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Passa in commissione il testo dell’intesa che sarà discussa in aula lunedì

L’assessore Micelli: «Un passo avanti, recuperiamo un’area strategica della città»

San Basilio riaperto alla città, stazione di arrivo del tram. Ma la riva del canale della Scomenzera diventa «banchina portuale» e in laguna incombe la minaccia di un nuovo garage multipiano. Luci e ombre del nuovo Accordo di programma tra Comune e Autorità portuale, ieri mattina in discussione nella commissione Urbanistica di Ca’ Farsetti. Alla fine il testo è stato licenziato, ma con molti dubbi e una raffica di emendamenti in arrivo. Il primo riguarderà lo stralcio del nuovo garage. Dovrebbe sorgere sulla curva del canale, in sostituzione dei posti auto che il Porto lascerà al Comune a San Basilio. Una richiesta che riaccende la battaglia sul futuro dell’area e sulle grandi navi. A cosa può servire un grande parcheggio, che va ad aggiungersi a quelli già esistenti? «A consolidare la scelta di lasciare lì per sempre le grandi navi», dice Beppe Caccia, «e questo il Pat non lo prevede».

Soddisfatto l’assessore all’Urbanistica Ezio Micelli. «Certo si poteva fare meglio, ma un passo avanti importante lo abbiamo ottenuto», commenta, «l’area di San Basilio viene riaperta alla città, come un prolungamento delle Zattere. I muri divisori verranno abbattuti, gli edifici verso le Zattere saranno destinati a usi cultuali e a insegnamento universitario». Una dizione che secondo Micelli lascia quegli edifici in mano a Ca’ Foscari e Iuav, liberando anzi l’area dalle auto. «Iuav potrà anche portare avanti l’intervento nell’area Miralles, dove c’è ancora un grande buco», dice.

Nell’ex Stazione marittima di San Basilio arriverà il capolinea del tram, e la città in quell’area sarà trasformata. In cambio il Porto ha chiesto di poter usufruire di altri spazi e nuove volumetrie. E dietro l’accordo sui San Basilio si nasconde il conflitto sul futuro dell’area.

«Dovrebbe essere restituita alla città se dismessa da usi portuali», dice Stefano Boato, urbanista dell’Iuav ed ex assessore all’Urbanistica. Che mette in guardia dai pericoli di superare con un accordo il vecchio Piano regolatore. «Nell’allegato C», dice, «un tratto di penna cancella il testo del Prg in vigore. Non sarà senza conseguenze, perché mentre il Prg prevede che quelle aree passino al Comune, il nuovo Accordo rimette il pallino nelle mani del Porto. E le rive diventano banchine portuali». Un’altra parte dell’accordo stralcia il progetto delle nuove case dell’area Italgas dall’uso della parte di rive sulla Scomenzera. «Resteranno a usi logistici portuali», si legge. Anche questo, sostiene l’urbanista, «è un errore. Forse sarebbe stato meglio scambiare le aree, e non modificare lo strumento urbanistico».

Dubbi che secondo l’assessore non hanno motivo di esistere.

«Era così anche prima, e poi non dimentichiamo che siamo in casa d’altri, quei terreni sono del Porto».

Si va in aula lunedì.

Alberto Vitucci

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