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Gazzettino – L’ira dei sindaci sale sui treni

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1

nov

2014

I primi cittadini della Portogruaro-Venezia in Regione, ma l’assessore non c’è

C’erano tutti, tecnici regionali e dirigenti di Trenitalia, con i Comitati pendolari e i sindaci di tutti i Comuni interessati, per discutere i problemi dei treni dei pendolari. Mancava l’assessore regionale, Elena Donazzan. E così ai sindaci non è rimasto che protestare.

 

IL VERTICE – Fronte compatto: «I problemi dell’orario cadenzato si aggiustano solo investendo»

Treni, domande senza risposte

Sindaci e assessori della linea Portogruaro-Venezia all’incontro in Regione. Ma la Donazzan non c’è

Ormai è una corsa contro il tempo quella dei sindaci della tratta Venezia-Portogruaro per riuscire a portare a casa, prima delle prossime elezioni regionali, qualche soluzione ai problemi che affliggono i pendolari dall’entrata in vigore dell’orario cadenzato.

Quasi due ore di incontro ieri mattina a Palazzo Linetti tra i tecnici regionali della direzione Mobilità e un dirigente di Trenitalia. Comitati pendolari, sindaci e assessori ai Trasporti dei comuni coinvolti (Quarto D’Altino, Marcon, Roncade, Casale sul Sile, Meolo, San Donà di Piave, San Stino di Livenza, Portogruaro e Fossalta di Portogruaro) se ne sono usciti con i dati delle frequentazioni ferroviarie sotto il braccio scuotendo la testa: all’incontro mancava quel tanto richiesto interlocutore politico nonostante la recente assegnazione delle deleghe ai Trasporti all’assessore Elena Donazzan.

I dati resi pubblici ai primi cittadini sono quelli delle linee ferroviarie del 2013 e 2014, il rapporto della puntualità e le rilevazioni grafiche delle frequentazioni, prima e dopo le modifiche dell’orario cadenzato. «Il problema è puramente politico – spiega il sindaco di Marcon Andrea Follini – ma la politica non era presente all’incontro. I disagi annunciati dai pendolari continuano, le corse che saltano al mattino e alla sera, quelle cancellate al sabato e alla domenica mettendo in difficoltà i lavoratori pendolari del week-end».

«I dati delle frequentazioni li avevamo richiesti mesi fa – ribadisce Silvia Conte, sindaco di Quarto D’Altino – per poter fare dei confronti con quanto affermato dai pendolari. La scelta di investire oltre il fondo nazionale deve esser assunta dalla politica, come avviene in altre regioni.» Un finanziamento regionale al servizio pubblico ferroviario potrebbe presto arrivare, se inserito nel prossimo assestamento del bilancio. Al confronto ieri, c’era anche il consigliere regionale Bruno Pigozzo (Pd). «Ho intenzione di richiedere la quantificazione economica delle risorse disponibili – spiega il consigliere – così che si possa inserire nell’assestamento qualche risorsa in più, una promessa che già aveva fatto Chisso». Ad oggi però, i sindaci sono ben lontani dall’aver risposte rassicuranti ai disagi. «Nei dati mancano le frequentazioni estive del 2014, attendiamo di vedere anche quelli -. aggiunge l’assessore ai Trasporti di Portogruaro Patrizia Daneluzzo – Per quanto ci riguarda i disagi li sentiamo meno nella linea “Portogruaro-Venezia” ma sono più critici in quella “Treviso-Portogruaro”».

Nessuno cita la «carta di intenti» annunciata alcuni giorni fa dopo l’incontro tra Zaia e l’Ad di Trenitalia Vincenzo Soprano che dovrebbe «aggiustare» molte delle variazioni problematiche dell’orario cadenzato. Il pensiero dei primi cittadini di «Venezia-Portogruaro» è che gli «aggiustamenti tecnici» ventilati ieri (dalla Regione) e verificati (da Trenitalia) siano solo una toppa ad uno strappo talmente ampio che solo un cospicuo contributo può ricucire. «Se c’è l’interesse della Regione ad un investimento sul servizio – aggiunge Francesca Zotti, assessore ai Trasporti e Mobilità del Comune di San Donà – lo scopriremo tra un mese, con l’assestamento di bilancio».

 

FOLLINI (MARCON) – I disagi continuano e le corse saltano

I PENDOLARI «Alla mattina presto e di sera i problemi restano rilevanti»

Ritardi, tagli notturni, al sabato, nei giorni festivi ed estivi. Tra i disagi che i pendolari della tratta Venezia-Portogruaro continuano a segnalare, c’è il problema dei due autobus notturni che hanno sostituito i treni che partivano da Venezia alle 23.05 e 00.20. «Gli utenti continuano a segnalarci che gli autobus da Venezia a Portogruaro non sono sufficienti a contenerli tutti – racconta l’assessore ai Trasporti di Portogruaro Patrizia Daneluzzo – sarebbe quindi importante reintegrare quel servizio ferroviario». Ad una prima occhiata, ai dati delle frequentazioni delle linee ferroviarie 2013 e 2014, i Comitati di Quarto D’Altino e Veneto Orientale storcono il naso. «I dati regionali sono attendibili – spiega Nicola Nucera, incaricato del confronto tra i dati segnalati dagli utenti e quelli forniti dalla Regione – però poco conta che i treni in ritardo di oltre quindici minuti siano pochi, se poi si tratta di treni di punta che contengono centinaia di lavoratori».

I comitati hanno guardato con attenzione le linee cancellate. «Quelle estive e festive, ritenute non scolastiche – aggiungono Marco Natella e Gianni Foffano – ma non per questo il lavoro e i lavoratori si fermano!» «Un esempio – aggiunge Nucera – riportato dai dati regionali, è quello del treno 11102 che da Portogruaro arriva a Mestre alle 6.04 e trasporta, in media, 200 persone. Questo treno dopo l’entrata in vigore del cadenzato è stato soppresso da giugno a settembre, al sabato e durante tutte le festività, ma prima, tra sabato e domenica, veniva preso stabilmente da una sessantina di lavoratori. Ora come fanno?» Tra le preoccupazioni e disagi dei lavoratori pendolari ci sarebbero infatti quelle linee che da Portogruaro giungono a Venezia e Mestre prima delle 7.30 ma, dopo l’orario cadenzato, sono sparite nei fine settimana e nei giorni festivi. Tagli che hanno conseguentemente portato un sovraffollamento nelle altre corse, soprattutto nelle giornate turisticamente più appetibili in laguna.

 

Nuova Venezia – Treni. Pendolari, la rabbia in Regione

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1

nov

2014

Incontro di comitati, sindaci e tecnici. Ma mancava l’assessore. «Treni, il servizio è peggiorato»

QUARTO D’ALTINO – Sono rimasti con l’amaro in bocca i sindaci della tratta Venezia-Portogruaro che ieri mattina a palazzo Linetti, hanno incontrato i tecnici regionali per l’avvio del tavolo permanente sull’orario cadenzato. C’erano, tra gli altri, i rappresentanti dei comitati pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale, diversi amministratori locali tra cui i sindaci di Marcon, Andrea Follini e di Quarto, Silvia Conte. Una rappresentanza del comune di Venezia, e pure della Provincia. Mancava però la parte politica regionale, fortemente richiesta con una lettera al Governatore Zaia.

«Quello di Palazzo Linetti per noi», spiega il sindaco Conte, «è stato un dialogo un po’ monco, perché per quanto disponibili i tecnici, manca la decisione politica su priorità e risorse: questa Regione è l’unica a non aver stanziato risorse aggiuntive per il trasporto pubblico locale rispetto al fondo nazionale. Il servizio lungo la tratta è peggiorato, noi chiediamo risorse, qualche piccolo passo è stato fatto, ma non basta».

Prosegue: «Una nota positiva in termini di trasparenza, è averci fornito i dati sulle frequentazioni, anche se già emerge che non sono esaustivi. Abbiamo fatto nuovamente presente che non siamo d’accordo con l’interruzione delle corse nei periodi di vacanza scolastica».

«Infine come sindaci», conclude, «abbiamo richiesto lo stanziamento di fondi già in occasione del prossimo assestamento di bilancio. Forse a questa Regione però non interessano i pendolari ma solo le grandi opere».

«Vogliamo sapere quanto la Regione intende investire, già nell’assestamento di novembre, per i pendolari veneti», ha ribadito durante l’incontro l’assessore ai trasporti del Comune di San Donà Francesca Zottis, «staremo sotto all’assessore regionale per fare sì che gli incontri siano seguiti da un impegno fattivo».

«I problemi si concentrano nella fascia notturna e nei festivi», spiega Nicola Nucera del Comitato dei pendolari del Veneto Orientale, «è necessario il ripristino del treno notturno di mezzanotte e venti da Venezia a San Donà, e dei quattro treni tagliati che andavano da San Donà a Venezia delle prime ore del mattino».

Il Comitato rileva come la Regione non abbia fornito alcun dato sulla frequentazione di questi treni, in quanto di competenza statale.

«Il treno di mezzanotte e venti», aggiunge Nicola Nucera, «impiegava 35 minuti ed è stato sostituito da un autobus che fa Venezia – San Donà in un’ora e quaranta, un tempo impossibile. Secondo un nostro monitoraggio erano 60 gli utilizzatori mentre a usare l’autobus sono poco più della metà, segno che molti oggi prendono l’auto».

Nella tratta in partenza da San Donà, invece, il problema è al mattino presto. «I quattro treni della mattina, che partivano dalle 5,30 in poi sono stati sostituiti da un unico treno in partenza alle 6,42», conclude Nucera, «anche in questo caso molte persone hanno rinunciato per l’auto».

«L’assenza dell’assessore competente Elena Donazzan è giustificabile col fatto che ha ottenuto da pochi giorni la delega», ha precisato il consigliere regionale Pd Bruno Pigozzo, «ma d’ora in avanti sarà necessaria una presenza costante della giunta a questi tavoli dai quali sale la richiesta di arrivare rapidamente a decisioni concrete per risolvere i problemi».

Marta Artico

 

Gazzettino – Treni. Orario cadenzato, sindaci in Regione.

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31

ott

2014

TRASPORTI – Incontro con Trenitalia sui problemi della tratta Venezia-Portogruaro

Orario cadenzato, si torna a trattare. Riparte oggi a palazzo Linetti il tavolo tecnico sull’orario ferroviario con l’incontro tra Regione, Trenitalia e gli amministratori dei Comuni serviti dalla tratta Venezia-Portogruaro. A quasi un anno dall’avvio del nuovo sistema cadenzato, si torna quindi ad affrontare le «problematiche» segnalate giorno dopo giorno dai comitati dei pendolari. I sindaci chiederanno ancora una volta la pubblicazione dei dati sulle frequentazioni delle corse sulla tratta prima e dopo l’entrata in vigore del nuovo orario, porteranno l’elenco dei disservizi, con le cancellazioni e i ritardi e le proposte dei comitati, anche in vista della gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale per i prossimi anni.

Con molta probabilità chiederanno risposte sul problema dei «buchi» in alcuni orari, che non rendono realmente cadenzato il servizio, e sui tagli delle corse nei fine settimana e nei mesi estivi. «Siamo fiduciosi che l’incontro fissato in Regione – spiega la sindaca di Quarto d’Altino, Silvia Conte – possa dar luogo ad un confronto concreto tra tutte le parti interessate, affinché possano essere valutate possibili soluzioni alle problematiche del trasporto pubblico locale. Risulta ormai intollerabile il perdurare di disservizi nei collegamenti ferroviari quali guasti, soppressione di corse, ritardi o addirittura anticipi sull’orario, problemi vissuti quotidianamente da coloro che si avvalgono del trasporto pubblico per i loro spostamenti e che disincentivano altri ad abbandonare l’auto per orientarsi verso una tipologia di trasporto più sostenibile ma ancora troppo inefficiente. Vista la recente delega all’assessora Elena Donazzan della materia dei trasporti, programmazione dei trasporti, trasporto pubblico locale, navigazione interna e portuale, auspichiamo possa essere accolta la richiesta della presenza di un interlocutore politico al tavolo». Il Comune di Quarto presenterà anche i risultati di un’indagine sull’orario cadenzato condotta sul proprio territorio.

(m.fus.)

 

Trasporti

TRENI SOPPRESSI DISAGI AI PENDOLARI

Offrire un servizio a pagamento dovrebbe significare prendere un impegno, non solo perché si è pagati, ma anche perché una moltitudine di altre persone fanno riferimento – dietro pagamento di biglietto/abbonamento od eventuale multa per mancanza di biglietto – per organizzare i propri spostamenti, soprattutto per motivi di lavoro. Questa mattina (30 ottobre) mi reco alla stazione di Maerne per prendere il treno delle 9.08 diretto a Venezia SL, ma..treno soppresso. Come, anche oggi?! Pomeriggio dello stesso giorno, stazione di Venezia SL ore 16.56 treno per Bassano del Grappa soppresso. Ce l’hanno con me? Salgo sul primo treno disponibile per prendere la navetta delle 17.22 a Mestre: treno per Ferrara delle 16.48, poi annunciato in partenza con 15′ di ritardo. Alle 17.10 ancora immobile, senza alcuna spiegazione, sul binario. Addio navetta. Partenza direzione casa con treno per Castelfranco V.to alle 17.26, ossia un’ora dopo. Spero sia l’ultima volta che accade, poiché non è la prima. Gli inutili annunci sul divieto di aprire le porte in corsa, come se non fossero bloccate, si susseguono assieme ad altrettanto inutili annunci in cui Trenitalia si scusa per il disagio. Si scusa nel senso che si autoassolve?

Donatella Vechiet – Martellago

 

QUARTO D’ALTINO – È stato fissato domani alle 9.30 in Regione (palazzo Linetti), l’incontro dei sindaci della linea Mestre-Portogruaro, per discutere dei problemi legati all’orario cadenzato. La convocazione è stata spedita a tutti i primi cittadini, tra cui il sindaco di Quarto, Silvia Conte, che in queste settimane e mesi ha pressato il presidente regionale Luca Zaia, per poter discutere i problemi sollevati dai pendolari. All’incontro infatti saranno presenti i sindaci, che hanno esteso l’invito anche ad una rappresentanza dei pendolari. La speranza è che non sia solo un incontro tecnico, ma sia presente anche un interlocutore politico, data l’importanza della materia. «Abbiamo scritto alla Regione», dice il sindaco Conte, «proprio in questo senso e contiamo che partecipi l’assessore regionale Donazzan, visto che ha ricevuto da Zaia la delega ai Trasporti. Le osservazioni da noi avanzate finora sono fattibili, quello che è mancato è stata la volontà politica di metterle in atto, politica che deve farsi carico di priorità e scelte. Spero ci sia una forte discontinuità rispetto a quanto fatto finora dalla giunta Zaia con l’assessore Chisso, ma temo che il cambiamento sia rinviato a dopo le elezioni».

(m.a.)

 

Gli esperti dei pendolari elaborano nuove proposte: «Inattaccabili»

TRASPORTI «Corsa alle 6.20 per Treviso: così si salvano le coincidenze»

Insieme per chiedere a Trenitalia la corsa del mattino alle 6.20. Un treno che consentirebbe di arrivare a Treviso in tempo per le coincidenze verso Padova e Vicenza. I comitati dei pendolari della tratta ferroviaria Treviso-Portogruaro hanno deciso di unire le forze, per andare compatti al tavolo della Mobilità convocato per il 24 novembre. Presentando in tale occasione, direttamente a Trenitalia, le proposte. Calibrate tenendo conto del traffico-merci, delle coincidenze e dei costi. Fondamentale il fatto che le varie realtà che raggruppano i pendolari, dal gruppo spontaneo «Oderzo si Muove» al Comitato Pendolari collegato ai sindaci, si siano messe assieme per lavorare in modo univoco. «La proposta elaborata – spiega Andrea Princivalli, portavoce di Oderzo si Muove – si basa su quello che era stato deciso come orario unico in Regione durante l’incontro del 24 ottobre scorso. La mattina organizzare un orario ragionevole non è per nulla facile dato che la tratta è a binario unico. Nei pomeriggi il cadenzamento è più logico e razionale. I “nostri” esperti lo hanno controllato per capire se sia fattibile e sembrerebbe inattaccabile. Questi controlli non sono meri esercizi accademici, ma fatti per anticipare quelli che Trenitalia farebbe successivamente rischiando di scontentare nuovamente noi pendolari». C’è di peggio: se l’orario fosse ancor più negativo rispetto all’attuale, la tratta perderebbe altri viaggiatori. Dopo l’introduzione del cadenzamento, sono diminuiti di circa il 45%. «Per forza – ribatte Andrea Princivalli – l’orario è tale da rendere impossibile a studenti e lavoratori poter giungere in tempo a scuola e al lavoro. Per forza di cose la gente ha dovuto trovare altre soluzioni. Ora stiamo elaborando un orario condiviso da tutti per fare in modo che sia inattaccabile da Regione e soprattutto da Trenitalia. Perché se sottoporremo un orario con solo le richieste “di stomaco” Trenitalia poi lo potrà stravolgere per questioni tecniche e di mezzi e inoltre lo renderebbe attivo solo tra 3-4 mesi. I nostri “esperti” stanno lavorando giorno e notte per fare in modo che le richieste avanzate vengano accolte così come proposte e attuabili in tempi ragionevoli». Per non perdere altro tempo e altri viaggiatori.

 

Gazzettino – Treni, nuovo contratto anti-disagi

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30

ott

2014

Dopo l’ennesimo disservizio l’assessore Donazzan annuncia: «Accordo diretto con Rfi»

Per chi viaggia in treno ormai il disagio è ormai una costante: l’altro giorno il paradosso, sei treni soppressi nella fascia tra le 6 e le 11 causa improvvisa indisposizione del capotreno. Può capitare, e infatti è capitato, sulla linea Mestre-Noale lasciando centinaia di pendolari appiedati e infuriati.
«Questo non può essere il servizio di una regione importante come la nostra – ha commentato l’assessore regionale Elena Donazzan, fresca di delega ai Trasporti -. Lavoratori e studenti non possono essere sottoposti a simili odissee. Pretendono servizi efficienti e la Regione intende dare centralità a questo tema. Nel giro di una decina di giorni avremo la sottoscrizione di un accordo in grado di cambiare la qualità del servizio». In che modo? La Regione, che ora paga a Trenitalia 143 milioni l’anno per garantire il servizio ai 150mila viaggiatori che utilizzano giornalmente le linee venete, chiuderà un accordo diretto anche con Rfi, gestore dell’infrastruttura. Si dovrebbe così ovviare ai disservizi legati a problemi della rete (responsabili di circa il 45% dei ritardi sull’orario dei treni), mentre la qualità del servizio è al centro del protocollo cui sta lavorando la Regione. Le priorità? Orari, pulizia, puntualità (con un nuovo meccanismo di calcolo dei ritardi medi), composizione dei convogli per evitare il sovraffollamento.
Quanto accaduto l’altro giorno, infatti, non è un caso. La linea in questione è tra le più tartassate della regione e basta la malattia di un macchinista (non rimpiazzato), per mandare tutto in tilt. Trenitalia si difende dicendo di avere saputo all’ultimo momento dell’assenza e di non avere avuto modi di organizzare il turno sostitutivo. Ma sono disagi che il sistema non può più sopportare.
Da qui l’intervento a gamba tesa del neo assessore. Resta il nodo organizzazione del personale. «L’attuale sistema – dichiara Alessandro Piras, segretario di Cgil Filt Venezia – si basa su un equilibrio precario e basta poco perché le conseguenze, ad esempio della malattia di un macchinista, mandino in tilt un’intera linea. Criticità organizzative, peraltro, già presenti prima dell’entrata in vigore dell’orario cadenzato regionale da cui deriva lo stato di incertezza continua che si scarica sull’utente».
Da parte sua la Regione sta lavorando su due fronti: a un nuovo bando di gara per la gestione del servizio e per migliorare l’attuale orario cadenzato per venire incontro agli aggiustamenti richiesti da precise fasce d’utenza come i pendolari con turni serali.
Incontri sono già stati fatti con il comitato pendolari della Treviso-Portogruaro e altri seguiranno fino al 14 dicembre quando entrerà in vigore l’orario invernale.
«Il presidente Zaia ha dato disponibilità ad accontentare le richieste dove si può», conferma l’assessore Donazzan. Dove non si potrà, verrà potenziata l’intermodalità (pullman sostitutivi). «L’orario cadenzato però funziona – tengono a precisare in Regione -. Nonostante tutto, la puntualità media è aumentata mentre sono diminuite le soppressioni».

Nicoletta Canazza

 

LINEA BASSANO-MESTRE

L’ottobre nero dei pendolari tra corse soppresse e ritardi

BASSANO – Ottobre da incubo per i pendolari della Bassano-Venezia, i più penalizzati sono quelli che abitano a Salzano che non possono usufruire dei Regionali Veloci e non hanno nemmeno un adeguato collegamento Actv con Venezia. Molti di loro, in caso di soppressioni, hanno dovuto montare in auto e andare alla stazione di Marghera. Per sei volte sono state danneggiate le sbarre di un passaggio a livello noalese, a ciò si aggiunge anche un guasto agli impianti di sicurezza alla stazione di Maerne. Tutto in 4 settimane.

(g.pip)

 

AUTOSTRADA A4 – Terza corsia, slitta al 2031 il tratto S.Donà-Portogruaro

Autovie, causa mancanza di fondi, ha deciso il rinvio al 2031 della terza corsia dell’A4 nel tratto San Donà – Fossalta di Portogruaro. Ampliamento, invece, entro il 2022, per il tratto Fossalta-Palmanova.

Autovie a corto di fondi, slitta il tratto San Donà- Fossalta di Portogruaro

Rinviata al 2031 la realizzazione della terza corsia dell’A4 nel tratto San Donà – Fossalta di Portogruaro. Ampliamento, invece, prioritario, entro il 2022, per il tratto Fossalta di Portogruaro – Palmanova. L’A4 nel Veneto orientale è destinate a rimanere un collo di bottiglia per almeno altri tre lustri. Tempi biblici anche per le opere complementari idrauliche collegate, come il canale di scolo a Nord dell’infrastruttura che avrebbe dovuto ovviare ai periodici allagamenti dovuti dalla barriera costituita dalla massicciata autostradale. Sospesi sia lo spostamento del casello di San Stino che il nuovo casello di San Michele/Bibione, che pur situato in corrispondenza del tratto prioritario è considerata opera funzionale da realizzare in un secondo tempo.

L’amministratore delegato di Autovie, Maurizio Castagna, all’assemblea di bilancio di venerdì, ha dovuto prendere atto che i tempi duri continuano ed è quindi necessario posticipare al 2031 gli interventi «non prioritari». E questo nonostante per la prima volta dall’inizio della crisi il traffico sia aumentato in modo seppur lieve (0,5% quello leggero e + 1,6% quello pesante per un incremento complessivo di + 0,8%) e gli aumenti dei pedaggi, componente principale dei ricavi, abbiano fatti lievitare la cifra dell’esercizio, da luglio 2013 a giugno 2014, a 180 milioni di euro, con un incremento di 16 milioni e un utile netto di 21.1 milioni. Rispetto al Piano finanziario, già limato lo scorso giugno di 44 milioni di euro, il Governo ha chiesto ulteriori tagli, in considerazione anche che i futuri aumenti tariffari dei pedaggi, inizialmente previsti al ritmo del 6%, non potranno superare il valore dell’inflazione (previsto attorno all’1.5 %). È stato così necessario, ha spiegato Castagna, dividere l’intervento complessivo in due blocchi: quello prioritario, da realizzare entro il 31 dicembre 2022, e l’altro, tra cui quello che interessa il Veneto orientale, da realizzare tra il 1. luglio 2022 e il 30 giugno 2031. Per un costo totale dell’opera che sarà di 1.428 milioni, di cui 558 milioni già spesi, con un risparmio di 259 milioni rispetto al piano del 2009.

«Mi pare che Autovie – commenta e Lucio Leonardelli, ex vicepresidente della società – abbia impostato un piano realisticamente fattibile alla luce della situazione economica attuale e dei criteri che sono stati indicati dal governo. È da sperare che sul fronte Veneto ci sia un’opportuna verifica affinché vengano realizzate le opere previste».

Maurizio Marcon

 

Disagi e forti ritardi per i pendolari del mattino: soppressi il Venezia-Verona e il Venezia-Vicenza. Il 31 ottobre incontro in Regione per la Mestre-Portogruaro

Mattinata di disagi quella di ieri, per chi da Venezia doveva spostarsi per andare a lavorare a Mestre, Padova, Verona, Vicenza e viceversa. Nell’ora di punta, tra le 7 e le 9, quando la maggior parte dei pendolari si accalca sui convogli, due treni sono stati soppressi, con i conseguenti disagi e attese che hanno portato a ritardi al posto di lavoro. I due treni soppressi sono: il Venezia-Verona delle 7.12, che stando alle dichiarazioni ufficiali di Trenitalia è stato cancellato a Venezia per un malfunzionamento alle porte e il Vicenza-Venezia delle 7.02. Dopo la soppressione del treno delle 7.12, chi doveva andare a Padova ha atteso il treno regionale per Bologna,delle 7.42; mentre chi doveva andare oltre la città del Santo, ha aspettato l’arrivo del regionale per Verona. Il treno poi è andato in assistenza, dove è stato aggiustato. Altro treno cancellato invece, è il Venezia Vicenza che doveva arrivare nella città lagunare alle 7.48, soppresso ancora prima di partire alle 7.02 per problemi legati al personale, secondo fonte Trenitalia. «Un impiegato di turno si è ammalato e non c’è stato il tempo materiale per sostituirlo», è stato spiegato. Niente personale, niente treno insomma. Evidente che ciò ha causato ritardi a catena, specialmente perché i convogli nelle fasce di punta del mattino, sono sempre affollati. Diversa la versione di un pendolare che ieri mattina è partito con il treno delle 7.12 con le porte malfunzionanti. «Siamo saliti a Venezia direzione Padova», spiega, «il treno che a quell’ora non era molto affollato, non ha però fatto a tempo ad arrivare a Mestre che le porte si sono bloccate. Non funzionavano più, tanto che un controllore ha dovuto aprirle una ad una. Siamo rimasti senza poter uscire per un quarto d’ora e poi siamo riusciti a montare su un Intercity per non fare troppo tardi». Insomma, ennesimi disagi, sostengono i pendolari. Disguidi, malfunzionamenti, ritardi, soppressioni e pure personale che manca. Sul fronte della tratta Venezia-Trieste, la battaglia continua: è stato fissato per il 31 ottobre alle 9.30 in Regione e precisamente a palazzo Linetti, l’incontro dei sindaci della linea della Mestre-Portogruaro per discutere dei problemi legati all’orario cadenzato. La nota ufficiale di convocazione dell’incontro è stata spedita a tutti i primi cittadini, i quali sperano di incontrare il governatore Luca Zaia. Nel frattempo ieri il comitato pendolari del Veneto Orientale ha visto Francesco Piccolo, consigliere regionale del Gruppo misto. Piccolo ha annunciato un’interrogazione prima del 31 ottobre, giorno dell’incontro.

Marta Artico

 

Nuova Venezia – Orario cadenzato. Treni, summit in Regione.

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17

ott

2014

QUARTO D’ALTINO – È stato fissato per il 31 ottobre alle 9.30 a palazzo Linetti, in Regione, l’incontro dei sindaci della linea Venezia-Trieste e nello specifico della tratta Mestre-Portogruaro per discutere dei problemi legati all’orario cadenzato. La nota ufficiale di convocazione è stata spedita ai primi cittadini, tra cui il sindaco di Quarto, Silvia Conte, che in questi mesi ha pressato la Regione per poter discutere le istanze del territorio e dei cittadini e i problemi della tratta. Quarto in prima linea, dunque, assieme al comitato pendolari del Veneto Orientale. All’incontro saranno presenti i sindaci che potranno estendere l’invito anche a una rappresentanza dei pendolari. Nel frattempo mercoledì il sindaco di Marcon Andrea Follini e il consigliere delegato di Quarto Gianni Foffano si sono recati a Spinea, invitati dal sindaco Silvano Checchin, alla presenza anche del sindaco Alessandro Quaresimin di Salzano e dei comitati dei pendolari, per discutere dei problemi dei due Comuni, molto simili a quelli della tratta per Trieste. «L’intenzione», dice Andrea Follini, «è quella di fare fronte comune visto che i disagi sono comuni a tutti i pendolari delle linee che partono a raggiera da Venezia. Il 31 avremo l’incontro in Regione: speriamo partecipi anche Zaia, serve infatti un interlocutore politico».

(m.a.)

 

QUARTO D’ALTINO – La richiesta dei sindaci della tratta Venezia-Portogruaro è stata accolta e il tavolo di confronto sull’orario cadenzato può ripartire.
Dopo la lettera inviata dai Comuni al presidente della Regione Luca Zaia, è arrivata la convocazione per il 31 ottobre. Si parlerà delle «problematiche» dell’orario cadenzato, che il 15 dicembre compie un anno e che non piace ai comitati dei pendolari. I sindaci chiederanno ancora una volta la pubblicazione dei dati sulle frequentazioni delle corse sulla tratta «prima» e «dopo» l’entrata in vigore del nuovo orario, porteranno l’elenco dei disservizi, con le cancellazioni e i ritardi, elencati puntualmente dai pendolari.
Con molta probabilità chiederanno risposte sul problema dei «buchi» in alcuni orari, che non rendono realmente cadenzato il servizio, e sui tagli delle corse nei fine settimana e nei mesi estivi. Il Comune di Quarto presenterà anche i risultati dell’indagine condotta sul proprio territorio, dalla quale risulterebbe che più della metà degli intervistati ritiene che con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato il trasporto pubblico locale sia peggiorato. In Regione quindi, il 31 ottobre, saranno attesi i sindaci di Quarto d’Altino, Marcon, Roncade, Casale Sul Sile, Meolo, San Donà di Piave, San Stino di Livenza, Portogruaro e Fossalta di Portogruaro.

(m.fus.)

 

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