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Comunicato stampa congiunto 04 dicembre 2021
 
Venezia insostenibile, i comitati incontrano la delegazione ONU per i diritti umani
 
Si è svolta questa mattina la conferenza stampa dei comitati metropolitani di Venezia, che nella giornata di ieri hanno incontrato la delegazione dell’alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani, in missione in Italia grazie anche all’interessamento del movimento NO PFAS.
 
Simbolico il luogo scelto per l’iniziativa, il terminal traghetti di Fusina: “Abbiamo scelto di venire qui questa mattina – affermano gli esponenti dei comitati – perché qui siamo nel cuore di Porto Marghera a due passi dal nuovo inceneritore di Veritas; ma siamo vicino anche alle banchine dove si vogliono portare le grandi navi scavando nuovi e vecchi canali, alle centrali termoelettriche di Enel e di Edison che si vogliono far passare come “verdi” grazie al gas, al Vallone Moranzani. I Commissari dell’ONU hanno voluto sentire anche la voce dei comitati, e a differenza delle nostre istituzioni, ci hanno ascoltato molto attentamente per ore. Abbiamo raccontato tutta l’eredità di veleni e di inquinamento che ha caratterizzato il più grande Sito di Interesse Nazionale d’Italia (Porto Marghera), e tutto il territorio circostante. Ma abbiamo anche raccontato loro quanto nefasto sia il futuro di questa area con tutti i progetti devastanti che hanno in serbo Regione Veneto e Comune. Altro che capitale della sostenibilità come vorrebbe il Sindaco Brugnaro, qui siamo in uno dei luoghi più inquinati del Paese. E le ricadute sull’ambiente e sulla salute della popolazione sono pesantissimi non da oggi”.
 
Il futuro che si prospetta per l’area metropolitana di Venezia è fatto di filiere velenose come per esempio lo smaltimento tramite incenerimento di rifiuti speciali e di fanghi contaminati da PFAS, di strutture e infrastrutture pensate per un un turismo predatorio e di massa, di cementificazione grandi opere e speculazione edilizia dentro e fuori la città, di centrali e mega depositi che privilegiano ancora una volta i gas fossili. Niente sulle bonifiche, niente sulle rinnovabili e sulla riduzione dei consumi energetici, sulla riqualificazione del sistema urbano e del territorio, sulla riconversione ecologica dei processi produttivi. Si parla di transizione ecologica, ma in realtà dietro alla retorica del “green” si profilano scenari distruttivi che ancora una volta rispondono solo alla logica del profitto. “Eppure Venezia è una delle Città simbolo dei cambiamenti climatici – dicono i comitati – è incredibile la spregiudicatezza e l’inadeguatezza di una classe dirigente che non è in grado e non vuole affrontare davvero la crisi che stiamo attraversando. A tutto questo i comitati dell’area metropolitana hanno deciso di rispondere in modo unitario, intrecciando vertenze, mobilitazioni e proposte comuni, fattibili, ecologiche e sostenibili”.
 
Il primo appuntamento è per il week end del 18-19 dicembre, due giornate di gazebo per raccogliere fondi a sostegno della battaglia legale contro l’inceneritoredi Fusina e per sensibilizzare la popolazione. Una iniziativa alla quale ne seguiranno molte altre già in cantiere, per costruire dal basso la vera transizione ecologica.
 
Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Società della cura Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Venezia-Mestre, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Marghera libera e pensante, WWF Venezia, Comitato No Grandi Navi, Associazione Valore Ambiente, Associazione APIO onlus, Coordinamento associazioni ambientaliste Mares Mogliano, Associazione nascere meglio Mestre, Casa del Popolo Cà Luisa, Movimento Decrescita Felice – circolo di Venezia- Movimento PFAS-Land
 
 

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