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DOLO «Che delusione, che amarezza. Sindaco e maggioranza, con l’appoggio dei due fuoriusciti leghisti e alcuni astenuti, hanno voltato le spalle ai loro cittadini». L’accusa è lanciata da Emilio Zen, referente del coordinamento per la tutela dell’ospedale di Dolo, dopo che il consiglio comunale di Dolo ha bocciato l’ordine del giorno per la difesa del nosocomio approvato dalla conferenza dei sindaci.

«Il 13 novembre, durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione», spiega Zen, «il vicesindaco di Dolo rivendicava la difesa e il rilancio del nostro ospedale e il sindaco Gottardo condivideva l’azione della conferenza dei sindaci della Riviera. Giovedì hanno affossato un fondamentale documento che mette in ordine tutte le valutazioni e le rivendicazioni di chi sta conducendo una battaglia di civiltà».

L’azione del coordinamento continuerà. «Dal canto nostro, confidando nella coerenza e nell’impegno dei sindaci “non trasformisti” e dei consiglieri regionali che si sono resi disponibili, non arretriamo di un passo chiedendo il ritiro dell’atto aziendale dell’Asl 13 e la conseguente revisione delle schede ospedaliere».

Giacomo Piran

 

Dolo. Non passa l’emendamento sulla sospensione delle schede e nemmeno l’assestamento di bilancio: è polemica

DOLO – Il consiglio ha bocciato il documento che la Conferenza dei sindaci lo scorso 24 ottobre aveva sottoscritto con l’impegno venisse approvato in ogni consiglio comunale e che riguardava la salvaguardia delle funzioni ospedaliere dell’asl 13 e la maggioranza è stata battuta sull’assestamento di bilancio.

La votazione per il documento che chiedeva, di sospendere l’attuazione delle schede ospedaliere ha visto gran parte della maggioranza votare contro il documento unitamente alla Lega Nord 9 voti contrari, 7 favorevoli e 4 astenuti.

Saltato anche l’assestamento di bilancio perché la votazione ha visto 10 voti a favori e 10 contrari.

Molte le reazioni. Il Comitato Bruno Marcato ha osservato. «Purtroppo i partiti ‘comandanò anche per l’Ospedale di Dolo che subirà lo spostamento degli uffici da Dolo a Noale Spostamento della Chirurgia, Urologia, Ortopedia a Mirano. Riduzione del Pronto Soccorso e previsione di alcuni posti letto di Chirurgia funzionante solo in orario diurno e chiusura totale al sabato e domenica. Radiologia sarà chiusa, rimarrà solo Rianimazione. Ecografia diagnostica ed interventistica sarà chiusa.»

Il coordinatore della manifestazione del 16 novembre, Emilio Zen ha aggiunto. «L’amministrazione ha affossa un Ordine del Giorno già approvato in altri Comuni, fondamentale documento che mette in ordine tutte le valutazioni e rivendicazioni ormai dominio comune di chi sta conducendo una battaglia di civiltà. Che delusione, che amarezza! – osserva amaramente Zen – Sindaco, giunta, maggioranza si sono fatti incantare da vacui progetti futuristi, da specchietti per le allodole.»

Per finire l’esponente del Partito Democratico Alberto Polo attacca duramente l’amministrazione del comune «La maggioranza a Dolo non esiste più, questi signori sono pregati di smetterla di prendere in giro la nostra città e di liberare tutti noi cittadini da questo indecoroso spettacolo. Dopo aver invano cercare di approvare il P.A.T.I. – continua Polo – giovedì si è consumato l’ennesimo scempio alle istituzioni cittadine con la mancata approvazione dell’assestamento di bilancio, uno strumento indispensabile per tutta la programmazione del Comune e per evitare le pesantissime sanzioni in caso di non rispetto del patto di stabilità».

(l.per.)

 

L’allarme di Livieri: «Il fenomeno povertà è in crescita, oltre il 35% sono italiani»

A Mira apre la bottega di vestiti della Caritas per finanziare il fondo di solidarietà

DOLO «In Riviera del Brenta ci sono circa 3.000 persone ridotte in povertà e costrette a ricevere pacchi di alimentari e di vestiario ogni quindici giorni dagli enti e dalle associazioni caritatevoli. Una situazione esplosiva a cui si sommano altre 2.000 persone nella stessa condizione nel Miranese, portando a 5.000 le situazioni personali di difficoltà palesi per la povertà nell’area dell’Asl 13 che comprende 17 Comuni».

A dirlo è il presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl 13 Fabio Livieri che analizza una situazione a livello comprensoriale.

A Mira, il comune più popoloso fra Riviera e Miranese, le persone in situazione di difficoltà che vengono aiutate sono 750, di cui oltre il 35% sono italiane. Prima della crisi partita nel 2008, gli italiani che non ce la facevano erano appena il 5% fra i bisognosi di aiuti, il 95% erano stranieri.

«La percentuale di italiani bisognosi di assistenza nei 10 Comuni della Riviera è anche più alta e sfiora il 40% secondo le stime che abbiamo fatto con i Servizi sociali dei Comuni e con le associazioni del territorio», chiarisce Livieri, «Negli ultimi due anni la percentuale di poveri assistiti è aumentata del 30%».

Con questi numeri in vertiginosa crescita, diventa sempre più difficile per i comuni organizzare iniziative di solidarietà. «Tante famiglie», spiega, «vivono solo con la cassa integrazione dopo aver perso il lavoro. La precarizzazione del mercato del lavoro costringe tante nuove famiglie giovani a disgregarsi o a chiedere aiuto a Caritas e parrocchie per sfamare i figli». Livieri poi precisa: «Da tre anni la Regione ha istituito un fondo destinato alla marginalità e alla povertà a cui Asl e Comuni possono attingere. Un segno purtroppo dei tempi».

Intanto a Mira domani alle 15 verrà inaugurato il negozio Caritas “La nostra vetrina”. «Si tratta di un negozio», spiega Fabio Schirru, «dove si potrà trovare abbigliamento per donna, uomo e bambino. I proventi della vendita serviranno a sovvenzionare il fondo di solidarietà in favore delle famiglie povere del territorio mirese .

Purtroppo i beni forniti dal banco alimentare di Verona, di fronte alla povertà galoppante, non bastano più e bisogna inventarsi nuove forme di finanziamento per le attività solidali». Il nuovo negozio solidale è aperto tutti i giorni nel salone dietro la canonica della parrocchia di San Pietro. Info: tel. 041.563437.

Alessandro Abbadir

 

Colletta alimentare. Record battuto a Stra, raccolti 827 chili

STRA – È stato battuto il record ieri pomeriggio al supermercato In’s di Stra della colletta alimentare a cui hanno aderito insegnanti, ragazzi e genitori della scuola media Giovanni Baldan di Stra che fa parte dell’istituto comprensivo Alvise Pisani. «Siamo riuscite», spiegano le insegnanti, «a battere il record di cibo donato dai clienti del supermercato dello scorso anno che era 679 chili. Quest’anno abbiamo raggiunto la cifra di 827 chili per 18 scatoloni di generi alimentari».

Le insegnanti spiegano che la gente era molto contenta di poter lasciare in un sacchettino parte della spesa appena pagata da dare in beneficenza. «Gli scatoloni si sono riempiti di riso, cibo in scatola, legumi, latte a lunga conservazione, olio, crackers, pane da toast che si conserva a lungo, caffè, pasta. Siamo davvero contenti di tutta questa solidarietà».

Molti ragazzi della scuola hanno partecipato all’iniziativa aiutando i volontari adulti nella raccolta del cibo. «Questa iniziativa, visto il successo che riscuote». dicono le insegnanti, «la ripeteremo anche il prossimo anno».

(a.ab.)

 

«Oltre i limiti in alcuni tratti»

Il presidente: «Situazione critica solo per poche abitazioni»

«Valori fuori-norma solo in tratti limitati, ma Cav è attentissima alle problematiche ambientali. Alcuni mirati interventi sono già allo studio». Così la società autostradale risponde pubblicamente alla lettera inviata nei giorni scorsi da Flavio Valentini, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 13. Nel suo documento, inviato anche a Regione, Provincia, sindaci interessati e Ministero dell’Ambiente, Valentini aveva sollecitato gli enti gestori dell’autostrada a realizzare gli interventi di mitigazione per ridurre l’impatto acustico del Passante.

Le rilevazioni fatte da Arpav hanno infatti evidenziato valori fuori norma nel periodo notturno nei Comuni di Mirano, Spinea, Martellago e Scorzé. «Sono necessari interventi per ridurre rapidamente i livelli di rumore. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei residenti» hanno scritto dall’Ulss 13, mentre i sindaci rimarcavano l’assenza di adeguate barriere vegetali.

Ieri Cav, per bocca del suo presidente Tiziano Bembo, ha replicato: «Sin dal momento dell’apertura al traffico abbiamo dato incarico ad Arpav di eseguire il monitoraggio del Passante, del quale siamo assegnatari della sola gestione e non abbiamo avuto alcuna titolarità nelle fasi di progettazione e realizzazione dell’opera». Bembo poi entra nel dettaglio: «Le misurazioni hanno posto in evidenza valori oltre il limite solo in pochi casi nei quali la distanza tra case e autostrada era particolarmente ridotta, casi per cui comunque abbiamo la massima attenzione».

Cav rimarca di aver partecipato più volte a riunioni con Comuni e comitati per affrontare i problemi legati all’inquinamento acustico e atmosferico, ultimo ieri per discutere dei problemi della località Fossa a Spinea: «Stiamo collaborando anche con i tecnici dello Iuav per trovare soluzioni».

Intanto il consigliere regionale Bruno Pigozzo (Pd) tuona contro Luca Zaia: «Non ha mantenuto le promesse del predecessore Galan, le risorse per le barriere antirumore dovrebbero arrivare dai pedaggi del Passante».

Gabriele Pipia

 

CALTANA – Basta allagamenti, cittadini in ammollo e disagi vari. Le recenti piogge hanno messo a dura prova Caltana e il Comune di Santa Maria di Sala ha stipulato un accordo con il consorzio di bonifica Acque Risorgive per aprire quei cantieri che dovranno impedire all’acqua di salire e invadere la frazione.

Cantieri abbastanza onerosi, perché si parla di oltre 2,2 milioni di euro e si provvederà a stralci, in base ai finanziamenti che arriveranno. Di certo il consorzio dovrà redigere un progetto entro il prossimo gennaio.

Da questo momento, si spera di iniziare con i lavori al più presto, visto che la situazione preoccupa e si è in emergenza. Anche nelle scorse settimane Caltana è finita in parte sotto, creando non pochi disagi ai residenti.

«Abbiamo siglato un protocollo di intesa» spiega l’assessore ai Lavori pubblici Fabio Semenzato «per ridurre i rischi idraulici. Era già inseriti nel piano delle acque ma non erano mai stati attuati perché troppo costosi. A questo punto, pensiamo che non si possa più aspettare».

Nello specifico, saranno demoliti e rifatti la condotta esistente, che sarà il primo intervento da fare, i due ponti ad arco esistenti a valle e rivista la paratoia di sostegno del canale Caltana, garantendo una luce non inferiore ai quattro metri. Tutto questo per consentire al corso d’acqua di assorbire maggiori portate. Sarà poi costruita a monte del centro abitato una cassa di espansione, un bacino di invaso di 30 mila metri cubi per raccogliere le acque che si riversano proprio nel centro.

Di recente, la giunta salese ha dato il via libera anche alla pulizia straordinaria di 14 fossi e canali di scolo del comune, ostruiti e occlusi dal terreno di riporto. Ma i lavori più attesi sono quelli da eseguire con il contributo del consorzio di bonifica.

Alessandro Ragazzo

 

Dolo. Dopo la manifestazione per l’ospedale: «Finalmente abbiamo capito da che parte stanno e perchè»

Dopo l’imponente manifestazione di domenica scorsa a difesa dell’ospedale, gli organizzatori attendono di capire quanto accadrà in Regione dove nelle prossime settimane, fra le altre cose, saranno portate le oltre cinquemila firme raccolte dai cittadini dai comitati coordinati da Emilio Zen.

Le ultime vicende e la manifestazione hanno indotto il Comitato Bruno Marcato, che da anni si batte per l’ospedale dolese, ad alcune riflessioni.

«Finalmente tutti sono usciti allo scoperto, ora è tutto più chiaro. In qualche modo anche chi non ha partecipato ci ha aiutato.» Osservano i componenti del Comitato che aggiungono .

«Abbiamo capito infatti da che parte stanno e perché. Alla manifestazione non c’era rappresentanti della Lega Nord e neppure di Forza Italia, i partiti maggiormente responsabili delle scelte sanitarie nel Veneto, comprese quelle che riguardano il nostro ospedale. Non c’erano neppure i sindaci che fanno riferimento a quei partiti e probabilmente si sentono rappresentanti solo dei loro partiti e non dei cittadini dei loro Comuni.»

E concludono. «Per fortuna molti dei cittadini dei Comuni amministrati da quei sindaci credono, ed hanno fiducia, in questo ospedale, com’è ora e come noi lo vorremmo mantenere, non come lo vorrebbe la Lega Nord e Forza Italia. Quei cittadini lo hanno dimostrato firmando la nostra petizione, snobbata ed osteggiata dai loro sindaci».

(l.per.)

 

«Siamo fieri del nostro ospedale e di un’eccellenza come Cardiologia, ma siamo preoccupati perché questo reparto non è lasciato lavorare in serenità». Le parole del sindaco di Mirano sono forti e dirette, Maria Rosa Pavanello le ha pronunciate ieri aprendo la «16. Giornata della Cardiologia interventistica» al teatro di Mirano.

L’obiettivo delle dichiarazioni è il direttore dell’Ulss 13 Gino Gumirato: «Ormai c’è una situazione di grande tensione, nei suoi interventi il direttore non difende i propri dipendenti e le proprie eccellenze. Amministra una struttura, ma non difende quella struttura. Gli chiediamo di condividere le scelte e ascoltare il territorio. Un’eccellenza non va distrutta».

Tutto è legato ovviamente al futuro del reparto di Cardiochirurgia diretto dal primario Alessandro Giacomin: è ritenuto un’eccellenza, ma dal 1.gennaio 2015 chiuderà e sarà trasformato in Chirurgia Vascolare.

«I numeri miranesi sono troppo bassi, la struttura non può più rimanere in piedi da sola. Noi seguiamo la linea della Regione: l’Ulss 13 collaborerà proficuamente con l’Ulss 12 veneziana» ha sempre sostenuto Gumirato.

Al centro del dibattito c’è anche la questione dei dati Agenas: l’agenzia sanitaria legata al Ministero ha diffuso dati negativi sull’attività del reparto miranese di Cardiologia, nella sua prima dichiarazione Gumirato commentò: «Questi dati ci danno ragione, bisogna creare un’unica rete cardiologica protetta e collaborare con Mestre». Una posizione che al consigliere regionale Bruno Pigozzo non piace: «Quei dati erano parziali e sbagliati, preoccupa la miopia di alcuni atteggiamenti. Serve maggior chiarezza».

Ieri Gumirato al convegno non era presente, sostituito dal direttore medico Livio Dalla Barba. Grazie ad un collegamento via satellite con l’ospedale, è stato mostrato in diretta un sofisticato intervento dell’equipe guidata dal primario Bernard Reimers. È stato possibile assistere al primo utilizzo in Veneto dei nuovi stent ad elevata copertura per l’angioplastica carotidea, che permettono di trattare le placche aterosclerotiche delle arterie carotidi anche in pazienti che hanno appena avuto un ictus.

Gabriele Pipia

 

Nuova Venezia – L’Asl 13 aiutera’ gli addetti mensa

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23

nov

2014

Il dg Gumirato interviene dopo i tagli decisi da Dussmann vincitrice dell’appalto

DOLO «Massima disponibilità a collaborare, nei limiti di quanto previsto dal bando, per una soluzione che non penalizzi i lavoratori». Il direttore dell’Asl 13, Gino Gumirato, interviene nella vertenza che vede contrapposti 61 lavoratori delle mense degli ospedali di Dolo, Noale e Mirano con l’azienda Dussmann che ha vinto l’appalto che entrerà in vigore da dicembre.

L’azienda ha prima annunciato un taglio del monte ore portandolo da 1700 a 1300 per poi fissarlo, dopo una riunione con i sindacati, a 1400. La posizione di Gumirato rappresenta la conferma del fatto che l’Asl 13 è pronta a contribuire con delle risorse aggiuntive per ridurre il taglio. Una promessa che era stata fatta agli stessi sindacati dal direttore dell’Asl 13 la scorsa settimana e che la stessa Asl ha ribadito al momento dello scoppio delle proteste dei lavoratori.

Gumirato intende però precisare che si tratta comunque di una situazione comunque difficile. «L’Asl13», dice in una nota il direttore, «sta seguendo con interesse e preoccupazione la vertenza tra lavoratori e la ditta Dussmann, che si è aggiudicata l’appalto per il servizio di ristorazione dell’azienda sanitaria. È bene precisare che il valore dell’appalto è stato stabilito sulla base dei prezzi di riferimento fissati a livello regionale e nazionale e l’aggiudicazione non è avvenuta al massimo ribasso, bensì secondo criteri che garantissero un buon rapporto qualità-prezzo. Così come segnalato dai lavoratori, l’ Asl 13 ha approfittato della gara per investire una importante cifra nel miglioramento del servizio: ci sono infatti circa 600mila euro destinati al rinnovo dei carrelli per il trasporto delle pietanze (visto che i precedenti versavano in pessime condizioni) e di altre attrezzature per la cucina, che miglioreranno la preparazione dei pasti. In nessun modo l’ Asl 13 è responsabile delle decisioni della ditta Dussmann sul monte orario del personale».

(a.ab.)

 

Santa Maria di Sala. Per fronteggiare l’emergenza degli ultimi fenomeni piovosi

Con un finanziamento di 6.240 euro, ottenuto dalla Provincia di Venezia, il Comune di Santa Maria di Sala intende finanziare il Piano che servirà ad accelerare gli interventi affidati a Consorzio di Bonifica Acque Risorgive per la pulizia dei fossi. Il progetto, che rientra nel Piano di 65.000 euro già operativo dal 2013, prevede appunto di fronteggiare l’emergenza dovuta ai fenomeni piovosi del mese di novembre.

Nel frattempo l’Amministrazione comunale salese ha fatto ulteriore richiesta di un finanziamento , questa volta alla Regione Veneto, per un importo di 38.160 euro. «Soldi – ha detto l’assessore all’Unità di Crisi, Enrico Merlo – che dovrebbero cofinanziare un ulteriore progetto da 68.414 euro per poter effettuare interventi di carattere straordinario in tutte le frazioni del Comune».

Con questo intervento si prevede la pulizia e l’espurgo dei fossati lungo le vie Ariosto, Cainazzi, Balzana a Veternigio, Zeminianella e Marsari a Sant’Angelo, Marconi, Le Motte, Cavin Caselle e Fratella a Caselle dé Ruffi, Cavour, Zinalbo, Pianiga e Rivale a Caltana.

«Questi interventi comunque- precisa Merlo- saranno eseguiti anche senza il contributo della Regione. «Queste pulizie dei fossi – ha detto il sindaco Fragomeni – sono necessarie al fine di poter accogliere più acque possibili durante le grandi piogge che rappresentano ogni volta un grave disagio e danni notevoli. Ricordo inoltre le responsabilità dei privati di mantenere in buone condizioni questi corsi d’acqua ricadenti sui loro terreni e in caso di inadempienza sono previste sanzioni e l’obbligo di intervenire».

Carlo Petrin

 

Gazzettino – Mirano. Via Desman, la protesta si allarga.

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22

nov

2014

MIRANO – I residenti “ostacolano” la viabilità chiedendo interventi per la sicurezza della strada

Oggi manifestazione davanti alla Corte di Villa Errera

«Se servirà, andremo avanti a manifestare. Anche fino a Pasqua». I residenti di via Desman fanno sul serio: dopo la prima settimana di presidio lungo la Provinciale 33 non si sono affatto stancati, ma anzi annunciano una nuova protesta per oggi pomeriggio alle 15 davanti alla Corte Errera di Mirano. Striscioni e giubbini catarifrangenti sono già pronti, la scelta di ora e luogo non è affatto casuale: oggi pomeriggio infatti a Mirano arriverà per la propria campagna elettorale Alessandra Moretti, volto noto del Pd e aspirante governatrice della Regione Veneto. In Corte Errera interverranno esponenti politici e sostenitori del Pd, un’ottima vetrina per alzare ulteriormente la voce.

I residenti di via Desman, la strada che collega Mirano e Borgoricco attraversando la campagna di Santa Maria di Sala, protestano contro la pericolosità di quel tratto. «Manca una pista ciclabile e il limite di 90 orari è troppo alto per una carreggiata così stretta. Qui ci sono bambini e anziani, c’è gente che ha paura anche solo di uscire di casa» sbottano in coro.

Da lunedì una trentina di persone parte da Zianigo o da Veternigo per manifestare all’ora di punta a piedi o in bicicletta, ieri sul posto è intervenuto anche il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello. Il portavoce dei residenti, Marino Dalle Fratte da Zianigo, annuncia nuove proteste («magari porteremo con noi in strada anche gli animali, ci faremo sentire fino a che non otterremo risposte concrete») mentre proprio la Pavanello tende la mano ai residenti nel tentativo di placarne la furia: «Via Desman è di competenza della Provincia, noi conosciamo bene il problema e assieme all’assessore Giuseppe Salviato sto cercando una soluzione. Un vecchio progetto provinciale per la pista ciclabile prevede un costo di 3.6 milioni, abbiamo provato a farlo rientrare in un bando regionale per le ciclabili che però prevedeva solo progetti inferiori al milione di euro. Noi stiamo con chi manifesta, ora sia la Regione guidata dal presidente Zaia a dare risposte».

Gabriele Pipia

 

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