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Nuova Venezia – Scandalo Mose, sfilata in tribunale

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

16

ott

2014

Oggi la lunga sfilata degli avvocati. Verso il patteggiamento Casarin

Tangentopoli, maxi udienza

Oggi la maxi udienza per le tangenti sul Mose. Gli avvocati – compreso Franchini che difende Galan – sfileranno davanti al Gip Galasso. Verso il patteggiamento Casarin, segretario di Chisso.

 

Venezia, oggi la maxiudienza: sarà il gip Galasso a decidere

Verso il patteggiamento anche Casarin, segretario di Chisso

Scandalo Mose, sfilata in tribunale

VENEZIA – Ogni giorno, ormai, si aggiunge un patteggiamento: ieri è stata la volta dell’ex segretario dell’assessore regionale Renato Chisso, il veneziano Enzo Casarin. Il suo difensore, l’avvocato Carmela Parziale, ha raggiunto l’accordo con la Procura per una pena di un anno e otto mesi di reclusione e 115 mila euro di multa. Dieci anni fa aveva già patteggiato due anni di reclusione per il reato di concussione, commesso quando era sindaco socialista di Martellago. Alla conta, ormai, manca soltanto l’ex braccio destro di Giovanni Mazzacurati al Consorzio Venezia Nuova, Federico Sutto (ancora agli arresti domiciliari), poi si aprirà la corsa al rito abbreviato davanti al giudice dell’udienza preliminare per evitare il processo in aula, tra coloro per i quali i pubblici ministeri Paola Tonini , Stefano Ancilotto e Stefano Buccini chiederanno il rinvio a giudizio (sono nove). Invece, coloro per i quali oggi la giudice Giuliana Galasso dovrà valutare la congruità della pena sono diciannove, a questi vanno aggiunti i due (Chisso e Casarin) per i quali l’udienza verrà fissata probabilmente tra una decina di giorni, quindi quello per cui sono ancora in corso le trattative (Sutto), i due che hanno raggiunto l’accordo con la Procura di Milano perché la loro posizione è stata trasferita per competenza territoriale nel capoluogo lombardo (Emilio Spaziante e Roberto Meneguzzo). Su 35 indagati raggiunti dai provvedimenti del 4 giugno sono 25 quelli che hanno scelto il patteggiamento. Sarebbero in realtà 26, con l’ex sindaco Giorgio Orsoni per il quale la richiesta è stata respinta dal giudice perchè la pena di 4 mesi è stata ritenuta incongrua. Dovrà affrontare l’udienza o il processo subito: se i pubblici ministeri chiederanno che sia processato assieme agli altri otto indagati, tra cui l’ex europarlamentare di Forza Italia Lia Sartori, passerà per l’udienza preliminare per poi finire davanti al Tribunale se non chiederà l’abbreviato; se invece firmeranno la citazione diretta salterà l’udienza e finirà dritto in aula davanti al giudice monocratico, competente a giudicare il reato di finanziamento illecito ai partiti. Oggi, probabilmente nessuni degli indagati si presenterà davanti al giudice, ci saranno soltanto gli avvocati e i pubblici ministeri: molti dei primi non rinunceranno a chiedere al magistrato, che lo potrebbe sempre decidere, di prosciogliere i loro clienti e, solo in seconda battuta, di applicare la pena concordata con l’accusa. Alcuni di coloro che sono finiti in carcere o ai domiciliari, infatti, hanno scelto l’accordo con la Procura piuttosto del processo in aula spiegando di farlo per questioni di salute o di risparmio di denaro e sostenendo di essere innocenti. Altri, invece, hanno ammesso le loro responsabilità sulla base delle contestazioni mosse loro; infine, pochi altri hanno anche collaborato, fornendo indicazioni agli investigatori della Guardia di finanza che hanno svolto le indagini. I patteggiamenti di Chisso, Casarin e, se si aggiungerà, quello di Sutto non verranno valutati dallo stesso giudice, Giuliana Galasso, ma da un altro magistrato, che dovrà essere diverso da quello che affronterà l’udienza preliminare per gli indagati per i quali la Procura chiederà il rinvio a giudizio tra alcuni giorni, dopo aver depositato gli atti.

Giorgio Cecchetti

 

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