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Denuncia della Filctem Cgil: le aziende si rivolgono ancora a tacchifici e suolifici irregolari

STRA «A una decina di giorni di distanza dall’operazione portata avanti dalla Guardia di Finanza nel comparto calzaturiero che ha permesso di chiudere oltre una decina di laboratori clandestini, continuano ad arrivare al numero verde della Cgil tante segnalazioni di aziende che chiedono forniture a tacchifici e suolifici clandestini».

A fare questa denuncia è il segretario della Filctem Cgil, Riccardo Colletti. Colletti spiega che sono sei le segnalazioni di aziende che sono arrivate ovviamente in forma anonima.

«Le segnalazioni ci arrivano», spiega Colletti, «da operai di calzaturifici che vedono arrivare da assemblare in fabbrica tacchi e suole da aziende sospette. Ovviamente queste segnalazioni verranno girate alla Procura della Repubblica che valuterà il da farsi. Abbiamo notato, però, sempre più in questi mesi che la paura fra i lavoratori del distretto di denunciare situazioni di palese illegalità è sempre minore. I lavoratori hanno la consapevolezza che non è con l’abbassamento del costo del lavoro che si riesce a battere la concorrenza di mercati come quelli asiatici».

Intanto Filctem chiede ad Acrib di accelerare sulla questione del marchio Made in Riviera del Brenta Il marchio Made in Riviera serve, per certificare la filiera e la qualità del prodotto. Lo strumento quando a disposizione di ogni azienda servirà ad attestare sui mercati un prodotto etico e a regola d’arte secondo i criteri e i requisiti richiesti. Da tre anni tutto è fermo per pastoie burocratiche. Quello del distretto calzaturiero della Riviera è un patrimonio fatto di 800 imprese regolari, 11.000 posti di lavoro e una produzione industriale annua pari a circa 1,9 miliardi.

Sulla questione della contraffazione del prodotto “made in Riviera”, nei mesi scorsi è intervenuto anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, impegnatosi per una legislazione che tuteli il “made in Italy” con più forza.

(a.ab.)

 

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