Gazzettino – Miranese, Agricoltura in ginocchio.
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26
giu
2012
DOPO IL NUBIFRAGIO – Due milioni di danni secondo una stima della Cia
Il sindaco di Martellago chiede lo stato di calamità: «Aiutiamo le imprese»
Ammonta ad almeno due milioni di euro il bilancio dei danni provocati all’agricoltura dal nubifragio che sabato scorso ha investito il Miranese. Ad abbozzare una prima stima nelle zone colpite è la Cia di Venezia. «Sono stati danneggiati 2000 ettari di colture – si legge in una nota della Confederazione agricoltori della provincia di Venezia – A pagare le conseguenze peggiori sono state le colture orticole (100% distrutte), il frumento tenero (80%) e il mais e la soia (70%). La soia, le cui semine sono state concluse da poche settimane, dovrà in alcune aree essere riseminata. Difficile stimare economicamente la portata delle distruzioni, anche se l’ordine di grandezza è appunto di un paio di milioni di euro. Il bilancio dei danni provocati dal maltempo si somma a quelli riscontrati appena dieci giorni prima, quando una tempesta aveva investito il Miranese e la Riviera del Brenta. «Fenomeni di questa portata – aggiungono dalla Cia Venezia – sono sempre più frequenti e più estremi, a causa dei cambiamenti climatici. Ed ogni volta a farne le spese per prima è l’agricoltura. Paradossalmente, è proprio l’agricoltura, nelle politiche dell’Unione Europea, a essere chiamata in prima fila nella lotta ai cambiamenti climatici». Intanto, come annunciato dopo il fortunale che sabato ha colpito soprattutto Olmo e Maerne, ieri il sindaco Giovanni Brunello ha dato mandato agli uffici comunali di chiedere lo stato di calamità «per cercare – spiega – di ottenere qualche fondo per aiutare soprattutto le nostre imprese». Ieri in Comune sono giunte le prime telefonate di richiesta di risarcimento danni, ultra milionari. Tanti cittadini hanno avuto gli scantinati allagati, con le solite arrabbiature specie nella zona a Sudest di Olmo che va sempre a mollo, i tetti danneggiati dalla furia del vento che ha staccato le tegole, o danni causati ad auto ma anche a edifici dagli alberi crollati, anche pubblici. E soprattutto ci sono le attività. Alla Galvanica Ligi di Olmo scoperchiata e allagata – il caso più grave ma non l’unico, è stata danneggiata anche la copertura dell’ex Elettromec e sono andati a mollo altri capannoni – le dolenti stime stanno lievitando. «Temo saranno anche più di centomila euro. Oltre a dover riparare il tetto avremo i costi di smaltimento delle lamiere cadute – spiega Paolo Ligi – dobbiamo ancora provare la funzionalità degli impianti e quella chimica nelle vasche e al momento siamo fermi con l’attività».
Nicola De Rossi