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NUOVA VENEZIA – «Asl 13, il direttore faccia chiarezza»

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

2

apr

2014

Mira. Oggi conferenza dei sindaci: Gino Gumirato chiamato a dare garanzie sulla sanità in Riviera

MIRA. «Siamo pronti a guidare una protesta che porterà la gente sotto gli uffici della direzione dell’Asl 13 a Mirano, se il direttore generale Gino Gumirato non ci assicurerà che l’ospedale di Dolo non sarà depotenziato». Non usa mezzi termini il presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta Giampietro Menin alla vigilia della conferenza dei sindaci dell’Asl 13 oggi alle 15,30 in sala del consiglio comunale a Mira, quando sarà presentato il piano aziendale.

Rassicurazioni pretende anche il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto. «Ci risulta che il direttore generale» ribadisce Campalto «punti a trasformare l’ospedale di Mirano in ospedale di rete per il bacino dell’attuale Asl 13, ma questo sarà messo in discussione quando gioco forza tutto graviterà intorno a Mestre. Peggio ancora sarà per l’area della Riviera sud. L’ospedale di Dolo rischia di fare la fine di quello di Noale, diventerà una grande lungodegenza. I comuni di Campagna Lupia, Camponogara, Fossò, Vigonovo e Campolongo spesso come utenza hanno gravitato sull’ospedale di Piove di Sacco. Quest’ultimo però verrà assorbito da Padova. Per raggiungere un polo chirurgico bisognerà andare a Mirano cioè a 30 chilometri di distanza. Intorno a questi comuni dal punto di vista sanitario ci sarà il deserto dei servizi».

Un appello ai sindaci è lanciato a Dolo da Giorgio Gei (Ponte del Dolo). «I sindaci della Riviera non diano nessun tipo di avvallo all’atto aziendale» auspica «Debbono invece ribadire quanto più volte già espresso con atti istituzionali: nessuno spostamento di reparti sino al varo delle schede territoriali. Debbono anche chiedere sia fatta chiarezza sulla vicenda Pronto Soccorso, sui progetti presentati, sui costi e sugli importi effettivamente stanziati».

Chiede attenzione anche il sindaco di Vigonovo Damiano Zecchinato. «I servizi sul territorio» dice «vanno potenziati e non smantellati. Faremo molta attenzione al piano che ci sarà presentato da Gumirato».

Bacchetta la Regione il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo. «L’Asl 13 non deve continuare a essere penalizzata» dice Pigozzo «quando invece è una delle strutture virtuose sotto il profilo dell’efficienza. Ora bisognerà capire se saranno trovati i fondi per la messa a norma ad esempio delle strutture ospedaliere di Dolo. Mancano poi delle risposte precise per la Riviera e il Miranese in merito alla collocazione delle strutture sanitarie intermedie. Sono stati destinati a questa Asl 111 posti letto per queste strutture che serviranno a decongestionare quelle per acuti. Le preoccupazioni dei sindaci sono condivisibili. Domani (oggi per chi legge, ndr) servono risposte precise e convincenti».

Smorza i toni più bellicosi, invece, il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl 13 Fabio Livieri. «Non c’è alcuna volontà, credo, da parte del direttore generale di punire la sanità della Riviera del Brenta. Si tratta di paure infondate e spesso strumentali, mosse spesso da logiche di parte e di partito».

Alessandro Abbadir (ha collaborato Giacomo Piran)

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DOLO – È stata rinviata, per l’assenza del capogruppo del gruppo misto Mario Vescovi, la riunione della conferenza capigruppo prevista ieri mattina nella quale si doveva discutere della modifica delle commissioni dopo l’uscita dalla maggioranza di Mario Vescovi e Giovanni Fattoretto.

Ad attirare l’attenzione era la composizione della commissione urbanistica, che già aveva criticato pesantemente il progetto del Pati Dolo-Fiesso, che nella conformazione attuale avrebbe un solo consigliere per la maggioranza e quattro di opposizione.

La discussione è stata rinviata a domani quando si terrà un’altra conferenza capigruppo in vista di un consiglio comunale, previsto per il 10 aprile, nel quale saranno ricomposte le commissioni.

Sembra che si vada verso delle commissioni composte da sette o nove partecipanti (quattro o cinque per la maggioranza, e la rimanenza suddivisa tra i tre gruppi d’opposizione).

Si svolgerà invece regolarmente, con la composizione attuale, la riunione della commissione urbanistica prevista domani pomeriggio alle 17.30 nel quale sarà nuovamente analizzato il progetto del Pati.

(g.pir.)

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«Dopo la dura presa di posizione del Comune di Mira e della conferenza dei sindaci della Riviera, il voto del consiglio comunale di Dolo contro la Orte- Mestre segna in modo inequivocabile una netta inversione di tendenza: di fronte all’evidenza dei fatti, gli argomenti e le ragioni di chi continua a sostenerla non reggono più».

A sostenerlo sono Lisa Causin e Rebecca Rovoletto, portavoce del comitato Opzione Zero, che plaudono la decisione del consiglio comunale di Dolo di votare a larga maggioranza un ordine del giorno contro la realizzazione della Romea Commerciale e per la messa in sicurezza dell’attuale strada statale Romea.

«Esprimiamo grande soddisfazione per questo risultato», proseguono, «che rafforza e dà speranza a chi è da sempre impegnato in questa difficile battaglia. L’opera, oltre che anacronistica, risulta del tutto insostenibile e distruttiva da qualsiasi punto di vista. È significativo che siano proprio Mira e Dolo, i due comuni nel cui territorio dovrebbe trovare spazio la “testa” dell’autostrada, a muoversi contro corrente ».

Il presidente di Opzione Zero, Mattia Donadel crede nella possibilità di fermare l’opera. «L’approvazione del progetto preliminare della Orte-Mestre non è per nulla irreversibile », sostiene Donadel, «si tratta di una decisione politica e come tale può essere messa in discussione in ogni momento».

(g.pir.)

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Comunicato stampa Comitato Opzione Zero 

Autostrada Orte-Mestre: il fronte del SI comincia a sgretolarsi.

A pochi giorni dalla dura presa di posizione del Comune di Mira e della Conferenza dei Sindaci della Rivera, il voto del consiglio Comunale di Dolo contro la Orte-Mestre segna in modo inequivocabile una netta inversione di tendenza: di fronte all’evidenza dei fatti, gli argomenti e le ragioni di chi continua a sostenerla non reggono più, diventando pura retorica.

Da dieci anni, i comitati analizzano dati ufficiali e incontrovertibili ponendoli all’attenzione delle istituzioni locali che, finalmente, si sono decise a prenderne atto: l’opera, oltre che anacronistica, risulta del tutto insostenibile e distruttiva da qualsiasi punto di vista.

E non è un caso che, a livello istituzionale, siano proprio i Comuni ad alzare per primi la voce. Sono infatti le amministrazioni e le popolazioni locali i soli a pagare gli effetti devastanti delle cosiddette “grandi opere” come la Orte-Mestre, sia in termini ambientali sia in termini economici. Anche per i Sindaci più possibilisti ormai è chiaro che le solite promesse di Governo e Regione sulle opere di compensazione sono solo specchietti per le allodole: la storia del Passante sta lì a dimostrarlo.

Rebecca Rovoletto e Lisa Causin, portavoce del Comitato, esprimono grande soddisfazione per questo importante risultato che rafforza e dà speranza a chi è da sempre impegnato in questa difficile battaglia; e sottolineano due aspetti particolarmente significativi: in primo luogo, il fatto che siano proprio Mira e Dolo, i due Comuni nel cui territorio dovrebbe trovare spazio la “testa” dell’autostrada, a muoversi contro corrente.

In secondo luogo, la portata di questa presa di posizione che supera finalmente la discussione artificiosa e fuorviante, tipicamente NIMBY, su dove dovrebbe passare il tracciato.

Secondo Mattia Donadel, presidente di Opzione Zero, “bisogna crederci fino in fondo”: l’approvazione del progetto preliminare della Orte-Mestre non è per nulla irreversibile, si tratta di una decisione politica e come tale può essere messa in discussione in ogni momento.

Ora, per Opzione Zero e per tutto il variegato arcipelago di organizzazioni che costituisce la Rete Nazionale Stop Orte-Mestre, diventa decisivo premere il più possibile sugli altri Comuni e sulle forze politiche affinché trovino il coraggio di cambiare posizione e di chiedere che finalmente si affronti in modo prioritario il tema della messa in sicurezza immediata della SS 309 e del trasporto pubblico locale.

 

DOLO  «É giunta l’ora di pensare ai servizi di tutta la cittadinanza, anche di quella della Riviera del Brenta». Questo è il pensiero del comitato Bruno Marcato che ha distribuito un volantino per chiedere una mobilitazione per la salvaguardia dell’ospedale di Dolo. Il comitato approfondisce il tema dell’atto aziendale dell’Asl 13.

«Abbiamo appreso che l’atto aziendale dovrà essere valutato dall’apposita commissione consiliare regionale », si legge, «chiediamo al Pd, come agli altri partiti che hanno votato contro le schede ospedaliere, di essere coerenti anche con l’atto. Va fermata qualsiasi riorganizzazione dell’Asl prima che non siano state modificate le schede ospedaliere che riguardano il nosocomio di Dolo ed emanate quelle territoriali».

Un appello anche alle forze politiche locali. «Lo chiediamo ai partiti locali che si stanno lamentando per ciò che sta succedendo all’ospedale di Dolo», proseguono, «abbiano il coraggio di dire le stesse cose anche in sede regionale, lo facciano tutti assieme in maniera trasversale. Speriamo anche nei sindaci a parte il presidente della Conferenza dei Sindaci, Fabio Livieri che continua a dire che va bene così».

(g.pir.)

 

DOLO  «Il Consiglio comunale di Dolo, colpito nelle sue funzioni, esprime piena solidarietà al consigliere Fattoretto, pretestuosamente attaccato dalla direzione dell’Asl 13». Questo è il testo firmato dai capogruppo del consiglio comunale dopo l’attacco del dg Gumirato al consigliere.

A sostegno di Fattoretto interviene anche Ennio Zane, commissario della Lega Nord della Riviera. «Stigmatizzo le dichiarazioni dell’Asl 13», scrive Zane,«che accusano il consigliere dolese Giovanni Fattoretto, in relazione al proprio luogo di lavoro, di agire per interessi personali. Il suo impegno a favore del mantenimento delle specificità ospedaliere e la loro rivalutazione è noto a tutti e trae fondamento dal programma elettorale. Già nel 2012 venne illustrato “Il dossier Fattoretto sull’ospedale”, seguito poi da un’attiva azione dello stesso consigliere tra cui la proposta di investire nel pronto soccorso e nella sistemazione di villa Massari al fine di eliminare i costi degli attuali affitti, a tutto guadagno della sanità pubblica e dei contribuenti. Spero la dirigenza dell’Asl 13 sappia cogliere nell’attività di Fattoretto un’opportunità per valutare anche soluzioni diverse da quelle programmate».

(g.pir.)

 

La Lega scarica il sindaco ed entra nel Gruppo Misto

Vescovi e Fattoretto: «Gottardo ha tradito le promesse, non ci rappresenta più»

DOLO. La Lega Nord scarica il sindaco Maddalena Gottardo. La frattura, nell’aria da mesi, è stata ufficializzata ieri sera durante un infuocato consiglio comunale che si è protratto fino a tardi. A prendere la parola è stato il consigliere comunale Mario Vescovi che ha letto un pesante attacco nel quale conferma l’uscita sua e di Giovanni Fattoretto dal gruppo “Maddalena Gottardo sindaco” e l’entrata nel Gruppo Misto. «È noto che la Lega non si riconosce più negli atteggiamenti e nelle scelte politiche ed amministrative del sindaco», ha spiegato Vescovi, «le motivazioni sono riconducibili alla mancata condivisione dell’operato del sindaco e in scelte non più rispettose del mandato che i cittadini le avevano affidato». Aggiunge Vescovi: «Purtroppo per i dolesi, la presunzione e l’arroganza del sindaco confermano che non c’è alcuna volontà di cambiare e attivare le promesse di cambiamento fatte in campagna elettorale». Ribadisce: «Da oggi la Lega Nord esce dal gruppo politico Maddalena Gottardo entrando nel gruppo misto. La Lega sarà rappresentata dai consiglieri Fattoretto e Vescovi e da chi accetterà di uscire dal gruppo Maddalena Gottardo e di aggiungersi al gruppo costituito». Si prevedono quindi espulsioni per i consiglieri e assessori che non seguiranno la scelta di Vescovi e Fattoretto. Il sindaco Gottardo non ha commentato mentre a suo sostegno è intervenuto Roberto Stradiotto, eletto in quota Lega, che si è dichiarato “irriducibile di Maddalena Gottardo”.

Altro argomento caldo del consiglio è stato l’ordine del giorno contro la Romea Commerciale presentato dalle opposizioni e che ricalca la posizione della Conferenza dei Sindaci e quello votato un mese fa dal consiglio comunale di Mira. «Chiediamo il ritiro del progetto della Orte – Mestre», ha detto Gei, «l’apertura di un tavolo di concertazione per studiare alternative sostenibili nel medio e lungo periodo, come per esempio il potenziamento del trasporto su ferrovia e acqua, e la deviazione del traffico pesante dell’attuale Romea sulla A13. Inoltre l’attuale Romea deve essere messa in sicurezza».

Dopo le discussioni, tra cui gli interventi del sindaco Gottardo che si è detta favorevole all’ordine del giorno e del consigliere d’opposizione Vincenzo Crisafi, la maggioranza a sorpresa ha presentato un’integrazione al documento di più 100 pagine e si è riunita in sala giunta. L’integrazione è stata cestinata e si è andati a votazione, approvando il documento a maggioranza senza aggiunte.

Giacomo Piran

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DOLO – Oggi alle 17.30 nella sala consiliare del municipio è stato convocato il consiglio comunale di Dolo. Tra i punti in discussione l’approvazione di un ordine del giorno contro la realizzazione della Romea Commerciale.

Il documento, presentato dai capigruppo d’opposizione Alberto Polo (Dolo Cuore della Riviera) e Giorgio Gei (Ponte del Dolo), chiede il ritiro del progetto preliminare della Orte – Mestre conosciuta come “Romea commerciale” e di attivarsi subito per la messa in sicurezza dell’attuale strada statale Romea.

La posizione di partenza è quella espressa dalla Conferenza dei sindaci della Riviera e dal Comune di Mira.

Inoltre si chiederà che vengano organizzate e promosse riunioni con Comuni, associazioni di categoria, sindacati e comitati ambientalisti coinvolti dal progetto della Romea commerciale per individuare alternative più sostenibili, economiche ed efficaci alla nuova autostrada. Tra le alternative si punta al potenziamento del trasporto marittimo e ferroviario e sulla deviazione del traffico pesante dall’attuale strada Romea verso l’autostrada A13 Padova – Bologna.

(g.pir.)

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Gazzettino – “Scelte sbagliate per l’ospedale di Dolo”

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27

mar

2014

Il comitato Marcato elenca cosa fare per risparmiare e avere una sanità più efficiente

«Non è solo una questione di soldi, sono le scelte che vanno cambiate». È quanto afferma il Comitato Bruno Marcato in merito alle ultime notizie che riguardano il futuro dell’ospedale di Dolo.

«Sembra che l’atto aziendale presentato dal direttore generale Gino Gumirato contenga direttive, indirizzi e decisioni per la riorganizzazione della nostra Ulss, in attuazione di quanto previsto dalle schede ospedaliere approvate dalla Regione. Noi avevamo a suo tempo dichiarato la nostra netta contrarietà alle schede e formulato delle proposte alternative che tenevano conto delle esigenze di questo territorio. Le nostre proposte non toglievano nulla alle realtà ospedaliere consolidate di Mirano e Noale, anzi le rilanciavano».

Il Comitato le sue indicazione le fornisce chiaramente: «Concentrare l’ufficio tecnico a Dolo, attualmente distribuito in vari sedi, riprendere in mano le schede territoriali che ridefiniranno non solo la tipologia del nuovo distretto, ma anche la sua nuova funzione assieme alle strutture territoriali, riportare a Dolo il settore veterinario, utilizzando però gli spazi liberi nell’area del vecchio ospedale, risparmiando in questo modo le spese ingiustificate per affitti pagati a privati ed infine, si potrebbe disdire anche l’affitto relativo al padiglione di ostetricia e ginecologia di Mirano, di proprietà del Mariutto, utilizzando tutto il 6° piano del vecchio monoblocco di Dolo attualmente libero, accorpando tale reparto con il settore materno infantile di Dolo ubicato in tale piano».

 

DOLO «Non ci sarà alcuno smembramento dell’Asl 13 e nemmeno saranno chiusi gli ospedali di Dolo e Mirano. Nè Dolo sarà trasformato in una lungodegenza. Invito i colleghi sindaci, prevalentemente quelli del Pd, della Riviera del Brenta, a non fare campagna elettorale ».

Il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl 13 Fabio Livieri anticipa che i piani di attuazione delle schede ospedaliere dell’Asl 13 saranno illustrati mercoledì 2 aprile alla riunione della Conferenza dei sindaci in programma a Mira. Le accuse arrivate in questi giorni al direttore generale sono chiare. Per il collega Giampietro Menin, sindaco di Camponogara, le azioni che si stanno avviando porteranno «alla chiusura di reparti, lo spostamento di altri come pacchi postali, prefigurando il declassamento dell’ospedale di Dolo senza un’alternativa per i cittadini di quest’area che già adesso per le cure sanitarie sono costretti a peregrinare tra gli ospedali di Padova e Mestre».

Sempre per i sindaci della Riviera il direttore generale punta a trasformare l’ospedale di Mirano in ospedale di rete per il bacino dell’attuale Asl 13, ma questo a loro parere sarà messo in discussione quando tutto graviterà intorno a Mestre.

«Non è previsto alcun declassamento » spiega Fabio Livieri «Anzi gli ospedali saranno ammodernati e sarà potenziata la medicina territoriale. Ho verificato personalmente il contenuto delle schede ospedaliere riferite all’Asl 13 e non c’è alcun disegno regionale a farla scomparire. Sembra invece che tutte queste paure infondate arrivino solo da una parte politica, il Pd. Per questo lo stesso direttore Gino Gumirato spiegherà le schede nella prossima assemblea dei sindaci a Mira».

(a.ab.)

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