Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

altra_economia

Comunicato Stampa Opzione Zero 14-07-2016

Orte-Mestre: progetto insostenibile anche dal punto di vista tecnico. I Sindaci rispettino il mandato.

Sembra assurdo dover tornare a parlare di autostrada Orte-Mestre, soprattutto dopo il grave disastro ferroviario di due giorni fa in Puglia. Un disastro che dimostra per l’ennesima volta come la politica delle “grandi opere”, spesso inutili e insensate, abbia disastrato il Paese assorbendo miliardi e miliardi di euro che invece dovevano essere spesi per interventi di manutenzione, riqualificazione e messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti. Se sulle ferrovie regionali si muore perché non si fanno investimenti sui dispositivi di sicurezza mentre si buttano 20 miliardi di euro per il tunnel di base della TAV in Val di Susa; qui da noi si continua a morire perché da decenni non si è voluti intervenire su una delle strade più pericolose d’Italia per giustificare la necessità dell’ennesima autostrada a debito.

Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici domani dovrà esprimere un parere decisivo per l’iter della Orte-Mestre: da quanto si apprende emerge in modo chiaro come anche i tecnici del Ministero si siano resi conto dell’insostenibilità di questo progetto. E non si tratta solo di insostenibilità ambientale ma anche tecnica ed economica; numerose infatti le osservazioni critiche presenti nel documento in discussione: dalla scarsità dei rilievi geologici e idrogeologici, alla mancanza di un’adeguata progettazione preliminare per tratti importanti come il tunnel sotto il Brenta, alla mancanza di uno studio di fattibilità, alle analisi dei flussi di traffico e di trasporto delle merci datati e inadeguati; anche la stima dei prezzi e la sostenibilità economica vengono messi in discussione.

Tutte questioni già sollevate in tante sedi da vari comitati e associazioni che come Opzione Zero aderiscono alla rete Nazionale Stop Orte-Mestre, ma rimaste troppo a lungo inascoltate.

Il fatto che questi rilievi ora emergano da documenti ufficiali del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici fa ben sperare, peccato però che non sia ancora stata scritta in modo chiaro quella che è la conclusione più logica, e cioè che questo progetto deve essere ritirato definitivamente.

In questo senso, il ruolo dei Sindaci alla riunione di domani è importantissimo, visto e considerato che oltre tutto il nuovo Codice degli Appalti, abolendo la Legge Obiettivo, torna a dare alle amministraioni locali un ruolo non secondario.

Ed è proprio ai Sindaci della Riviera del Brenta che si rivolge il Comitato Opzione Zero, rammentando loro come i Consigli Comunali di Mira, Dolo, Mirano, Camponogara e anche Pianiga abbiano approvato a stragrande maggioranza nel 2014 degli ordini del giorno con i quali si richiede al Governo la cancellazione della nuova autostrada e la messa in sicurezza immediata della Romea.

Un mandato espresso in modo forte e inequivocabile che non lascia spazio ad ambiguità e tentennamenti che in questo momento sarebbero deleteri e ingiustificabili; Opzione Zero è vigile e pronto a inchiodare alle proprie responsabilità i voltagabbana di turno.

 

L’asta e’ aperta

(Dopo la mancata partenza annunciata per il 6 gennaio a causa di motivi tecnico-burocratici di cui ci scusiamo, al via l’asta)

Fino a domenica 24 gennaio in vendita all’asta il meraviglioso tandem di Paolini & Co. (Balasso, Bertelli)

http://www.ebay.it/rpp/beneficenza/aste/opzione-zero/

Come per i fondi raccolti dallo spettacolo anche il ricavato del tandem andrà alle famiglie colpite dal tornado in Riviera del Brenta l’8 luglio 2015.

Marco Paolini racconta così quel tandem speciale. “Siamo partiti con due biciclette diretti a Mira per lo
spettacolo. Balasso è partito da Rovigo, io da Belluno e siamo arrivati insieme. Io avevo più km, ma Balasso sostiene che da Rovigo è tutta salita e guardando l’atlante si capisce che ha ragione, perché Rovigo è sotto. A Mira siamo arrivati insieme e abbiam fatto la volata, lui con la bici da corsa bianca, io con la mia nera, e c’è stata una caduta. Noi non ci siamo fatti tanto male, ma le bici sì. Le abbiamo portate dal meccanico Roberto Abbiati, che come attore è bravo, come scenografo pure, ma non è un vero meccanico di biciclette. Di due bici rotte ne ha fatto un tandem, di ruote buone ne erano rimaste solo due. Lo abbiamo dipinto insieme io e lui, e lo abbiamo anche firmato. Balasso che non dipinge, ha firmato coi denti il copertone davanti dove adesso c’è un buco… Il tandem era posteggiato sotto al palco/carro il pomeriggio dello spettacolo, avremmo dovuto usarlo durante il duetto improvvisato, ma poi il duetto ha preso una piega storta e ci abbiamo rinunciato. Avremmo dovuto metterlo all’asta a fine spettacolo, ma stava diventando buio e non volevamo rallentare il pubblico che tornava a casa. Allora il tandem lo offriamo adesso, al miglior offerente, in ricordo di quel giorno e di quell’umanità che ci ha fatto sentire tutti insieme, cittadini”.

Per vedere o rivedere lo spettacolo: www.youtube.com/user/adomandarispondeit

Per donazioni o rendicontazione del ricavato: www.opzionezero.org/rdb8715

 

La visione del video è gratuita, ma è suggerita un’offerta:

Iban     IT64L0359901899050188525842 – causale “Donazione per i colpiti dal tornado”.

 

RAI TGR – Passante di Mestre: gli utili della CAV

Posted by Opzione Zero in Filmati, Rassegna stampa | 0 Comments

27

dic

2015

E INTANTO IL RACCORDO FERRARA – RAVENNA ASPETTA DA ALMENO 35 ANNI DI ESSERE COMPLETATO

L’A13 è l’alternativa alla romea per raggiungere Ravenna dall’innesto del Passante (Roncoduro, Dolo). Basterebbe completare la variante alla Statale Adriatica 16 (superstrada di cui si parla da almeno 35 anni). In rosso i tratti da realizzare.

CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA

alternativa_romea

Comunicato stampa Opzione Zero 09 ottobre 2015

Le ultime dichiarazioni del ministro Del Rio sembrano andare verso l’archiviazione della Orte-Mestre, ma il rischio di una nuova autostrada tra Ravenna e Mestre è tutt’altro che scongiurato.

Le organizzazioni Emiliane e Venete della Rete Stop Or-Me sono infatti preoccupate per le dichiarazioni dell’assessore regionale ai trasporti dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini apparse oggi sul Resto del Carlino.

Nell’intervista Donini parla della realizzazione di una nuova arteria tra Ravenna e Mezzogoro attraverso le Valli del Mezzano: un tracciato di circa 76 km del costo variabile tra 270 e 500 milioni di euro (a seconda del numero di corsie, due o quattro) che andrebbe a ricalcare quello già individuato con la Orte-Mestre.

Secondo Opzione Zero questa proposta non ha alcun senso, e si spiega solo con un completamento a nord fino al Passante di Mestre, praticamente il vecchio progetto di “Nuova Romea” proposto nel 2003 della cordata Emiliano-Veneta, di cui facevano parte varie imprese coinvolte nello scandalo MOSE come Mantovani Spa, Adria Infrastrutture, e il Consorzio Cooperative Costruzioni.

“Ci aspettiamo da un momento all’altro che la Giunta Zaia se ne esca con l’idea di collegare questa nuova tratta con la Nogara Mare e con il Passante – dichiarano dal Comitato – una prospettiva che ci farebbe tornare indietro al punto di partenza con la realizzazione di uno dei segmenti più devastanti del progetto Orte-Mestre, e una Romea abbandonata al degrado”.

L’idea dell’assessore Donini appare ulteriormente paradossale se si considera che proprio la Regione Emilia Romagna e ANAS sembrano finalmente interessati a completare la variante alla Statale Adriatica SS 16 che collega Ravenna all’autostrada A-13 nei pressi di Ferrara. Questa nuova superstrada, di cui si parla da almeno 35 anni, è già stata finanziata e realizzata per buona parte del suo tracciato; basterebbero solo 100 milioni di euro per realizzare i collegamenti Ravenna-Alfonsine e Alfonsine-Argenta, ultimando così un’opera fondamentale per alleggerire la Romea dal traffico pesante.

Come si sa uno dei problemi più grossi della Romea non tanto il volume di traffico, ma la grande quantità di camion che la percorrono (almeno il 35% dei 18.000 veicoli medi giornalieri). La maggior parte dei TIR sono diretti o provengono dall’est europeo e usano la statale per non pagare i pedaggi autostradali. Ma introducendo una “vignetta” o in alternativa degli incentivi si potrebbe facilmente dirottare questi mezzi sulla A-13 proprio attraverso il raccordo Ferrara-Ravenna.

Per quanto riguarda il nodo di Chioggia invece, le risposte giuste sono quelle proposte dal comitato locale e cioè il collegamento ferroviario con Padova e Mestre, e il completamento della strada Arzeron.

“Queste soluzioni noi le proponiamo da più di 10 anni ma sono sempre cadute nel vuoto -dichiarano da Opzione Zero -ora qualche spiraglio sembra aprirsi, tanto che il Tg2 dedicherà un intero servizio a questo tema nell’edizione delle 20.30 in onda martedì 13 ottobre. Ma per sconfiggere definitivamente lo spettro dell’autostrada è necessario costringere ANAS a riqualificare la statale con investimenti concreti. Le amministrazioni locali della Riviera del Brenta possono e devono agire in modo più insistente e convinto prima che sia troppo tardi”.

Pubblichiamo il servizio realizzato da Alessia Zampieri il giorno dello spettacolo con intervista agli artisti.

Lettera aperta di Eleonora

Posted by Opzione Zero in Comunicati Stampa, Rassegna stampa | 0 Comments

5

ott

2015

Pubblichiamo con piacere la lettera aperta di Eleonora.

Sabato 26 settembre scorso, come tante, tante altre persone sono andata a vedere lo spettacolo di Bertelli, Balasso e Paolini organizzato dai tre artisti, in collaborazione con il Comitato Opzione Zero e Jole Film, per raccogliere fondi da destinare alle vittime del tornado dello scorso 8 luglio.

Lo spettacolo è stato organizzato in via Seriola a Dolo, definita dallo stesso Paolini “La strada più stretta della Pianura Padana”: una location insolita ma significativa perchè la via passa in mezzo ai campi dietro la fornace dove il fortunale ha fatto innumerevoli danni.
Ed io, i miei amici e la mia sedia a rotelle color ciclamino eravamo lì, assieme a tutti gli altri: ragazzi, ragazze, uomini, donne, bambini, bambine, cani, cimici (mamma mia, quanti cimici!). Alle 17.15 eravamo tutti lì, come formiche. E perchè anch’io, così come altri che non avevano la sedia a rotelle elettrica siamo riusciti ad andare? Per l’ORGANIZZAZIONE. Il Comitato Opzione Zero e la Jole Film si erano organizzati per permettere anche a disabili, donne incinta ed anziani di accedere il più comodamente possibile alle zone rurali in cui a breve si sarebbe tenuto lo spettacolo. Almeno due volontari pronti ad aiutarti ad ogni difficoltà, indipendentemente dal fatto che tu fossi accompagnato. Addirittura c’era una zona ristoro. Addirittura avevano recintato fossati secchi e messo tavole per poterli attraversare, con tanto di paratie laterali per non cadere.

Immagino che questa organizzazione abbia comportato dedizione, ampie vedute, cura per i dettagli, sensibilità e buona volontà. Ma l’organizzazione ce l’ha fatta.
Credo che le persone che si sono adoperate per la buona riuscita dell’evento abbiano avuto soddisfazione. Io me lo auguro vivamente, soprattutto per contraccambiare la serenità che, una volta ogni tanto, ho provato nel partecipare ad un evento pubblico senza diventare matta per conciliare la mia voglia di vivere e partecipare alla vita sociale con i limiti imposti dalle barriere architettoniche ma più spesso da dimenticanza, faciloneria e menefreghismo.

Per una persona come me, in carrozzina, andare a La Biennale di Venezia, soprattutto nella zona dei Giardini è quasi un viaggio della speranza.
La mia patologia m’impone una carrozzina semplice, non a telaio rigido come quella di Zanardi oppure l’uso di un deambulatore.
Ma quanto matta divento con la ghiaia tra i vari padiglioni? Se in tre o quattro amici non si coordinano per trascinarmi dove le ruote della carrozzina affondano nei punti di ghiaia più profonda (zona fronte padiglione USA, Giappone, Gran Bretagna, ad esempio) io La Mostra INTERNAZIONALE d’Architettura non la vedo. Così come non vedo i padiglioni dell’Egitto o dell’Olanda (sempre ad esempio) l’anno successivo quando fanno La Mostra INTERNAZIONALE d’Arte.
Spesso, richiedendo la pedana per entrare nel padiglione della Spagna (sempre più ad esempio), ti sbolognano dicendo che devi aspettare perchè è momentaneamente in uso in un altro punto de La Mostra INTERNAZIONALE d’Arte.

Io non credo di avere qualcosa da insegnare alle persone, ma i fatti dimostrano che il Comitato Opzione Zero e la Jole Film hanno qualcosa da insegnare in merito ad accessibilità, sensibilità ed organizzazione a Baratta, all’organizzazione de La Biennale e forse qualcosina anche a Brugnaro, dal momento che si è recentemente unito al club delle teste pensanti della venezianità. La disponibilità economica di cui dispone La Biennale sono sicura gli permetterà di fare grandi cose.

Un sasso lo aveva già tirato Bertolucci qualche anno fa, qualcuno lo raccoglie?

E. S. Nalesso

 

Comunicato stampa Opzione Zero 28 settembre 2015

52.155,22 euro la somma totale delle donazioni raccolte in favore delle vittime del tornado durante l’evento con gli artisti Marco Paolini, Natalino Balasso e Gualtiero Bertelli sabato scorso nei campi di via Seriola. Massiccia la partecipazione, che nonostante il tempo incerto, ha visto l’affluenza di almeno 5000 persone, tantissime in bicicletta o a piedi, provenienti dalla Riviera del Brenta, oltre che da altre province e regioni.

Grande soddisfazione esprime il comitato Opzione Zero, che insieme ai gruppi La Fornace e Mira On Air Festival, ha supportato l’organizzazione dello spettacolo: “Questo risultato è stato possibile prima di tutto grazie all’intuizione e alla straordinaria disponibilità degli artisti Marco Paolini, Natalino Balasso e Gualtiero Bertelli. Un ringraziamento speciale va poi a tutte le volontarie e i volontari che hanno lavorato duramente prima, durante e dopo lo spettacolo; e infine anche alle tante ditte, agli enti e alle associazioni che hanno voluto in forme diverse sponsorizzare l’iniziativa”.

Come indicato dal palco da Marco Paolini, i soldi sono stati raccolti al termine della manifestazione in modo differenziato, lasciando cioè a ciascuno la responsabilità di scegliere a quale via o zona far pervenire la propria donazione. Nel dettaglio il risultato è stato il seguente:

– per il Comune di Dolo: 5.026 euro per via Ettore Tito, 4317,47 euro per via Carrezioi, 4163,5 euro per via Seriola, 4147,92 per via Melloni, 2392,78 euro per la località Cesare Musatti, 2567,72 euro per via Martiri della Libertà, 1929,12 euro per via Galvani, 1770,5 euro per altre zone in Comune di Dolo, 2580,40 euro per via Fratelli Bandiera

– per il Comune di Mira: 2480,46 euro per via Brenta Bassa, 919,1 euro per via Agnesi, 1656,87 euro per altre zone di Mira;

– per il comune di Pianiga: 3511,97 euro per la zona di Cazzago

Infine, molte persone hanno scelto di delegare Paolini, Balasso e Bertelli su come meglio destinare le sottoscrizioni, rispettivamente: 7299,89 , 5318,26 e 2073,23 euro.

Nel rispetto della modalità di raccolta delle offerte, e come già annunciato, tutte le donazioni saranno distribuite nel più breve tempo possibile, con piena trasparenza e in modo diretto alle famiglie più disagiate, senza cioè ulteriori passaggi attraverso associazioni o enti pubblici.

Unica nota stonata le dichiarazioni rilasciate dalle amministrazioni di Dolo e Mira sulla gestione dei soldi raccolti dalle associazioni e sulla necessità di versare tutti i fondi nei conti correnti dedicati dai tre Comuni di Dolo. Sul punto interviene Mattia Donadel, presidente di Opzione Zero:

“Come comitato troviamo quanto meno inopportune queste dichiarazioni rilasciate a ridosso di un evento di questa portata, evento tra l’altro patrocinato dai medesimi Comuni. Noi siamo stati fin da subito chiari con i Sindaci sul fatto di non accettare altre mediazioni per la distribuzione dei fondi raccolti dalla nostra organizzazione, al contempo ci siamo impegnati a rendicontare il tutto in modo trasparente. Del resto questo è quello che ci è stato chiesto dagli autori dello spettacolo, oltre che da tante persone. Il problema non sta nella mancanza di fiducia verso le amministrazioni comunali, quanto piuttosto nel fatto che ci sono difficoltà evidenti e oggettive nella erogazione delle somme raccolte nei conti correnti pubblici. Di fatto i pochi aiuti economici o materiali ricevuti dalle vittime del tornado, fino ad ora sono arrivati proprio da associazioni e gruppi spontanei, non certo dal Governo, né dalla Regione e nemmeno dai Comuni. Quindi prima di aprire inutili polemiche forse sarebbe il caso che ciascuno riflettesse sulle proprie responsabilità”.

Sabato 26 settembre dalle 17.15 un evento speciale su un palco costruito nei campi,

accanto alle macerie. Tutto il ricavato alle famiglie colpite dalla tromba d’aria

TORNADO RIVIERA DEL BRENTA: BALASSO, BERTELLI E PAOLINI ASSIEME PER NON DIMENTICARE

Ingresso libero con offerta obbligatoria.

In caso di maltempo l’evento viene spostato al 27 settembre

Sono passati più di due mesi da quell’8 luglio 2015. Il TORNADO ha spazzato via in pochi minuti case, auto, serre, fabbriche, campi. Ha spezzato vite e famiglie.

I riflettori della cronaca si sono spenti, la solidarietà c’è stata, ma per chi ha subito gravi danni è importante adesso non cadere nella solitudine. Per riportare l’attenzione sul dramma di un territorio e delle famiglie colpiti dal tornado, sabato 26 settembre dalle 17.15 NATALINO BALASSO, GUALTIERO BERTELLI e MARCO PAOLINI salgono su un palco costruito nei campi, accanto alle macerie. Non portano in scena uno spettacolo, ma con “Riviera del Brenta, 8 luglio 2015” cercano di raccontare quello che è accaduto e quello che sta accadendo dopo.

Raccontare per non dimenticare, per continuare a stringere forte il cerchio della solidarietà in una comunità che si è scoperta unita, forte, solida di fronte al disastro. “Non serve solo a loro, ai colpiti – sottolineano i tre artisti presentando l’evento – serve a tutti noi dimostrare di sentirci parte di un territorio non perché residenti, ma perché abitanti, vicini di casa, concittadini. Serve a ciascuno per comprendere quanto possano essere fragili le nostre sicurezze di fronte a eventi estremi e di quanto sia indispensabile prenderci cura l’uno dell’altro e del territorio che abitiamo”.

Ci sono state altre iniziative, tutte lodevoli. Questa non vale più delle altre, ma farla a questa distanza di tempo serve a rinnovare l’impegno reciproco, a non lasciare indietro nessuno e allargare lo sguardo”.

Riviera del Brenta, 8 luglio 2015 è dunque un pomeriggio insieme nei campi di Via Seriola – tra Dolo e Mira (Ve) – per parlare, ascoltare, suonare in compagnia.

Gli artisti hanno rinunciato al cachet e un nutrito gruppo di supporter pubblici e privati ha dedicato gratuitamente tempo, energia, risorse per rendere possibile l’evento con il minimo della spesa. L’ingresso è libero con offerta obbligatoria, il ricavato servirà a sostenere le famiglie colpite dalla terribile tromba d’aria che si è abbattuta sulla Riviera del Brenta. I fondi raccolti saranno gestiti dal Comitato Opzione Zero che si impegna a coordinarne l’utilizzo secondo le richieste e le necessità.

SI CONSIGLIA DI RAGGIUNGERE L’EVENTO IN BICI (accesso preferenziale da Via E. Tito nei pressi della Fornace)

IN CASO DI MALTEMPO L’EVENTO VIENE SPOSTATO AL 27/09

TUTTE LE INFO > www.opzionezero.org/rdb8715/
tel. 338.1678008 – 393.9795570 – 349.8711926

 

 

DOMENICA 13 SETTEMBRE

ORE 10.00 RITROVO PIAZZA IX MARTIRI (PIAZZA DEL MUNICIPIO) MIRA

ORE 10.30 PARTENZA IN BICI

ORE 11.30 RITORNO E  INTERVENTO IN PIAZZA IX MARTIRI

ORE 12.30 RISTORO IN RIVA DI FRONTE LA FORNACE DI VIA E.TITO 24 – DOLO

 

Noi forze sociali e politiche della Riviera del Brenta, che ancora crediamo nella solidarietà e nell’accoglienza come valori che demarcano il confine tra civiltà e barbarie, rispondiamo con una biciclettata festosa e colorata: “Uniti nella solidarietà – Benvenuti in Riviera”.

La storia dovrebbe essere scritta con la vita delle persone non con la tragedia di un tornado o con le morti nei viaggi della speranza. La Lega non manca invece occasione per attribuire ai migranti le cause di tutti i mali della società, incentivando una guerra fratricida fra chi ha poco e chi non ha niente. E il tentativo di mettere in contrapposizione le vittime del tornado con i richiedenti asilo suona ancora più perverso, perché, strumentalizzando le tragedie umane degli uni e degli altri, si vogliono nascondere o scaricare le responsabilità di chi dovrebbe dare risposte concrete e tempestive a queste emergenze.

Le problematiche dovute alla incapacità di garantire un’accoglienza degna ed una reale integrazione alle persone che fuggono dalla miseria e dalla guerra, non hanno nulla a che vedere con i ritardi e le mancanze del post tornado.

Siamo certi che nei bilanci pubblici le risorse per fare fronte agli oltre 100 milioni di danni subiti in  Riviera ci siano e che sia compito della politica e delle istituzioni garantire gli interessi di tutta la collettività e il pieno rispetto dei suoi diritti.

La Riviera del Brenta non ha bisogno di “guerre tra poveri”; piuttosto, forse ha bisogno di imparare qualcosa proprio dai più poveri, da quelle persone che, consapevoli di cosa significa perdere tutto, non hanno esitato un minuto a prendere la pala in mano per aiutare chi ha avuto la casa distrutta dalla furia del vento.

Si tratti di cambiamenti climatici o di migrazioni di interi popoli, stiamo attraversando trasformazioni globali epocali; di fronte a questi cambiamenti è necessario attivarsi in prima persona scegliendo da quale parte stare. Siamo consapevoli che soluzioni semplici a questi problemi non esistono; ma certamente le guerre, le persecuzioni, i disastri naturali, le tragedie, le difficoltà del vivere non ci devono dividere ma rendere più uniti e forti, poiché solo uno spirito di solidarietà senza nome e senza barriere può salvarci, può salvare l’Umanità.

Per scendere in piazza e dare una risposta di civiltà abbiamo scelto non a caso la bicicletta, un mezzo ecologico, lento ma non troppo, che consente di incontrare, conoscere e scambiare, che richiede equilibrio e responsabilità.

Domenica 13 settembre, proprio in occasione della festa di Riviera Fiorita, inforchiamo le nostre biciclette per accogliere i nuovi profughi in arrivo nel nostro territorio, ma anche per chiedere con forza:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. Istituzione un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

Inoltre, proprio a partire da quanto successo lo scorso 8 luglio, e in vista della conferenza internazionale sul Clima in programma il prossimo dicembre a Parigi, lanciamo dalla Riviera del Brenta un appello al Governo italiano e ai Governi degli altri Paesi affinché abbiano finalmente il coraggio di adottare misure drastiche e immediate per fermare il surriscaldamento globale, la minaccia più grave alla sopravvivenza su questo Pianeta.

L’appuntamento per tutti è domenica 13 settembre alle ore 10.00 in Piazza IX Martiri a Mira.

Si proseguirà in bici verso le zone colpite dal tornado per poi tornare al presidio di Mira.

Si invita alla massima partecipazione.

 

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui