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Nuova Venezia – Scorie nucleari in A4, piano d’emergenza

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6

nov

2012

Il carico radioattivo passerà entro il 14 novembre: le ipotesi incidente e sversamento esaminate in Prefettura a Venezia

MESTRE. Domani ci sarà l’ultimo incontro tecnico prima del transito di materiale radioattivo, sempre coordinato dalla Prefettura, mentre ieri, nella centrale operativa comune in caso di calamità ed emergenze di Mestre, si è svolta la riunione della Protezione Civile coordinata dal vicario del Prefetto. Riunioni simili si svolgono nelle varie Prefetture delle province attraversate dal convoglio che deve trasportare dieci barre di materiale irradiato da un deposito in provincia di Vercelli al porto di Trieste dove saranno imbarcate su una nave con destinazione gli Stati Uniti.

Proseguono le attività connesse alla pianificazione provinciale di emergenza, adottata il 31 ottobre scorso, d’intesa della Regione Veneto, per il trasporto delle scorie dal deposito di Avogrado di Saluggia, in provincia di Vercelli, al porto di Trieste, piano che è stato contemporaneamente inviato ai sindaci dei Comuni interessati dal passaggio per l’informazione preventiva alla popolazione. Il piano è stato messo a punto dalla Prefettura di Vercelli ed è uguale per tutte le singole province toccate dal trasporto che avverrà lungo l’A4. Cambia sicuramente l’attuazione nelle varie realtà attraversate.

Nel corso della riunione di ieri sono stati affrontati argomenti tecnici che riguardano la sicurezza del transito. O meglio sono state prospettate le possibili emergenze che dovranno essere affrontate nel caso il trasporto venga coinvolto in un incidente stradale o per l’incendio del tir che trasporta le barre irradiate. Quest’ultima evenienza è quella che comporterebbe lo sgombero della zona attorno al punto in cui scoppia l’incendio. Se nel caso dell’incidente la zona da evacuare, per un fatto di prevenzione, si limita ad un massimo di cento metri, ben più ampio è il raggio entro il quale la popolazione sarà fatta spostare se l’imprevisto è un incendio. Scenari che vengono prospettati ogni qualvolta avviene un transito di materiale pericoloso lungo un’autostrada.

Sempre durante la riunione sono stati esaminati anche i problemi di viabilità collegati al transito. Infatti durante il passaggio gli accessi in autostrada saranno limitati, di conseguenza è possibile che per brevi periodi i caselli vengano chiusi. Le auto in transito al momento del passaggio del convoglio saranno tenute a debita distanza dalle pattuglie della polizia stradale di scorta al carico.

Domani è previsto un nuovo incontro per definire gli ultimi dettagli dell’operazione, nel corso del quale sarà completata l’informazione ai sindaci dei Comuni interessati dal passaggio del convoglio. Sempre domani è possibile che venga comunicata la data del transito che non avverrà di sicuro oltre il 14 novembre.

Il giorno e l’orario scelti sicuramente riguarderanno momenti in cui il traffico commerciale lungo l’A4 non è intenso, anzi è praticamente nullo.

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La rabbia dei sindaci del miranese

“Vogliamo sapere quando transitera’ il carico pericoloso”

Checchin (Spinea): «Dobbiamo informare i cittadini sul passaggio ma non siamo in grado di precisare il giorno»

MIRANO. «Comuni obbligati a informare i cittadini, abbiamo fatto tutto quanto previsto dalle procedure». A chi li accusa di eccessivo allarmismo, i sindaci replicano carte alla mano.

Nel Miranese, quattro comuni su sette sono attraversati dal Passante e hanno dovuto mettere in pratica le procedure previste dal piano di emergenza stilato e consegnato dalla prefettura. Si tratta sia di prescrizioni da attuare in via preventiva, sia in caso di incidente rilevante al convoglio durante il percorso. Ai cittadini poco importa, perché un’informativa con tutti quegli scenari dice poco o nulla sul comportamento da tenere in caso di pericolo: da Mirano a Spinea, passando per Salzano e Martellago, la popolazione del Passante non ha gradito.

Messi in guardia da un pericolo grave, ma difficile che si realizzi, nonostante tutto allertati senza conoscere tempi ed effetti dell’allertamento, soltanto con la consegna di un’informativa che sembra parlare più agli enti che alla gente comune. Prova a spegnere le polemiche il sindaco di Spinea Silvano Checchin, in prima linea insieme ai colleghi nella gestione di questa strana vicenda. «Abbiamo fatto quello che dovevamo fare», afferma Checchin, «e che è contenuto nel piano di emergenza provinciale predisposto dalla prefettura».

La parte che interessa i comuni è quella riportata al punto 6, dove è precisato: «Condizione fondamentale per una corretta gestione dell’emergenza nucleare è che la popolazione sia informata in anticipo sui rischi generici a cui è soggetta, sul piano di emergenza, sulle precise istruzioni da seguire in caso di incidente e sull’adozione delle misure urgenti da adottare in caso di vera e propria emergenza nucleare». Dunque informazione preventiva: «Ed è quello che abbiamo fatto avvisando casa per casa i cittadini lungo il Passante», chiarisce Checchin, «per il resto ai comuni tocca l’avviso alla popolazione con altoparlante e tramite la polizia locale in caso di emergenza radiologica». Ma resta lo scontro sui tempi. Per ogni comune il passaggio del convoglio durerà pochi minuti e i sindaci chiedevano solo di sapere quando allertare i cittadini interessati per non doverlo fare in maniera continuata e indefinita nel tempo.

«La prefettura ha deciso di non comunicare la data», allarga le braccia Checchin, «alla luce di questo noi abbiamo agito nell’unico modo possibile: allertare subito». La questione però non è chiusa: i comuni chiedono di sapere almeno un giorno prima la data del transito del carico pericoloso. Da Mirano intanto si leva anche la voce del presidente del circolo di Legambiente, che se la prende con la scarsa informazione, tutta a scapito dei cittadini: «Il caos informativo di questi giorni ci lascia perplessi e mette un po’ paura», afferma Pierluigi Paloscia, «la nostra associazione stigmatizza da sempre questi trasferimenti di materiale e ne denuncia l’estrema pericolosità. Resta il fatto che normative ben precise e rigorose regolano il transito di materiali su gomma. A livello informativo però si poteva fare di più, anche se in questi casi è sempre molto difficile capire quale sia la cosa migliore da fare. Ci auguriamo che non accada nulla e che per il futuro il Comune di Mirano sappia opporsi in sinergia con gli altri sindaci a questi traffici in modo che nessun carico pericoloso, radioattivo e non, transiti per i nostri territori».

Filippo De Gaspari

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Dal vertice tenuto ieri in Prefettura a Venezia nessuna indicazione sulla data

Carico nucleare, bocche cucite

Continua a montare la protesta: mercoledì nuovo incontro

Il passaggio è imminente, ma la data non c’è. Nemmeno dopo il vertice di ieri tra la Prefettura e la Protezione civile è stata comunicata ai Comuni la data in cui il convoglio che trasporta pericoloso carico nucleare transiterà lungo l’A4 e il passante di Mestre. L’unica notizia certa è che il materiale radioattivo sarà trasportato una delle prossime notti da Vercelli al porto di Trieste.
«L’incontro con la Protezione civile – spiegano in Prefettura – è servito per fare chiarezza su alcuni aspetti tecnici. In questi casi la data del transito del convoglio viene indicata solo all’ultimo momento per cui bisogna prepararsi. Non appena sapremo il giorno contatteremo subito i sindaci». Nei giorni scorsi i sindaci dei Comuni interessati (nel Miranese sono Mirano, Spinea, Salzano e Martellago) sono stati avvisati che il convoglio, composto da una quindicina di mezzi, passerà in piena notte nel corso di questa settimana. La Protezione Civile è stata allertata domenica e le amministrazioni hanno informato i cittadini, soprattutto alcune decine di famiglie residenti in prossimità dell’autostrada, senza però poter dare notizie precise. Pare che il motivo di questo silenzio da parte delle istituzioni governative sia il timore di manifestazioni di protesta che potrebbero intralciare il tragitto del convoglio. Per motivi di sicurezza l’autotreno correrà al massimo ad 80 Km/h e non potrà mai fermarsi. Per questo gli accessi all’autostrada saranno bloccati al momento del passaggio. Ieri è stata un’altra giornata di frenetici contatti telefonici tra sindaci, Prefettura e forze dell’ordine, ma senza riscontri concreti. A Mirano la notizia ha fatto molto parlare: per le vie del mercato cittadino come su Facebook, i cittadini chiedono maggior informazione. «Questo caos informativo ci lascia perplessi e il silenzio degli ultimi giorni mette un pò paura» commentano dal circolo Legambiente del Miranese. Mercoledì in Prefettura è previsto un nuovo incontro per definire gli ultimi dettagli dell’operazione, nel corso del quale sarà completata l’informazione ai sindaci dei Comuni interessati dal passaggio del convoglio.

 

L’intervento nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati a sostegno delle preoccupazioni dei sindaci

L’onorevole Rodolfo Viola è intervenuto nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati per perorare la causa dell’interramento dell’elettrodotto Dolo-Camin. L’onorevole del Partito Democratico ha, infatti, depositato un’interrogazione e una risoluzione per capire la volontà del Governo in merito al progetto di potenziamento della rete elettrica proposto da Terna.

«Il progetto di Terna, che è stato approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico – ha detto l’On.le Viola- sta destando grande preoccupazione in tutti i Comuni coinvolti dal progetto a cominciare da Saonara in provincia di Padova, passando da Mira fino a Spinea».

Rilanciando:

«L’approvazione del progetto per la realizzazione della nuova linea aerea, con la costruzione di tralicci alti 60 metri, ha provocato la reazione di alcuni Comuni (Vigonovo, Dolo, Fossò, Camponagara e Saonara) con ricorso al TAR e ora al Consiglio di Stato. Altri Comuni come Mirano, Spinea e Mira stanno segnalando le pesanti interferenze del progetto con aeree ad alto valore paesaggistico e culturale».

Viola capisce l’importanza strategica dello stesso, ma pone al centro il bisogno di salvaguardare il paesaggio e la salute dei cittadini:

«Riteniamo pertanto di condividere la richiesta unanime dei Sindaci e dei comitati che è quella di modificare il progetto con l’interramento della linea elettrica così come peraltro è già previsto dallo stesso progetto nell’area di Fusina e Marghera in Comune di Venezia e come ha già fatto,la stessa società elettrica in altre parti del territorio nazionale».

(G.Dco.)

 

Gazzettino – Carico nucleare, sindaci in rivolta

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4

nov

2012

ALLERTA SUL PASSANTE

L’ALLARME – Nei prossimi giorni un carico nucleare transiterà sul Passante di Mestre nel suo viaggio da Vercelli a Trieste. La notizia ha messo in allarme i sindaci del Miranese, cui non è stata comunicata la data e l’ora del passaggio del carico.

IL MATERIALE – A trasportare le dieci lamine di materiale radioattivo sarà un camion che sarà scortato da 15 veicoli che dovranno tenersi a 50 metri di distanza. Il materiale, diretto negli Stati Uniti, sarà poi imbarcato al porto di Trieste.

IL CASO – Dovrebbe passare una delle prossime notti con 15 mezzi di scorta. Allertate le famiglie lungo l’autostrada

Carico nucleare in A4, l’ira dei sindaci

I primi cittadini dei Comuni del Passante mobilitati: «Inaccettabile, nessuno ci ha avvertito»

VIAGGIO – Partito da Vercelli raggiungerà il porto di Trieste. Il carico radioattivo sarà poi imbarcato in una grande nave diretta in America

TIMORI – Nei prossimi giorni transiterà un convoglio che trasporta materiale radioattivo. Avrà ben 15 mezzi di scorta

I PRIMI CITTADINI – «Non ci è stata data alcuna comunicazione su data e orario»

Nei prossimi giorni un convoglio che trasporta pericoloso materiale radioattivo transiterà sul passante autostradale, i Comuni interessati sono in allerta. Telefonate, mail, fax e note ufficiali: quella di ieri è stata una giornata di frenetiche comunicazioni che ha visto in prima linea da una parte i sindaci del Miranese, dall’altra Prefettura di Venezia e Questura di Trieste. Lo stato di allerta non deriva solo dalla pericolosità del materiale che sarà trasportato, ma pure del caos che si è creato a livello informativo. Mancano infatti una data e un orario certo sul passaggio del convoglio. Ipotesi, conferme e smentite si rincorrono: in ogni caso il mezzo dovrebbe passare in una delle prossime notti, non prima di quella tra lunedì e martedì. Ma iniziamo dalle notizie certe: il materiale radioattivo, dieci lamine di un elemento combustibile proveniente da attività di ricerca, partirà da Vercelli per dirigersi al porto di Trieste. In piena notte passerà dunque per la provincia di Venezia: a portare il carico nucleare sarà un autotreno che viaggerà con velocità massima di 80 Km/h e per motivi di sicurezza non potrà interrompere la corsa. Per questo sarà accompagnato da una quindicina di mezzi di scorta, che dovranno stare a 50 metri di distanza. C’è il timore che alcuni comitati di manifestanti provino ad intralciarne il tragitto, ed è forse per questo che si è preferito non comunicare il momento esatto del passaggio. Squadra volante e Carabinieri saranno comunque impegnate a bloccare temporaneamente tutti gli accessi all’autostrada.

«Ma per quale motivo una notizia così importante non è stata comunicata con precisione almeno a noi?» sbottano i sindaci dei comuni del Miranese interessati: Maria Rosa Pavanello per Mirano, Silvano Checchin per Spinea, Alessandro Quaresimin per Salzano e Giovanni Brunello per Martellago. «Non ci è stata data alcuna comunicazione su data e orario – si legge nella nota congiunta diramata ieri -. Questo episodio conferma la tendenza diffusa a scaricare le responsabilità sui Comuni senza renderli in grado di affrontarle efficacemente. In questo modo si alimenta il senso di un’organizzazione superficiale e pressappochista – proseguono i sindaci – quando invece proprio le amministrazioni locali si sono sempre dimostrate in prima linea».

In ciascuno dei quattro Comuni ci sono almeno dieci famiglie che abitano a pochi metri dal Passante. Come agiranno dunque le amministrazioni? Non c’è alcuna voglia di creare inutili allarmismi, ma per legge i Comuni hanno l’obbligo di informativa nei confronti dei cittadini. Ieri all’ora di pranzo i sindaci hanno convocato d’urgenza un vertice con le forze dell’ordine, decidendo poi di informare personalmente i residenti interessati e mettere in allerta la Protezione Civile.

 

IL TRAGITTO

Da Vercelli al porto di Trieste dieci grandi lamine di Petten

MIRANO – Arrivato al porto di Trieste, il carico radioattivo sarà poi imbarcato in una grande nave diretta in America. L’Italia partecipa infatti al programma di rimpatrio negli Stati Uniti di materie nucleari, e una parte di questo materiale (lamine di Petten) è attualmente stoccato in un deposito di Saluggia, in provincia di Vercelli. Il convoglio passerà in piena notte e trasporterà dieci lamine di elemento chiamato Mtr, irraggiato e proveniente da attività di ricerca. Dopo il suo passaggio lungo tutto il percorso saranno effettuate bonifiche e accurate analisi delle radiazioni. I Comuni interessati hanno pubblicato sul proprio sito internet il Piano Provinciale d’Emergenza rassicurando comunque i cittadini. «Il transito su strada del contenitore e la loro sosta temporanea lungo il percorso non configurano alcuna situazione di pericolo – si legge – , in quanto i materiali e le modalità di realizzazione del contenitore sono tali da garantire assenza di rischio sanitario per la popolazione». L’unico pericolo – spiegano gli esperti – si verificherebbe in caso di incidente o intralcio al mezzo durante il tragitto. (g.pip.)

 

Nuova Venezia – Energie rinnovabili un boom nel Miranese

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21

ott

2012

In meno di un anno sono già 192 gli impianti fotovoltaici costruiti da privati. Ora il Comune di Mirano metterà a disposizione i suoi edifici per i pannelli.

MIRANO. Tutti pazzi per il fotovoltaico. Nel Miranese aumentano i privati che aderiscono ai gruppi di acquisto per installare, a prezzi concorrenziali e sfruttando collettivamente gli incentivi, impianti di produzione di energia. Pulita e soprattutto a basso costo.

In meno di un anno, da novembre 2011, in tutto il comprensorio sono stati ben 192 i privati che hanno aderito al progetto, con 61 impianti già installati. Si tratta per la quasi totalità (95%) di impianti per uso domestico, mentre solo il rimanente 5% riguarda piccole attività. I dati emergono dal progetto Soleinrete promosso dalla onlus Energoclub, che ha scelto proprio il Miranese per promuovere la nuova campagna d’acquisto di impianti fotovoltaici, pompe di calore e solare termico. Orientamento, consulenza tecnica, servizio chiavi in mano, risparmio e assistenza pre e post installazione: questi i vantaggi richiesti oggi dai cittadini, che in piena crisi dei consumi, sborsano volentieri qualche centinaio di euro di investimento, per risparmiare poi sulla bolletta.

Merito anche della sensibilizzazione fatta a livello locale, come a Spinea o Mirano, dove da tempo operano gruppi di acquisto fotovoltaico con l’obiettivo di ottenere finanziamenti agevolati per acquisti di impianti in associazione. Una moda a cui non si sottraggono neppure i comuni.

È di ieri la decisione presa dalla giunta di Mirano che ha approvato la concessione d’uso delle superfici di copertura di edifici comunali per impianti fotovoltaici. Sui tetti potranno essere installati pannelli per produrre energia pulita: ciò consentirà al Comune introiti derivanti da canoni delle superfici, mentre ai concessionari spetteranno i costi di progettazione, installazione e gestione. L’energia prodotta invece potrà essere utilizzata gratuitamente dagli edifici comunali su cui saranno installati. Il Comune quindi, oltre ad avere un guadagno, risparmierà sull’acquisto di energia elettrica dalla rete pubblica.

Gli immobili disponibili sono 21, tra cui le ex scuole di Luneo, Vetrego, Campocroce e Scaltenigo, magazzino, scuole, palestre e bocciodromo. «Stiamo lavorando per una Mirano ecosostenibile anche dal punto di vista energetico», dice il sindaco Maria Rosa Pavanello. Energoclub proporrà le prossime serate domani e il 21 novembre a Noale, il 29 ottobre e 19 novembre a Mira, il 12 novembre a Martellago, il 14 a Spinea, il 28 a Gardigiano.

Filippo De Gaspari

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Siccità e grandine: le cantine sociali di Riviera e Miranese calcolano le perdite. Livieri (Coldiretti) preoccupato: «Danni per centinaia di migliaia di euro»

DOLO. La vendemmia 2012 in Riviera e Miranese? Un calo di produzioni oltre il 30% con punte del 40% . I vini a causa della siccità e del gran caldo aumentano di qualità ma le quattro cantine della zona non riusciranno a compensare la diminuzione del fatturato che sarà intorno al 10% – 15% in un comparto in cui primeggiano i Doc della Riviera.

A fare il punto della situazione sono il presidente delle cantine “Riviera del Brenta (Dolo)” Pier Antonio Angeli e il segretario della Coldiretti del Miranese Fabio Livieri.

«Quest’anno la produzione di vino» spiega Angeli «stimata delle quattro cantine di Dolo, Premaore di Camponogara, Noale e Campodarsego è stimata intorno ai sessanta mila ettolitri. Si calcola una perdita di produzione rispetto all’anno precedente del 30%».

A Noale saranno prodotti 10 mila ettolitri, a Premaore 20 mila, a Dolo (Sambruson) 10 mila e altri 20 mila a Campodarsego. «Fra queste produzioni i vini doc della Riviera e gli Igp si aggirano sui 10 mila ettolitri» spiega Angeli «Si tratta di vini che quest’anno avranno una gradazione elevata che non avrà bisogno di una particolare procedura di innalzamento del grado di alcol, con il trattamento dei mosti, che di solito si fa nelle annate più fresche».

Non si supererà comunque i 12-13 gradi di gradazione. Ma cos’è il doc della Riviera? La denominazione d’origine controllata “Riviera del Brenta” e un marchio di qualità ottenuto dalle produzioni del comprensorio dal 2004. «Si tratta» spiega Angeli «non di vini impegnativi, elaborati ed aristocratici, che la natura dei suoli e il clima non potrebbero dare con costanza, ma un prodotto che soddisfi una larga esigenza di mercato e legati alle tradizioni enogastronomiche del territorio. Il doc della Riviera prodotto nelle quattro cantine consorziate ormai si difende bene ed è conosciuto nel mercato nazionale ed estero».

Vanno bene anche i vini da tavola (il resto della produzione): tocai, chardonnay, pinot bianco, pinot grigio, merlot, cabernet, cabernet franc, cabernet sauvignon, Igp il raboso e refosco dal peduncolo rosso.

Oltre alle siccità, i problemi causati dalla grandine. «Nelle ultime settimane» spiega Livieri «a Martellago, Noale e Scorzè intense grandinate hanno colpito i vigneti distruggendo parte delle uve che stavano per essere raccolte. A differenza della siccità questo elemento non porta qualità, ma solo distruzione di prodotto. I danni sono calcolati in centinaia di migliaia di euro. Alcune produzioni sono state distrutte oltre il 40%».

Alessandro Abbadir

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Gazzettino – Cresce la cultura del Pedibus

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23

set

2012

Boom dei Pedibus nel Miranese e in Riviera del Brenta, e ne guadagnano salute, ambiente e sicurezza. È quanto risulta da un’indagine promossa dalla Regione, a cui l’Asl 13 ha aderito, su alcuni progetti di promozione dell’attività motoria, tra cui quest’iniziativa mirata far andare a scuola i bambini a piedi, accompagnati da adulti volontari. Se n’è parlato lunedì a margine dell’uscita a piedi di tutti gli alunni delle elementari di Martellago, Maerne e Olmo, dove l’esperienza funziona con successo, promossa da Comune e Scuole per la Giornata Europea della Mobilità, a cui sono intervenuti i medici del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 13. Che, per la rilevazione, ha inviato un questionario a 20 istituti comprensivi del territorio (488 coinvolti a livello regionale). Ebbene, nell’anno 2011-12 i Pedibus sono risultati attivi in ben 11 dei 18 comprensivi che hanno risposto: il 61%, contro il 32% a livello veneto. Nel territorio dell’Asl 13 sono coinvolti 19 plessi per 912 bambini, l’11% del totale regionale (il terzo posto assoluto per partecipanti) e il 7% di tutti i bambini della primaria di Miranese e Riviera. Dati rilevanti, a conferma dell’impegno per promuovere quest’attività, e in costante ascesa. E i punti di forza sono molti, sia per le caratteristiche formali, come la gratuità del servizio o la copertura assicurativa, presenti nel 91% dei Pedibus, e per il fondamentale coinvolgimento delle famiglie (tra gli accompagnatori ci sono sempre genitori), sia per la salute: nel 42% dei 19 plessi il tempo di percorrenza dei 44 percorsi attivati supera i 16 minuti, più di un quarto della attività motoria necessaria al giorno ai bambini per restare in salute (e in 9 plessi il percorso è di andata e ritorno); nel 100% dei casi il servizio funziona tutta la settimana e nel 74% tutto l’anno. (N.Der.)

 

MESTRE. Un viaggio di 458 chilometri, al posto di uno di 136. Attraversare le zone più fittamente popolate del Paese con quello che non è un semplice pacchetto, ma un carico di sostanze radioattive. «E proprio questo è il punto», nota Michele Boato, rappresentante di Rete Ambiente Veneto, che riunisce decine di associazioni per la difesa del territorio, «perché affrontare i rischi di un viaggio su gomma così lungo fino a Trieste quando era possibile arrivare in treno blindato a Genova? La faccenda presenta molti lati oscuri. Il deposito nucleare di Saluggia è il più grande d’Italia e ospita le scorie delle centrali di Trino Vercellese e Caorso. Ma questo piano parla di “rientro di materie nucleari strategiche di origine Usa” ed è voluto dal governo statunitense. Da Saluggia i comitati dicono che questi materiali, una volta trattati prendendo la parte più ricca d’isotopi di uranio, torneranno in Italia. Insomma: un pericolo tremendo. Esiste una casistica di incidenti di questo tipo. E le conseguenze di un intoppo renderebbero invivibili le nostre zone per decine di anni. Come Rete Ambiente Veneto ci prepariamo a proteste clamorose per fermare questo viaggio assurdo».

Un viaggio lungo l’A4 che va fatto “in collaborazione con le Regioni e i Comuni interessati” che sfiorerà le zone più urbanizzate della provincia, paesi in cui nessun amministratore è stato avvertito. «Io sono la prima autorità sanitaria del mio Comune e non ne so nulla», sbotta Maria Rosa Pavanello, sindaco di Mirano, per cui, lungo il Passante, si muoverà il micidiale carico, «Nessuno mi ha avvisato. Sarebbe questa la “collaborazione” richiesta e offerta? Questo blackout informativo mi preoccupa. Per proteggere i miei concittadini eserciterò tutte le prerogative di legge».

Gianfranco Bettin, assessore all’ambiente di un Comune confinante come Venezia boccia l’operazione: «Allungare i tragitti vuol dire moltiplicare le occasioni d’incidente. Il tutto facendo passare il carico per le strade più trafficate della rete nazionale. Un’operazione che passa sulla testa dei territori e che dimostra la natura autoritaria dell’energia atomica». Tanto più che nemmeno la Protezione civile è stata informata: «Nessuno ci ha detto nulla», conferma l’assessore regionale Daniele Stival, «una situazione incredibile».

Ugo Dinello

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IL MALTEMPO IN PROVINCIA

In autostrada a passo d’uomo per i detriti sollevati dal vento. Gazebo volati in aria alla Festa dell’agricoltura di Mirano

Il maltempo ha colpito anche in Riviera del Brenta. Numerosi i rami staccatisi dagli alberi frustati dal forte veneto ed auto a passo d’uomo lungo il tratto autostradale compreso tra Mestre e Dolo. Diversi i rami caduti nell’intero territorio di Mira, a Pianiga e a Dolo. Il danno maggiore, però, lo si è riscontrato nella zona di via Botte a Oriago: qui, le raffiche hanno spazzato i listoni di copertura della Scuderia Elloc, che si trova al civico 9 di via Botte. La scuderia conta più di una ventina di cavalli e si trova all’interno dell’azienda agricola Borbiago. Sempre a Mira, la caduta di un albero ha tranciato un cavo dell’alta tensione, lasciando la zona compresa tra le frazioni di Oriago e Borbiago al buio per alcuni minuti. Il forte vento, comunque, avrebbe spazzato le nuvole cariche di pioggia e pertanto il rischio di forti precipitazioni si sarebbe limitato al minimo. E ciò avrebbe limitato anche le possibilità di allagamenti, che in passato hanno interessato varie zone della Riviera del Brenta. I maggiori disagi li hanno patiti gli automobilisti in transito lungo il tratto autostradale dell’A4, compreso tra la barriera di Venezia-Mestre ed il casello di Dolo-Mirano. Le vetture, infatti, sono state costrette a procedere a passo d’uomo. La situazione è tornata alla normalità intorno alle 19, quando uno splendete arcobaleno ha attraversato la Riviera del Brenta.                Coppi saltati, rami caduti e strade allagate anche nel Miranese. Il nubifragio ha costretto i Vigili del Fuoco in vari interventi in quasi tutti i comuni, anche se non sono stati registrati danni come in occasione della tromba d’aria dello scorso giugno. Fortunatamente la grandinata è durata solo pochi minuti e così i problemi maggiori sono stati creati da pioggia e raffiche di vento. A Mirano molte tegole delle villette sono cadute soprattutto nella zona di via Porara, mentre alla Festa dell’Agricoltura il vento ha scoperchiato tre gazebi, causando molti problemi all’organizzazione visto che erano decine e decine i visitatori della manifestazione, tutti rifugiati e ammucchiati sotto il capannone principale. A Spinea vento e pioggia hanno fatto cadere molti rami dagli alberi in pieno centro, soprattutto in via Matteotti. Disagi anche a Noale e Salzano, dove il centro storico è animato a festa per la sagra di San Bortolo. In tutto il Miranese si sono verificati i classici problemi alla rete elettrica e telefonica. Alle 19 molti cittadini in strada a fotografare un suggestivo arcobaleno. Ma domani gli agricoltori della zona saranno chiamati alla conta dei danni: la speranza è che questa volta la pioggia abbia portato più benefici che disagi, vista l’estate di siccità appena trascorsa. (hanno collaborato Gianluigi Dal Corso e Gabriele Pipia)

 

Nuova Venezia – Rifiuti, funziona il sistema a calotta

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21

ago

2012

Aumenta la raccolta differenziata sia in Riviera del Brenta che nel Miranese

Il sistema a calotta funziona in Riviera e nel Miranese, fa aumentare le percentuali di raccolta differenziata nel primo semestre del 2012. I dati li dà Veritas. Rimangono alte le percentuali di rifiuto differenziato pure per i comuni che hanno adottato il sistema porta a porta. Comuni questi ultimi che sono quasi tutti in Riviera del Brenta con percentuali sopra il 65%. Il record è di Pianiga con il 74,5% di differenziata, poi Salzano (73,2%), Stra (72%), Fossò (70,3%), Campagna Lupia (69,8%), Fiesso d’Artico (68,2%), Camponogara (67,7%), Campolongo Maggiore (66,9%). Ma le sorprese maggiori dal sistema a calotta.               A Mira comune più popoloso del comprensorio con circa 40 mila abitanti, le calotte sono state installate sul 30% del territorio, la differenziata è arrivata al 58,4% (47,8% nel 2010, 53% nel 2011). Il comune punta a completare il restante territorio e passare anche alla differenziata spinta. Scorzè con 25% del territorio coperto con i sistemi a calotta, arriva al 60,9% contro il 52,6% del 2010 e il 54,5% del 2011. A Mirano, con il 20% del territorio comunale dotato di cassonetti con il nuovo sistema di apertura, la percentuale di differenziata è passata dal 47% 2010 e dal 52% del 2011, al 57,9% del periodo gennaio-giugno 2012. Santa Maria di Sala, passato dal 46,8% del 2010 e dal 54,9% del 2011 al 67,9% del primo semestre del 2012. Poi Martellago (arrivato al 70,9% dal 55,6% del 2010 e dal 63,2% del 2011) e Spinea che ha raggiunto il 62,7. In tutti questi Comuni oltre ad aumentare la quantità di rifiuti raccolti in maniera differenziata e poi riutilizzati, è diminuita la quantità di rifiuto secco.           «L’apertura delle calotte – spiegano i tecnici di Veritas – non consente di inserire sacchi di grandi dimensioni. È diminuito, infine, nei primi sei mesi del 2012 il fenomeno dell’abbandono di rifiuti da parte degli abitanti dei Comuni che hanno il porta a porta». (a.ab.)

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