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Gazzettino – Colpo di bisturi su primari e letti

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

28

nov

2012

Per le dirigenze mediche è previsto un taglio da 148 a 115, in provincia via agli accorpamenti

LA RIVOLUZIONE – Ecco il piano di partenza per le Ulss veneziane sulle linee del ministero

Sarà una grande rivoluzione, soprattutto in provincia dove gli ospedali dovranno cambiare la loro vocazione. La sanità veneziana “che verrà” avrà 290 posti letto in meno e 33 primariati verranno tagliati. E sono diversi i motivi per cui l’intero sistema dovrà cambiare. A mettere in discussione i parametri che oggi governano posti letto-specialità-abitanti c’è il “decreto Balduzzi”, sul quale le Regioni stanno ancora discutendo, ma che nelle linee generali sembra già tracciato. E c’è pure, aspetto non marginale, il Piano socio sanitario regionale con le annesse schede che, quando saranno approvate, concorreranno a rimodulare l’offerta sanitaria. Si tratta di una griglia tecnica per il Veneziano, come per tutte le altre province del Veneto, che però dovrà essere discussa in tutte le sedi istituzionali, politiche e territoriali.
La rimodulazione del Veneziano è alquanto particolare rispetto al resto della regione: resteranno sostanzialmente intoccati i due ospedali di Venezia (in virtù della specificità) e di Zelarino, mentre i poli di Dolo, Mirano, Portogruaro, San Donà e Jesolo vivranno una piccola rivoluzione.

 

MENO PRIMARI E REPARTI

PUNTI NASCITA – Saranno chiusi quelli di Mirano, Portogruaro e Villa Salus

I PRIVATI – Il 50% dei posti da ridurre riguardano le cliniche

CHIUSURA Per Villa Salus destino segnato, malgrado le proteste

La parola d’ordine è quella di abbassare il rapporto posti letto-abitanti a 3.70 (e non si tratta del più basso della regione, visto che a Vicenza sarà del 2.93). Ma per rivedere la dotazione dei posti letto si dovrà tagliare. I primariati passeranno da 148 a 115: dovranno saltare 9 apicalità di area medica, 7 di area chirurgica, 4 nel settore materno infantile, 2 terapie intensive, 8 nell’area servizi e 3 in riabilitazione. Di fatto saranno chiusi i punti nascita di Mirano, Portogruaro e Villa Salus.
Una cura dimagrante che toccherà anche le strutture private, il 50 per cento dei posti da tagliare cadrà infatti sulle cliniche private, soprattutto il Policlinico San Marco e Villa Salus dovranno “ripensare” la propria dotazione. Mentre la Rizzola di San Donà, con i circa 50 posti di area medica e 30 di area chirurgica non dovrebbe venire toccata. Irccs San Camillo e Fatebenefratelli (ad indirizzo riabilitativo) dovrebbero rimanere.

 

IL NODO DELLE “FUGHE”

ULSS 10 – Il 50% dei pazienti di Portogruaro  si cura in Friuli o a Treviso

L’offerta sanitaria veneziana rispetto al resto della regione ha delle specificità che la caratterizzano (oltre naturalmente alla specificità lagunare). Una delle più grosse è avere un ospedale in project financing che costa 50 milioni l’anno più Iva per altri 20 anni. E si tratta di un impegno di risorse che a cascata condizionano tutto il resto del territorio. Altra specificità è legata alle “fughe” verso altre Asl. Il 50 per cento dei portogruaresi va a curarsi o in Friuli Venezia Giulia o a Treviso e nella programmazione regionale (che tiene conto del decreto Balduzzi) è doveroso tenere conto della mobilità attiva e passiva: quindi più letti andranno al Trevigiano (e al Friuli) e scure sul polo ospedaliero del Veneziano.

 

LA “SCURE” SUGLI OSPEDALI

ULSS 12 – Civile e Angelo resteranno invariati grazie alla specificità

ULSS 13 – L’azienda “cresce”.  Avrà 600 posti tra Dolo e Mirano Chiude Noale

ULSS 14 – L’ospedale di Chioggia non subirà riduzioni

La fotografia della sanità veneziana del 2013 dovrebbe avere questi contorni: riduzione di posti letto per l’ospedale del capoluogo (ma sostanziosamente invariati i reparti); percorso analogo per Zelarino e i suoi 600 posti letto. Portograro-San Donà-Jesolo verranno visti come unico polo con 400 posti letto: a San Donà andranno le medicine, a Portogruaro le chirurgie e a Jesolo l’area riabilitativa. Come richiama anche il ministro Balduzzi si tratterà di un ospedale unico, su tre sedi, senza duplicazioni.
Stessa scena per Dolo-Mirano: 600 letti (il bacino di utenza è ampio, 262mila abitanti), 300 a Dolo con le attività mediche e il punto nascita e altrettanti a Mirano con il polo chirurgico. Invariata Chioggia e chiusura per l’ospedale di Noale. Tempi di attuazione di questo percorso? La spending review (ma non solo) indicherebbero di chiudere la partita entro la fine dell’anno. Ma visto che manca poco più di un mese è prevedibili che non si riesca a rispettare i tempi. Sempre che dalla Regione (impegnata a riaggiustare il Piano socio sanitario regionale per evitare la Corte Costituzionale e a eleggere il direttore generale della sanità, oltre ai nuovi direttori generali) non imponga un accelerazione. Ora spetta alla politica avviare la mediazione. Ieri sera l’assessore Luca Coletto è volato a Roma per discutere con il ministro Balduzzi.

 

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