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COBAS SANITÀ

«L’ospedale di Mestre è un fallimento, il bilancio sanitario dell’Ulss 12 sarà di profondo rosso e davanti a questo scenario devastante il Comune non fa niente».
Butta benzina sul fuoco la delegata dei Cobas Sanità, Paola Gasbarri, che vista l’imminente uscita di scena del direttore generale dell’Ulss 12 Antonio Padoan traccia il bilancio di questa lunga gestione della politica sanitaria del territorio. «L’ospedale dell’Angelo rappresenta il fallimento totale. Sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista gestionale. Se si fosse finanziato con un mutuo anziché con il project financing ci sarebbe costato 8 volte meno, mentre riguardo la questione sanitaria s’è rivelato sbagliato il progetto dell’ospedale per acuti – sostiene la Gasbarri – visto che il nuovo ospedale, a quattro anni dalla nascita, non soddisfa di certo le necessità di cura della sua popolazione di riferimento».
Per la sindacalista «c’è un numero insufficiente di posti, ne sono prova le decine e decine di posti letto d’appoggio quotidianamente utilizzati da pazienti di diversa aerea medica in Chirurgia, Chirurgia Vascolare, Orl, Urologia». E davanti a tutto ciò «assistiamo alla complicità dei politici di questa Amministrazione, che in campagna elettorale hanno chiesto trasparenza sulla sanità e poi basta». Dito puntato dei Cobas, dunque «verso l’Amministrazione, che con atti e varianti urbanistiche ha consentito alla Ulss di portare avanti “l’operazione Angelo” senza fare poi i necessari controlli su cosa sarebbe successo alla sanità veneziana e contro la nebulosa situazione delle varie società di formazione o come Venezia Sanità. Società scorporate dalle Ulss che ci risultano in attivo, mentre i bilanci della sanità sono in rosso».
Insomma, una sanità sempre più malata e di cui nessuno vuol prendersi cura. L’ultimo atto, «la volontà della Regione di tagliare una delle due strutture, tra Villa Salus e il Policlinico San Marco, eliminando la convenzione in atto, e l’intenzione di un’eventuale acquisto di Villa Salus, sede da destinare poi ad attività collaterali dell’Asl 12 Veneziana». Insomma, «una gestione più immobiliaristica che sanitaria dell’Ulss 12», quella denunciata dai Cobas, mentre a pagarne le spese sono i cittadini. (A.Cic.)

 

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