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Menin e Zecchinato chiedono un incontro urgente con l’assessore Conte

«Il canale navigabile va calibrato su piccoli natanti, non navi gigantesche»

VIGONOVO «Vogliamo un incontro immediato con l’assessore all’Ambiente Maurizio Conte e con i tecnici della Regione. Quello che sta emergendo circa il bando emesso per il progetto preliminare dell’idrovia è sconcertante. Se queste sono le premesse chiediamo agli organi preposti di fare chiarezza». A dirlo sono il presidente della conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta, Giampietro Menin, e il sindaco di Vigonovo Damiano Zecchinato dopo la denuncia di Comitati e Cia sulla questione del completamento dell’idrovia Padova Venezia. Il bando emesso recentemente dalla Regione dice espressamente di far passare le navi utilizzate per solcare le acque del Volga e prevede una portata d’acqua inferiore a quella richiesta, cioè 350 metri cubi al secondo al massimo invece dei 450 richiesti. Con queste premesse il progetto preliminare potrebbe sfornare un canale profondissimo con ponti da rifare e la lievitazione stratosferica dei costi, per poi puntare sulla realizzazione di un canale scolmatore con accanto una camionabile. Sulla stessa linea dei sindaci Marino Zamboni, referente del comitato “Brenta sicuro” che nelle scorse settimane aveva avuto proprio la rassicurazione dall’assessore Conte che sarebbe stato emesso un bando per la realizzazione di un canale idroviario navigabile di classe 5. «Sono stati espressamente previsti dal bando», dice il sindaco di Vigonovo Zecchinato, «navi lunghe 120 metri classe Sormovskyi. Natanti giganteschi con pescaggio di quattro metri. Come prima cosa chiediamo che sia corretta questa indicazione. Il progetto dell’idrovia navigabile deve essere tarato su battelli più piccoli e su una portata del canale più ampia. Non è possibile che vengano fatti progetti che già traballano nella fattibilità a causa di premesse nel bando davvero spropositate. Quello che deve essere chiaro è che l’ipotesi di un canale scolmatore affiancato da una camionabile è quella peggiore. Un’ipotesi del genere non va nemmeno messa sul tavolo. Come sindaci siamo pronti a dare battaglia». E i comitati sia del Veneziano che del Padovano vogliono condurre un’azione comune: «Produrremo », spiega Zamboni, «un documento alla Regione in cui chiediamo che faccia chiarezza su quello che sta emergendo dal bando». Il Comitato Brenta Sicuro nel frattempo ha organizzato per domani alle 10 a Stra un’ultima ricognizione sullo stadi di degrado delle rive del Brenta: alle 12 comitato e sindaco saranno a Fiesso.

Alessandro Abbadir

 

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