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Vajont – 9 ottobre 1963

Posted by Opzione Zero in Comunicati Stampa, Opzione Zero | 0 Comments

9

ott

2013

 

Per la giornata di oggi, il comitato Opzione Zero si lista a lutto in memoria delle vittime della dissennatezza umana di ieri e di oggi. Ma la memoria da sola non basta…

Per questo rendiamo omaggio alle vittime, ma anche a chi combatte contro questi rischi annunciati.

A Tina Merlin, partigiana, scrittrice, giornalista, che con ostinazione, inascoltata e addirittura denunciata per “diffusionedi notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico”, si batté per mettere in luce la verità.

A tutte le cittadine e cittadiniche che oggi denunciano e si oppongono in tutto il mondo alla costruzione di mostruosità che minacciano i territori e la vita dei suoi abitanti.

A tutt@ coloro che spendono il proprio cuore e la propria intelligenza ogni giorno affinché drammi come questo non debbno più succedere. Mai più.

 

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Marco Paolini (ore 22.39 Vajont – spezzone spettacolo 9/10/1997)

 

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Video di Massimo Da Vià:

La mattina presto di un 10 ottobre di 50 anni fa mio padre prese una cinepresa super8 dal negozio e, in lambretta con un suo amico, da Domegge, raggiunsero Longarone. Nella notte era successo qualcosa, c’era stato un grande tuono e rumore di sirene ed elicotteri… forse le prime immagini, o tra le prime o chissenefrega… Vorremmo fossero le ultime

 

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Marco Paolini (spettacolo intero Vajont 9/10/1997 – prima parte)

 

 Marco Paolini (spettacolo intero Vajont 9/10/1997 – seconda parte)

Seminiamoli – 12 Ottobre 2013

Posted by Opzione Zero in Appuntamenti | 0 Comments

7

ott

2013

 


Visualizzazione ingrandita della mappa

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Per chi arriva in auto c’è un parcheggio a 500 metri di distanza dalla zona di ritrovo raggiungibile tramite via Friuli Venezia Giulia parallela a Via Falcone

(cliccare sull’immagine per ingrandire la mappa).

Sabato 12 ottobre 2013

Giornata nazionale per la difesa dei territori e dei Beni Comuni

Azione di semina collettiva di grano nei pressi di Veneto City…

perché dalla terra viene il pane , dal cemento solo fame.

Appuntamento per tutti alle ore 09.00

in via Cainello 11 a Cazzago di Pianiga

Aree agricole, parchi naturali e urbani, terreni sopravvissuti allo sprawl sono continuamente minacciati dalla speculazione. In occasione della mobilitazione nazionale #Ribelli, che vedrà numerose iniziative in difesa dei territori e dei Beni Comuni in contemporanea in molte parti del Paese, giornata di azione e di festa anche in Riviera per la terra bene comune contro le grandi opere.

Previste attività di semina manuale, costruzione di spaventapasseri, scambio di prodotti biologici e equo-solidali, danze popolari, magna e bevi…

Appuntamento per tutti il 12 ottobre alle ore 09.00 in via Cainello 11 a Cazzago di Pianiga, proprio nei pressi dell’area di Veneto City, il mega progetto che andrebbe a cementificare oltre 1 milione di mq di terreno agricolo.

Porta con te una forca o una zappa…andiamo a riprenderci la terra!

Iniziativa promossa da: Comitato Opzione Zero, rete Genuino Clandestino Venezia, Mani Tese, Movimento Mira 2030, Azienda Pecore Ribelli, El Forno a Legna, Azienda Donna Gnora…

La manifestazione si svolgerà con qualsiasi tempo… ma ci sarà il sole!

segui tutte le iniziative in Italia su  ribelli.org

Dolo, in 500 con i sindaci al corteo per l’ospedale

Si sono presentati in cinquecento, nonostante la leggera pioggia, per “difendere” l’operatività dell’ospedale di Dolo. Fra i manifestanti che scandivano slogan come “ci serve un ospedale non un centro commerciale”, numerosi amministratori pubblici come i sindaci di Dolo, Mira, Camponogara, Fossò e Campolongo Maggiore oltre a consiglieri regionali e provinciali e rappresentanti di comitati civici della Riviera del Brenta.

STRISCIONI – La partenza del corteo di protesta contro la riorganizzazione dell’ospedale di Dolo voluta dalla Regione

IL PRESIDENTE DEL COMITATO   «Dopo il tribunale perdiamo l’ospedale»      Passando davanti alla sede del Tribunale, Zen ha detto: «Sarebbe gravissimo perdere anche l’ospedale».

DOLO – L’accusa di Mescalchin: «Una scelta politica che favorisce le lobby»

Più di 500 in corteo per l’ospedale

Sindaci e cittadini alla manifestazione del comitato Marcato contro la riorganizzazione

Il Comitato Bruno Marcato voleva risposte e queste sono arrivate. La manifestazione per richiamare l’attenzione sulle schede sanitarie regionali che mettono in pericolo il futuro dell’ospedale dolese ha fatto proseliti non solo tra comitati e politici, anche d’ideologia diversa, ma soprattutto fra i cittadini. Nonostante la pioggerellina centinaia di persone hanno aderito al corteo. Circa 500 le presenze secondo il comandante della Polizia dell’Unione Alberto Baratto, ma lungo il percorso da Piazza Mercato a Foro Boario, molti si sono aggiunti.

Uno striscione di Opzione Zero con scritto “La salute un diritto di tutti – salvare il nostro ospedale un dovere” ha aperto il corteo preceduto, su richiesta del coordinatore dell’evento Emilio Zen, di un minuto di silenzio per le vittime di Lampedusa. Passando davanti alla sede del Tribunale, Zen ha detto: «Sarebbe gravissimo perdere anche l’ospedale».

Numerosi gli esponenti politici, a partire dal sindaco di Dolo Maddalena Gottardo e il vice Giuliano Zilio, Alvise Maniero di Mira, Gianpietro Menin di Camponogara, Alessandro Campalto di Campolongo Maggiore, Federica Boscaro di Fossò, l’assessore Stefano Valentini di Stra e i consiglieri provinciale e regionale Giuliano Scaramuzza e Bruno Pigozzo.

Numerosi anche gli slogan, uno per tutti: «Noi vogliamo un ospedale non un centro commerciale».

Numerosi gli interventi. Il sindaco Gottardo: «Confidiamo che la giunta regionale accetti le nostre richieste». Menin: «Il diritto alla salute è sancito dall’articolo 32 della costituzione e porteremo avanti la battaglia per non perdere questo diritto». Maniero: «I malati della Riviera costano come quelli di tutte le altri zone, perché devono essere trattati diversamente?» Boscaro: «Quello che chiediamo è legittimo e rispetta quanto previsto nel piano sanitario». Gianni Conte (Cisl): «È un nostro diritto la salute e dobbiamo difenderlo». Campalto: «Sono preoccupato perché si colpiscono i cittadini più deboli ed indifesi».

Ha chiuso Walter Mescalchin del Comitato Marcato con una relazione precisa e circostanziata: «È una decisione politica che si abbatte sulle nostre teste. Non dipende da motivi economici né scientifici ma solo da scelte politiche per favorire le lobby che hanno deciso in tale senso». Nel pomeriggio il Pd di Vigonovo in una nota ha criticato l’assenza del sindaco e degli amministratori locali di Vigonovo.

Lino Perini

 

Ieri pomeriggio il corteo del “Comitato Marcato” ha attraversato il centro di Dolo per dire no ai tagli delle schede sanitarie

DOLO – La pioggia non ha fermato le oltre 500 persone che ieri pomeriggio hanno partecipato alla manifestazione in difesa dell’ospedale di Dolo e dell’Asl 13. Armati di bandiere, striscioni, volantini e megafoni i manifestanti hanno attraversato il centro storico di Dolo per ribadire la necessità che vengano riviste dalla giunta regionale le schede ospedaliere per l’Asl 13 con il mantenimento del ruolo di ospedale “per acuti” per Dolo e Mirano mentre Noale deve diventare un ospedale di comunità e un polo riabilitativo a valenza metropolitana.

La manifestazione, promossa dal comitato “Bruno Marcato” che ha avuto il supporto di oltre 30 associazioni e comitati, ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, di alcuni sindaci e rappresentanti dei Comuni della Riviera, politici provinciali, regionali e l’onorevole Michele Mognato.

Il corteo è stato aperto da uno striscione dove c’era scritto “La salute è un diritto di tutti, salvare il nostro ospedale un dovere”, mentre poi venivano ripetuti slogan quali “Vogliamo un ospedale non un centro commerciale”, “Basta manager vogliamo sanità”, “Difendiamo il diritto alla nostra salute”.

Alcune persone indossavano anche dei manifesti dove era riportato l’articolo 32 della Costituzione. Il corteo è poi arrivato al Foro Boario, davanti alla vecchia entrata dell’ospedale di Dolo, dove si sono svolti gli interventi.

«Mi auguro che questo serva per far muovere le coscienze», ha spiegato Maddalena Gottardo, sindaco di Dolo, «e soprattutto per far sì che la giunta regionale si pronunci a favore del nostro ospedale. Altrimenti sapremo come muoverci». Critico il neopresidente della Conferenza dei sindaci Gianpietro Menin: «Perché tocca sempre all’Asl 13 sottostare ai piani di rientro finanziario, ai piani di riorganizzazione con tagli ai servizi, posti letto e posti di lavoro, quando questo non avviene per altre Asl del Veneto? Non condividiamo la scelta del week surgery cinque giorni a settimana, e il sabato e la domenica dove andremo a curarci? Rischiamo una riduzione dell’assistenza ospedaliera per i nostri cittadini». Anche Bruno Pigozzo, consigliere regionale Pd, chiede l’intervento della giunta regionale. «Le schede ospedaliere così come sono state presentate non rispettano i principi di equità, sostenibilità economica e continuità assistenziale previsti dal piano sociosanitario. Tocca alla giunta regionale rimediare». Alessandro Campalto, sindaco di Campolongo, esprime preoccupazione: «Io rappresento un territorio che da queste operazioni potrebbe essere pesantemente penalizzato. Gravitiamo anche nell’area del Piovese e anche lì si stanno compiendo gli stessi tagli. Ho partecipato anche alla manifestazione di Piove di Sacco e ho visto che c’erano tutti i sindaci».

Il comitato Marcato negli interventi di Walter Mescalchin e Francesco Sacco ha criticato Regione e sindaci: «Queste sono decisioni politiche che stanno passando sopra le nostre teste senza un confronto. Si sta delineando il futuro di migliaia di persone, soprattutto di quelle più deboli. I sindaci che non hanno approvato l’ordine del giorno per la salvaguardia dell’Asl 13 bastava sostenessero due punti: ospedale di rete su due sedi e nessuno spostamento di reparti finché non erano pronte le schede territoriali». Infine critico anche Gianni Conte (Cisl): «Stiamo perdendo in silenzio i nostri servizi, vedi il Tribunale e ora l’ospedale. Si sta depauperando il nostro territorio, un segnale del disinteresse è il tendone del Pronto soccorso che doveva essere provvisorio e invece è ancora là».

Giacomo Piran

 

A Mirano tremila firme in pochi giorni in difesa del reparto di Ostetricia

MIRANO. Già tremila firma raccolte per salvare la Maternità di Mirano. Ad annunciarlo è il comitato Carlo Salvioli di Mirano, che nei giorni scorsi ha dato inizio alla mobilitazione per salvare il reparto di Ostetricia-Ginecologia, che si teme possa essere ridimensionato dopo che la quinta commissione regionale ha deciso di mantenere un solo primariato per tutta l’Asl 13.

«Dopo le seimila firme raccolte da Cuore Amico nelle scorse settimane sul territorio per il mantenimento di Cardiochirurgia», spiega il coordinatore del Salvioli Aldo Tonolo, «altre tremila sono state raccolte in pochi giorni dal nostro comitato per il mantenimento della Maternità a Mirano. E la raccolta continua. I numeri testimoniano l’alto grado di sensibilizzazione dei residenti contro i tagli agli ospedali dell’Asl 13».

Il Salvioli punta a portare ancora una volta in primo piano il dibattito sulle nuove schede di dotazione ospedaliera e il sentimento dei cittadini di Miranese e Riviera, contrari a un ridimensionamento di un’azienda sanitaria da sempre sottofinanziata.

Il Salvioli teme che l’unificazione dei due primariati di Ostetricia possano portare al trasferimento del punto nascite da Mirano e Dolo, nonostante a Mirano si eseguano oggi qualcosa come 1350 parti l’anno, a Dolo poco più della metà. La raccolta firme proseguirà nei prossimi giorni coinvolgendo anche partiti e associazioni.

(f.d.g.)

link articolo

 

Opzione Zero aderisce e invita associazioni, organizzazioni e cittadin@ a partecipare alla

MANIFESTAZIONE POPOLARE

a Dolo sabato 5 ottobre alle ore 14.30,

con corteo da Piazza Mercato a Foro Boario.

Le nuove schede ospedaliere approntate dalla Regione Veneto declassano l’ospedale di Dolo al ruolo di “polo medico”, mentre a Mirano assegnano quello di “polo chirurgico” sotto il cappello di Mestre, l’esatto contrario di quello previsto due anni fa.

L’ospedale di Dolo sarà privato gradualmente dei servizi e dei reparti che garantiscono risposte immediate ed efficaci alle urgenze. Tutto questo anche se l’ASL 13 ha sempre rispettato tutti i parametri imposti in questi anni dalla Regione ed è tra le più efficienti del Veneto.

A questo ennesimo attacco ai diritti diciamo no!

I 130.000 abitanti dell’ex “mandamento”della Riviera non possono e non devono essere privati di un servizio fondamentale come quello garantito dall’ospedale, la loro salute deve essere salvaguardata.

Al pari di Mirano, l’ospedale di Dolo deve rimanere “ospedale per acuti”e mantenuto “ospedale di rete”; non deve essere smantellato, bensì rilanciato, con gli interventi di straordinaria manutenzione sempre promessi e mai avviati.

I cittadini di questa vasta area lo pretendono:

–        per la sua storia e per i sacrifici affrontati a suo sostegno

–        per la sua collocazione geografica strategica, a metà strada tra Padova e Mestre, tra Piove di Sacco e Mirano.

–        per le sue potenzialità, professionali ma anche strutturali.

–        perché il diritto alla salute e alle strutture che la garantiscono è un diritto fondamentale

Incertezze, attendismo,ambiguità della “grande politica” obbligano la società civile a reagire alla rassegnazione partecipando numerosa e a gran voce alla manifestazione!

 

Comitato promotore: COMITATO MARCATO – DOLO

 

Adesioni pervenute (elenco provvisorio)

 

Associazione Cuore Amico di Mirano

Associazione Diabetici della Riviera del Brenta

AVIS di Camponogara

Comitato Opzione Zero – Riviera delBrenta

Il Ponte del Dolo

Per Dolo Cuore della Riviera

Lista civica Mira Fuori del Comune

Sinistra per Camponogara

Strada Comune il primo cittadino sei Tu (Strà)

Insieme Salviamo Vigonovo

Movimento Mira 2030

Stra da Fare Associazione di Impegno Comune (Strà)

AUSER Ieri e Oggi – Dolo

ANPI di Dolo

Associazione Culturale Arcobaleno di Dolo

Emergency gruppo Riviera del Brenta

Comitati Ambiente e Territorio della Riviera del Brenta e del Miranese

Associazione StraBici-Fiab di Stra

SPI-CGIL diDolo

CISL Rivieradel Brenta

CISL Pensionati

Movimento 5 Stelle – Riviera del Brenta, Miranese e Noalese

Partito Democratico della Provincia di Venezia

Partito Democratico di Dolo

Circolo S.E.L. “Enrico Berlinguer” di Dolo

Circolo S.E.L. di Mira

Sinistra Ecologia e Libertà – Provincia di Venezia

Partito di Rifondazione Comunista “Giovanni di Vittorio”, Dolo

Partito di Rifondazione Comunista “Rosa Luxenburg”, Mira

Partito di Rifondazione Comunista di Fiesso d’Artico

Italia dei Valori Provincia di Venezia

Unione di Centro

Tribunale del Malato ASL 13

TG3 Rai Veneto – Tera Tera Tera

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14

set

2013

DOLO – Il comitato Opzione Zero vede la Romea commerciale più vicina grazie agli sgravi fiscali del Governo Letta.

«Il Governo Letta», spiegano Mattia Donadel e Rebecca Rovoletto del comitato opzione Zero, «ha regalato un miliardo e mezzo di sgravi fiscali al capocordata della Romea commerciale. Miopi e ipocrite sono poi le posizioni di chi, come alcuni amministratori e politici locali, si limita a discutere su dove la Riviera del Brenta dovrebbe essere sventrata dalla nuova autostrada».

«Per i comitati la Orte-Mestre, come la Tav», chiosa Donadel, «e come il Mose, è un mostro pronto a divorarsi, non solo i territori, ma anche i denari pubblici. È quello che succederà dopo l’approvazione della delibera del Cipe da parte della Corte dei conti che prevede la defiscalizzazione delle opere in project financing come la Romea commerciale».

«Il fatto grave», sottolinea il comitato rivierasco, «è che con l’approvazione della Orte-Mestre il Governo Letta si rende responsabile non solo della devastazione ambientale di quattro regioni, ma anche di un’operazione pericolosa per i conti pubblici.

Ad oggi non esiste un piano economico finanziario che attesti la sostenibilità dell’opera, e le stime sui flussi di traffico previste appaiono inattendibili e sovrastimati.

Quindi se i pedaggi non fossero in grado di garantire il rientro degli investimenti sarebbe lo Stato a dover restituire i soldi alle banche usando risorse pubbliche».

«Ad ogni buon conto» conclude Donadel «di Romea commerciale si parla da quasi trent’anni e, al momento, la realizzazione sembra improbabile». (a.ab.)

link articolo

 

Lista dei premi e numeri vincenti della lotteria

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9

set

2013

 

premio n°

Descrizione

Numero vincente

1 Soggiorno di 2  notti con mezza pensione per 2 personepresso Tenuta di Montebello nelle Marche

2062

2 Buono spesa presso COOP da € 150,00

4394

3 Bicicletta da donna/uomo

4280

4 Soggiorno di 1 notte per 2 persone con prima colazionepresso Hotel Villa Alberti

1595

5 Soggiorno di 1 notte per 2 persone presso B&B “Finestra sul fiume”

3089

6 Cena per 4 persone presso Osteria dai Kankari

4183

7 Cambio d’olio presso Officina F.lli Ceoldo a Mira

0901

8 Buono acquisto per € 50,00 presso Libreria Riviera di Mira

2056

9 Cena o pranzo di pesce per 2 persone presso Ristorante “Isola di Caprera” – Riviera Silvio Trentin  – Mira

2861

10 una forma di formaggio bastardello da 3 kg della Az.agricola La Speloncia

1564

11 1 Consulenza di Naturopatia offerta da Francesco Belcaro

1863

12 Cesta di prodotti del mercato equo e solidale (Bandera Florida)

1464

13 Cestino di 4 succhi di frutta (da 1L) bio estratti a vapore dell’Azienda agricola Martinazzo (Giavera del Montello)

2943

14 Cestino di 4 succhi di frutta (da 1L) bio estratti a vapore dell’Azienda agricola Martinazzo (Giavera del Montello)

2721

15 Cestino di 4 succhi di frutta (da 1L) bio estratti a vapore dell’Azienda agricola Martinazzo (Giavera del Montello)

1077

16 3 bottiglie di vino

1309

17 3 bottiglie di vino

0294

18 1 forbice multiuso regolabile offerta da Ferramenta Carraro Dante, Mira

0679

19 1 buono di euro 20,00 per acquisti presso “I Fiori di Tilde” Mira

0455

20 1 vaso di miele di barena da 500 gr, dell’apicoltore Bustaffa.

4638

21 1 pacco con prodotti alla lavanda della ditta SanaTerra

4586

22 1 pacco con prodotti alla lavanda della ditta SanaTerra

0986

23 1 parure (collana e orecchini) prodotti da Mariamaddalena

4108

24 Gadget Mira 2030

1300

25 Gadget Mira 2030

1383

 

«Il Governo Letta regala 1,5 miliardi di sgravi fiscali al capocordata della Romea Commerciale, l’europarlamentare Pdl Vito Bonsignore. I costi saranno scaricati sui cittadini che non evadono il fisco aumentando le tasse».

È la dura presa di posizione del comitato Opzione Zero, contro le agevolazioni fiscali per chi si occuperà della realizzazione della Nuova Romea Commerciale, sulle quali la Corte dei Conti ha dato parere favorevole.

«La Orte-Mestre – chiariscono le portavoci Rebecca Rovoletto e Lisa Causin – come la Tav e come il Mose, è un mostro pronto a divorarsi non solo i territori, ma anche i denari pubblici. Continuare a non vedere cosa si nasconde dietro alle “grandi opere” e al sistema del project financing è un comportamento da «struzzi» moralmente e politicamente inaccettabile».

E rilanciano: «Pur di approvare la Orte-Mestre, il Governo Letta rinuncia a 1,5 miliardi di euro di imposte, scaricando il mancato introito sulla fiscalità generale, ovvero sui cittadini che pagano le tasse. Il ministro Lupi riesce quindi in quello che per mesi aveva tentato l’ex ministro Passera, regalando un bonus miliardario al suo collega di partito Vito Bonsignore, europarlamentare del Pdl che con la sua Gefip Holding è a capo della cordata proponente».

Per Opzione Zero infine «ad oggi non esiste un piano economico finanziario che attesti la sostenibilità dell’opera e pure le stime sui flussi di traffico previste appaiono inattendibili e sovrastimati».

Gianluigi Dal Corso

 

COMUNICATO STAMPA

Il Governo Letta regala 1,5 miliardi di sgravi fiscali al capocordata della “Romea Commerciale”, l’europarlamentare PDL Vito Bonsignore. I costi saranno scaricati sui cittadini che non evadono il fisco aumentando le tasse.

La Orte-Mestre, come la TAV e come il MOSE, è un mostro pronto a divorarsi non solo i territori, ma anche i denari pubblici.

Continuare a non vedere tutto il marcio che si nasconde dietro alle “grandi opere” e al sistema del project financing è un comportamento da “struzzi” moralmente e politicamente inaccettabile.

Pur di approvare la Orte-Mestre il Governo Letta rinuncia a 1,5 miliardi di euro di imposte, scaricando il mancato introito sulla fiscalità generale, ovvero sui cittadini che pagano le tasse.

Questa è infatti quello che succederà dopo l’approvazione della delibera CIPE da parte della Corte dei Conti che prevede la defiscalizzazione delle opere in project financing come la Romea Commerciale. Il ministro Lupi riesce quindi in quello che per mesi aveva tentato l’ex ministro Passera, regalando un bonus miliardario al suo collega di partito Vito Bonsignore, europarlamentare del PDL  che con la sua GEFIP Holding è a capo della cordata proponente.

Il fatto grave, sottolinea il comitato rivierasco, è che con l’approvazione della Orte-Mestre il Governo Letta si rende responsabile non solo la devastazione ambientale di ben 4 Regioni, ma anche di un’operazione molto pericolosa  per i conti pubblici: infatti oltre al miliardo e mezzo di sconto fiscale, anche gli altri 8,5 miliardi che la GEFIP Holding dovrebbe anticipare finiranno per essere pagati dalla collettività. Lo dimostra il fatto che ad oggi non esiste un piano economico finanziario che attesti la sostenibilità dell’opera, e pure le stime sui flussi di traffico previste appaiono inattendibili e sovrastimati. Quindi se i pedaggi (inevitabilmente elevatissimi) non saranno in grado di garantire il rientro degli investimenti sarà lo Stato a dover restituire i soldi alle banche usando risorse pubbliche.

Miopi e ipocrite sono poi le posizioni di chi, come alcuni amministratori e politici locali, si limita a discutere su dove la Riviera del Brenta dovrebbe essere sventrata dalla nuova autostrada. Dopo anni di denunce da parte dei comitati, le inchieste  di questi mesi sul sistema “Baita” stanno finalmente svelando tutto il marcio e il malaffare che si nasconde dietro alle cosiddette “Grandi Opere” e al sistema del project financing; continuare a nascondere la testa sotto la sabbia come fa la Sindaca di Dolo è da irresponsabili e significa  rendersi politicamente complici di un sistema perverso.

Opzione Zero annuncia intanto la convocazione urgente di una riunione della Rete Stop Or-Me, il coordinamento nazionale dei comitati e delle associazioni contrarie alla Orte-Mestre, per decidere quali azioni mettere in campo per bloccare l’iter di approvazione della nuova autostrada.

 

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