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COMITATO MARCATO

DOLO. Che fine farà l’ospedale di Dolo? Se lo chiedono Antonino Carbone, Francesco Sacco, Giovanni Urso, Gino Bedin e Walter Mescalchin del comitato “Bruno Marcato, per la salvaguardia dell’ospedale di Dolo”. «A pochi giorni dalla consegna delle schede ospedaliere non si conosce ancora la sorte che spetterà agli abitanti della Riviera e delle zone limitrofe», spiegano i membri del Comitato, «non vogliamo fare polemiche, né porre Dolo e Mirano in contrapposizione tra loro o privilegiare una parte di territorio rispetto ad un’altra che potrebbe sembrare campanilismo». Viene quindi lanciata una proposta per far convivere i due plessi alla luce del nuovo piano socioanitario. «Crediamo che possano coesistere i due ospedali, mantenendo Dolo nelle funzioni che ha sempre avuto e valorizzando Mirano in quelle che in questi anni ha saputo sviluppare. Dolo ospedale di rete e Mirano ospedale nodo di rete, con la specialità di Cardiologia e la Cardiochirurgia unita a Mestre. Per far questo, non occorrono modifiche di piano, ma una sua piena attuazione e non servono grandi investimenti, se non utilizzare al meglio quello che c’è a Mirano e a Dolo, compreso il patrimonio immobiliare. Ci sembra ovvio pensare che il patrimonio immobiliare esistente a Dolo dovrà essere utilizzato per il suo ospedale e non per altre soluzioni».

Giacomo Piran

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