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Dopo Martellago-Scorzè arriva il via libera per Spinea. Gli abitanti: «Ma le barriere verdi aspettano»

SPINEA – Ci sono annunci che non tardano a diventare realtà. Ne è un esempio l’apertura al traffico pesante del casello di Crea, avvenuta in tempi record subito dopo l’inaugurazione e l’entrata in esercizio della nuova barriera di Martellago-Scorzè sul Passante.

In realtà, era scritto da tempo che non appena il casello di Martellago sarebbe stato aperto, Spinea avrebbe dovuto togliere quel divieto in entrata e uscita dall’autostrada che aveva, per quanto poco, tamponato una situazione pericolosa di traffico per la viabilità ordinaria.

E in effetti gli enti gestori del Passante non hanno tardato a mettere in pratica i propositi messi nero su bianco. È bastata una semplice ordinanza e poi coprire con un adesivo verde i cartelli di divieto alla rotonda di viale Venezia: ora si può liberamente circolare, con qualsiasi mezzo, sull’arteria che porta all’imbocco del Passante.

È ancora presto per vedere gli effetti di questa novità. Il sindaco di Spinea Silvano Checchin aveva già detto di non potersi opporre agli accordi e che non necessariamente la novità sarebbe stata negativa per Spinea: «Il divieto aveva senso di esistere, e per questo ci siamo imposti in questi anni, in un sistema non ancora a pieno regime», aveva detto Checchin, «da luglio 2009 (quando è stato aperto il Passante, ndr), a oggi, Spinea era l’unico ingresso per tutto il Miranese. Chiaro che nel momento in cui questo presupposto viene meno decade anche il divieto a Crea, come da accordi».

Anche il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello aveva auspicato che l’apertura del varco di Scorzè-Martellago potesse sollevare la città e il territorio da parte del traffico pesante di attraversamento, almeno per quanto riguarda i mezzi provenienti dalle zone industriali a nord del Comune, Salzano e Noale soprattutto.

Adesso non resta che attendere i primi dati. Per ora i Tir hanno ripreso a circolare un po’ più di prima in viale Venezia, prevalentemente da via della Costituzione, dove ora possono tranquillamente imboccare o uscire dalla A4 senza troppe deviazioni.

A Crea qualcuno sorride amaramente: «Dal taglio del nastro di Martellago alla cancellazione del divieto ai Tir a Spinea sono passati pochi giorni», osserva un residente di via Rossini, «ora finalmente il Passante è completo, i caselli tutti aperti e gli accordi rispettati. Quelli per il traffico. Quelli per le barriere e le mitigazioni invece li stiamo aspettando da anni e lì no, non c’è solerzia».

Filippo De Gaspari

 

Sette comuni assieme

MIRANO – Il Miranese cambia nome e con l’Expo diventa “Terra dei Tiepolo”. Presentato ieri a Mirano il nuovo marchio che contraddistinguerà il territorio dei sette comuni, soprattutto in ambito turistico. L’obiettivo è emergere come comprensorio, valorizzando peculiarità e ricchezze comuni, traendone beneficio economico.

Così i comuni di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, S. Maria di Sala, Scorzè e Spinea hanno trovato nell’Expo l’occasione per mettersi insieme e costituire un territorio che parlerà una sola lingua. Missione possibile grazie, ed è questa la novità, alla collaborazione tra comuni, Pro loco e categorie: Associazione Artigiani, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura, Coldiretti e Cia. A coordinare il progetto Giovanni Scapin e Roberto Gallorini, presidente della Pro Loco di Mirano.

Il progetto si chiamerà “I colori del gusto nella terra dei Tiepolo”, per identificare le caratteristiche del territorio più apprezzate in ambito turistico: l’arte e l’enogastronomia tipica.

Ma l’intenzione è andare ben oltre l’anno dell’Expo.

Comuni e associazioni hanno trovato nel nome della famiglia di pittori, che in questa terra vissero e produssero, in particolare Giambattista Tiepolo e il figlio Giandomenico, il “brand” adatto per comunicare all’esterno le particolarità del territorio e accaparrarsi una buona fetta dei flussi turistici che puntano a Venezia e al litorale. La Terra dei Tiepolo può offrire da sempre ville, itinerari, ristorazione, arte, cultura, manifestazioni. Mancava solo il modo di spenderli con un marchio e obiettivi comuni.

Per farlo è già pronta un guida tascabile che verrà diffusa attraverso tutti i canali turistici, anche fuori regione, messa online attraverso un portale e soprattutto una “app” per smartphone, per essere sempre a portata di mano e aggiornata con tutti gli appuntamenti.

Tra i primi in calendario a maggio, il passaggio del Giro d’Italia a S. Maria di Sala, Mirano e Spinea, con una settimana di festa che culminerà il 21 maggio, vigilia della “tappa dei Tiepolo”, con eventi a tema lungo il percorso della corsa rosa. In arrivo anche una rassegna enogastronomica che toccherà tutti i comuni, con cene di gala dal 28 maggio al 29 ottobre e mostre sulla terra dei Tiepolo. La chicca sarà la realizzazione di un cortometraggio sui luoghi del Miranese, con i ragazzi del posto.

Filippo De Gaspari

 

Gazzettino – Expo, il Miranese e’ gia’ pronto

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29

apr

2015

MIRANO – Informazioni in più lingue e mappa dei percorsi ciclistici. I sindaci: «Lavoro d’assieme»

I sette Comuni hanno scelto il marchio “terra dei Tiepolo” e stanno per stampare una guida turistica

Una guida turistica, un’applicazione per i cellulari e, soprattutto, una ricca serie di eventi nei sette Comuni. Il Miranese presenta ufficialmente il proprio progetto turistico legato all’Expo e, per l’occasione, lancia anche il proprio marchio. L’intero comprensorio si chiamerà “Terra dei Tiepolo”, per rendere omaggio alla storica famiglia di pittori e al grande patrimonio artistico lasciato da Giambattista e dal figlio Giandomenico.

«Ci sarà anche una mostra apposita. In questo modo intendiamo identificare turisticamente quest’area, l’Expo sarà solo il punto di partenza», sostiene Roberto Gallorini, presidente delle Pro loco del Decumano. Il progetto si chiama “I colori del gusto nella Terra dei Tiepolo” ed è stato illustrato ieri mattina in Villa XXV Aprile a Mirano. Il coordinatore Giovanni Scapin punta forte sulla nuova guida del Miranese: «È una pubblicazione tascabile che permetterà di scoprire cultura, tradizioni ed eventi dei sette Comuni. Sarà accompagnata da una mappa con i percorsi cicloturistici, sarà distribuita in più lingue e visualizzabile anche tramite smartphone».

I sindaci di Mirano e Santa Maria di Sala, Maria Rosa Pavanello e Nicola Fragomeni, sottolineano il lavoro di gruppo: «La grande forza di questo progetto è quello di aver messo assieme tutto il territorio».

Lo step successivo sarà avviare un concreto legame turistico anche con la Riviera del Brenta.

Il piatto forte è quello degli eventi: si parte il 21 maggio con un appuntamento in Villa Farsetti a Santa Maria di Sala legato al Giro d’Italia, poi otto serate di una rassegna agroalimentare: il 28 maggio “Cena a dieci mani con l’asparago e il biso” a Villa Conestabile di Scorzé, il 19 giugno “Cena con i Tiepolo” in corte Errera a Mirano, il 17 luglio “A tavola in villa” a Villa Farsetti di Santa Maria di Sala, il 29 luglio ancora “Cena a dieci mani” alla Crosarona di Scorzé, il 4 settembre “I colori del cibo” al parco di Villa Simion di Spinea, il 18 settembre “A tavola in corte” alle Tre Lune di Noale, il 9 ottobre “A tavola con il Rosso di Treviso” a Cà della Nave di Martellago e infine il 19 ottobre “La zucca in Filanda” a Salzano.

Gabriele Pipia

 

SALZANO – Edifici pubblici e scuole

MUNICIPIO – Con la nuova rete informatica appena attivata il Comune risparmierà anche sulla bolletta del telefono

SALZANO – La telefonata dal municipio alla scuola elementare? Gratuita. La chiamata dal magazzino comunale alla biblioteca? Gratuita anche quella. E lo stesso vale per le scuole medie, per la Protezione Civile e per tutti gli altri immobili comunali. L’amministrazione di Salzano ha completato un progetto triennale per mettere in rete gli edifici, ora tutto è concentrato nel Centro Elaborazione Dati comunale e il risparmio è notevole: cinquemila euro all’anno subito, 20mila a partire dal 2019. In tutto si parla di oltre 120mila euro in 10 anni.

«Per far fronte alle difficoltà di bilancio bisogna ingegnarsi e ottimizzare la spesa – dice Lucio Zamengo, assessore all’Informatizzazione -. Abbiamo realizzato una rete-dati per collegare tra loro municipio, magazzino, biblioteca e cinque plessi scolastici permettendo la condivisione di un unico accesso a internet. Le chiamate tra i vari edifici sono diventate telefonate interne e quindi gratuite. Risparmiamo perché paghiamo molte meno telefonate e perché abbiamo un unico canone telefonico e un unico canone Adsl. È come se tutti gli edifici fossero concentrati in un unico luogo. L’Unione dei Comuni del Miranese si ispirerà al modello salzanese».

L’amministrazione spenderà fino al 2019 circa 14mila euro annui come canone d’acquisto del nuovo hardware, che poi diverrà proprietà comunale.

«Abbiamo concentrato tutto in una unica linea veloce con elevati standard di sicurezza – prosegue Zamengo -. Inoltre abbiamo avuto l’opportunità di rinnovare una settantina di telefoni e altre strumentazioni. In questo modo abbiamo potuto migliore l’informatizzazione di scuole ed edifici comunali».

(g.pip.)

 

SALZANO – Un biglietto unico per integrare i trasporti in treno, in autobus e in vaporetto. Un accordo tra Regione, Actv e Trenitalia per prevedere biglietti e abbonamenti cumulativi, sulla scia degli esperimenti positivi già adottati in molte altre zone d’Italia.

È questa l’altra grande richiesta che arriva dai pendolari, stufi di dover pagare due volte anziché una. «Quando un treno viene soppresso molti decidono di prendere un bus – racconta uno studente di Spinea -. Paghiamo già l’abbonamento del treno, ma in quel caso siamo costretti a anche a comprare un biglietto del bus. Questo non è giusto».

Anche il sindaco di Salzano Alessandro Quaresimin punta forte su questa soluzione: «Si parla tanto di città metropolitana, un biglietto unico integrato sarebbe un ragionamento corretto in quest’ottica».

Sulla stessa linea Bruno Pigozzo: «La Regione deve incentivare l’aggregazione tra i vari gestori del trasporto pubblico. Con un biglietto unico per treno, autobus e vaporetto si potrebbe risparmiare nettamente sulla burocrazia per poi tornare ad investire sul servizio».

In Regione l’ipotesi è stata valutata più volte, ma ai vari studi non ha ancora fatto seguito un passo concreto.

(g.pip.)

 

SALZANO  «Binario da raddoppiare tra Maerne e Noale»

“Un bus in piu’? Solo pagando”

La protesta del sindaco: «Actv non ha i fondi e li chiede al Comune»

C’è chi chiede un treno in più per poter rientrare la sera da Venezia e chi invoca un autobus per raggiungere l’ospedale di Dolo. I lavoratori della domenica si lamentano per la carenza di convogli nei giorni festivi, gli studenti descrivono invece pullman stracolmi su cui è difficile perfino salire. I problemi del trasporto pubblico nel Miranese sono tanti e sono sempre molto sentiti, e ogni tema è stato affrontato giovedì sera alla Filanda di Salzano in un’assemblea che ha visto intervenire il sindaco Alessandro Quaresimin, il consigliere regionale Bruno Pigozzo, il sindacalista Cgil Ilario Simonaggio ed Elena Guida in rappresentanza del comitato di pendolari.

Si è parlato sia del servizio Actv sia di quello Trenitalia, partendo sempre da una considerazione di Pigozzo: «In Veneto l’ultimo Piano complessivo dei trasporti risale al 1990. Sono passati 25 anni».

Per quanto riguarda gli autobus Salzano è sicuramente il Comune più penalizzato del Miranese, essendo il meno collegato con Venezia.

«Qui il servizio Actv si sta spegnendo un po’ alla volta – ha detto Quaresimin -. Alla domenica praticamente non ci sono più bus, ma anche le corse scolastiche sono insufficienti rispetto all’utenza. Un altro problema è che non ci sono mezzi diretti all’ospedale di Dolo, e Actv con noi è stata chiara: una corsa aggiuntiva si può prevedere, autisti e mezzi sono a disposizione. Ma loro non hanno disponibilità economiche, la corsa dovremmo pagarla noi. Sì, con quali soldi?».

Il sindaco ha parlato poi del problema-treni: «Il nuovo orario cadenzato ha comportato molti problemi, sulla Bassano-Venezia la situazione è scoraggiante: il nostro parcheggio ferroviario era sempre pieno, ora è mezzo vuoto perché molti scelgono altre stazioni o si muovono in auto».

Elena Guida entra nel merito: «Mancano corse al mattino presto e alla sera, per operai o commesse che lavorano a Venezia è un problema serio. Nei festivi ci sono meno treni, come fanno tutti quelli che lavorano a Venezia nel weekend?».

L’altra grande richiesta è il raddoppio di binario almeno tra Maerne e Noale: «È indispensabile per consentire una maggior fluidità di traffico ferroviario. Se ne parla da anni, manca la volontà politica regionale», sbotta Quaresimin.

Simonaggio chiama in causa Renato Chisso, arrestato per lo scandalo-Mose: «Per anni abbiamo avuto un assessore regionale interessato soprattutto a strade ed autostrade, piuttosto che alla mobilità su treno. Questo è il risultato».

Gabriele Pipia

 

Gazzettino – Miranse. Treni in ritardo, nuove proteste

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19

apr

2015

PENDOLARI INFURIATI

SALZANO – «Prima viene annunciato il ritardo di 10 minuti, poi di 15, infine di 20. Quando il treno parte con oltre 35 minuti di ritardo, viene annunciato che sarà limitato a Mestre anziché arrivare a Venezia. In compenso nessuno di noi aveva potuto organizzarsi diversamente. Ormai prendere un treno è un’impresa».

Nuovi malumori sulla linea Bassano-Venezia, una delle più tartassate del Veneto per quanto riguarda ritardi e soppressioni. Il periodo più nero è stato lo scorso autunno (ad ottobre i pendolari contarono 50 treni cancellati), ora la situazione è migliorata ma venerdì più di un pendolare è andato su tutte le furie. A farsi portavoce della protesta è una donna che attendeva il treno delle 9.08 alla stazione di Martellago, lamentele anche a Salzano e Spinea.

Intanto proprio i comitati di Salzano e Spinea continuano a chiedere più corse al mattino presto e alla sera. «Dopo l’incontro di novembre con dirigenti di Regione e Rfi non abbiamo più avuto riscontri», spiegano. Il trasporto pubblico regionale sarà uno dei temi caldi in campagna elettorale.

(g.pip.)

 

Passante, aperto l’ultimo casello. L’Anas: piantati 50mila alberi

LA PROTESTA – Attivisti dei comitati con striscioni e cartelli

MARTELLAGO – “Passante, abbiamo dato. Paghi il debito chi ha rubato. Project bond-truffa”; “Grandi opere: Zaia come le tre scimmiette: non vedo, non sento non parlo”; “cento ettari di suolo agricolo deturpato dalla nuova strada: valeva la pena?”; “doppio casello-doppio spreco, di danaro, suolo e progettazione: chi ci guadagna?”.

Con cartelli come questi, fischietti e slogan allusivi dei recenti scandali, 70-80 persone, tenute a distanza dalle forze dell’ordine e assiepatesi lungo l’argine del Dese, hanno contestato la cerimonia di inaugurazione del casello.

Il gruppo più numeroso era quello di Opzione Zero. «Abbiamo colto l’occasione dell’inaugurazione, altri 70 milioni bruciati, per ribadire la protesta sulle grandi opere a livello veneto e nazionale, pensate per drenare miliardi a vantaggio della solite ditte: si sceglie sempre l’opzione più impattante e costosa anche con alternative più economiche e sostenibili. Un problema di sistema che va sradicato», ha accusato Mattia Donadel.

Il quale ha criticato anche i «project bond che Cav emetterà per pagare il debito, che ricadrà sui cittadini», e attaccato il governatore Zaia: «è uscito pulito, ma la sua responsabilità politica è chiara, era vice di Galan e l’assessore Chisso lo ha confermato lui».

Sulla stessa linea Tommaso Cacciari, “No Grandi Navi”.

Ma era presente anche un drappello del locale Comitato Pro Complanare, oppostosi, anche con esposti, all’opera. «L’apertura del casello è la sconfitta del buon senso – si legge nel loro volantino – e la supremazia di spreco e speculazione che, come dimostrano indagini e condanne, vanno a braccetto con la pessima gestione della cosa pubblica. Settanta milioni di spesa, più di cento aree verdi lungo il Dese devastate, 9 km di strade per il raccordo con la Sr 245. Un assurdo gigantismo per un’opera che non migliorerà la viabilità locale, laddove erano possibili soluzioni meno costose e impattanti, più rispettose del contesto agricolo e ambientale e migliorative del traffico locale in direzione Mestre».

(N.Der.)

 

Aperto l’ultimo casello «Verde e non solo asfalto»

Ore 12.47, dopo i discorsi, benedizione e taglio del nastro bagnato da una bottigliona di Ferrari stappata dal presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, mentre sulle rive del Dese gli ambientalisti contestano ancora. Ore 12.53, la prima auto che esce alla stazione est è la 500 di Maria Francesca Giraldo, 33 anni, da Dolo: «Devo andare qui vicino e sapevo dell’apertura». Da ieri il casello di Martellago-Scorzè è realtà, inaugurato e aperto, anche se il più atteso, Luca Zaia, dà forfait. «Il governatore ci teneva a esserci ma è a casa malato. Ci manda i saluti. Non siamo riusciti ad avere la presenza della Regione: hanno il bilancio», spiegava il presidente Cav Tiziano Bembo dinanzi alle quasi 300 persone raccolte nel tendone. «Una giornata importante, consegniamo l’ultima grande opera del Passante, che ci è costata 51 milioni: il costo medio di una stazione è 20. Perché quest’opera complessa non è solo cemento: è stata ideata per il territorio con attenzione all’ambiente», ha aggiunto, rispondendo anche alle pur «legittime» proteste dei Comitati. La stazione, a elevata automazione, è costituita da 4 rampe di ingresso-uscita e da 4 semi-piazzali con barriere di esazione, ed è caratterizzata dal viadotto centrale di 480 metri che scavalca autostrada e Dese, «ma comprende tante opere di mitigazione e idrauliche, come i bacini scolmatori. E la struttura a diamante è stata scelta per risparmiare suolo», ha detto Bembo, ricordando anche la contestuale costruzione della variante alla sr 245 Castellana, 5,4 km, «che libera i centri dal traffico. Il passante è costato 986 milioni, l’impegno di Cav è di un miliardo e 386 milioni: il resto è andato in opere complementari. La nostra è una società del territorio per il territorio».

Sulla stessa linea Fabio Arcoleo, Anas Veneto, che ha sottolineato i numeri del Passante verde: 150 ettari a verde, 49.400 alberi.

«Passante e casello sono stati una ferita per il nostro territorio» ha continuato il sindaco di Martellago, Monica Barbiero, riprendendo l’intervento di Mestriner. «Due le strade: osteggiare un’opera che avrebbero fatto comunque o cercare soluzioni per renderla meno dolorosa e ottenere opere utili al territorio. È la scelta fatta dal mio predecessore Giovanni Brunello e oggi si vedono i frutti», ha aggiunto, ricordando come in origine il casello fosse previsto più a sud «in un’area densamente abitata», e le opere complementari ottenute dal Comune, a partire dalle varianti di Robegano e alla sr 245 «che toglieranno il traffico di attraversamento dal centro».

 

E Mirano esulta: meno traffico in centro

PASSANTE L’Anas nel giorno dell’inaugurazione: «Abbiamo piantato quasi cinquantamila alberi»

MIRANO – «Era ora». Così il sindaco di Mirano, Maria Rosa Pavanello, commenta l’inaugurazione del nuovo casello. La novità andrà infatti a incidere sulla viabilità dell’intero comprensorio, sgravando di traffico il centro di Mirano. Non essendoci alcun casello autostradale nel Miranese nord, fino all’altro ieri moltissimi pendolari residenti a Noale, Martellago, Scorzé o Salzano erano costretti a scendere verso Mirano per poi raggiungere i caselli di Vetrego o Crea. Tra le strade più tartassate c’è sicuramente via Dante, dove transitano tutte le auto provenienti da Salzano: passano nei pressi dell’ospedale e proseguono per la camionabile viale Venezia. Stando alle ultime rilevazioni ogni giorno arrivano a Mirano mediamente 7.500 veicoli da Salzano e dagli altri comuni dell’area nord: una buona percentuale non si ferma a Mirano ma è diretta al casello autostradale.

«Attendiamo che gli automobilisti si abituino al nuovo casello e poi, dopo l’estate, faremo delle analisi sui flussi di traffico» assicura l’assessore Giuseppe Salviato. Gli ultimi dati sui caselli sono di un anno fa: i mezzi transitati al casello di Mirano erano 610mila al mese, a Spinea 200mila. Tra pochi mesi sarà interessante notare le differenze.

(g.pip.)

 

IL SINDACO DI SCORZÈ – Mestriner: «Campi distrutti, ma è il prezzo del progresso»

SCORZÈ – Diplomatico, poca enfasi e una citazione in latino per essere più incisivo e ricordare che le terre dove ora sorge il casello hanno una storia antica: «Il passante di Mestre e questo casello autostradale di Scorzé – ha detto ieri il sindaco Giovanni Battista Mestriner – costituiscono un’opera enorme, che ha distrutto una terra nella quale siamo cresciuti». Il sindaco ha posto soprattutto l’accento sul rapporto tra progresso e identità locale, tra il mondo bucolico dei campi e le esigenze delle attività produttive. «Al di là delle posizioni personali, – ha continuato Mestriner – è il momento di ricordare però il prezzo del progresso: i campi distrutti, il silenzio rotto, l’ambiente compromesso. Abbiamo di nuovo messo in gioco una delle cose più importante che abbiamo: la nostra terra». E rivolgendosi agli imprenditori ha sottolineato che questa società si è sacrificata soprattutto per loro: «Ha messo in gioco i propri valori, la propria storia, la propria qualità della vita; lo ha fatto per il valore sociale che le aziende hanno, per difendere e affermare il diritto al lavoro e all’impresa economica, per dare un futuro alle nostre generazioni e alle generazioni future». Infine la citazione in latino (“simul stabunt vel simul cadent”, insieme progrediremo o assieme periremo), per sottolineare che se questa comunità saprà mantenersi unita avrà un grande futuro.

(r.fav.)

 

Gazzettino – Salzano. Traffico di tir, Comuni in lite.

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6

mar

2015

SALZANO – La nuova viabilità dopo l’apertura del casello. Ieri incontro in prefettura

Robegano vuole vietarne il transito nel centro del paese, ma Scorzè si oppone

TRAFFICO – Guerra tra comuni per eliminare il passaggio dei tir dal centro dei paesi

Il divieto al transito dei tir nel centro di Robegano? Sarà valutato solo dopo l’apertura del casello di Martellago-Scorzé. Intanto i Comuni litigano tra loro e nessuno vuol mollare la presa.

Ieri mattina a Venezia si è svolto l’ennesimo incontro in Prefettura, davanti al viceprefetto Natalino Manno. Erano presenti un funzionario di Veneto Strade, un tecnico della Provincia, il responsabile della Polizia Locale di Scorzé Mario Gobbo e il sindaco di Salzano Alessandro Quaresimin, accompagnato dal consigliere Andrea Pellizzon.

La richiesta del sindaco è la stessa da anni: «Stop ai tir nel centro di Robegano. Portano smog, pericolo e crepe negli edifici». Lungo via XXV aprile oltre a negozi ed abitazioni si affacciano anche la chiesa, una scuola materna e un asilo nido, davanti ai quali passano continuamente mezzi pesanti diretti da Maerne a Noale. Questa strada è di competenza della Provincia, a Salzano maggioranza e opposizione sono compatte nel chiedere che venga imposto il divieto ai tir.

Un anno fa il Pd raccolse oltre 800 firme, ieri Quaresimin è tornato alla carica: «Speriamo che la Provincia capisca che questa sarebbe la soluzione più coerente. I camion vengano deviati sulla variante di Robegano, bretella realizzata pochi anni fa proprio per togliere il traffico dai centri abitati».

La Prefettura ha garantito che saranno eseguiti dei monitoraggi sul numero di veicoli sia nei prossimi giorni sia nei prossimi mesi, per analizzare gli spostamenti dei flussi di traffico dopo l’apertura del nuovo casello. Ma la questione è intricata e coinvolge anche i Comuni di Martellago e Scorzé.

Proprio da Scorzé arriva un secco no: «Deviare i camion sulla bretella di Robegano vorrebbe dire portare poi più traffico a Scorzé, soprattutto sulla Castellana all’altezza di Borgo Venezia, in una zona residenziale in pieno centro» precisa il sindaco Giovanni Battista Mestriner. In questa battaglia tra Comuni, dove ognuno vuol sgravarsi dal traffico, la Provincia è chiamata a prendere una decisione.

Gabriele Pipia

 

Nuova Venezia – Miranese nord, le strade stanno cedendo

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3

mar

2015

I Comuni non hanno più soldi. Da Martellago a Scorzè e da Noale a Salzano, ecco lo stato delle vie

MARTELLAGO – I Comuni fanno sempre più fatica a spendere soldi. I vincoli del patto di stabilità vanno a toccare alcune voci per favorirne delle altre, vedi servizi sociali e scuole, ma intanto la manutenzione delle strade e quasi ai minimi. Basta fare qualche chilometro nel Miranese nord (Martellago, Scorzè, Noale e Salzano) per rendersene conto, con buche, avvallamenti, asfalto ceduto e ammortizzatori dei veicoli messi a dura prova.

Va detto che a fine del 2014, la Provincia e Veneto Strade ha rimesso a nuovo diversi tratti di competenza, tipo via Cornarotta e via XXV Aprile a Robegano e via Volta a Scorzè, oppure la Noalese nel comune di Noale o via Ca’ Rossa a Maerne. Ma molto resta ancora da fare, se è vero che ci sono diverse vie in condizioni allarmanti. Martellago.

La situazione è migliorata rispetto a un po’ di tempo fa ma un punto ridotto male è via Selvanese, che da via Olmo nell’omonima frazione, arriva a Zelarino, dopo il passaggio a livello, per intenderci. E’ di sicuro fra le strade più percorse, essendoci lì vicino anche la zona industriale.

Anche un tratto della stessa via Olmo a Maerne, vicino al cimitero, presenta dei segmenti di asfalto ceduto. Scorzè. Viale Kennedy prima e via Onaro poi. E’ la provinciale che collega il centro di Scorzè a Scandolara, nel comune di Zero Branco e che cambia nome a Rio San Martino. Ebbene, il continuo passaggio di camion ha provocato degli avvallamenti, specie nella zona a ridosso con il confine della provincia trevigiana.

Noale. Anche in questo comune ci sono strade da sistemare, per giunta molto trafficate. Una di queste è la provinciale via Mestrina, specie dalla rotonda della variante alla Noalese fino al passaggio a livello, ma anche via Cerva, che unisce la Noalese a via San Dono, e via Crosarona, dalla Noalese alla Castellana, avrebbero bisogno di un intervento. Salzano. Ci sono tratti davvero difficili da percorrere; basta fare un giro in via Dosa, o via Zigaraga, che unisce via Villetta a via della Costituzione a Spinea, per capire le condizioni del manto stradale, fatto di crepe, piccoli fosse, pericolosi cedimenti. Lo stesso dicasi per via Frusta, altra strada percorsa ogni giorno da migliaia di veicoli che si dirigono verso via Montegrappa o via Villatega, sempre nello stesso comune di Salzano. Non sta messa meglio anche via Sant’Elena, che dal cimitero di Robegano arriva fino in via delle Motte a Martellago.

(a.rag.)

 

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