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BOICOTTA ENI

A Porto Marghera ENI ha inquinato impunemente il nostro territorio per decenni. Ora vuole rincarare la sua dose di veleni con un maxi-inceneritore per fanghi contaminati.

Il vero volto di ENI non è quello “green” della pubblicità, ma questo! Qui come in altri luoghi vicini e lontani, dalla Basilicata all’Africa, ENI si è resa protagonista di vere e proprie devastazioni ambientali, senza dimenticare che è una delle multinazionali “fossili” maggiormente responsabile del cambiamento climatico.

ENI è potente ma non invincibile, bloccala insieme a noi:

– non fare più rifornimento ai distributori ENI

– se acquisti luce e gas da ENI Plenitude cambia subito (a costo 0), scegli fornitori che producono energia elettrica 100% rinnovabile e etica, come ad esempio Cooperativa E’nostra, o che almeno compensano le emissioni causate dal gas erogato, come Dolomiti Energia.

Un nuovo impianto nocivo a Porto Marghera

Non bastava quello di Veritas, ora un altro maxi-inceneritore per bruciare 190.000 ton/anno di fanghi inquinati dei depuratori del Veneto. Dove? A due passi da Malcontenta, Marghera, Mira e dalla Laguna.

La proposta è di ENI Rewind (società “green” di ENI) che punta a un giro di affari da oltre 32 milioni di €/anno…sulla nostra “pelle”.

Chi tacce acconsente

La Regione Veneto sta valutando il progetto, e potrebbe approvarlo già a fine marzo. Ma nessuno ne parla! Il Presidente Zaia, tace, così come tacciono i Sindaci di Venezia e di Mira Brugnaro e Dori, e gli altri enti coinvolti. Sono tutti favorevoli ma nessuno ha il coraggio di metterci la faccia e di dire la verità sui rischi per la salute e per l’ambiente.

Perchè NO, alternative

Gli inceneritori sono il problema non la soluzione: anche quelli più moderni emettono enormi quantità di gas velenosi, acque inquinate, e scorie tossiche, Bruciare fanghi è ancora più pericoloso che bruciare rifiuti. I depuratori civili trattano non solo gli scarichi delle abitazioni, ma anche i reflui industriali. Per questo motivo i fanghi che producono sono contaminati da sostanze nocive come diossine, PCB, idrocarburi, metalli e soprattutto PFAS. Per ora l’unico modo sicuro per gestire questi rifiuti è quello di inertizzarli e stoccarli in siti controllati. Bisogna poi agire per ridurre l’inquinamento alla fonte e mettere al bando i PFAS.

PERICOLO PFAS

Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono oltre 10.000 composti chimici nocivi e quasi “indistruttibili”. Una volta dispersi nell’ambiente si accumulano, avvelenando piante e animali. Nell’uomo possono provocare malattie gravi e tumori. A livello scientifico è ormai noto che bruciare PFAS è estremamente pericoloso perchè molte di queste sostanze non si degradano nemmeno ad altissima temperatura, e, come le diossine, fuoriescono dai camini degli inceneritori.

L’inquinamento da PFAS è un problema gravissimo. In Veneto centinaia di migliaia di persone sono state contaminate dopo che la MITENI di Trissino (di cui era socia proprio ENI) ha sversato per anni grandi quantità di PFAS in falda.

Non siamo la pattumiera del Veneto

Porto Marghera e il territorio metropolitano sono uno dei posti più inquinati al mondo. Le popolazioni di Malcontenta, Marghera, Mestre, della Riviera del Brenta e del Miranese sono esposte da troppo tempo a livelli di inquinamento intollerabili. In queste zone ci si ammala e si muore di più rispetto alla media italiana, lo dice l’Istituto Superiore di Sanità. Le bonifiche rimangono un miraggio, ma intanto continuiamo a subire i veleni di industrie pericolose, discariche, centrali termoelettriche, impianti petroliferi, Grandi Navi, aerei, autostrade e cemento. Se passa il progetto di ENI Rewind e non fermiamo Veritas avremmo anche due inceneritori con 5 forni, più altri 4 a Padova.

– Firma e aderisci alla campagna di boicottaggio STOPVELENI #noinceneritorefanghi:, firma questa petizione!     CLICCA QUI

 

– sostieni il Coordinamento No Inceneritore Fusina con una sottoscrizione (IBAN IT03 G050 1812 1010 0002 0000 028 intestato a Opzione Zero c/o Banca Etica)

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