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La protesta contro Veneto City

 

Una ventina di militanti del comitato «Opzione Zero» hanno messo in scena la protesta nel giardino davanti al municipio di Dolo, dove è stato depositato il progetto

DOLO. Si sono presentati indossando una tuta bianca e una mascherina sul viso, i militanti del comitato “Opzione Zero” che questa mattina verso le 12 hanno inscenato una protesta in stile “flash mob” contro il progetto di Veneto City depositato nei comuni di Dolo e Pianiga.

Nel giardino antistante il municipio di Dolo è stato issato uno striscione con la scritta «No Veneto City. Tutto fumo niente arrosto» e sono stati accesi dei fumogeni che hanno creato una lieve nebbia in centro a Dolo. Contemporaneamente, sia a Dolo che al mercato di Pianiga, sono stati distribuiti dei volantino che spiegavano i motivi della protesta.

Presentati i progetti dei proponenti. Sono stati protocollati al Comune di Dolo i documenti del «Progetto Quadro», il Piano Urbanistico Attuativo relativo al 1° e al 2° Stralcio di Fase 1 del progetto «Veneto City» e il Progetto Definitivo delle Opere Infrastrutturali. I proponenti avevano a disposizione per il deposito della documentazione diciotto mesi dalla pubblicazione del Decreto nel Bur. Dunque: come stabilito e reso pubblico fin dall’approvazione dell’accordo di programma, i proponenti potevano presentare gli atti all’Ufficio Protocollo in qualunque giorno feriale entro il 17 luglio 2013. La documentazione è composta complessivamente di 502 tavole: 76 elaborati per i PUA, 35 elaborati per il Progetto Quadro e 391 elaborati per il progetto definitivo. Ora l’amministrazione dovrà valutare i contenuti del progetto.

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Una ventina di attivisti di Opzione Zero hanno manifestato contro il “Polo del terziario avanzato” definito come “fumoso e mostruoso”

Sono stati protocollati lunedì, presso il Comune di Dolo, il “Progetto Quadro”, il Piano Urbanistico Attuativo relativo al primo e al secondo stralcio di Fase 1 del progetto “Veneto City” e il progetto definitivo delle opere infrastrutturali, così come previsto dall’accordo di programma sottoscritto il 30 dicembre 2011 e approvato con decreto del presidente della Giunta regionale del Veneto. La documentazione consta complessivamente di 502 tavole: 76 elaborati per i Pua, 35 elaborati per il Progetto Quadro e 391 elaborati per il progetto definitivo. Nei tempi tecnici di legge l’amministrazione valuterà con la massima attenzione i contenuti dell’iniziativa, come d’abitudine avviene per ogni progetto.

LE PROTESTE – Martedì, invece, non si è fatta attendere l’azione di risposta del Comitato Opzione Zero. Il blitz è scattato alle 12 in punto quando circa 20 attivisti del comitato vestiti con tute bianche e mascherine antismog si sono presentati davanti al municipio di Dolo, hanno esposto un grande striscione con scritto “Veneto City: tutto fumo, niente arrosto” e hanno acceso numerosi fumogeni. Contemporaneamente al mercato di Pianiga venivano distribuiti volantini informativi. “Tanto fumo – spiegano in una nota i membri del comitato – per dire che tutta l’operazione Veneto City puzza di bruciato e non poco visto che tra i soci di maggioranza della Veneto City Spa c’è anche la Mantovani Spa, sulla quale, dopo l’arresto e le confessioni dell’ex ad Piergiorgio Baita, aleggiano pesanti sospetti per le modalità con le quali si è aggiudicata la maggior parte degli appalti sulle grandi opere e i grandi progetti in Veneto. Fumoso – prosegue la lettera – risulta poi il progetto che, sebbene la presentazione dei Pua cominci a delinearlo nella sua mostruosità, rimane tutt’ora sulla carta senza che siano noti né il contenuto né gli investitori. Ma soprattutto tanto fumo sarà quello che si respireranno i cittadini della Riviera del Brenta a causa dello smog provocato dagli oltre 70.000 veicoli in più al giorno che circoleranno nella zona attratti dal nuovo ‘Polo del terziario avanzato’. Per Opzione Zero quella di martedì è soltanto la prima di numerose azioni che vedranno impegnato il comitato nei prossimi mesi per sensibilizzare la popolazione e soprattutto per contrastare il progetto. Un modo – concludono gli attivisti – per dire che la presentazione dei Pua non significa in alcun modo che la partita sia chiusa e che Veneto City si può ancora bloccare”.

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DOLO – Un presidio per dire no a «Veneto City». È quello organizzato per oggi da parte di Opzione Zero. La manifestazione è finalizzata alla protesta in occasione dell’imminente presentazione del primo PUA del progetto Veneto City. L’appuntamento dato dal comitato a quanti volessero prenderne parte al presidio di protesta è per oggi, alle ore 11.30, nell’area antistante il municipio di Dolo. (gdc)

 

DOLO E PIANIGA

DOLO – Giornata fondamentale ieri per il progetto di Veneto City. Dopo la presentazione avvenuta venti giorni fa, i proponenti hanno depositato ieri mattina nei Comuni di Dolo e di Pianiga i Pua (piani urbanistici attuativi) la cui scadenza di consegna era fissata per il 17 luglio dall’accordo di programma. Imponente il materiale consegnato ai due uffici comunali: 502 tavole di cui 76 elaborati che riguardano il Pua del 1º e del 2º stralcio della prima fase, 35 tavole che riguardano il progetto quadro, 391 elaboratori che riguardano il progetto definitivo delle opere infrastrutturali. Ora inizierà l’iter di analisi e approvazione da parte dei comuni di Dolo e Pianiga che dovranno ottenere i pareri di vari enti o aziende tra cui Soprintendenza dei Beni Architettonici, Soprintendenza dei Beni Artistici, Rete Ferrovie Italiane, Genio Civile Regionale, Consorzi di bonifica, Autostrada, Arpav, Provincia di Venezia e Regione per le strade di competenza, Enel, Veritas e Telecom. Una volta ottenuti i pareri, i Comuni potranno approvare i Pua. Parallelamente a questo iter, saranno presentati anche i progetti delle opere di urbanizzazione per le approvazioni. Una volta ottenuti i permessi per costruire le opere di urbanizzazione e per la costruzione degli edifici, inizieranno i cantieri che potrebbero partire entro la fine del 2014. Nel frattempo questa mattina alle 11.30 si svolgeranno due presidi di protesta promossi dal comitato “Opzione Zero” davanti ai municipi di Dolo e Pianiga. In entrambi i luoghi saranno distribuiti volantini mentre a Dolo è previsto anche un sit-it.

Giacomo Piran

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ALL’OSTERIA DI MARANO

All’Ostaria ai Kankari a Marano di Mira quattro serate dedicate alla lotta alla mafia. Ha per titolo “L’EnnesiMA FIAba” la maratona musicale e culturale che inizia stasera alle 21 e finirà lunedì 8 luglio all’interno dell’osteria di via Fossa Donne, che avrà per protagonisti “Affari Puliti” di Campolongo Maggiore con il duo comico trevigiano Dò Storieski. Domani saranno ospiti Libera e Coop Macramè insieme all'”Osteria dei Pensieri”, mentre domenica dalle 18.30 si svolgerà un aperitivo-reading poetico letterario “Lotta alla mafia” che proseguirà alle 21.30 con l’accompagnamento di Alberto Ziliotto che presenterà il suo nuovo cd. Chiudono la maratona Opzione Zero e Claudio Calia che presenterà i suoi fumetti che parlano di Porto Marghera e di Tav editi da Casa Editrice Beccogiallo. (l.gia.)

 

Da Venerdì 5 a Lunedì 8 Luglio – Ostaria Dai Kankari – Via Fossa Donne, 93, Marano di Mira

“L’ennesiMA FIAba”

Quattro giorni per la legalità in collaborazione con

LIBERA della Riviera del Brenta e del Miranese – AUSER PEPPINO IMPASTATO – OPZIONE ZERO – AFFARI PULITI – COOP. MACRAMÈ

Informazione, presentazione dei progetti e musica dal vivo

 

Venerdì 5 Luglio

DO’ STORIESKI – Il duo comico trevigiano torna sul nostro palco per presentare il nuovo album
Interviene AFFARI PULITI – Progetto di Campolongo Maggiore

Sabato 6 Luglio

OSTERIA DEI PENSIERI
Più di una band… un’osteria festante ed itinerante!
Interviene LIBERA E COOP MACRAMÈ

Domenica 7 Luglio

Reading Poetico Letterario accompagnato dalla musica di
ALBERTO ZILIOTTO, che presenta il suo ultimo album
Doppio set (ore 18:30 e 21:30)
Interviene AUSER PEPPINO IMPASTATO

Lunedì 8 Luglio

Incontro con CLAUDIO CALIA e i suoi fumetti:
Porto Maghera e Dossier TAV
Editi da casa editrice BECCOGIALLO
Presente l’editore GUIDO OSTANEL
Interventi musicali a cura dell’Osteria Dei Pensieri
Interviene OPZIONE ZERO

 

01/07/13 – Veneto City: cosa sta succedendo?

Posted by Opzione Zero in Comunicati Stampa | 2 Comments

1

lug

2013

 

NOTA . Facciamo un po’ di chiarezza.

Nell’ultima settimana i media locali hanno ridato corpo allo spettro di Veneto City. E lo hanno fatto in modo, come al solito, fumoso.

L’occasione per riparlarne è stata la serata organizzata dalla società proponente Veneto City SpA il 27 giugno scorso all’Hotel Sheraton di Padova; una serata, a quanto pare, riservata alla stampa, per illustrare la fantasmagorica nuova versione del “masterplan” che cambierà totalmente i connotati alla Riviera del Brenta e al Miranese.

Chi fossero gli invitati alla serata “carbonara”, oltre alla stampa, non è dato sapere: certo non stupisce che non sia stata aperta al pubblico (visto che 220 mila abitanti valgono zero), ma che nemmeno i due sindaci compiacenti di Dolo e Pianiga siano stati invitati la dice lunga sulla tracotanza delle lobby abituate a servirsi di travet politici che poi vengono regolarmente scaricati.

Ma a che punto siamo con l’affair Veneto City? È utile fare chiarezza, visto che l’imprecisione dell’informazione dei media sta facendo venire le traveggole a qualche ingenuo cittadino che crede di vedere già le ruspe in azione!

Veneto City è ancora un sogno nella mente perversa dei Signori del Cemento.

L’unica cosa che esiste ad oggi è l’Accordo di Programma (AdP), ossia un documento di una trentina di pagine nel quale si è sottoscritto un impegno reciproco tra proponenti ed enti locali, una specie di cambiale. Questo AdP ha funzionato come una variante urbanistica che a reso edificabili suoli prima in massima parte agricoli. Punto.

Non esiste un progetto. Quei suggestivi e ridicoli disegni che circolano sono un “masterplan”, cioè una simulazione grafica immaginifica di che cosa “potrebbe essere” Veneto City, l’equivalente di un cartone animato partorito dalle cosiddette archi-star (architetti in orbita) che parlano di “boulevard, preverdissement, sinuose coperture organiche”. Ma che cosa sarà veramente la nuova città, come sarà nella realtà e cosa conterrà lo diranno i progetti veri e propri che ancora non sono stati prodotti.

Da ultimo, non si sa ancora se ci saranno i soldi per farlo e chi saranno eventualmente i finanziatori. Da un anno la società Veneto City SpA sta pubblicizzando questo masterplan un po’ ovunque e a livello internazionale (sappiamo ad esempio che era presente alla fiera immobiliare di Cannes, Francia). Stanno insomma tentando di vendere “sulla carta”, come si dice, e se tutto va bene (si fa per dire) ci ritroveremo con oltre 70 ettari di territorio Veneto di proprietà straniera o in mano alle mafie, malavitose o finanziarie che siano. Oppure, non riuscendo a vendere in blocco, si venderà a pezzi, riducendo tutto a una solita gigantesca lugubre lottizzazione.

Per capirci e concludendo, è come se si volesse costruire una casa da vendere: per il momento c’è solo un terreno edificabile e qualche bel disegno computerizzato, ma prima di costruire (quindi spendere un patrimonio) bisogna trovare il compratore di quella casa; il quale compratore, una volta concluso l’affare, potrà fare tutte le modifiche che vorrà entro i limiti assolutamente blandi delle norme italiane vigenti.

Il prossimo passo è il 17 luglio, termine per la consegna del Piano Urbanistico Attuativo e relativi elaborati che ancora non saranno il progetto definitivo, che ancora dovranno essere vagliati e approvati, che richiedono altri pareri, eccetera.

Tutto questo con sette ricorsi avviati al Tribunale Amministrativo Regionale, con la popolazione e le organizzazioni sul piede di guerra e con gli inquirenti in azione sulla crescente indagine Mantovani, uno dei soci di punta della società Veneto City SpA.

Quindi, prima di vedere partire il cantiere, vedremo “ruspe” di ben altra natura.

 

Pane logistico: ci siamo

Posted by Opzione Zero in Appuntamenti | 0 Comments

1

lug

2013

E’ ora di raccogliere il grano, è ora di pane!

Assemblea con produttori, panificatori, consumatori e sostenitori del progetto martedì 2 luglio ore 20.30 presso il Centro Civico in via Lago di Misurina 21 a Oriago di Mira.

Come molti di voi sanno Mira 2030 sta lavorando da mesi al progetto di ricostruzione della filiera del pane a Mira e in Riviera.
In sostanza si tratta di riconnettere agricoltori, panettieri e consumatori per avere un prodotto locale di qualità, controllabile, a un prezzo trasparente e giusto sia per chi lavora sia per chi mangia.
Ma il progetto Pane Logistico è anche molto altro, perchè oltre alla ricostruzione della filiera e delle relazioni sociali che ci stanno intorno, c’è anche la difesa del territorio attraverso la messa in pratica di un’alternativa concreta.
Infatti il grano con il quale verrà prodotto il pane proviene in prevalenza da terreni attualmente minacciati da grandi opere e mostruosi progetti di cementificazioni quali la Romea Commerciale, il Polo Logistico di Dogaletto e Veneto City.
Inoltre una piccola percentuale del prezzo finale sarà destinata a progetti e azioni per difendere il territorio dalle grandi opere.
Insomma se per qualcuno la terra ha valore perchè oggetto di speculazione, per noi la terra ha valore perchè ci dà da vivere.

La riunione di martedì è estremamente importante sia per spiegare meglio il progetto, definire il prezzo e conoscere i produttori, sia per raccogliere quote di preacquisto necessarie a far decollare il Pane Logistico.

Invitiamo pertanto attivisti e simpatizzanti di Mira 2030, Opzione Zero, Mira Gas e tutti gli altri a fare il possibile per essere presenti e a diffondere il messaggio.

 

DOLO. La Riviera si divide dopo la presentazione del progetto di Veneto City. Pareri positivi, anche se con toni diversi, arrivano dai sindaci di Dolo e Pianiga. «Finalmente esce quello che è sul serio Veneto City», spiega Maddalena Gottardo (Dolo), «e si comincia a parlare del contenuto dell’accordo di programma. Come ho sempre sostenuto l’accordo di programma è stato frutto di un duro lavoro e comincia a passare il messaggio corretto che l’opera è un’opportunità per il territorio sia dal punto di vista economico che ambientale. Attendiamo il 17 luglio la presentazione del Pua (piano urbanistico attuativo). Auspico che Veneto City possa dare una speranza di lavoro a molte persone della Riviera». Anche il sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara, attende la consegna del Pua prima di fare qualsiasi commento. «Intanto aspetto di vedere i documenti che saranno consegnati nei comuni di Pianiga e Dolo», spiega Calzavara, «come ho sempre detto Veneto City è una cosa che va governata e non subita. Se dovesse essere confermato quello che ho letto sulla presentazione mi fa ben sperare. Occorre che i sindaci e gli enti interessati valutino con calma i progetti». Ovviamente contrari i comitati. Giovedì sera si sono incontranti i militanti di “Opzione Zero” che hanno preannunciato mobilitazioni.

«Lavoreremo sulla comunicazione e sulla sensibilizzazione, analizzeremo il Pua e i progetti, ci saranno delle azioni di protesta. La presentazione è stata un’operazione di maquillage che non cambia la sostanza. Metteremo via le foto del rendering e le confronteremo nella malaugurata sorte che dovessero realizzare l’opera».

Giacomo Piran

 

Donadel: «Un inutile consumo del territorio e poi non è stata redatta la Vas»

Gei: «Attendiamo fiduciosi di vedere la Riviera trasformata in Foresta nera»

DOLO – Un progetto osteggiato da cittadini, comitati, associazioni ambientaliste e di categoria. Non ha avuto vita “facile” la pianificazione di Veneto City che fin dalla sua presentazione nel 2004 ha dovuto fronteggiare proteste, piazze, petizioni e ricorsi al Tar. Tra i principali oppositori c’è Mattia Donadel, presidente del comitato “Opzione Zero”.

«Siamo contrari a Veneto City soprattutto per una questione ambientale» spiega Donadel «perché il progetto porterà un aumento del traffico, dell’inquinamento dell’aria e un consumo del suolo. La zona, poi, è ad alto rischio idraulico».

Altro punto di contrasto riguarda i risvolti che potrebbe avere per la Riviera del Brenta e il Miranese.

«Il progetto è una speculazione immobiliare» prosegue «invece di portare lavoro, distruggerà il tessuto economico dei centri storici e recherà danno alla Riviera che ha una vocazione turistica e ricettiva su cui bisogna investire».

Un altro aspetto è l’iter che ha portato alla firma dell’accordo di programma.

«Vogliamo sottolineare che nonostante le nostre undicimila firme raccolte» sostiene Donadel «non è stata fatta la Vas (valutazione ambientale strategica) che dovrebbe essere prevista per legge come confermato da una recente sentenza della Corte Costituzionale».

Il comitato preannuncia battaglia.

«Ieri sera ci siamo trovati per definire le iniziative da attuare» conferma Donadel «sul piano legale proseguiremo i ricorsi mentre appena possibile analizzeremo il Pua e presenteremo le nostre osservazioni ed eventuali ricorsi. Cercheremo di ostacolare e rallentare l’attuazione del Pua, partirà una campagna di informazione per la popolazione e ci saranno azioni di protesta».

Anche a Dolo ci sono numerosi oppositori al progetto tra cui il gruppo consiliare «Il Ponte del Dolo».

«Fin dalla prima presentazione nel 2004» spiega Giorgio Gei «abbiamo individuato nel progetto denominato Veneto City un modello di una speculazione edilizia alla quale ritenevano che il “pubblico” non si dovesse assoggettare. Per questo abbiamo subito osteggiato le richieste dei proponenti di modifiche al prg e poi non abbiamo mai individuato nella pubblica utilità uno dei presupposti su cui si basa il progetto».

Gei si sofferma sulla nuova versione “green” del progetto.

«Attendiamo fiduciosi di vedere la Riviera trasformata nella Foresta nera» ironizza Gei «valuteremo come gruppo consiliare quali sono gli spazi che ci restano per fermare quanto sembra inevitabile».

Rimane poi aperta la partita legale visto che sono stati promossi contro Veneto City sette ricorsi al Tar da cittadini, aziende, comitati, associazioni di categoria, ambientaliste e dal comune di Mirano che hanno contestato la legittimità dell’utilizzo dell’accordo di programma come strumento di pianificazione urbanistica, la carenza d’istruttoria e la mancata realizzazione della Vas.

Giacomo Piran

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Colline, alberi e filari Veneto City è green

Presentato il progetto del polo del terziario a cavallo tra Venezia e Padova

Cucinella: «Il mercato rifiuta la cattiva qualità, noi costruiremo il paesaggio»

PADOVA «Era infinitamente più facile fare così e anche meno oneroso». L’architetto Mario Cucinella indica sul plastico i capannoni della zona artigianale che si affacciano sulla direttrice autostradale e ferroviaria tra Dolo e Pianiga, in provincia di Venezia. «Ma Veneto City ha un’altra ambizione che è quella di ricostruire il paesaggio tipico della pianura Padana, fatto di colline, filari e canali. Recuperando, così, la memoria paesaggistica di quest’area che, nel corso degli anni, è stata cancellata». In vista della presentazione del Piano urbanistico attuativo (Pua), la scadenza è fissata per il prossimo 17 luglio, Veneto City ha alzato il sipario sul masterplan di sviluppo del grande polo veneto del terziario. Un progetto che, ha sostenuto l’architetto palermitano (primo italiano a vincere un premio Mipim nella categoria green builindg) sulla filosofia dell’intervento, «punta a combinare paesaggio e architettura. Un approccio con una sensibilità che non c’è mai stata in questo Paese». Infrastruttura verde. Insieme alla paesaggista Valeria Pagliaro dello studio Land di Andreas Kipar e all’ingegner Adileno Boeche di Manens Tifs (sviluppo impiantistico-energetico), Cucinella è partito da una fotografia di un paesaggio collinare per spiegare il progetto. Il primo cantiere di Veneto City, è stato spiegato, sarà quello per la piantumazione dell’area con alberi e piante. «Un cantiere che funziona da subito e che prescinde dallo sviluppo edile». L’idea è quella di creare una “spina verde” interna all’area delimitata dall’autostrada, da una parte, e dalla ferrovia dall’altra. Nessuno scavo, poi, ma piuttosto la creazione di una sorta di podio ad alzare l’attuale livello per permettere interventi di sicurezza idrogeologica (con la creazione di un bacino di laminazione) e di sviluppare le aree pedonabili e ciclabili (6 chilometri) su un livello superiore a quello della mobilità. Stazione e urbanistica. Punti di riferimento principali dello sviluppo “collinare” dell’area saranno la stazione della metropolitana di superficie (Sfmr) e l’area destinata a ospitare la ricettività alberghiera. Cucinella ha declinato costruttivamente il concetto di collina attraverso una serie di archi (in legno o lignite) destinati a ricoprire tutti gli edifici. «Parliamo» ha spiegato «per la quota più alta di circa nove piani, paria a 25-30 metri di altezza». Picco che va a degradare e a distendersi sul resto dell’area «diminuendo così l’impatto che, diversamente, avremmo avuto concentrando i volumi su una zona più circoscritta. Gli elementi verticali, se integrati nel paesaggio, non sono negativi ma diventano punti di riferimento». A creare, secondo quella che è stata la suggestione degli architetti «un canyon verde e blu». Energia. Le parole d’ordine, qui, sono trigenerazione, geotermia e fotovoltaico. Una delle fonti utilizzate è appunto la trigenerazione a gas, grazie a un punto centralizzato per la produzione combinata di energia termica, frigorifera ed elettrica. Prevista anche una caldaia a biomasse capace di funzionare con il cippato di legno prodotto in loco. La seconda fonte è quella geotermica per finire con il solare. Proprio sul fronte ambientale, Veneto City sarà sottoposta, non per obblighi di legge ma volontariamente, a certificazione ambientale secondo gli standard Leed, uno dei più importanti certificatori al mondo. «Abbiamo discusso molto con i committenti: questo progetto o si fa così o non si fa» ha concluso Cucinella. «Si tratta di un impegno molto oneroso ma il mercato chiede qualità. Si è costruito troppo e male, ma c’è ancora attenzione per la qualità. Sono pochi gli spazi di questo tipo e Veneto City guarda a una visibilità mondiale». Sostenibilità finanziaria. Dopo la presentazione del Pua, la società presieduta da Luigi Endrizzi dovrebbe chiudere il cerchio anche sulla bancabilità del progetto. Aspetto, visto il periodo, particolarmente delicato anche se indiscrezioni raccolte su questo punto parlano di trattative a buon punto. A tirare le fila, dall’inizio dell’anno, è stato chiamato Maurizio Boschiero (ex Condotte) che, di fatto, ha preso le deleghe operative che prima erano di Rinaldo Panzarini ex (a questo punto) amministratore delegato. Un ruolo non più previsto, visto che Boschiero è stato nominato direttore generale. Panzarini resta come piccolo azionista (ha l’1,02% del capitale). La Spa vede, poi, Endrizzi detenere il 26,9% al pari della Finpiave di Bepi Stefanel. Poco sotto Mantovani (22,2%), Andrighetti (9,8%), la Bieffe (7%) di Biasuzzi e con poco più del 6% la Pittarello Holding. A sostenere, fin qui, il progetto sono state, prevalentemente, Cariveneto e Unicredit. Sarà così anche per futuro?

Matteo Marian

 

LE CIFRE DEL PROGETTO 

718mila I metri quadrati di superficie territoriale interessata

500mila I metri quadrati di superficie netta edificabile

50% La percentuale di superficie permeabile

415mila I metri quadrati di superficie destinata a verde pubblico

280mila I metri quadrati di superficie che sarà destinata a parcheggio pubblico

100mila La superficie in metri quadrati che ospiterà spazi pubblici attrezzati

180mila I metri quadrati di superficie coperta

 

l’iter burocratico: le prossime tappe

Entro il 17 luglio dovrà essere presentato il Pua a Dolo e Pianiga

DOLO. La data del 17 luglio sarà un giorno fondamentale per i proponenti del progetto di Veneto City che entro la metà del prossimo mese, come previsto dall’accordo di programma sottoscritto un anno e mezzo fa, dovranno presentare ai comuni di Dolo e Pianiga numerosi documenti. In totale saranno oltre 100 tavole che dovranno essere analizzate e successivamente approvate dall’ufficio urbanistico e dalle commissioni urbanistiche di Dolo e Pianiga. Il primo documento presentato sarà il Pua (Piano Urbanistico Attuativo). Questo non è altro che un piano di lottizzazione che riguarda il Primo e Secondo Stralcio dell’intervento totale con una estensione di poco inferiore al 50 per cento. Assieme al Pua, sarà presentato il Progetto Quadro Generale dell’area e i progetti definitivi delle opere previste dall’accordo di programma che sono: Strada Regionale 15, Strada Provinciale 26, piste ciclabili di Pianiga e Arino, opere di mitigazione idraulica, complanare a sud dell’autostrada A4, stazione e parcheggio della Metropolitana di Superficie. Da qui partirà l’iter di analisi e approvazione dei comuni di Dolo e Pianiga che dovranno ottenere i pareri di vari enti o aziende tra cui Soprintendenza dei Beni Architettonici, Soprintendenza dei Beni Artistici, Rete Ferrovie Italiane, Genio Civile Regionale, Consorzi di Bonifica, Autostrada, Arpav, Provincia di Venezia e Regione Veneto per le strade di competenza, Enel, Veritas e Telecom. Una volta ottenuti i pareri, i comuni potranno approvare i Pua. Parallelamente a questo iter, saranno presentati anche i progetti delle opere di urbanizzazione per le approvazioni. Una volta ottenuti i permessi per costruire le opere di urbanizzazione e per la costruzione degli edifici, inizieranno i cantieri. La data stimata per “piantare il primo albero” è fissata, ricorsi al Tar permettendo, entro la fine del prossimo anno. (Giacomo Piran)

 

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