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DOLO – Dopo la serrata della storica cartolibreria si alza la protesta dei commercianti locali

La notizia della chiusura della storica libreria Morelli ha accentuato il malessere esistente a Dolo e non sono mancate le reazioni. Umberto Cogno, contitolare di uno degli esercizi più vecchi, la fioreria Cogno sorta nel 1934, è molto amareggiato.

“Il mio è un grido di disperazione dall’attuale situazione del commercio di tutta la Riviera della Brenta, situazione causata da una politica inefficiente basata solo sull’aumento delle tasse, con politici bravi solo a promettere senza nessun risultato, solo aumenti e basta”.

Cogno, che parla anche a nome di altri commercianti, aggiunge: “Mai visto un politico, un sindaco o chi per lui entrare nei nostri negozi e chiedere come va? Com’è la situazione attuale? Ci sono vendite? Cosa pensate? Mai, solo in campagna elettorale quando promettono e poi, una volta seduti sulla poltrona spariscono nel nulla. Intanto i nostri paesi muoiono, negozi storici che chiudono e licenziano i commessi, impoverendo sempre più le famiglie. La politica attuale punta solo sulla grande distribuzione, così facendo hanno fatto morire tutti i piccoli commercianti”.

Cogno è deluso: «Domenica 30 novembre la Riviera sembrava una via della fantascienza, buia, negozi spenti e chiusi mentre una folla impressionante si recava nei centri commerciali. Noi ci stiamo autotassando di 100 euro a negozio per cercare di abbellire il paese, a che pro? Tanto tutti vanno nei centri commerciali! E continuano a dare ancora permessi di costruirne degli altri . Un grazie ai nostri politici per aver creato un grandissimo deserto nei nostri paesi. Nel 2015, se continuiamo su questa strada, ci sarà una chiusura spaventosa di negozi”

Lino Perini

 

DOLO «Il mio è un grido di disperazione per l’attuale situazione del commercio di tutta la Riviera». A scriverlo in una lettera aperta è Umberto Cogno, storico commerciale dolese ed ex vicepresidente Ascom della Riviera.

«Domenica la Riviera sembrava una via della fantascienza», racconta Cogno, «buia e con negozi chiusi. Noi ci stiamo autotassando di circa 100 euro a negozio per cercare di abbellire il paese con le luminarie ma a quale scopo. Tutti vanno nei centri commerciali e la politica invece di tutelare i centri storici continua a concedere permessi per costruirne altri».

Cogno, la cui famiglia gestisce un negozio dal 1934, non risparmia critiche anche all’amministrazione comunale di Dolo.

«Mai visto un politico», accusa il commerciante, «un sindaco o chi per lui entrare nei nostri negozi e chiedere come va o com’è la situazione attuale. Solo in campagna elettorale quando promettono il mondo intero e poi, una volta seduti in quella “poltrona”, spariscono nel nulla. E intanto i nostri paesi muoiono, negozi storici che chiudono con licenziamento dei commessi. A gennaio chiuderanno tre negozi storici, un grazie ai nostri politici per aver creato un grandissimo deserto nei nostri paesi».

(g.pir.)

 

DOLO – Nuovo rinvio ieri mattina per le udienze penali previste nell’ufficio del Giudice di pace di Dolo. Si tratta del terzo rinvio nel giro di poche settimane dopo quelli avvenuti a novembre. Il provvedimento di rinvio, che era già stato comunicato nei giorni scorsi agli avvocati che a loro volta avevano immediatamente allertato le parti coinvolte, è stato disposto perché si è in attesa che venga completato trasferimento dell’ufficio dolese a Venezia come previsto dalla riforma della geografia giudiziaria e dopo che i comuni del territorio non sono riusciti a farsi carico della spese per il mantenimento del servizio in Riviera. Erano circa venti i procedimenti iscritti a calendario ieri che sono stati rinviati tutti al 13 aprile 2015. Le udienze si svolgeranno nella sede del Giudice di Pace di Venezia.

Sulla vicenda è arrivato il commento dell’avvocato Stefano Marrone, neo presidente della Camera degli Avvocati della Riviera e del Miranese. «È una situazione grave», spiega l’avvocato Marrone, «che deve essere affrontata e risolta, anche per evitare pregiudizi ai diritti dei cittadini».

Giacomo Piran

 

DOLO – «È una situazione da terzo mondo». Sbotta l’ex amministratore dell’ospedale e dell’Asl Vincenzo D’Agostino al cospetto di come si presentano ogni giorno le sale d’attesa del nosocomio dolese. «È inconcepibili che gli operati sostino nei corridoi ed i letti degli ammalati passino fra coloro aspettano per entrare in sala gessi. E non è giusto che la sala gessi si trovi al quarto piano dove le persone arrivano da sole, dovrebbe essere accanto al pronto soccorso come lo prevede la normativa. È un reparto importante, è stato giudicato dal ministero come il terzo in Regione, merita maggiore attenzione.» D’Agostino non si limita a questo. «Ed è ancora disumano vedere cosa accadde nella sala d’attesa degli ambulatori di cardiologia dove le attese sono anche di ore in uno spazio angusto, gente in piedi perché la sala è stata dimezzata per fare una stanza per le riunioni che non serve e che va a discapito della funzionalità del servizio. I cittadini non meritano di essere trattati in questo modo»

(L.Per. )

 

 

Nuova Venezia – Unione Comuni in deficit, Dolo sotto accusa

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2

dic

2014

La polemica

DOLO «Lo spirito di responsabilità dei consiglieri dell’Unione dei Comuni ha permesso l’approvazione all’unanimità dell’assestamento di bilancio nonostante il mancato trasferimento da parte della Regione di circa 200 mila euro. Questo ammanco è stato provocato dalla miopia di alcuni rappresentanti di maggioranza della giunta Gottardo».

A dirlo è una nota inviata dall’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta di cui fanno parte Dolo, Fiesso, Fossò e Campagna Lupia. La questione riguarda la mancata approvazione da parte del consiglio comunale di Dolo entro il 30 ottobre, contrariamente a quanto fatto dagli altri tre comuni, del trasferimento all’Unione della funzione della Protezione Civile in modo che la Regione, che riconosce le Unioni con almeno due funzioni, potesse erogare il contributo previsto. Ora l’unica funzione inserita è la polizia locale. Al centro della questione ci sono quindi le tensioni all’interno della maggioranza di centrodestra di Dolo in cui alcuni assessori sono contrari all’inserimento della Protezione Civile nell’Unione.

«Purtroppo la situazione del Comune di Dolo», prosegue la nota, «ha avuto come risultato che la Regione, non riconoscendo all’Unione dei Comuni della Riviera i requisiti, non ha concesso il contributo previsto facendo registrare un deficit di circa 200 mila dal bilancio. Questo, unito al contributo straordinario del Governo centrale per le funzioni dello sportello “Sì cittadino” di oltre 45 mila euro, porta il totale del deficit a 250 mila euro». Sulla questione i 10 consiglieri di opposizione di Dolo vogliono vederci chiaro e hanno chiesto la convocazione di un Consiglio comunale con la presenza dei sindaci degli altri Comuni dell’Unione.

Giacomo Piran

 

«Buttato via un tesoretto: sono loro i colpevoli»

Il sindaco di Fossò Federica Boscaro: «Buttare di questi tempi dalla finestra 200mila euro per l’incapacità di amministratori di guardare avanti e di operare con senso civico di responsabilità verso i cittadini, merita solo un epiteto: colpevoli»

BOSCARO «Una miopia gravissima pagata a caro prezzo»

«Dolo ci ha “tolto” 200 mila euro»

Il sindaco di Fossò attacca duramente la Giunta Gottardo per i mancati introiti dell’Unione dei Comuni

È un colpo difficile da digerire per l’Unione dei Comuni «Città della Riviera del Brenta». Tutta colpa del mancato introito di 200mila euro che avrebbero dovuto entrare nelle casse dell’Unione, ma sul cui trasferimento la Regione del Veneto non ha dato il proprio assenso.

«La miopia, ma sarebbe meglio chiamarla cecità, di alcuni assessori e consiglieri di maggioranza della Giunta comunale del sindaco di Dolo, Mariamaddalena Gottardo, si è rivelata di gravissima entità per i quattro comuni che compongono l’Unione. Tuttavia, nonostante il mancato trasferimento da parte della Regione del Veneto di circa 200mila euro, lo spirito di responsabilità dei consiglieri dell’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta ha ugualmente permesso l’approvazione all’unanimità dell’assestamento di bilancio».

A rendere pubblica la situazione è la sindaco di Fossò, Federica Boscaro, che nel corso di una seduta del Consiglio comunale ha dovuto affrontare la discussione in merito all’argomento per rispondere alla presentazione di una interpellanza a risposta immediata presentata dai consiglieri Asta, Discardi e Rubin.

«I Consigli Comunali di Fossò, Campagna Lupia e Fiesso d’Artico hanno votato in tempo utile il trasferimento all’Unione delle funzioni della Protezione Civile e della Polizia Municipale. Purtroppo la difficile situazione politica del Comune di Dolo, dove la sindaca Gottardo si è trovata ostaggio di alcuni membri di maggioranza, non ha permesso l’adozione delle stesso provvedimento. La Gottardo è stata ricattata con il veto di trasferimento di ogni altra funzione, compreso l’ingresso di altri comuni della Riviera del Brenta all’interno dell’Unione, ottenendo come risultato che la Regione non abbia riconosciuto la congruità dei requisiti. Di conseguenza alle casse dell’Unione sono mancati 200mila euro, portando il totale del deficit nelle casse di 250mila euro».

 

GOTTARDO – Un Consiglio straordinario per far luce sulla questione

La collega: «Ora voglio approfondire, poi replicherò»

DOLO – «Non mi sento di replicare a quanto dichiarato dal sindaco Boscaro. In questo momento preferisco approfondire la questione prima di fare qualsiasi commento».
Il sindaco di Dolo Maddalena Gottardo preferisce rispondere con calma alle affermazione della sua omologa ma intanto l’opposizione al completo ha inoltrato una richiesta di convocazione del Consiglio Comunale con all’ordine del giorno il “Mancato introito contributi e maggiori spese in Unione dei Comuni «Città della Riviera del Brenta» a causa di presunte inadempienze e mancate decisioni da parte dell’Amministrazione comunale di Dolo”. Su questo tema il sindaco Gottardo osserva. «È una richiesta legittima e condivisibile perché vengano approfonditi tutti gli aspetti della vicenda.» E sulla richiesta che il consiglio sia aperto con la presenza anche degli altri sindaci dell’Unione, la Gottardo conviene. “È giusto anche questo perché è un problema che riguarda tutti ed è opportuno che tutti siano presenti.” Il sindaco s’impegna anche a fissare il consiglio al più presto, sicuramente prima delle festività natalizie.

(L.Per.)

 

DOLO «Che delusione, che amarezza. Sindaco e maggioranza, con l’appoggio dei due fuoriusciti leghisti e alcuni astenuti, hanno voltato le spalle ai loro cittadini». L’accusa è lanciata da Emilio Zen, referente del coordinamento per la tutela dell’ospedale di Dolo, dopo che il consiglio comunale di Dolo ha bocciato l’ordine del giorno per la difesa del nosocomio approvato dalla conferenza dei sindaci.

«Il 13 novembre, durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione», spiega Zen, «il vicesindaco di Dolo rivendicava la difesa e il rilancio del nostro ospedale e il sindaco Gottardo condivideva l’azione della conferenza dei sindaci della Riviera. Giovedì hanno affossato un fondamentale documento che mette in ordine tutte le valutazioni e le rivendicazioni di chi sta conducendo una battaglia di civiltà».

L’azione del coordinamento continuerà. «Dal canto nostro, confidando nella coerenza e nell’impegno dei sindaci “non trasformisti” e dei consiglieri regionali che si sono resi disponibili, non arretriamo di un passo chiedendo il ritiro dell’atto aziendale dell’Asl 13 e la conseguente revisione delle schede ospedaliere».

Giacomo Piran

 

Dolo. Non passa l’emendamento sulla sospensione delle schede e nemmeno l’assestamento di bilancio: è polemica

DOLO – Il consiglio ha bocciato il documento che la Conferenza dei sindaci lo scorso 24 ottobre aveva sottoscritto con l’impegno venisse approvato in ogni consiglio comunale e che riguardava la salvaguardia delle funzioni ospedaliere dell’asl 13 e la maggioranza è stata battuta sull’assestamento di bilancio.

La votazione per il documento che chiedeva, di sospendere l’attuazione delle schede ospedaliere ha visto gran parte della maggioranza votare contro il documento unitamente alla Lega Nord 9 voti contrari, 7 favorevoli e 4 astenuti.

Saltato anche l’assestamento di bilancio perché la votazione ha visto 10 voti a favori e 10 contrari.

Molte le reazioni. Il Comitato Bruno Marcato ha osservato. «Purtroppo i partiti ‘comandanò anche per l’Ospedale di Dolo che subirà lo spostamento degli uffici da Dolo a Noale Spostamento della Chirurgia, Urologia, Ortopedia a Mirano. Riduzione del Pronto Soccorso e previsione di alcuni posti letto di Chirurgia funzionante solo in orario diurno e chiusura totale al sabato e domenica. Radiologia sarà chiusa, rimarrà solo Rianimazione. Ecografia diagnostica ed interventistica sarà chiusa.»

Il coordinatore della manifestazione del 16 novembre, Emilio Zen ha aggiunto. «L’amministrazione ha affossa un Ordine del Giorno già approvato in altri Comuni, fondamentale documento che mette in ordine tutte le valutazioni e rivendicazioni ormai dominio comune di chi sta conducendo una battaglia di civiltà. Che delusione, che amarezza! – osserva amaramente Zen – Sindaco, giunta, maggioranza si sono fatti incantare da vacui progetti futuristi, da specchietti per le allodole.»

Per finire l’esponente del Partito Democratico Alberto Polo attacca duramente l’amministrazione del comune «La maggioranza a Dolo non esiste più, questi signori sono pregati di smetterla di prendere in giro la nostra città e di liberare tutti noi cittadini da questo indecoroso spettacolo. Dopo aver invano cercare di approvare il P.A.T.I. – continua Polo – giovedì si è consumato l’ennesimo scempio alle istituzioni cittadine con la mancata approvazione dell’assestamento di bilancio, uno strumento indispensabile per tutta la programmazione del Comune e per evitare le pesantissime sanzioni in caso di non rispetto del patto di stabilità».

(l.per.)

 

DOLO – La storica cartolibreria Morelli cessa l’attività dopo 157 anni: è stata anche tipografia

Un altro pezzo della storia imprenditoriale dolese sta per chiudersi, ed è una perdita molto dolorosa. A fine anno chiude infatti la cartolibreria Fratelli Morelli, una storia iniziata nel 1867 e che ha visto l’attività di famiglia espandersi soprattutto dopo la seconda guerra mondiale quando l’azienda comprendeva anche una tipografia molto importante che occupava oltre trenta dipendenti ed era, di fatto, l’azienda dolese che forniva più posti di lavoro, seconda solo all’ospedale. In quegli anni i fratelli Ugo, Ada e Carlo, ereditando l’attività dai nonni, avevano costruito un’azienda molto florida e rinomata, fra le più conosciute nell’intera Riviera e, grazie anche alla cartolibreria annessa, molto frequentata, punto di riferimento costante per tutti gli studenti. Il fine secolo, però, con l’evolversi della tecnologia ha segnato la chiusura della tipografia mentre è rimasta attiva solo la cartolibreria, nel frattempo ereditata dai pronipoti. Ora è gestita da Filippo Bottazzi, nipote di Carlo, che è giunto alla decisione di chiuderla a fine anno.

«Una decisione sofferta. C’è qualche trattativa, appena abbozzata, per la cessione della gestione ma per ora non vedo alternative».

Con la cessione la ditta continuerà a funzionare con il magazzino e la distribuzione per le scuole.

«Il nostro settore è in un momento difficile legato alla forte concorrenza della grande distribuzione e non ci sono più le condizioni economiche per poter continuare considerata anche la pressione fiscale».

Una sconfitta d’immagine per un paese che già soffre terribilmente la perdita di tanti servizi e che creerà problemi per le due dipendenti che dal primo gennaio si ritroveranno senza lavoro.

Lino Perini

 

Nuova Venezia – Inquinamento a Dolo superati i limiti

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25

nov

2014

Per biossido di azoto e ozono

DOLO – Livelli elevati di ozono e biossido di azoto a Dolo e Sambruson. Sono i risultati delle rilevazioni sulla qualità dell’aria registrati dalle centraline poste in via Cairoli a Dolo e in via Mattei a Sambruson.

Per l’ozono, che ha un valore limite di 120 microgrammi per metro cubo come massima media giornaliera mobile sulle 8 ore, ci sono stati dall’inizio dell’anno 45 superamenti a Dolo e 47 a Sambruson mentre la normativa impone massimo 25 sforamenti l’anno.

Per il biossido di azoto la media su anno civile a Dolo è di 45,7 microgrammi per metro cubo mentre a Sambruson arriva a 47 (livello massimo: 40).

Migliore la situazione per il Pm 10 dato che a Dolo ci sono stati finora 21 sforamenti mentre a Sambruson 27 contro i 35 massimi fissati dalla legge.

Da segnalare però che i dati sono aggiornati al 10 novembre e le centraline sono state ferme per lavori di calibrazione dal 9 maggio al 10 giugno a Sambruson e dal 16 luglio al 26 agosto a Dolo.

Per limitare l’inquinamento atmosferico il comune di Dolo ha redatto due ordinanze che prevedono limitazioni d’esercizio degli impianti termici per il riscaldamento ad uso civile e il divieto di circolazione nel centro abitato per i veicoli non catalizzati con sospensioni durante il periodo natalizio e in caso di sciopero del trasporto pubblico locale.

(g.pir.)

 

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