Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Affollata assemblea a San Leonardo: «Non collaborare con Brugnaro e far valere i piani approvati»

Proposte all’esame nell’incontro del 2 giugno. Tantissimi progetti, dai Pinocchio alle coltivazioni locali

VENEZIA – La carica dei 4.329 verso Poveglia continua. Le acque sono agitate, ma la rotta non cambia: l’isola deve rimanere pubblica e non soltanto per le tre giornate previste per l’area dell’Ottagono, del campanile e della chiesa e per alcuni percorsi panoramici come impongono i vincoli dati dal piano regolatore e dalla Soprintendenza. Da quando è nata in aprile l’associazione Poveglia sono stati moltissimi i progetti di imprenditori che hanno proposto di restaurare parti dell’isola in cambio di attività volte a rivitalizzare le zone abbandonate. Ora l’offerta di 513 mila euro fatta dal patron di Umana e della Reyer, Luigi Brugnaro, è sul tavolo della commissione di congruità del Demanio che valuterà se la cifra può essere all’altezza del valore dell’isola. Nel frattempo il direttivo dell’associazione Poveglia non sta con le mani in mano. Ieri pomeriggio alle 18 la Sala di San Leonardo era affollatissima per l’operazione trasparenza. Dal pubblico sono due le direzioni che verranno valutate nell’assemblea del 2 giugno: non collaborare con Brugnaro e far valere i progetti arrivati. I numeri: iscritti cartacei 1.786, on line 1.797, via paypal 749 per un totale di 4.329 persone. Il fondo di scopo, ovvero la somma degli 80 euro versati (e che già da subito si possono richiedere indietro via mail) ammonta a 393.234 mila euro. La cassa dell’associazione, quella costituita dai restanti 19 euro versati, è di 85.350 euro, incluso il ricavo della magliette (1.722 euro), delle spille (60) e i contributi vari (1.321 euro). Le uscite sono: 20 mila euro di caparra per l’asta, 1.230 euro per le magliette, 822 euro per eventi, 600 euro di atti come bolli e tasse varie, 1.500 euro di copisteria e 3.059 euro le spese di paypal. Totale: 27.211 euro. Molto interesse ha riscosso l’elenco delle sorti toccate ad altre isole (consultabile sul sito www.povegliapertutti.org): San Clemente, Santa Maria delle Grazie, Santo Spirito, Sacca Sessola, Carbonera, Tessera, Crevan, Ottagono Alberoni. Tutte svendute. La clinica per i disturbi alimentari non ha entusiasmato i presenti. Si è precisato che non si giudicano i privati come degli speculatori, ma dipende dal progetto. Tra i progetti proposti si va dall’originale falegnameria che realizzi Pinocchio in legno a quelli più veneziani come una scuola di marineria, i laboratori di archeologia dall’università di Padova oppure la coltivazioni di prodotti per poi rivendere in laguna con i gruppi di acquisto. Rimangono fermi i quattro pilastri dell’associazione Poveglia per non guadagnare sull’isola se non per l’isola stessa. In sintesi: ben vengano i privati, ma tanti e con tante idee. Qualche stoccata al Comune e alla Regione per non aver pensato prima di chiedere il passaggio al fiscalismo demaniale e la speranza che intervenga il Ministero, come ha suggerito Cristiano Gasparetto di Italia Nostra.

Vera Mantengoli

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui