraggiare” l’azienda di trasporto locale, non certo obbligarla e tantomeno le compagnie di crociera. Stiamo ragionando – aggiunge- sul fatto di poter aggiungere un’altra centralina a San Basilio». Bettin, tuttavia, intende puntualizzare alcune cose in relazione alle presunte discrepanze tra la rilevazione effettuata dal dottor Axel Friedrich di Nabu e quelle effettuate da Arpav dalla centralina fissa di Sacca Fisola e mobile a San Basilio e Sant’Elena nel 2011 e nel 2012.
«Abbiamo fatto tre campagne mirate negli ultimi tre anni – spiega – e queste hanno confermato una presenza più accentuata di ossidi di azoto e polveri nel periodo più interessato dalle crociere. Tuttavia, mi preme sottolineare che le rilevazioni di Nabu sono state puntuali, riferite cioè al periodo di passaggio della nave, mentre quelle di Arpav rilevano la media dell’inquinamento». Ma c’è un’altra questione. «La misurazione fatta da noi riguarda i Pm 10 e i Pm 2.5, particelle sulle quali esiste una disciplina di legge con dei limiti da non superare. Quelle rilevate da Nabu – conclude Bettin – sono particelle ultrafini, una questione abbastanza nuova e per la quale non esiste nessuna previsione legislativa. La comparazione non è quindi congrua perché i due lavori sono finalizzati a cose differenti. Questo non significa che sottovaluteremo il tema ».

(m.f.)

 

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