Gazzettino – “Fiesso sott’acqua per la cementificazione”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
16
giu
2012
Nonostante le rassicurazioni del sindaco Andrea Martellato, seppur condite da qualche frecciatina verso il Consorzio di Bonifica, a Fiesso torna la paura degli allagamenti. Un rischio concreto. Almeno stando a quanto raccolto dal Movimento Cittadino promotori per la sicurezza idraulica.
«È stato sufficiente un’acquazzone di meno di 2 ore – chiosa il portavoce Adriano Zaramella – per mettere in crisi la rete idraulica di scolo del comune di Fiesso d’Artico». Strade, scantinati, garage, abitazioni allagate, con conseguenti disagi per i cittadini nuovamente costretti a far fronte a danni materiali oltre che morali. «La scarsa manutenzione e l’eccessiva cementificazione tutt’ora in corso – evidenziano dal Comitato – che ha oramai il 60 per cento della sua superficie, fa si che attraverso l’impermeabilizzazione intercorsa del suolo, le grandi quantità d’acqua piovana scorrano velocemente verso i punti di raccolta, mettendo in crisi il regolare deflusso e mandando il tilt la rete fognaria che in alcune strade dovuta all’eccessiva pressione, dai tombini uscivano dei flussi con un’effetto geyser».
E ricordano: «All’interno del piano delle acque adottato dal comune nel lontano 2009 venivano poste delle priorità di attuazione per la sicurezza idraulica di Fiesso, tra cui il posizionamento in pianta fissa di alcune idrovore distribuite in specifiche aree del territorio, lungo il perimetro del rio Serraglio, pronte ad intervenire durante gli eventi emergenziali del tipo di quello registrato ieri». Zaramella rilancia sull’idrovora del Ponte dei Cento: «Oggetto di varie interpellanze, da parte dei gruppi consiliari resta incompiuto, abbandonato da tempo tra le sterpaglie, manca il posizionamento e la messa in servizio dell’idrovora. Questo ritardo è perché è tra gli interventi urgenti e non ancora completati che può contribuire a prevenire le forme degli allagamenti agli insediamenti urbani». Evidenziando, poi, come sia necessario intervenire fin dalle prime avvisaglie di possibili precipitazioni e non aspettare la piena emergenza.